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Autore: Phantom13    30/03/2014    2 recensioni
Twilght Princess.
Superata la Grotta della Prova nel deserto Geld.
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-Non è che ... potremo riposarci un attimo? ... Sono così esausto-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Link, Midna
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Giungo oggi da voi con una storia che non è mia.
Vagavo su DeviantArt a caccia di immagini e mi capita sotto gli occhi una meraviglia indicibile. Una storia, a fumetti, suddivisa in tre diverse immagini, che ha davvero smosso qualcosa in me. Così, non sono riuscita a trattenermi e ci ho scritto sopra una fic ^.^
beninteso: TUTTI I DIRITTI VANNO A FERISAE*, la straordinaria autrice delle immagini che mi hanno dato l'ispirazione. Ripeto: NON È UN'IDEA MIA QUESTA! Tutti i diritti vanno a Ferisae!! 
Ora, vi lascio i link di questa storia, che vi invito caldamente a guardare, dopo aver finito di leggere la fic.
parte 1: http://ferisae.deviantart.com/art/War-Games-1-384122321
parte 2: http://ferisae.deviantart.com/art/War-Games-2-384122305
parte 3: http://ferisae.deviantart.com/art/War-Games-3-384122279

E ora vi lascio alla lettura!
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War Games 


 
Del sole, in cielo, non rimaneva che una pallida ombra ad ovest. La notte conquistava inesorabile il proprio dominio.
-“Grotta della prova”, eh?- sbottò Midna, fluttuando innanzi, con la voce palesemente irritata. – Piuttosto dovevano chiamarla la grotta di “perdici tutta la tua giornata”!- ringhiò, alzando arrabbiata lo sguardo felino verso il pallido deserto che si stendeva loro davanti, oltre lo spuntone di roccia con l’apertura dell’antro, sulla quale ora stavano.
Link mosse debolmente qualche passo in avanti, lo stivale sprofondò nella sabbia infida. scivolando. Per poco non perse l’equilibrio. Tremava da capo a piedi.
-Avrei semplicemente mollato un pugno in faccia al primo tizio che abbiamo incontrato…- continuò imperterrita Midna con la sua sfuriata –…se avessi saputo prima che il premio finale era soltanto una bottiglia di lacrime …-
Il monologo della piccola Ombra venne interrotto da un mezzo gemito soffocato, seguito da un tonfo sordo.
Si voltò, allarmata.
Link era caduto a terra. Tremava violentemente.
L’unico occhio visibile di Midna si sgranò in tutto il suo lucente giallore. –Ehi! Che c’è?- chiese, vivamente preoccupata. Nessuna risposta. –Non ti sarai mica fatto avvelenare, vero?- tentò di nuovo Midna, abbassandosi di più verso Link, nel suo volo fluttuante senza peso.
L’hylian aprì gli occhi. Le iridi color del cielo scintillarono alla luce agonizzante del giorno, insieme al sangue ancora fresco che in più punti macchiava la Tunica lacerata. La mano sinistra era ancora serrata sull’elsa della spada, come incapace di sciogliere la presa; l’altra era abbandonata sulla sabbia così com’era caduta. L’intero corpo era pervaso da brividi che, Midna intuì, avevano ben poco a che fare con il gelo che stava rapidamente sostituendo la rovente atmosfera del deserto di Geld.
–Non è che…- cominciò debolmente Link -… potremmo riposarci un attimo?- dovette fare una pausa, come per riprendere fiato dal misero sforzo di pronunciare quelle poche parole. –Sono così esausto …- aggiunse socchiudendo gli occhi.
-Riposare?! Qui?!- esclamò Midna. –Non puoi dire sul serio! Siamo nel bel mezzo del maledetto deserto della Dea! Moriremo congelati!-  alzò le mani al cielo, esasperata.
Nessun suono giungeva dal suo collega. –Link?- chiamò, voltandosi.
L’hylian aveva gli occhi chiusi, il respiro regolare. Dormiva.
Midna sbuffò.
 
Radunando qualche rametto secco da quel fossile d’albero che era radicato poco lontano, il piccolo demone d’Ombra appiccò un fuocherello con la magia. Scoppiettava allegro, creando una debole bolla di tepore, rallentando l’avanzata del gelo notturno. Va bene, non era un fuoco esattamente normale (talvolta dalla brace sorgevano lingue di fiamma violacee accompagnate da scintille frizzanti di magia) ma faceva il suo dovere.
Ma ebbe come il presentimento che però non fosse sufficiente. Evocata una coperta, la posò con cura sull’hylian addormentato, raggomitolato su sé stesso nel vano tentativo di schermarsi dal freddo. –Sei incredibile- mormorò lei, rimboccandogli la coperta sopra al naso –Addormentarsi in un posto del genere …-
Si sedette a terra, poggiando la schiena contro il corpo del compagno di viaggio. -… proprio come un bambino.- aggiunse poi, stirando le labbra in una smorfia.
Una ciocca di capelli dell’hylian li ricadde sul viso, quando Link mosse la testa. Modna roteò un occhio verso di lui. Lentamente allungò una mano, rimettendo il ciuffo ribelle dietro l’orecchio a punta.
Ritraendosi, notò però di avere una gocciolina di sangue sul dito. Guardò di nuovo l’hylian, il volto rilassato nel sonno, con un sottile rivolo rosso sulla tempia destra.
Midna distolse lo sguardo, concentrandosi su quell’unica gocciolina rossa che sostava sulla sua manina d’ombra. –Ma non siamo noi tutti bambini?- sussurrò. –Zelda, tu e io,  invischiate nella guerra dei nostri genitori?-
Alzò lo sguardo sulla luna crescente che splendeva argentea in un cielo senza stelle. Il fuocherello magico crepitò.
-Eh, conveniente …-

 
 
 

 
  
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