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Autore: Winchester_Morgenstern    05/04/2014    7 recensioni
Valentine non è impazzito, perché suo padre non è morto. Ha sposato Jocelyn e hanno avuto due figli, Jonathan e Clarissa, e adesso accompagnerà la sua piccola principessa a scegliere un vestito speciale, l'ultimo che indosserà prima di diventare a tutti gli effetti la signora Herondale e abbandonare la casa di famiglia.
Dal testo :
– Oggi è il tuo giorno, Clarissa. Qualunque abito vuoi, sarà tuo. Niente limiti di budget, né restrizioni. Ti comprerò anche un vestito che costa quanto una stella, se ciò ti renderà felice. –
[…]
– Oh, sul fatto che questo coso costa una fortuna lo credo, certo, ma non ho mai detto di volermi vestire da pasticcino per il mio matrimonio! –
[…]
Valentine sorrise, emozionato. Sì, la sua bambina era cresciuta, il suo piccolo uccellino era divenuto grande e stava lasciando il nido.
[…]
– Grazie, papà. –
[…]
Valentine Morgenstern | Clarissa Morgenstern | Clace | Fluff | Sentimentale | Romantico | Assolutamente AU! |
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Valentine Morgenstern
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'abito perfetto

Valentine teneva le mani strette l'una nell'altra, nel tentativo di nascondere il leggero tremolio che le attraversava come non succedeva nemmeno in battaglia. Prima di entrare nel grosso negozio, l'unico di tutta Idris, abbracciò sua figlia e la guardò negli occhi, verdi proprio come quelli di sua madre.
Si staccò da lei nel momento in cui entravano nel grande atrio del negozio, allargò le braccia, come a voler abbracciare tutti gli abiti che il salone conteneva e disse : – Oggi è il tuo giorno, Clarissa. Qualunque abito vuoi, sarà tuo. Niente limiti di budget, né restrizioni. Ti comprerò anche un vestito che costa quanto una stella, se ciò ti renderà felice. –
Clary sorrise, entusiasta ed emozionata quanto suo padre, se non di più, e seguì una ragazza dello staff assieme a tutto il resto del suo corteo.
Valentine, Jocelyn, Jonathan, Jace, Isabelle e Magnus - che aveva voluto esserci assolutamente, aveva detto, perché adorava l'ultima moda dei vestiti da sposa per le Cacciatrici - si accomodarono su dei divanetti di pelle dorata, in trepidante attesa.
L'assistente, una ragazza venticinquenne di nome Misha, condusse Clary in un camerino, sommergendola di vestiti.
L'aiutò a indossare il primo e non la fece specchiare, portandola direttamente da familiari e amici che… rimasero inorriditi.
– Clary, sul serio, sai che ti amo qualunque cosa tu indossi o meno - iniziò Jace, facendo arrossire la diciottenne - ma non credo che davvero tu voglia sposarti con quel… quel doso indosso. – Concluse, indicando col mento il vestito che la ragazza indossava, che finalmente poté vedersi in uno specchio a figura intera… inorridendo.
Più che un abito, quel coso assomigliava ad un cup-cake tutto dorato che faceva a pugni col colore dei suoi capelli. Aveva un corsetto molto aderente di pizzo, e una gigantesca gonna di tulle con mille balze, brillanti e perle varie. Due abnormi spalline a forma di fiore partivano dal corsetto fino ad arrivare in fondo alla schiena, che rimaneva scollata.
– Cosa… cosa esattamente dovrebbe essere? – Chiese Jonathan, osservandola con occhio critico.
– Non l'ho scelto io! – Si difese Clary, voltandosi con aria accusatoria verso Misha. – Ma… io pensavo tu volessi un abito unico… avete detto che non avete limiti di budget… – Mormorò la ragazza, imbarazzata.
– Oh, sul fatto che questo coso costa una fortuna lo credo, certo, ma non ho mai detto di volermi vestire da pasticcino per il mio matrimonio! – Sbottò la rossa, alzando teatralmente mani e occhi al cielo.
Valentine intanto si stava guardando intorno, per nulla in imbarazzo anche se immerso tra pizzi e merletti com'era. Il suo sguardo alla fine si fermò su un abito in particolare. – Quello. – Disse, e la figlia si voltò verso di lui. – Prova quello. – Ripeté, indicando il suddetto capo.
Alla ragazza si illuminarono gli occhi quando lo vide. Era semplicemente splendido, e in un batter d'occhio Clary fu di nuovo in camerino, pronta a indossarlo.
Quando uscì e si mostrò agli altri, questi rimasero tutti senza fiato. Clarissa sembrava una dea scesa in terra, era semplicemente magnifica.
Il vestito non era ricchissimo di elementi, e nemmeno di un dorato intenso come richiedeva la tradizione dei cacciatori. Era oro pallido, color champagne, con il corsetto aderente a forma di cuore finemente lavorato, sembrava quasi scolpito nell'avorio. La gonna scendeva morbida lungo i fianchi, in modo leggermente ampio, il bustino era steccato e si allacciava grazie a dei lacci di seta come gli abiti antichi che si chiudevano in un piccolo fiocco. Dopo il fiocchetto, quasi invisibile del resto, partiva una plissettatura appena accennata che si allargava man mano scendendo fino alla coda dello strascico decisamente più lungo della norma che slanciava la figura minuta della ragazza.
– Raziel… sei bellissima, Clary. Sei… sei una visione! – Sospirò Jace, mentre le guance gli si coloravano di un leggero color pesca.
– Ha ragione, sai, principessa? Adesso manca soltanto una cosa per farti diventare una vera regina, la regina di Jace, e non più la mia piccola principessa. – Valentine si alzò, incamminandosi verso un grosso espositore di tiare e collane e orecchini vari.
Con delicatezza aprì il vetro e prese una splendida tiara posta al centro dell'espositore, affiancata da un cartellino con su scritta una cifra esorbitante che però sembrava scomparire in quel magico istante. Era talmente bella da sembrare la corona di una vera regina. Era davvero diversa dallo stile dolce del vestito, ma si abbinava perfettamente ad esso. Non assomigliava alle delicate tiare delle principesse, era color argento e non era un intrico di arabeschi sul davanti, no, era proprio come una corona con le guglie. Posta sul capo di Clary la faceva veramente sembrare una regina, composta, regale, quasi al di sopra del resto dei comuni mortali.
Jonathan ridacchiò : – Sorellina, credo che Jace sia entrato in modalità adorazione. Non mi stupirei se dopo corresse a farsi una doccia fredda! – Esclamò, mentre Isabelle, divenuta da qualche mese la sua ragazza, gli dava un buffetto sul capo.
Jace intanto si era alzato meccanicamente, con un sorriso ebete sul volto, e si era avvicinato alla sua minuta fidanzata. Le aveva cinto la vita e le aveva scoccato un bacio sulla punta del naso. – Allora, futura signora Herondale, è l'abito giusto? – Chiese, gli occhi color oro limpido illuminati dalla gioia.
– È l'abito giusto. – Rispose lei, mentre copiose lacrime le rigavano le guance e si alzava in punta di piedi, dandogli un leggero bacio sulle labbra.
Valentine sorrise, emozionato. Sì, la sua bambina era cresciuta, il suo piccolo uccellino era divenuto grande e stava lasciando il nido. Proprio in quel momento lei si voltò verso di lui, scese dalla pedana rialzata e lo abbracciò ancora una volta. – Grazie, papà. –

Angolo Autrice :

Ok, io… io non so da dove sia uscita questa cosa, lo giuro!
Stavo guardando Abito da Sposa Cercasi, e contemporaneamente leggevo COLS e, be'… la mia fantasia ha fatto il resto. Che ne dite? Credo che, se il nonno di Clary - quindi il padre di Valentine - non fosse morto Valentine non sarebbe impazzito, il Circolo sarebbe rimasto solo uno svago, quindi non avrebbe fatto i suoi esperimenti e avrebbe amato i suoi figli. Almeno, io la vedo così.
E… e niente. È una piccolissima, microscopica OS scritta in poco più di mezz'ora e mi farebbe piacere conoscere il vostro parere!
Grazie mille a tutti voi, ai lettori, ai recensori - almeno spero - e anche a chi inserisce la storia in una categoria. Mercì!
-D.
   
 
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