Titolo: Sounds like a lovely tale
Titolo del Capitolo: 11. Happy Ending Fandom: Once Upon a Time Personaggi: Regina Mills, Robin Hood Genere: Introspettivo Rating: SAFE Avvertimenti: Het, Spoiler, Fluff Prompt: 11 - Wearing kigurumis Conteggio Parole: 370 Note: 1. Meme preso da qui: 30 Day Otp Challenge. 2. Varie coppie perché non mi va di fare la raccolta solo su una =w= il mio cuore è grande =w= <3 3. Il titolo è una frase di Hook. 4. Spoiler per la seconda parte di stagione. Fluff. Oscenamente fluff. E non sapevo che scrivere per questo prompt... quindi: mi sono salvata in questo modo perchè Roland è il bambino più adorabile che abbia mai visto çAç<3 5. Non betata =3=
Quando Regina vide Roland, il figlio di Robin, scorrazzare per la sua casa indossando un vecchio pigiama di Henry - uno di quelli a pezzo unico e dall’aspetto di un drago -, non poté fare a meno di nascondere un sorriso dietro il palmo della propria mano e fingere di concentrarsi sul suo libro. Da una vita non sentiva la sua casa così piena di energia e felicità. Da così tanto tempo che era quasi arrivata a credere di non meritarsi un ‘lieto fine’ - aveva perso Henry e, come se non bastasse, quella nuova maledizione l’aveva addirittura privata dei ricordi dell’ultimo anno che aveva passato nella Foresta Incantata. Eppure, dinnanzi alle risate gioiose di Roland, Regina non poté ignorare quello strano e piacevole calore crescerle nel cuore. Continuò quindi a fingere di leggere il suo libro e ad osservare il bambino inseguire suo padre con dei ‘ruggiti da drago, mentre l’uomo, dopo essersi finto ‘terrorizzato’ dal piccolo, lo catturò in un abbraccio seguito da nuove risate. Regina non lo avrebbe mai ammesso, ma davanti a tutte quelle nuove e piacevoli emozioni si sentiva appagata come non mai. Al punto di non rimpiangere la ‘buona azione’ che aveva fatto nel decidere di donare a Roland dei vecchi giochi di Henry - al contrario della gran parte delle persone che erano state a Stoybrooke, Robin e suo figlio non avevano una ‘vecchia vita’ nella quale tornare. Chiuse quindi il libro, andando incontro ai due che la aspettavano dinnanzi al portone d’ingresso. « Grazie», esordì Robin con gratitudine, donandole un sorriso e stringendo a sé il figlio, « Per quello che hai fatto per Roland… intendo», spiegò. Regina ricambiò quasi esitante quel sorriso, allungando la mano per carezzare il volto del piccolo - era così dolce, e lei suo malgrado aveva un debole per i bambini. « Ad Henry non servono più queste cose», rispose aggiungendo poi un: « E Roland è sempre il benvenuto qui». « Il padre no?», ribatté l’uomo, dando alla sua voce un tono vagamente malizioso che parve subito contagiare Regina che, guardandolo negli occhi con furbizia, avanzò di un passo verso di lui. « Forse», sussurrò. Qualsiasi cosa fosse, si disse la donna prima di allontanarsi, quella sensazione era tremendamente simile al lieto fine che aveva sempre desiderato. |