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Autore: IleFantasy    28/03/2014    2 recensioni
E' passato un anno da quando Sofia e i suoi amici hanno sconfitto Nidhoggr. Sono cambiate molte cose... Sofia studia per prendersi il diploma, Il professore e Gillian si sono fidanzati e quindi lei e i suoi figli si sono trasferiti a casa di Sofia... L'unica cosa che ha rintristito la ragazza è stata la partenza di Fabio, avvenuta quattro mesi prima. Il padre di Fabio, Peter, lo ho cercato e trovato, così gli ha chiesto di partire in Ungheria con lui e il ragazzo, per instaurare un rapporto col padre, accetta. Peter, però, gli promette di tornare a Natale. Sarà proprio quando Fabio tornerà che i draconiani dovranno fare i conti con qualcuno che credevano di aver sconfitto...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sofia uscì dalla scuola pomeridiana sospirando sollevata: finalmente le vacanze! Erano all'incirca le quattro  del pomeriggio e il cortile della scuola era pieno di ragazzi di tutte le età felici del fatto che quello era stato l'ultimo pomeriggio di scuola. Quel giorno era durata solo due ore, il tempo di fare quella stupidissima verifica di greco. Sofia doveva tornare a casa e passeggiò con calma fra le vie di Roma e, non si sa come, finì davanti al suo vecchio orfanotrofio. Senza neppure pensarci, aprì il cancello ed entrò. Il luogo era sempre lo stesso: la solita muffa occupava regolarmente le pareti e milioni di suore giravano qua e là come se avessero sempre fretta. Stava per uscire, quando qualcuno le si avvicinò:
- Scusi, ha bisogno di qualcosa?-
Sofia si ritrovò davanti una donna anziana che riconobbe all'istante:
- Giovanna?!-
La donna guardò la ragazza con attenzione, poi spalancò gli occhi e si portò una mano alla bocca:
- Sofia?! Sei tu?!-
-Sì, Giovanna-
Si abbracciarono, poi la vecchia donna la fece accomodare:
- Come sei grande! Sei diventata bellissima!-
- Grazie!-
-Come mai da queste parti?-
-Così, ci sono arrivata per caso e ho deciso di salutarvi-
Giovanna la guardava entusiasta, forse anche se la rimproverava sempre le aveva pure voluto bene.
-Incredibile, è passato così tanto tempo... ora sei grande. Come va?-
- Tutto quanto splendidamente... solo che..-
Giovanna si ricordò all'improvviso di qualcosa. Disse che andava a prendere una cosa e sparì fra i corridoi per riapparire pochi minuti dopo con qualcosa in mano. Era un quaderno e un foglietto ingiallito.
-Sofia... pochi giorni dopo la tua partenza, sotto le lenzuola del tuo vecchio letto trovai questo...-
Mostrò a Sofia un quaderno pieno delle sue foto e delle sue riflessioni. Sofia lo guardò spalancando gli occhi:
- Questo era il mio quaderno! Lo usavo quando ero qui per trascrivere tutta la mia vita ed attaccarci delle foto e delle cose importanti!-
- Già... credo sia arrivato il momento di restituirtelo! Poi ho trovato questo poche settimane fa-
Mostrò alla ragazza il foglietto. Sopra c'era scritto qualcosa...

ALLA RAGAZZA COL NEO VERDE E I CAPELLI ROSSI, CHE SE NE ANDO' DA QUI ANNI FA...
LUI NON E' MORTO, E' VIVO. E' TORNATO PER PRENDERVI, PER PRENDERE TUTTO IL MONDO E STAVOLTA CI RIUSCIRA'.
TU E I TUOI AMICI DOVETE FARE ATTENZIONE, PERCHE' SARETE I PRIMI AD ESSERE PRESI. SE PER LUI DOVESSE FINIRE MALE STAVOLTA VI PORTERA' TUTTI...


Sofia finì di leggere stupita. Guardò Giovanna e cercò di sorridere:
-Sarà solo uno scherzo!-
- Già, ma sembrava un biglietto per te, quindi portatelo.-
- Ok, adesso devo proprio andare. Grazie di tutto, Giovanna-
- Figurati! E' stato un piacere rivedere la ragazzina che svegliavo tutte le mattine-
Dopo aver salutato Giovanna, Sofia corse fuori, pronta per tornare a casa.

                                                                                                               * * * * * *
                                                                                         
Sofia aprì la porta di casa. Era stanca e aveva ancora qualche ora, prima della famosa venuta di Fabio. Da quanto il ragazzo aveva scritto sarebbe partito la mattina, per arrivare il pomeriggio a Roma e di sera sarebbe arrivato. Sofia si chiese in che stanza avrebbe dormito: quasi sicuramente in quella di Ewane e Karl. Ancora erano le cinque del pomeriggio e aveva un po’ di tempo per rilassarsi. Come prima cosa si cambiò, mettendo i primi vestiti che le capitarono per le mani (una felpa e dei jeans), andò in cucina e fu curioso trovare sul frigo un biglietto con varie scritte di mani diverse, scritte anche in momenti diversi:
 
IO E CHLOE SIAMO USCITE PER COMPRARE GLI INGREDIENTI PER LA CENA DI STASERA, GILLIAN.
Io e Ewane siamo usciti a fare una passeggiata. A dopo, Lidja.
Siamo in un negozio di informatica qui vicino, arriveremo in tempo per la cena. Karl e il prof.
 

Sofia sbuffò, ma non potè trattenere una risata vedendo quel foglio. Prese una lattina di coca-cola e s’incamminò per la casa, arrivando nel salotto. Si buttò sul divano e cominciò a sfogliare il quaderno che le aveva dato Giovanna. C’erano tante foto e scritte… Sofia si sentì stanca, aveva sonno e si addormentò sul divano.
                                                                                                                      *******
Sofia sentì bussare, sicuramente doveva essere qualcuno dei suoi coinquilini.                                   
–Arrivo- disse con voce ancora assonnata.                                                                                                  
Una volta arrivata davanti la porta la aprì. Si ritrovò davanti un ragazzo bellissimo, con dei bellissimi capelli ricci castani, era alto e magro; avvolto in una giacca di pelle nera. Sofia conosceva benissimo, meglio di chiunque altro quel ragazzo:                                                 -Fabio…-                                                                                                                                                               -Sofia…-                                                                                                                                                                   
Fabio le sorrise, per poi dare uno sguardo divertito ai suoi capelli e al suo abbigliamento. Sofia arrossì: Fabio si era presentato elegante e profumato, mentre invece la ragazza aveva i capelli rossi tutti spettinati e i primi vestiti pescati dall'armadio addosso.                                                                         
–Sei in anticipo!-                                                                                                                                   
 Disse Sofia guardando lo schermo del suo telefono:                                                                                    
-Sono ancora le sei del pomeriggio!-                                                                                                                          
 -No, Sofia. Sono le sette e mezza-                                                                                                                                                      
Rispose Fabio guardando il suo orologio da polso. Sofia lo fece entrare in casa, imbarazzata. Sentiva lo sguardo del ragazzo puntato addosso, finchè non disse:                                     
 -Posso abbracciarti?-                                                                                                                                             
Sofia lo guardò con gli occhi spalancati e rispose balbettando:                                                                                       
-S..S..Se è un abbraccio fra amici allora… certo!-                                                                                       
In un secondo sentì le braccia di Fabio circondarla. Rimasero abbracciati per un po’ di tempo, poi Sofia si rese conto che era meglio cambiarsi:                                                            
-Io vado a prepararmi. Gli altri dovrebbero arrivare fra poco. Tu intanto siediti in salotto, guarda la Tv… fa quello che vuoi! A che ora viene tuo padre?-                                                            
- Vengono alle nove-                                                                                                                                     
Sofia lo guardò e salì sopra. Fabio non aveva detto ‘’Vengono’’?! Chi altro sarebbe venuto? Sofia pensò fosse stato un errore e cominciò a cercare qualcosa di carino da mettersi ,nell’armadio.
                                                                                                                     
                                                                                                               ******

Fabio rise, divertito. Era stato bello rivedere Sofia com’era veramente, al posto che con altri vestiti che non facevano parte del suo look abituale. Si sedette sul divano, guardandosi attorno. Era rimasto tutto come l’aveva lasciato, tranne il tavolino, dove adesso si trovava un quaderno. Fabio aprì il quaderno e vide una bambina coi capelli rossi di all’incirca sei anni. Continuò a guardare le foto di Sofia, a volte più grande e altre volte piccolina. Ad un tratto sentì il suono dell’asciugacapelli: Sofia aveva quasi finito. Continuò ancora a leggere, fino ad arrivare all’ultima pagina, dove stava un foglietto ingiallito. Lesse il contenuto, rimanendo a bocca aperta…                                                                       
-Eccomi! Sono pronta!-                                                                                                                                                                                
Scese dalle scale una bellissima Sofia con un paio di leggins con dei fiori rosa, degli stivali neri, una maglietta rosa e un cardigan nero. Il ragazzo cercò di nascondere quel foglietto nella tasca dei jeans.                                                                                                                                        
–Sei molto graziosa-                                                                                                                                                   
-Grazie-                                                                                                                                                                                                                        Sofia era diventata viola, ma per fortuna in quel momento entrarono tutti. Lidja e Ewane, Gillian e Chloe e Karl e il prof. C’era pure il padre di Fabio, Peter. Gillian e il prof guardarono Sofia e le sorrisero. Allora erano andati a prendere il padre di Fabio! Alla fine entrò pure una ragazza ungherese. Aveva i capelli biondi e gli occhi castani; doveva essere più piccola di Sofia di un annetto. La ragazza guardò Sofia, poi Fabio, correndo ad abbracciarlo. Fabio le cinse la vita con un braccio, sorridendole affettuosamente. Sofia sentì la rabbia e la gelosia invaderla velocemente. Di questo la misteriosa ragazza se ne accorse e rise ancor di più. Anche Fabio rise, prima di parlare e chiarire tutti i dubbi di Sofia:                                                                                  
--Sofia, questa ragazza è Edit ed è mia sorella-
Sofia guardò stupita i due ragazzi, accorgendosi solo in quel momento che, anche se i colori erano diversi, erano completamente uguali...






*Angolo dell'autrice*
Salve a tutti!! Spero vi sia piaciuto il capitolo! Che ne pensate della visita di Sofia all'orfanotrofio? E di quel biglietto misterioso? E della misteriosa Edit? Non preoccupatevi: nei prossimi capitoli avrete le risposte a tutte queste domande! Sono rimasta sveglia apposta per scrivere (sono esattamente le 23:46! Ho sonno!). Devo ringraziare tutte quelle che hanno commentato il primo capitolo di questa storia... voi siete una delle tante ragioni per cui continuo a scrivere. Adesso vado che sono stanchissima.. Buonanotte <3!

                                                                                                                  
  
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