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Autore: Delirious Rose    02/04/2014    3 recensioni
La nouvelle peau de la Couleuvre – Tom Riddle è riuscito a liberarsi del diario e a riottenere un corpo fisico, ma i piani non vanno come avrebbe sperato. (Flash)
American Beauty – Ginny riflette su come la sua vita assomigli alle rose.(Flash)
Un air de famille – Anno scolastico 1993/'94, Ginny incontra uno studente di Beauxbatons: perché il malaticcio Thomas Jedusor le ricorda, forse un po’ troppo, un vecchio amico?
{Questa raccolta partecipa al contest "Storie d'amore" di Mitsuki91}
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più contesti
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La nouvelle peau de la Couleuvre

 

Se Tom Riddle non era stato sorpreso dallo scoprire che Biagio Zabini fosse un Medimago, Biagio lo era stato nel vedere alla propria porta il giovane Prefetto dei suoi anni di scuola.

«Qualcosa mi dice che vige la regola del non chiedere e non avrai risposte spiacevoli,» aveva mormorato il vecchio Serpeverde.

Tuttavia delle spiegazioni si erano rese necessarie: inizialmente Tom aveva pensato che quella debolezza che sentiva dal giorno in cui era rinato fosse stanchezza e che con un po’ di riposo sarebbe stato capace di ripartire alla conquista del mondo. Però continuava a non sentirsi padrone di quel corpo tanto agognato: bastava un nonnulla per ammalarsi, il cibo che stava imparando ad apprezzare gli causava dolori atroci alle viscere, e poi si sentiva detestabilmente, odiosamente goffo.

«È come se il suo apparato digerente e sistema immunitario siano immaturi, e che le tue connessioni nervose siano come quelle di un bambino di uno o due anni.»

Biagio aveva ascoltato quello che era accaduto con attenzione, poi la sua bocca si era allargata in uno dei sorrisi strafottenti che Tom conosceva bene. «Nessuna sotto il quinto anno, eh? In ogni caso, credo di capire la situazione e, mi spiace per te, ma non sei ancora in grado di andartene in giro come ti piacerebbe.»

«Se avessi saputo che sarei tornato a essere come un poppante…»

«È tardi per piangere sul latte versato, pensiamo piuttosto a un piano B.»

Era stato a causa della sua salute e del fatto che fosse poco prudente restare in Inghilterra che Biagio aveva accompagnato Tom in Francia da sua nuora: spacciato per il figliastro di Vahina, Tom non aveva avuto altra scelta che frequentare Beauxbatons e adattarsi a quella scuola dalla mentalità così diversa dalla Hogwarts che conosceva.

 

 

“Anche i serpenti devono fare la muta, quando la vecchia pelle diventa troppo stretta,” pensò mentre si osservava allo specchio: trovava un po’ pacchiano il Prince de Galles grigio-azzurro dell’uniforme, soprattutto associato al gilet celeste e alla cravatta del medesimo colore e a piccoli pois argento. E lo trovava troppo scomodo.

«Le nœud de ta cravate est trop serré,» mormorò Vahina, comparendo alle sue spalle.

La donna lo fece voltare e allentò un po’ il nodo della cravatta, che sistemò meglio nel gilet in modo che fosse un po’ gonfia, poi fece scivolare le mani caffellatte sul petto del ragazzo come se volesse lisciare delle pieghe immaginarie, e fissò gli occhi dorati da gatta sul suo viso.

«Blaise è a Hogwarts, René è in viaggio di lavoro e oggi anche tu mi lasci per Beauxbatons, Thomas: je me sentirai très seule cet hiver…» sussurrò suadente e un po’ imbronciata.

«Andiamo, belle-mére, Beauxbatons non è lontana: potrei tornare a farvi visita un week-end su due,» rispose lui, stringendo con forza le sue mani e allontanandole dalla propria persona.

«T’es un p’tit sale gosse, Thomas Jedusor: perfino Blaise, il mio proprio figlio, mi chiama Vahina. Et maintenant, embrasse-moi e va-t’en: la carrozza per Beauxbatons parte alle dieci.»

 

 

American Beauty

 

American Beauty

 

Seduta fra i suoi genitori, Ginny studiava i Medimaghi davanti a lei. Li aveva incontrati per la prima volta il giorno dopo che si era risvegliata nella Camera dei Segreti: le avevano fatto delle domande, l’avevano visitata ed esaminata a turno rivoltandola come un calzino. E poi l’avevano visitata di nuovo dopo la fine dell’anno scolastico, e ancora e ancora e ancora.

“Che diamine volete ancora da me?!”

«Sei pazza, Ginny!»

Le sue labbra si contrassero per un istante, mentre nella mente riemerse la faccia di Mafalda, pallida come un lenzuolo, quando i tralci di rose Cherna si erano avviluppati al corpo, le spine affilate come rasoi che trafiggevano le carni della ragazza.

«Non volevi sapere come ci si senti a essere posseduta da Tu-Sai-Chi?»

Aveva provato un malsano piacere davanti a quello spettacolo e aveva sorriso come sorrideva Tom: Mafalda era sempre stata insopportabile e petulante, meritava di essere punita per la sua saccenteria, ma quello stesso piacere l’aveva spaventata e aveva fatto Evanescere i rami e aveva Obliviato Mafalda prima di portarla di corsa dai parenti, raccontando come sua cugina era caduta nel cespuglio di rose Cherna della zia Muriel.

«Come si sente, Miss Weasley?»

Ginny trovava insopportabile il sorriso falsamente premuroso che il dottor Zabini le stava rivolgendo, il sorriso di chi sapeva un segreto che la riguardava e si rifiutava di raccontarglielo. Ginny avrebbe voluto strappargli quel segreto e togliergli quel sorriso dalla faccia a suon di maledizioni, come avrebbe fatto Tom.

«Mi sento…»

«Mrs. Granger, le sue rose sono magnifiche!»

«Grazie, Mrs. Weasley, anche se devo ammettere che la Madame Ferdinand Jamin ha bisogno di cure particolari: sa, le radici tendono a marcire.»

«Mi sento come Madame Ferdinand Jamin

Era quasi certa che nessuno avrebbe colto la similitudine: perché Ginny si ostinava a essere la figlia amorevole e la sorella complice che era sempre stata, perché non aveva altra scelta che mantenere la sua immagine di principessa da proteggere dal drago sputafuoco, quando in realtà sapeva quanto fosse marcia dentro e che si era abbandonata anima e mente a quel drago sputafuoco.

«Non conosco questa signora: è il personaggio di un romanzo Babbano?» chiese uno degli Indicibili, una donna.

«È una risposta sottile, Briony,» rispose il dottor Zabini, mentre il suo sorriso si faceva quasi ferino. «Madame Ferdinand Jamin, anche conosciuta come American Beauty, è un ibrido di rosa tea: se non erro, sono i fiori preferiti di Vahina. È un modo per dirci che si sente una bellezza, Miss Weasley? Che si sente meglio?»

“No che non sto meglio.”

«Più o meno…»

Ginny guardò i Medimaghi confabulare fra loro, annuire, scrivere su delle pergamene per poi alzarsi e salutare con una stretta di mano i suoi genitori. Il dottor Zabini si fermò un attimo, fissandola negli occhi con quel suo sorriso snervante e curioso.

«Ha usato una bella immagine per descriversi, Miss Weasley,» disse infine, chinandosi su di lei, «eppure mi domando… se lei è una rosa, dove sono le sue spine?»

 

 Note d'autore:

Jedusor: è il cognome di Tom nella versione francese di HP – è orrido, lo so – e per il nome proprio fasullo ho preferito Thomas (To-mà) a Elvis, che è il corrispettivo francese di Orvoloson – benvenuti alla fiera dell’obbrobrio XXDDD
Prince de Galles: tessuto d’origine scozzese in lana. Il nome indica anche il suo motivo quadrettato: in Inghilterra è considerato più come un tessuto sportivo, per cui l’ho preferito per simboleggiare l’ambiente più rilassato e frivolo di Beauxbatons.
Le nœud de ta cravate est trop serré: Il nodo della tua cravatta è troppo stretto.
Je me sentirai très seule cet hiver: mi sentirò molto sola quest’inverno.
Belle-mére: matrigna, ma anche suocera XXDDD
T’es un p’tit sale gosse: sei un ragazzaccio.
Et maintenant, embrasse-moi e va-t’en: e ora, baciami e vattene. Non nascondo che ero tentata di farle usare baise-moi, in tal caso la frase sarebbe decisamente più IC ma sarebbe suonata come un scopami e vattene XXDDD

Mafalda: è una mezza cugina da parte della famiglia Prewett, un personaggio che poi la Rowling scartò. È di sangue misto e Serpeverde, per cui ho immaginato che il rapporto fra lei e Ginny fosse tutt’altro che amichevole.
Rose Cherna: varietà magica di rose di mia invenzione, dai petali neri, gli steli crivellati di spine affilatissime e un forte profumo di miele e pepe come quello dei gigli bianchi. Cherna significa “nero” in bulgaro. Il legame fra queste rose, Ginny e Tom è sottinteso ne “Le rose fioriscono per morire”.

Madame Ferdinand Jamin: è il nome dato in origine alla varietà American Beauty, dato che siamo in Inghilterra e prima che l’omonimo film fosse girato, ho ritenuto più opportuno che Mrs. Granger usi questo nome. Ho scelto questa varietà di rose per lo stesso motivo per cui fu scelto nella simbologia di questo film: un’apparenza bella e perfetta che nasconde una realtà putrida e corrotta.

 

 

Come annunciato nell'introduzione, questa raccolta partecipa al contest "Storie d'amore" di Mitsuki91: oddio, data la coppia e la caratterizzazione che ho scelto per i due personaggi non si tratterà di Ammmoreh con tanti cuoricini-ini-ini e pucciosità varie ed eventuali }:-D

Il What if che sto sviluppando, è “e se Harry fosse arrivato 10 minuti più tardi nella Camera dei Segreti?” e sto cercando di ripetere il minimo necessario di quello spiegato in “Verde veleno – Renaissance”.
Il titolo è un riferimento sia alla fiaba “I vestiti nuovi dell’imperatore” che alla muta dei serpenti, a simboleggiare la nuova vita che Tom si trova ad affrontare.
Quanto alla caratterizzazione, ho ritenuto credibile che, nonostante l’aspetto fisico di un sedicenne, il nuovo corpo di Tom avesse comunque la maturità psicomotoria, immunitaria e digestiva di un neonato, fattori che Biagio e Vahina giustificano come una concomitanza di salute fragile e allergie alimentari. E sì, Tom odia questa condizione di fragilità fisica. Inoltre, proprio per il suo essere stato rinchiuso nel diario per cinquant’anni, si ritrova affamato di sensazioni fisiche e con una sensualità (intesa come inerente alla sfera dei sensi nella loro totalità e non solo in termini carnali) più accentuata rispetto alla sua precedente vita. E non è da escludere che il fatto che si sia nutrito della magia e della forza vitale di Ginny abbiano influito sul suo modo di essere e di vedere il mondo.
Quanto al suo rapporto con Vahina, ho avuto quest’epifania di una gigantomachia fra loro due, lui che è un maniaco del controllo – sugli altri ma anche e soprattutto su se stesso – e lei che usa gli uomini come se fossero degli oggetti, per cui si ritrovano spesso nella situazione del cacciator cacciato: se aggiungiamo che ufficialmente lei è la sua matrigna/tutrice, il loro rapporto diventa decisamente borderline. La cosa certa è che Vahina se lo vuole portare a letto, la sale couguar, e Tom… beh, si diverte a giocare a "Ciccio mi tocca - toccami Ciccio".

Per la storia di Ginny, sono partita dal presupposto che, data la natura dell’incidente, sia seguita da una commissione mista di Medimaghi (fra cui il dottor Otis, che nelle mie storie è il suo psicoterapeuta) e Indicibili e che la sua famiglia abbia fatto richiesta per avere il sussidio per le vittime dei Death Eater. Ginny deve farsi visitare dalla suddetta commissione per verificare come stia evolvendo la sua “riabilitazione”: da qui l’idea del suo fingere, perché sa che se seguisse le sue pulsioni, rischierebbe di essere rinchiusa a San Mungo. Non è neanche da escludere che Biagio abbia richiesto di seguire il suo caso un po' per curiosità personale - giustamente, vuole sapere che tipo è la ragazza che ha fatto infrangere a Tom la regola del nessuna sotto il quinto anno - e un po' perché glielo ha chiesto Tom, e poi, diciamoci la verità: chi meglio di lui potrebbe sbrogliare questa matassa, avendo accesso a entrambe le parti della faccenda? Certo, poi bisogna vedere se abbia la voglia.

 

Grazie a chi leggerà queste righe e a chi lascerà un commento.

 

Kindest regards,

D. Rose

   
 
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