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Autore: OfeliaMontgomery    28/03/2014    1 recensioni
Cos'hanno in comune Ofelia Montgomery, Rebekah Warner, Arlene Douglas, Georgia Adams, Delia Morton e Nora Day? Il corpo.
Dal primo capitolo:
Il signor Nicholas Hudson, il guardiano del cimitero restò stupito nel vedere Ofelia Montgomery camminare per le strade della città, di notte e da sola.
– Signorina Ofelia che ci fa qui da sola? E per giunta così? – chiese l’uomo indicando l’abbigliamento strano della ragazza, portava ancora la camicia da notte ed era scalza.
– Non so chi sai questa Ofelia, il mio nome è Georgia Adams e sono venuta a trovare il mio defunto marito – parlò la ragazza con voce quasi metallica facendo qualche passo verso l’entrata del cimitero.
Genere: Dark, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente Ofelia andò a lavorare senza aver fatto colazione. Non se la sentiva di mangiare, era ancora frastornata dalla sera prima. Appena aprì la bottega, iniziò a lavorare e cercando di non pensare a niente serviva i clienti.
Evan si presentò alla bottega e sorridendole la ringraziò per la crema e per il passaggio, – Volevo chiederti se stasera ti andrebbe di cenare con me? – chiese gentilmente quando fu il suo turno.
– Non esco con i miei clienti – rispose con gentilezza, facendo passare un altro cliente.
Ofelia andò nello sgabuzzino a prendere le creme che la signora che stava servendo, le aveva ordinato.
Fu seguita da Evan che si appoggiò alla porta della stanza e guardava la ragazza cercare negli scaffali le creme.
– Hai finito di fissarmi? Ti ho già risposto, non esco con i miei clienti – esordì la ragazza sbuffando.
Il ragazzo incrociò le braccia portandosele al petto – Non sono esattamente un tuo cliente, sono venuto qui solamente una volta – spiegò Evan sorridendo furbo.
Ofelia gli scoccò uno sguardo di fuoco – Già, per di più se venuto quando stavo per chiudere – disse seria prendendo l’ultimo tubetto di crema per le mani che serviva alla sua cliente.
Evan rise – Giusto, scusami – si scusò passandosi una mano fra i capelli, – Allora uscirai con me o no? – chiese ancora facendo sbuffare Ofelia.
– Se ti dico di sì, la smetterai di rompermi le scatole e mi lascerai finire di lavorare? –
– Certamente. Ti passo a prendere alle otto, a stasera – rispose Evan andandosene via, lasciando la ragazza da sola in mezzo ai suoi prodotti.
Ofelia tornò dai suoi clienti, di Evan nessuna traccia, se ne era andato. La ragazza passò nello scanner le quattro creme e poi fece il conto.
– Sono 36 dollari – controllò bene la ragazza mettendo in un sacchetto di plastica le creme prima di consegnarle alla cliente.
– Eccoli giusti, giusti – disse la donna porgendo in mano ad Ofelia i soldi e prendendo il sacchetto la ringraziò ed uscì dalla bottega.
Ofelia lavorò tutto il giorno, chiuse la bottega due ore prima così avrebbe avuto tempo per farsi una doccia e prepararsi per la serata con Evan.
 
Ofelia arrivò a casa stanca, salutò i suoi genitori, spiegandogli anche che quella sera sarebbe uscita con un ragazzo. I suoi genitori erano felici di questa cosa, ma anche preoccupati perché era umano e non un risorto.
Ofelia salì le scale ed entrò in camera sua, si diresse verso il bagno e svestendosi entrò nella doccia. Aprì l'acqua e si gettò sotto il getto caldo che le andò a bagnare la sua pelle liscia. Si rilassò appoggiandosi contro alla parete della doccia poi iniziò a lavarsi per bene, partendo dai capelli e poi tutto il corpo. Quando ebbe finito restò ancora ferma sotto al getto fin quando non sentì una voce chiamarla da fuori, era Rebekah che la cercava.
La ragazza uscì avvolgendosi nel suo accappatoio poi pulendo con una mano lo specchio appannato, guardò l’altra lei che le sorrideva dal riflesso.
– E’ molto carino il ragazzo con cui devi uscire stasera – disse Rebekah felice.
Ofelia rise – Moolto carino, devo dire – disse facendo ridere anche l’altra lei.
– Già. Posso solo dirti tre cose? – chiese Rebekah spostandosi i capelli da una parte.
– Sì, certo – rispose Ofelia sorridendole.
– Primo: divertiti con lui. Secondo: non ci andare a letto subito e terzo: stai attenta, va bene? – disse Rebekah elencandole le tre regole.
Ofelia rise mentre si tamponava i capelli – Certo, starò attenta. E puoi starne sicura non ci andrò a letto con lui, almeno non subito – commentò le regole di Rebekah sorridendo.
– Brava ragazza – esclamò Rebekah prima di sparire di nuovo.
Ofelia rise poi uscendo dal bagno, si diresse verso l’armadio per tirare fuori un vestito da usare quella sera.
Ofelia indossò un abito viola con un po’ di scollatura che esaltava il suo decolletè e un paio di tacchi neri abbastanza alti. Si truccò gli occhi di viola e le labbra di rosa un po’ scuro e si mise sulla parte sinistra della testa un fiore, anch’esso viola. E i capelli li aveva fatti leggermente mossi.
Si guardò ancora nello specchio e quando fu sicura di essere pronta guardò l’orologio, erano le 19.45, doveva andare a prendere Evan. Prese le chiavi della sua macchina e uscì da casa velocemente. Una volta uscita, una ventata d’aria fredda le trapassò il corpo facendola rabbrividire, anche se indossava anche la giacca.
Salì in macchina e partì. In pochi minuti arrivò davanti all’edificio e trovò Evan aspettarla appoggiato con la schiena al muro del palazzo.
Ofelia fece strombazzare il clacson e fece segno ad Evan di salire in macchina. Il ragazzo corse subito verso di lei ed entrò in macchina.
– Brr che freddo che fa stasera – disse sfregandosi le mani guantate una contro all’altra per riscaldarsele poi guardò Ofelia e rimase esterrefatto da tutta quella bellezza – Sei meravigliosa – disse gentilmente sorridendole. Le guance di Ofelia si tinsero di rosso – Grazie, anche tu sei molto bello – disse lei ricambiando il complimento.
Indossava un completo blu. La giacca era blu scura in tessuto gessato come anche i pantaloni, la cravatta di seta raffinata e i mocassini in pelle nera traslucida. I capelli erano perfettamente pettinati, sembrava quasi un uomo d’affari.
– Grazie – ringraziò Evan sorridendole.
Ofelia ricambiò il sorriso e poi partì, destinazione: ristorante red moon.

 
  
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