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Autore: dreamey    27/03/2014    7 recensioni
Quando la vita sembra prendersi gioco di te; quando sai perfettamente quanto sia importante quel minuto; quando ti rendi conto che ti accade proprio quello che non avresti mai creduto possibile; quando la persona che non avresti mai assolutamente pensato, diventa l'amore della tua vita.
Quando un litigio tra perfette estranee per un taxi,si trasforma in un'inaspettata storia d'amore.
E' quando accade tutto questo, che scopri che la vita ti ha regalato i momenti più preziosi della tua esistenza.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Un enorme grazie a chi continua a seguire la mia storia!
Vi auguro una buona lettura :)

5 capitolo

Rimasero a guardarsi fisse negli occhi, per una manciata di secondi. Secondi interminabili, durante i quali nessuna delle due riuscì a proferire parola.
Se ne stavano ferme, una di fronte all'altra, a pochi passi di distanza, a scrutarsi occhi negli occhi.
Arizona, non potè negare l'effetto, che quegli occhi nocciola, che la fissavano, avevano su di lei.
Le sembravano una calamita.  Profondi, penetranti, intensi.
Il suo sguardo si spostò sulla bocca di Calliope, ancora in piedi di fronte a lei che la teneva per un braccio.
Desiderò per un attimo, assaggiare quelle labbra che sembrava la stessero invitando in un contatto molto più intimo.
Esitò qualche istante, il suo sguardo che vagava dagli occhi alla bocca, di quella bellissima donna, di fronte a lei,  stretta in un vestito che le donava perfettamente, e su quei tacchi che la slanciavano ancora più di quanto lo fosse già.
Quella donna, era la cosa più vicina alla perfezione che avesse mai potuto osservare.
In un istante ritornò in sè, provò rabbia e all'improvviso si strattonò dalla presa ancora salda dell'altra, si girò di schiena e, senza dire una parola, raggiunse in pochi passi la porta d'uscita.

Era arrabbiata. Arrabbiata con se stessa, arrabbiata con Calliope, arrabbiata, perchè, si trattava di Callie Torres accidenti. E lei non poteva avere quella reazione.
Callie non le piaceva.
Per anni, gli unici sentimenti che aveva provato per quella donna, erano stati solo odio e antipatia. E ora, ora, ciò che aveva appena provato, era stata una forte attrazione. Desiderio di avvicinarsi ancora di più a lei.
Era arrabbiata, perchè lo sapeva benissimo, a Callie Torres erano sempre piaciuti gli uomini.
Ma lei, lei era Arizona, da sempre le erano piaciute solo le ragazze. 
Si era sempre divertita ad andarsene in giro a fare conquiste, senza mai pretendere una storia seria. Non la voleva, non le interessava. Voleva solo divertirsi.
E fece così, sia alla scuola di medicina, sia durante la specializzazione, si era guadagnata la fama di ruba cuori.
Ma Callie Torres, non l'aveva mai sfiorata col pensiero. Era troppo impegnata a non farsela piacere. Dannazione, in fondo, quella Callie Torres, era riuscita a rovinarle il suo primo giorno di specializzazione.

Era bella, questo lo aveva notato sin da subito. Davvero bella, ma più di ogni altra cosa era insopportabile, sgradevole, fastidiosa, indisponente, detestabile. Semplicemente, non le sarebbe mai potuta piacere. Non una così, non una che era riuscita a rovinarle l'inizio del suo sogno.
Non una alla quale le donne, non interessavano.
E da come aveva flirtato con Mark, quella sera, le donne, non le sarebbero mai potute interessare.
Per più di dieci anni, Callie Torres, non le era mai piaciuta. Non aveva nessun motivo per essere attratta da lei, e, soprattutto, non aveva nessun dannato motivo per essere gelosa.
Ma quella sera, quella donna, era riuscita a farle quell'effetto.
Attrazione, desiderio, gelosia. Non era possibile. Non nei confronti di Callie Torres, insopportabile ed etero.
Odiarla, era senz'altro più facile, decise.
Prese le sue cose rimaste al tavolo, e salutando velocemente tutti, sparì da quel posto.
***
- Perchè io, non so ancora niente del multi trapianto di organi?-
Col bicchiere di frullato in mano, Arizona, raggiunse gli altri specializzandi al tavolo del bar. Si stavano godendo la prima pausa di quella mattina.
- Oh, lo sapresti, se stessi in reparto come noi, invece che essere impegnata a portarti a letto tutte le donne di questo ospedale. Ultimamente trascorri più tempo nella stanza del medico di guardia che in sala operatoria.-  Con tono pungente, ci pensò subito Callie a darle una risposta.
- Mhh, che c'è Torres? Sei gelosa perchè, sei l'unica a non essere venuta a letto con me? Se ci stai pensando, scordatelo. Non verrei mai a letto con te. Non mi piaci.-
- Robbins, preferirei finire sotto ad un treno che venire a letto con te. Mettiti l'anima in pace. Non mi piaci nemmeno tu. Anzi, sai che ti dico? Il solo pensiero mi ripugna.-
Erano passate più di due settimane dal loro bacio. Arizona era troppo ubriaca per potersene ricordare, e Callie, troppo confusa per pensarci ancora. Eppure era successo, Arizona l'aveva baciata e lei aveva risposto al suo bacio. Ma non era disposta a dirlo. A nessuno. Non ad Arizona.
- Arizona- le interruppe Teddy divertita - credo proprio che a Callie piacciano gli uomini. A proposito Torres, com'è finita con quel tizio che hai conosciuto al bar?-
Da poco più di  due settimane, aveva intrecciato una relazione con un tipo, conosciuto al bar due giorni dopo la festa.
Ci era andata subito a letto. Accidenti a lei piacevano gli uomini. E le piaceva fare sesso con Bob, così aveva detto di chiamarsi.
- Teddy, sei irrecuperabile. Comunque va alla grande. In tutti i sensi intendo.- sorridendo maliziosamente e strizzando l'occhio all'amica, le rispose ignorando la bionda che le era seduta accanto.
- E come si chiama questo fantomatico tizio?- intervenne Arizona, con evidente tono sarcastico.
- Robbins, ora non sarai tu gelosa, perchè preferisco gli uomini a te?-
- Andiamo Torres, non verrei a letto con te nemmeno se non fossi stata etero. La mia era solo pura curiosità-

Eppure, quella sera alla festa, nonostante fosse stata ubriaca, l'aveva baciata. Ma questo non lo sapeva, non se lo ricordava.
 
- Arizona, allora sei pronta?-
- Calma, Teddy, il bar non chiude.-
- Ma ti sto aspettando da quasi un'ora e io odio aspettare. Dai, dobbiamo solo andare a bere qualcosa.-
- Parla per te, io vado a fare conquiste.-
- Arizona, ormai è da più di un mese che vai avanti così.-
- Non ci posso fare niente se tutte mi cascano ai piedi.-
- Ma se sei tu, quella che le seduce e poi le abbandona subito dopo.-
- Non cerco una storia seria, Teddy. Voglio solo divertirmi.-
- Ma non starai esagerando?-
Intanto, camminando una accanto all'altra, immerse in quel botta e risposta, erano giunte al bar.
- Parli a me? Guarda un pò lì, chi c'è che si diverte con..- si fermò pochi secondi facendo finta di pensare, poi aggiunse - ah si, Bob-
Teddy la guardò divertita, poi facendo una smorfia, la tirò con se al bancone.
Si erano fermate a pochi passi dalla mora, impegnata a flirtare con Bob.
- Tequila, grazie.-
- Anche per me-
Riconoscendo le due voci, Callie, districandosi dall'abbraccio del suo attuale ragazzo, si era voltata per salutare.
- Teddy!- salutò l'amica, palesando un largo sorriso. Poi spostando leggermente lo sguardo, e incontrando quello della bionda, nascosta dietro a Teddy, continuò rendendo più duro il suo tono - Ciao anche a te, Arizona.-
- Callie.- Le rispose semplicemente Arizona, usando lo stesso tono duro dell'altra.
Al contrario di Teddy,  che invece, l'aveva salutata con un sorriso malizioso dipinto in volto.
Rimasero a parlare un pò al bancone, sorseggiando il loro bicchiere di alcol, fino a quando Arizona, non si alzò di scatto, in cerca della sua preda.
Aveva puntato una ragazza, che era entrata da poco nel bar, e che, constatò subito, rispecchiava proprio il suo tipo. Alta, mora, sguardo penetrante.
Si, era quella giusta per quella sera, decise.
Le due donne, che fino a pochi istanti prima erano sedute con lei al bancone, la seguirono con lo sguardo.
Rimasero a guardarla per qualche istante. La osservarono avvicinare alla ragazza, videro l'altra sorridere a qualche stupida battuta della bionda, poi dirigersi insieme all'altra estremità del bancone.
- Ma come fa a riuscire a conquistare tutte quelle con le quali ci prova?- Chiese quasi retoricamente Teddy.
 Callie, si soffermò ancora a guardarla, per qualche altro istante. La osservava sorridere, flirtare.
 Era molto bella, aveva fascino, quegli occhi limpidi e aveva quel sorriso che riusciva ad incantare.
Non le fu difficile trovare una risposta alla domanda di Teddy.
***
 
- Cappuccino, Robbins?-
Era appena entrata in ospedale, il suo turno sarebbe cominciato tra poco più di qualche minuto.
- Oh no, Mark. Stamattina mi serve un caffè, doppio.- con tono strascicato, piazzandosi davanti al bancone, Arizona rispose al collega.
- Fatto le ore piccole, eh?- le chiese Mark con aria divertita, porgendole il caffè.
- Sai che si dice di me, Mark. Sono una Sloan al femminile, non posso farci niente.-
- Già, Sloan. Ti posso assicurare che non è cambiata affatto.- intervenne Callie, con tono alquanto pungente, affiancando i colleghi.
- Torres, vedi di farti gli affari tuoi. Mi rendi insopportabile anche bere un dannato caffè. -
- Ehi ehi, voi due. Calmatevi. Siete così bollenti già dal primo mattino.- cercò di smorzare i toni, il bel dottore, ammiccando alla sua stessa battuta.
- E tu sei così cretino, già a quest'ora-
- Wow, Robbins, mi piaci così. Sei sexy quando ti arrabbi. Sicura di non volerci fare un pensierino?
- Sloan,strano. Pensavo che il tuo tipo, fossero le more-
Con tono duro, rispose al collega, rivolgendo uno sguardo fulminante alla mora, in piedi accanto a lei.
Callie, le restituì lo sguardo. Aveva incassato la sua battuta.
Facendo un ultimo sorso al suo caffè, poggiando con forza la tazza sul bancone, la bionda, andò a prepararsi per il suo turno.
 - Una sola parola, insopportabile.- riprese Callie, rivolgendosi al collega, appena finì di seguire con lo sguardo Arizona, che si era ormai allontanata sfrecciando sui suoi pattini a rotelle.
-  Secondo me, le piaci, Torres-
- Mark, ci conosciamo da anni, e non ci siamo mai piaciute. Mi ha sempre reso la vita impossibile. E smettila con queste battute. Io non sono gay.-
- Sarà, ma l'alchimia che c'è tra di voi, è innegabile.- Intanto, il bel collega si era allontanato, lasciandola sola con i suoi pensieri.
Ma se vorrei solo ucciderla, quando me la ritrovo accanto.
E questo era vero in parte. Il modo che aveva nel rivolgersi a lei, le sue battute sarcastiche, le erano insopportabili. Arizona Robbins, era dotata di un'antipatia mai vista.
Ma aveva quel sorriso, quegli occhi, che per qualche attimo, quando si ritrovava a fissarli, la rendevano adorabile.
 
- Torres, ti ho fatta chiamare per un consulto.-
- Non credevo di dover lavorare così tanto con te, Robbins.-
- Non piace nemmeno a me la cosa, Calliope.-
- Ancora arrabbiata per la battuta di stamattina al bar?-
- Dopo dieci anni, non ci faccio più caso alle tue battute, Torres.-
-La stanza è la 305. Ti aspetto lì.-
 Sfrecciò nel corridoio, lasciando indietro la sua irritante collega.
Ma non aveva previsto, che una barella potesse sbucare dal nulla all'improvviso.
Non fece in tempo a scansarla. La barella la investì in pieno, facendola saltare per aria. Cadde rovinosamente per terra.
Callie, la raggiunse poco dopo, nascondendo il sorriso, che voleva palesarsi sul suo viso.
Era stata una delle scene più comiche, che aveva mai visto in quell'ospedale.
-Afferra la mia mano, Robbins. Ti do una mano ad alzarti.-
- Torres, smettila di ridere. Per quanto ne so, potrei essermi rotta un osso.-
- Allora, dovresti farti visitare da me, sono un chirurgo ortopedico-
- Non ti darò mai questa soddisfazione, Torres. Spostati, posso alzarmi sola-
- Accomodati pure, raggiungo la stanza del paziente intanto.-
Dopo qualche istante, dopo i vari tentativi che aveva fatto la bionda, per rialzarsi, la voce della collega, la fece arrestare per il corridoio.
- E va bene, Torres, hai vinto. Puoi venire a darmi una mano..- si fermò per sbuffare, poi riprese - per favore?.-
- Ok, se me lo chiedi così, arrivo. E dovresti farti visitare. E' stata una brutta caduta, Robbins.-
L'afferrò per una mano, aiutandola a rimettersi in piedi.
Si diressero nella stanza del medico di guarda, che era più vicina.
- Allora dove ti fa male?- Chiese Callie, chiudendo a chiave la porta.
- Mi fa male la caviglia.- rispose Arizona sbuffando.
- Ok, siediti che ti visito-
- Sei scontrosa, per essere un medico,Torres. Dovresti essere più gentile.-
- Oh, no se i pazienti sono insopportabili come te.- rispose con tono sarcastico, aggiungendo subito dopo- Non è rotta. E' una leggera distorsione. Dovresti mettere subito del ghiaccio, e non andare in giro su quei così per un pò-
- Sono un medico anch'io. So quello che devo fare.-
- Un semplice grazie, bastava.-
Si stava dirigendo verso la porta, ma una smorfia di dolore dell'altra, la fece girare di scatto.
- Cos'hai?-
- Ho dolore al fianco che scende fino al femore.-
- Riesci a metterti in piedi?-
- Più o meno. Forse dovresti reggermi un pò.-
- Solleva la maglietta e abbassa un pò i pantaloni, vediamo cosa ti sei fatta.-
- E' una scusa per chiedermi di spogliarmi, Calliope?-
- Sono la dottoressa Torres, ora. E no, non ti sto chiedendo proprio niente. Non sei il mio tipo, Arizona-
L'altra fece quello che le aveva chiesto. Abbassò i pantaloni e alzò la maglietta, lasciando scoperti il fianco e l'addome.
Si poteva intravedere il bordo della biancheria intima e il ventre piatto.
Esitando, posò le sue mani sulla pelle nuda dell'altra.  Una scossa elettrica la percorse, appena le sue mani toccarono i fianchi della bionda. Aveva la pelle liscia e profumava di vaniglia.
Scese più giù, per arrivare al femore. Le sue mani continuavano a tastare i suoi fianchi, fino al bacino.
Arizona, dal canto suo, se ne stava lì in piedi, con gli occhi chiusi, senza parlare.
Il tocco gentile della mora, le provocò per tutto il tempo fitte allo stomaco.
Poi si alzò in piedi, portando il suo viso in linea d'aria con quello di Arizona. Si ritrovarono a pochi passi l'una dall'altra.
Il cuore cominciò a martellarle nel petto. Distolse i suoi occhi da quelli blu della bellissima donna che si trovava davanti.
Cercando di raccogliere tutto l'autocontrollo che  le era necessario, spezzò quel silenzio.
- Puoi rivestirti. E' una bella contusione. Metti ghiaccio e pomata contro l'ematoma.-
- Calliope..- pronunciò subito dopo Arizona, prendendola per una mano.
Tornarono a fissarsi negli occhi.
  
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