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Autore: ELE106    27/03/2014    2 recensioni
Una raccolta di 7 brevissime AU, scritte appositamente per il NAGRON WEEK 2014.
Ecco i prompt:
Day 1 (March 24th) - Photographer! Nasir - Model!Agron
Day 2 (March 25th) - Rocker!Nasir - Pianist!Agron
Day 3 (March 26th) - College/High School
Day 4 (March 27th) - Teacher!Agron – Student!Nasir
Day 5 (March 28th) - Het!Agron – Gay!Nasir
Day 6 (March 29th) - Fantasy
Day 7 (March 30th) - Policeman!Agron
Buona lettura ;)
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Agron, Nasir
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Day 4 (March 27th) - Teacher!Agron – Student!Nasir
For Nagron Week 2014 
 
Capitolo 2.
 


 
‘And I will stumble and fall.
I’m still learning to love,
Just starting to crawl’

Say Something - A Great Big World feat. Christina Aguilera
 
 

Il suo studente aveva un paio d’occhi enormi e neri come non ne aveva mai visti in vita sua. Due fari di malizia su un viso dai lineamenti dolcissimi e ancora acerbi.

A lezione, Agron non osava guardarlo, nemmeno per sbaglio, quando si sedeva a fissarlo proprio al primo banco. Ma sentiva... oh se lo sentiva quello sguardo scuro ed elettrico.
Quando picchiettava le dita nervoso sulla scrivania, con la coda dell’occhio notava come il suo giovanissimo studente mordeva la penna tra labbra pienissime e gonfie e...

Oh mio Dio, mi sento uno di quei professori pervertiti di cui parla la tv!

Alla fine ricambiava lo sguardo, Agron, perché non poteva evitarlo, perché era come se un magnete gli voltasse la testa di forza e gli tendesse le labbra per sorridergli in risposta.
 
Si chiamava Nasir; un nome che scivolava morbido tra i denti, che incantava, un po’ come quella sua carnagione scura ed esotica, il timbro voce da adolescente e il fuoco nero e liquido di quegli occhi inesperti eppure curiosi.
 
Il suo studente lo puntava come si fa con le prede facili. Lo aspettava dopo le lezioni, gli parlava di frivolezze non mancando mai, però, di rivolgersi a lui dandogli del lei; gli camminava a fianco troppo vicino e lo sfiorava di continuo con le dita, con le braccia, con quei capelli sottili e lunghi che legava con non curanza dietro la nuca, mostrando ampie porzioni di pelle e un collo sottile e invitante.
 
Il suo studente non aveva ancora diciotto anni, era sbagliato persino guardarlo a quel modo, ma Agron sapeva che presto sarebbe finito tutto e avrebbe smesso di fantasticare su di lui, peraltro in maniere assai poco caste.
E non aveva detto niente, no, proprio niente, quando Nasir lo aveva baciato svelto e impacciato; gli aveva sorriso invece, e si era ricordato che il suo tempo in quella scuola era finito e che sarebbe andato via presto.

No... non usciremo insieme, piccoletto.

Ricordava quel bacio, ogni giorno, come un dolce, buffo e inconsapevole addio da parte del suo esuberante studente di tedesco. Il sorriso si era spento sul nascere, veloce, come era svanito il lieve tepore del contatto appena accennato, con quelle labbra così morbide.

Non ne aveva più ricevuti di uguali e si era sempre chiesto, con un pizzico di rammarico, come sarebbe stato quel fine anno scolastico a Roma, se fosse rimasto e lo avesse aspettato.
 
Se lo era sempre chiesto Agron, fino ad oggi.
 
 
 
 

È un pomeriggio di un tardo autunno e c’è il sole a Capua, ma non fa per nulla caldo.
Agron va in biblioteca nel suo giorno libero, perché gli piace stare lì, gli piace il silenzio e il rispettoso ignorarsi di poche anime solitarie, tutte assorte nel medesimo passatempo.
Legge veloce, quando una mano minuta gli allunga un foglietto proprio sulle pagine aperte del suo libro.
 
‘E ora ci esci con me, professore?’
 
Sgrana gli occhi e li alza sulla figura mai dimenticata, in piedi di fronte al suo banco; capelli, occhi e bocca come le ricorda ogni volta che sogna di lui, ancora oggi.
Gli sorride, quel suo Nasir, gli sorride come un anno fa, come non fosse trascorso che un giorno.

“Dì qualcosa...”

E Agron si alza, balbetta un ‘si’ in risposta e gli restituisce il foglietto, posandoglielo sulla mano e poggiando sopra la sua.
Gli sorride anche lui ed è ora che capisce: Nasir lo ha scelto, lo ha voluto e lo ha cercato.
 
Eppure Agron era già suo allora, senza nemmeno saperlo.
 
 

 
   
 
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