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Autore: padme83    26/03/2014    10 recensioni
Raccolta di storie dedicate esclusivamente a Rumplestiltskin e Belle.
{21 capitoli autoconclusivi + una mini-long di 4 = 22 storie in 25 capitoli: una stagione di OUAT completamente dedicata ai Rumbelle}
Cap. 25: "E' un attimo. Un'impercettibile distrazione – una risata che affiora appena sulle labbra – un piede in fallo, e l'urto con il pavimento che però non avviene.
Apri gli occhi, e sei fra le sue braccia.
Ti stringe con la delicatezza di una piuma e la forza dell'acciaio.
E ti guarda come se volesse rubarti l'anima."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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#05 – Scarlet (Rosso)
{AU!Goldcey; OOC; mini-crossover con 'I Tre Moschettieri' di Alexandre Dumas}

 


 

Lacey: You are... you are not who I thought you were.
And I'm glad. You really are as dark as people say.
Mr. Gold: Darker, dearie. Much darker.

(Once Upon A Time – Lacey)

 


 


 


 

Parigi, aprile 1625.


 

Parigi sembra davvero vestita a festa stasera.
Sfacciata, la città dai mille volti e dalle mille luci sembra volerti restituire lo stesso sguardo sprezzante che le rivolgi con malcelata indolenza, mentre giaci languida a poca distanza dal finestrino della tua imponente e lussuosa carrozza, che sfreccia con noncuranza per le vie della capitale trainata da un superbo tiro a quattro di rarissimi cavalli arabi.
Ti soffermi per qualche istante sull'immagine opalescente riflessa dal sottile vetro che separa l'abitacolo dal freddo pungente di una notte dall'alito ancora invernale, e ciò che vedi ti lascia profondamente soddisfatta. Una giovane e bellissima donna dalla pelle d'alabastro e gli occhi di una colomba ti osserva con ostentata sicurezza sullo sfondo sfocato dei ricchi palazzi nobiliari che costeggiano la Senna, la bocca scarlatta leggermente piegata in un sorriso sfrontato, e i lunghi e folti capelli di lucido mogano raccolti in una semplice acconciatura che le lascia parzialmente scoperto il collo sinuoso.
Non indossa gioielli. Non ostenta seducenti perle orientali intrecciate alla fulgida chioma, né arroganti zaffiri birmani ornano i suoi sottili e raffinati polsi.
Lui dice che non ti serve agghindarti in questo modo, poiché le gemme più preziose del creato le porti già incastonate nel volto.
Il tuo unico vezzo questa sera è costituito da un vermiglio bocciolo di rosa appena reciso e appuntato con malizia al corpetto, omaggio discreto alla devozione di cui colui verso il quale stai correndo fa oggetto questo fiore dall'inebriante ed ipnotica fragranza.
Quando la carrozza imbocca il lungo viale d'ingresso che porta al Louvre, il cuore comincia a batterti furiosamente nel petto.
Calmati, ti dici, lui è come tutti gli altri.
No.
Lui non è affatto come tutti gli altri.
Sei una sciocca ad averlo anche solo pensato.
L'uomo più ricco e potente di Francia, colui che tesse fra le sue dita le fila del destino di un'intera nazione e, per naturale conseguenza, decide le sorti di tutta l'Europa, non può essere considerato alla stregua dei volgari e infimi bifolchi dei cui sospiri e cuori spezzati ti sei così selvaggiamente nutrita prima di ottenere il privilegio di essere ammessa al suo ambito cospetto.
A ben pensarci, egli ti sembra in effetti più simile ad un dio che ad un comune essere umano.
Ed è per questo che quando sei vicina a lui ti senti invincibile, onnipotente, come un'antica divinità celeste, una dea lontana ed irraggiungibile, sorda alle suppliche degli uomini ed incurante delle sorti del mondo.
Il tuo respiro si fa sempre più affannoso mano a mano che ti avvicini ai suoi appartamenti; un lacchè ti viene incontro lungo gli infiniti corridoi adorni di specchi che si snodano come serpenti infidi nei meandri del Palazzo Reale, e dall'intensa occhiata ammirata che ti rivolge – senza per altro far nulla per nasconderla – non puoi fare a meno di congratularti con te stessa per l'abbigliamento che con tanta cura hai scelto di sfoggiare in occasione di un incontro così importante.
Sai bene che, per quanto sfarzoso, nessun vestito esalta la tua sensuale figura come il principesco abito di seta dorata, la cui profonda e audace scollatura ti lascia provvidenzialmente scoperte buona parte delle morbide braccia e delle spalle finemente modellate.
Davanti a lui ti piace splendere di luce viva, come l'acqua del mare baciata dai raggi del sole in un pomeriggio d'estate.
Cerchi di imporre al fremito che ti scuote da capo a piedi di cessare seduta stante, poiché nulla nel tuo aspetto, nemmeno il più piccolo particolare, deve risultare fuori posto quando tra poco verrai introdotta nell'intimità del suo studio privato.
Nulla io vedo che non sia perfetto*. –
Così esordisce, mozzandoti per un momento il fiato in gola, mentre con passi misurati ma sicuri ti si avvicina per accogliere con la dovuta grazia un'ospite del tuo rango e della tua importanza; con un gesto la cui eleganza non può certo sfuggire ai tuoi occhi abituati a ben più rudi trattamenti, si porta delicatamente la tua mano alla bocca, e il lungo indugiare di quelle labbra sottili sulla tua pelle indifesa provoca in te un turbamento tale, che ben presto senti le guance infiammarsi violentemente al richiamo irresistibile di un'emozione che non puoi – e non vuoi – tentare di celare.
Perché in fondo sai quanto il rossore virginale che adesso sporca l'immacolato candore delle tue gote gli sia in realtà più che gradito, ad ulteriore testimonianza del dominio assoluto che con la sua sola presenza riesce ad esercitare su di te, ingenua incantatrice, che sotto all'ardore bruciante dei suoi occhi diventi ogni volta di neve e di brace.
Lui, che con un solo, impercettibile movimento del capo può decidere della vita e della morte di milioni di uomini, lui, che regna sopra ai Re, lui, che gode profondamente nel manipolare e sottomettere al suo volere chiunque gli stia intorno – te compresa, la sua consigliera più vicina e fidata.
E colei che più di ogni altro si inebria e si esalta abbeverandosi dell'aura di potere che lui irradia costantemente attorno a sé, come un getto mortale di vapore bollente.
Veleno e antidoto.
Infezione e balsamo.
Questo è per te il Cardinale dalle rosse vesti, dalle movenze insinuanti, dallo sguardo di fuoco e velluto che non lascia mai la presa, una volta inchiodata a sé la sua ignara – no, la sua consapevole, la sua complice! – vittima.
– La vostra galanteria non ha eguali in tutta la Francia, Cardinale; dovreste esserne orgoglioso. –
– Solo se posso esibirla con una creatura superiore come voi, mia cara Milady. –
Come seta, la sua voce ti scivola leziosa addosso, accarezzandoti il corpo e risvegliandone i desideri più oscuri e assopiti, aneliti tanto pressanti quanto dolorosamente consci di non poter mai venire esauditi.
Perché nemmeno in preda al delirio dei sensi può tollerare che una donna, per quanto attraente, abbia alcun diritto da rivendicare su di lui.
– Che cosa posso fare per voi, Monsignore? Qual è il motivo di tanta urgenza?–
– Anna d'Austria ha finalmente commesso un errore che io ho tutta l'intenzione di renderle fatale. So da fonte certa che quella sciocca ha appena regalato al duca di Buckingham i gioielli ricevuti in dono dal Re per il suo compleanno. Ora, voi sapete quanto Luigi XIII sia follemente geloso della moglie: è stato dunque estremamente facile per me convincerlo ad organizzare un grande ballo in cui costringere la Regina ad indossare quegli stessi gioielli dei quali tanto sconsideratamente si è privata. Quando vedrà il candido petto della sua sposa disadorno di quei magnifici fermagli, beh, nemmeno quell'ingenuo di Luigi avrà più dubbi sulla sua infedeltà. –
– Un piano veramente degno di voi, Eccellenza. Ma ancora mi chiedo in che modo potrete mai avere bisogno dei miei servigi in questo particolare frangente. –
– Ma mia cara, voi sarete determinante, fondamentale per la riuscita dei miei progetti! Voi sapete come Tréville e i suoi moschettieri non smettano mai di mettermi i bastoni tra le ruote; essi cercheranno sicuramente di aiutare la loro amata Regina, cercando di recuperare i gioielli in tempo utile per il ballo che si terrà da qui a pochi giorni. Ecco mia cara, voi dovete fare in modo che quei diamanti non oltrepassino mai più le porte delle stanze di Anna d'Austria. –
– Volete quindi che mi rechi a Londra e li sottragga al duca di Buckingham? –
– Il modo in cui porterete a termine questa missione ha scarsa rilevanza per me, mia cara, ho piena fiducia nelle vostre capacità e nella vostra incomparabile intelligenza. –
Eccola, l'inebriante sensazione che dal ventre ti si propaga nelle vene nell'udire affermato ancora una volta il suo ineluttabile bisogno di te, di te che, unica fra le centinaia di individui che compongono la cerchia della sua corte, sei riuscita a farti strada nella vita di un uomo che non ha mai fatto affidamento su altri al di fuori di se stesso, fino a diventare per lui indispensabile.
Insostituibile.
Nessuno, nemmeno Rochefort, nemmeno il più capace dei suoi ministri, gode di tanta cieca e incondizionata fiducia.
Tu sei la sua mano sinistra, il suo genio nascosto, l'ombra che precede i suoi passi, l'angelo vendicatore che compie la sua volontà – come in cielo così in terra.
E non può forse anche questo essere a pieno titolo considerato Amore?
– Partirò immediatamente alla volta di Londra. Avrete quei gioielli al sicuro nelle vostre casseforti prima ancora che possiate cominciare a dolervi della mia assenza. –
– La vostra assenza mi duole atrocemente in ogni istante della mia vita, Milady, di questo posso senza remore assicurarvi. Solo questa volta vi imploro doppiamente di affrettarvi, sia per riavervi al più presto al mio fianco, sia per gioire insieme della definitiva sconfitta inflitta alla nostra comune nemica. –
Mentre ti accompagna a passi lenti verso l'uscita, poggia possessivamente una mano sulla tua schiena nuda; a questo muto segnale, ti volti e lo attiri verso di te con un movimento rapido e improvviso, impossessandoti avidamente delle sue labbra, così come hai desiderato fare dal momento stesso in cui hai messo piede in quella stanza opprimente. Lui ti lascia fare e ti restituisce il bacio con altrettanta passione, avvolgendoti al contempo in un abbraccio marmoreo che in un colpo solo ti leva il fiato e e ti offusca la ragione. Poi, proprio quando stai cominciando a disegnare con umide e precise carezze i contorni delle sue labbra, frena la tua irruenza imprigionando in un lieve ma deciso morso la tua bocca impudente, e si stacca dolcemente da te, lasciandoti in preda, come sempre, alla più insopportabile frustrazione.
– Il resto quando torni, dearie. –
Crudele.
Come l'artiglio di un demone infernale che ti squarcia le carni con meticolosa ed estenuante perizia.
Lasci il Louvre in balìa di una furia distruttrice che tinge con prepotenza di rosso i contorni di ogni cosa che ti circonda.
Con un sibilo secco e imperioso ordini ai cocchieri di lanciare i cavalli a tutta velocità in direzione della tua dimora. Sei più impaziente che mai di partire per l'Inghilterra, adesso.
Farai meglio a prepararti al peggio, caro Buckingham.
Perché sarai tu ad avere la sfortuna di pagare il prezzo di tutto questo.
La carrozza vola come un fulmine nella notte, mentre con un singhiozzo sommesso permetti anche agli ultimi residui del suo sapore di abbandonare inesorabili la tua pelle.

 


 

* Quo Vadis? Mervyn LeRoy, fim 1951

 


 

[Words Count: 1681 – One Shot]

 

 


 

Nota:

Mesdames et Messieurs, devo fare un annuncio importante. Se da oggi in poi non mi vedrete più pubblicare alcunché, è perché il fantasma di Alexandre Dumas è venuto nottetempo a farmela pagare per la mia smisurata arroganza. No, davvero, credo di essere completamente uscita di senno, quindi se trovate questo delirio decisamente fuori da ogni logica e da ogni ragione non dovete far altro che dirlo, ed io mi comporterò di conseguenza. Stavolta mi sono davvero spinta fino al limite della blasfemia, andando ad intaccare due figure iconiche come il Cardinale Richelieu e Milady. Mea culpa! D'ora in avanti volerò molto più basso, lo prometto. T.T
Detto questo, passo senza soluzione di continuità a ringraziare seasonsoflove, fantasy93, Stria93, Euridice100, PoisonRain e Rosaspina7 per aver recensito con tanto amore il capitolo precedente; naturalmente, un grazie megagalattico va anche a always_rick_jane, Araba Stark, Beabizz, Euridice100, fantasy93, PoisonRain, rumbelle2998, Stria93, martaxx, S05lj, gionem, Rosaspina7, LadyViolet91, licet, moon s melody, SilverKiria, seasonsoflove, a crazycotton, Anya85 e aliena per aver aggiunto la raccolta fra le preferite\seguite.
Ringrazio come sempre anche tutti i lettori silenziosi, che invito con il cuore in mano a battere un colpo!
Commento alla puntata 3x14 di OUAT: le mie preghiere sono state esaudite e qualcuno ha effettivamente tirato fuori l'Oscuro Signore da quella gabbia indecente. Adesso non resta che scoprire chi, come, dove, quando e perché (can't wait for 3x15!). Comunque, carissima Zelena... togli IMMEDIATAMENTE quei tuoi viscidi artigli verdi da Rumple. Fidati, è un consiglio da amica. Perché di Mrs Gold (ma che bel suono che hanno queste due paroline messe insieme!) ce ne può essere una, e una sola. ù.ù
Ci si legge non so come, non so dove, non so quando!
Aurevoir <3

padme

P.S: naturalmente ne 'I Tre Moschettieri' questo dialogo non ha mai luogo, perché nel momento in cui il Cardinale ordisce il suo piano Milady si trova già a Londra, dove riceve una lettera nella quale le viene ordinato di sottrarre i diamanti a Buckingham.


 

 

   
 
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