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Autore: always_castle    01/04/2014    3 recensioni
Dal cap. 4 [..] Avrebbe voluto dirglielo, non glielo diceva mai abbastanza, avrebbe voluto dirgli così tante cose..ma non fu necessario. Rick le poggiò una mano sul fianco, destandola dai suoi pensieri e la attirò più vicino a sè, abbracciandola con amore e regalandole uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Per il momento non sarebbe stato necessario usare le parole. Si erano parlati così, con il silenzio, ancora una volta. [..]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gina Cowell, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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CAPITOLO 2 - Affrontare le novità..

Il pomeriggio al distretto passò in fretta. Dopo il caso che avevano risolto in breve tempo in mattinata, la squadra del 12°, ad eccezione di Castle che affermò di essere troppo impegnato nel cercare di battere il suo personale record ad Angry Birds, si era dedicata alle pratiche burocratiche, compito che non piaceva a nessuno, ma che doveva essere comunque svolto da ogni buon poliziotto alla fine di un'indagine.
Dopo aver fallito miseramente più volte nel suo intento, Castle mise via il suo cellulare e dedicò la sua attenzione a Kate che, seduta al suo fianco, era completamente presa dalle scartoffie che doveva compilare, il che gli permise di restare lì ad osservarla a lungo. Un sorriso gli comparì sul volto, quando si ritrovò a pensare alla discussione che avevano avuto quella stessa mattina nella sala relax e a quando Beckett gli aveva confidato quanto si sentisse a disagio in un contesto di mondanità e ricchezza che non le era mai appartenuto. Pensò a quanto Kate fosse diversa da tutte le altre donne che aveva frequentato negli anni precedenti o, per meglio dire, nella sua vita precedente.
Ebbene si, a Castle sembrava d'aver cominciato una nuova vita da quando aveva conosciuto la detective e i suoi ormai migliori amici 6 anni prima, una vita in cui non aveva più bisogno d'indossare la maschera dello scrittore ricco, viziato, superficiale e play-boy che gli avevano attribuito i giornali e le riviste scandalistiche. Una maschera che, in seguito, lui stesso aveva deciso di mantenere poichè gli permetteva di celare quella tristezza e insoddisfazione interiore causata in primo luogo, dalla mancanza di una figura paterna e poi dal doppio fallimento matrimoniale.
Una maschera che aveva nascosto la vera natura del suo essere per lungo tempo. Soltanto sua madre e sua figlia in primis, e la sua famiglia al 12° adesso, potevano realmente affermare di conoscere Richard Castle.
- "Ehi Castle, ci sei, sembri imbambolato?" -
- "Ehmm?....Si, si ci sono!- rispose Rick, scuotendo la testa come per scacciare via tutti quei pensieri che avevano invaso la sua mente poco prima. "Hai finito con queste scartoffie?" le chiese frettolosamente prima che Kate potesse chiedergli a cosa stesse pensando.
-" Ti senti bene?"
- "Certo che si, stavo solo pensando che prima passiamo per la casa editrice, prima saremo liberi di andare a cena da Remy's. E dato che comincio ad avvertire un leggero languorino, direi che per oggi basta lavorare detective. Chiudi tutto e andiamo!"- e detto questo si alzò dalla sedia.
- "Ok, io metto in ordine le ultime cose. Tu aspettami giù"- e gli lanciò le chiavi della sua auto che Rick afferrò prontamente.
- "Lasci guidare me??"- chiese stupito e sorridente, quasi urlando dalla gioia.
- "Non montarti troppo la testa Castle. Ti lascio guidare solo perchè non conosco bene la strada per arrivare alla tua casa editrice e vorrei evitare di perdere tempo..Abbiamo una cena che ci aspetta!"-
- "Ai suoi ordini detective!"- le fece l'occhiolino e poi, dopo aver salutato Ryan ed Esposito, si diresse verso l'ascensore.
Kate si affrettò a riordinare la sua scrivania, impilò le scartoffie e i rapporti che avrebbe continuato a compilare il mattino seguente, spense il computer e salutò i colleghi, augurando loro una buona serata.
Quando arrivò in strada, vide che Castle era già seduto in auto e la stava aspettando. Aprì la portiera, salì dal lato del passeggero, accese la radio e si lasciò andare contro lo schienale del sedile, in modo da rilassarsi un pò dopo una non intensa ma comunque stancante giornata lavorativa.
Si sorprese di quanto Castle fosse silenzioso mentre era alla guida. Sicuramente stava pensando all'incontro con Gina e a quell'argomento tanto importante di cui lei voleva parlare con urgenza, pensò Beckett.
- "Preoccupato che Gina possa ammazzarti per davvero stavolta?"- gli chiese dopo un pò, voltandosi verso di lui e abbassando al minimo il volume della radio.
- "No, sono sicuro che me la caverò!"- disse Rick mentre, rallentando, cercava con lo sguardo un posto dove poter parcheggiare. Accostò al marciapiede, fece manovra e spense il motore dell'auto. Poi si girò verso di lei: "Forse però mi sentirei più al sicuro se tu mi accompagnassi di sopra, sai, per prevenire conseguenze spiacevoli..."
Kate capì che le stava chiedendo, in maniera seppur implicita, di salire con lui negli uffici della sua casa editrice. Era senza dubbio questo il pensiero che aveva attanagliato la mente dello scrittore per tutto il tragitto percorso in auto. Chiederle di accompagnarlo o no? E se lei avesse rifiutato perchè non voleva vedere Gina o, peggio ancora, non voleva farsi vedere insieme a lui dalla sua ex-moglie? Ecco perchè Castle aveva tanto esitato prima di domandarglielo. Temeva una sua possibile reazione e così aveva optato per chiederglielo in maniera indiretta, con una battuta divertente in modo da stemperare la tensione, come era solito fare quando voleva affrontare un argomento importante con Kate ma, al tempo stesso, non voleva spaventarla o farla fuggire via.
Non aveva ancora mai incontrato Gina insieme a Castle da quando stavano insieme. In realtà non ce n'era mai stata l'occasione e Rick non le aveva mai chiesto di farlo, poichè sapeva che a Kate la sua seconda moglie proprio non andava giù, sebbene lei non l'avesse mai ammesso chiaramente.
Ma adesso le cose erano diverse: tra pochi mesi lei e lo scrittore si sarebbero sposati, Gina sarebbe stata sicuramente invitata al matrimonio, essendo comunque l'editrice di Rick e quindi, prima o poi, avrebbe dovuto affrontare questa situazione. Inoltre non c'era assolutamente nessuna ragione valida per evitarla all'infinito. O quasi...
Si ricordò di quello che era successo qualche mese prima: si era finalmente decisa a rendere pubblica la loro relazione tramite quell'annuncio sul New York Ledger. Quella sera stessa, mentre lei e Rick stavano guardando un film abbracciati sul divano, Gina aveva chiamato lo scrittore, interrompendo la tranquillità di quell'idillio e chiedendogli come mai non fosse stata messa al corrente della loro decisione di uscire così pubblicamente allo scoperto, ricordandogli che lei era ancora la sua editrice e che pretendeva sapere le cose direttamente da lui e non dai giornali. Castle le disse che aveva ragione, che non si sarebbe più ripetuta una cosa del genere ma che era stata una decisione improvvisa e che non c'era alcun bisogno di arrabbiarsi così tanto. Kate era rimasta piacevolmente sorpresa dal modo in cui lo scrittore aveva preso le sue difese e aveva troncato sul nascere possibili e spiacevoli incomprensioni.
Mentre continuava a pensare a tutto ciò, sentì lo scrittore poggiarle una mano sulla spalla, e così tornò a prestargli attenzione. Rick cominciò a balbettare e a parlare in modo frenetico, cosa che accadeva spesso quando era in imbarazzo.
- "O-ok, non volevo obbligarti, era s-solo una battuta. A-anche se non mi accompagni, penso di riuscire a tornare sano e salvo. Davvero non c'è bisogno che.."- Kate si fiondò sulle labbra dello scrittore, mettendo a tacere quel suo parlare confuso.
Castle la attirò di più a sè per approfondire il bacio, la mano sinistra dietro la schiena e tra i suoi capelli, mentre con la mano destra le accarezzò il fianco, sollevando il tessuto della camicia della detective e sfiorandola sempre più avidamente.
Passarono alcuni minuti così, l'uno attaccato all'altro, a baciarsi con maggior foga, fino a quando Beckett, recuperato un briciolo di lucidità, si ricordò di essere fermi in auto in una delle strade più frequentate e affollate di New York e che se non avesse fermato Castle in tempo, la situazione, ben presto, le sarebbe sfuggita di mano. Poggiò il palmo sul petto dello scrittore, il quale sembrava non avesse alcuna intenzione di mettere fine a quel bacio ormai tutt'altro che casto, e allontanò il viso dal suo, sorridendogli.
- "Che fine ha fatto il tuo proposito "prima sbrighiamo questa faccenda con Gina, prima saremo liberi di andare a cena"?"- gli chiese, mentre Rick continuava ad osservarla con quegli occhi diventati quasi neri per l'eccitazione.
- "Beh, lo ammetto, mi sono distratto un attimo.."- le sussurrò nell'orecchio "e il fatto che tu ti sia voracemente avventata sulle mie labbra non mi ha per niente aiutato. Significava che mi accompagnerai di sopra e, nel caso ce ne fosse bisogno, mi difenderai da quell'arpia di Gina?"-
- "Beh, pensavo che la mia fosse stata una risposta abbastanza chiara ed esaustiva, no?"- disse Beckett con tono malizioso, mentre si voltò verso la portiera dell'auto e l'aprì per scendere.
Castle rimase imbambolato in macchina per alcuni secondi con un sorrisino ebete stampato sulla faccia, finchè Kate si avvicinò di nuovo a lui e con voce sensuale, lo ridestò da quello stato comatoso in cui sprofondava ogni volta che la detective lo provocava con fare seducente: -"Però sbrighiamoci Rick, perchè comincio ad avere fame...e non solo di cibo!"- e detto questo, scese dall'auto.
Lo scrittore, non appena udì queste parole, scese dall'auto scattando in piedi come una molla, inserì l'antifurto e con passo veloce, raggiunse Kate, che si stava già incamminando verso l'entrata dell'enorme edificio.
Le prese la mano e le sussurrò all'orecchio: -"Oh detective! Ti posso assicurare che ad avere fame siamo in due."-

******************
► Eccoci qui con il secondo capitolo..è un pò più breve rispetto al primo poichè è un capitolo di transizione. Mi è servito per mettere in risalto alcune situazioni e pensieri dei personaggi, che saranno utili per lo svolgimento della storia.
Colgo l'occasione per ringraziarvi per l'accoglienza calorosa che mi avete riservato. :) Al prossimo capitolo. Buona lettura.
PS: Critiche, suggerimenti e commenti sono sempre ben accetti.

  
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