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Autore: Prince Lev Swann    06/04/2014    0 recensioni
Cosa succede a un mondo, quando finisce nell'Oscurità, e cosa succede a chi lo abita? Che fine hanno fatto Malefica, Belle e la Bestia? Com'è arrivata la Bestia alla Fortezza Oscura? E quale potrebbe essere stato il ruolo di Gaston in Kingdom Hearts? Com'è avvenuto il rapimento delle Principesse? Vi ho raccontato di Alice, vi ho raccontato delle vicende di Malefica, delle Guardie di Malefica, delle vicende delle Principesse alla Fortezza Oscura e di cos'è successo quando sono state addormentate. Possiamo considerare questa storia il capitolo successivo, ambientato, però, in più contesti, e narrata dal punto di vista di tanti personaggi (cosa che non ho mai fatto prima d'ora).
Come sempre, questa fanfiction è volta a spiegare più quesiti che mi son fatto tante volte.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Castello Dei Sogni
Mezzanotte meno dieci


Cenerentola era seduta su un lato della grande fontana al centro del cortile del Castello; osservava la luna, della cui luce il castello risplendeva. Il principe era andato a portare i topini a dormire, e lei lo aspettava lì, dove finalmente sarebbero stati un po' da soli. Era il loro decimo anniversario e per festeggiare avevano tenuto un ballo a cui Cenerentola, naturalmente, aveva invitato tutti i suoi amici. Portava un abito azzurro, proprio come quello che la fata Smemorina le aveva fatto la notte in cui aveva conosciuto suo marito, tanti anni prima. Allora era una sguattera, una povera orfana schiava di quella malvagia matrigna. Poi, con l'aiuto dei suoi amici topini, della Fata e tre ragazzi speciali, tutto cambiò. Lady Tremaine aveva tentato di ostacolarla in tantissimi modi: in principio impedendole subdolamente di andare al ballo, organizzato dal principe per trovare moglie, poi rinchiudendola per nasconderla al Gran Duca, e infine, un anno dopo, rubò la bacchetta magica alla Fata Smemorina e fece tornare indietro nella linea temporale probabilmente tutto il mondo, per poi incantare il Principe Azzurro e sostituendo Anastasia, sua figlia, a Cenerentola nei suoi ricordi, ma non nel suo cuore. Alla fine Anastasia stessa si era ribellata alla madre, con un fatidico “non lo voglio” davanti all'altare, sostenendo che voleva sposare una persona che l'amava davvero, e facendosi perdonare. Invece Lady Temaine e Genoveffa, l'altra sua figlia, furono inizialmente messe a lavorare nel castello e poi esiliate. Anastasia aveva sposato il fornaio, di cui era follemente innamorata; Cenerentola e il principe erano finiti per risposarsi, prima che la Fata Smemorina, pietrificata per tutto quel tempo, una volta liberata dall'incantesimo spiegò a tutti cos'aveva fatto la matrigna, per poi ripristinare la loro epoca d'origine reale. Non erano ancora riusciti ad avere figli, era l'unica cosa che non andava, ma il re, che voleva dei nipotini, non era poi tanto vecchio come sembrava e sarebbe potuto vivere un altro po'. Comunque, niente di tutto ciò che li aveva ostacolati -tempeste, uragani, conflitti- era riuscito a dividerli. Probabilmente non ci riuscirà neanche la morte, pensò la fanciulla con un sorriso.
Ma un pensiero la turbava; era successo qualcosa, poco prima, che l'aveva allarmata, e non era sicura di esserselo immaginata, cosa che sosteneva il principe, ma cosa di preciso, e perché..?
Dei passi, la porta si aprì e Cenerentola spostò lo sguardo sul coniuge: sorrideva, era più spettinato e si era tolto la giacca. Il sorriso si trasformò in un'espressione preoccupata alla vista della moglie.
“Che succede?” sussurrò, abbassando un sopracciglio con fare allarmato; era tipico di quando era preoccupato.
Istintivamente, Cenerentola fissò il cielo. Il marito lo imitò. Un suono quasi impercettibile, come lo scoppiettio di un fuoco. Durò alcuni secondi. Poi una stella, uno dei più luminosi fra quei misteriosi punti nel cielo, quello da cui era arrivato il suono, ebbe un flash istantaneo. Rimpicciolì. Non se l'era immaginato, allora: suo marito ne aveva la prova.
Si spense.

INTANTO
Isole del Destino

Il ragazzo di nome Sora combatteva l'enorme mostro nero che aveva già incontrato in sogno, stavolta con una spada a forma di chiave.


Keyblade...
keyblade,..
keyblade...

Keyblade? Che cosa significa? Pensò disperato.
Poi la tempesta ruggì più forte e lo scaraventò via. Sopra di loro un enorme sfera oscura aspirava e distruggeva tutto... Si aggrappò all'estremità dell'isoletta, ormai l'unico pezzo di mondo ancora intatto... Il gigante nero fu aspirato dal vortice oscuro.
Dov'era Kairi? Dov'era Riku?
Poi, Sora fu trasportato via a sua volta, e tutto divenne buio.



Castello dei Sogni
Mezzanotte


Il vento cominciò a soffiare improvvisamente, lacerando la pace e il cielo si coprì. I due sposi si abbracciarono stretti. Fulmini cominciarono a cadere vicino a loro. Strane creature, dapprima ombre, si alzarono da terra e divennero materiali: erano esserini neri, con mani e piedi a punta, una testa tonda e delle antenne, completamente neri, tranne per gli occhi, gialli. Le lacrime di Cenerentola bagnavano la camicia del Principe. Una sagoma nera, spaventosa, con mantello e corna, era comparsa davanti all'ingresso. Era di spalle verso di loro,
Lui, disperato, urlò: “Che succede?!”
“Bibidi Bobidi Bu!”
Una saetta di luce si scagliò contro la sagoma nera, ma questa rimbalzò in cielo..
“Ve lo dico io che succede!” urlò la Fata Smemorina, furente. Era appena apparsa dietro di loro e aveva lanciato un incantesimo contro la sagoma.

Questa è una strega, e vuole rapirti, Cenerella! Dobbiamo scappare! Sa chi sei, vuole i tuoi poteri! E il mondo sta cadendo nell'Oscurità! Non c'è tempo... Bibidi Bobi.. No!” la fata fu intrappolata in un'enorme bolla oscura che, la strega, con il suo bastone, aveva evocato.
Si era finalmente voltata. Portava un mantello molto lungo, nero e viola, dal collo alto e un grande copricapo nero con corna ricurve. Li guardava, ridendo follemente: era una risata malvagia, fredda e acuta. Aveva un viso sottile, dagli zigomi alti e il mento pronunciato. Il copricapo le copriva la fronte e il collo e le circondava completamente il viso verdastro e gli occhi gialli.
La Fata non poteva parlare, e si agitava nella bolla in cui era intrappolata. Gli esserini neri li circondavano, ma non li attaccarono.
“Cosa vuoi, Strega?!” urlò Cenerentola, ancora avvinghiata al marito, col viso rigato dalle lacrime e i capelli non più legati a causa del vento. Da tutto il villaggio si udivano urla di panico. Un vortice oscuro si stava espandendo in cielo.
La strega si avvicinò.
“Il mio nome è Malefica. Tu hai ciò che può darmi parte del potere di cui ho bisogno”, spiegò.
“Cosa?!” esclamò il Principe. “Tesoro, scappiamo di qui!”
“Ma.. Smemorina?” chiese lei disperata. I due si squadrarono per un attimo.
“Ora.. ora non possiamo fare niente per lei, ma se restiamo qua anche noi...” mentre parlava, nel panico, la prese per mano e i due corsero verso il portone, tentarono di aprirlo: era chiuso.

Scappare!” urlò Malefica, e rise ancora. “Se vuoi scappare scappa, stolto, ho già avuto a che fare con principi come te, ma tu mi sembri davvero stupido! Non vedi che questo mondo sta morendo? Presto sarà completamente avvolto nell'oscurità, come gli altri!”
Il cortile era delimitato da mura così alte da impedire loro di vedere cosa stava accadendo al regno, ma sopra di loro il vortice, ora enorme, stava portando via alberi sradicati e abitazioni distrutte... Le finestre del castello sbattevano e ora si sentivano grida di terrore anche da lì. Le creature intorno a loro agitavano le antenne, la testa e gli arti a scatti, non erano molto spaventose e non sembravano molto pericolose, ma ora il principe non aveva con sé la spada.
“E a
me”, continuò Malefica, “interessa solo lei”.
Poi alzo il bracciò che teneva in mano il bastone, sulla cui estremità superiore c'era un cristallo verde, verso l'alto, e ordinò:
“Miei piccoli Heartless, obbedite a me, abbandonatevi al mio volere! Prendetela!”, e indicò Cenerentola.
La fanciulla era sconvolta, non aveva mai avuto così paura in vita sua, eppure non poteva fare a meno di notare una certa somiglianza tra quella strega di nome Malefica e Lady Tremaine.
“Dovrete passare sul mio cadavere!” esclamò il principe mettendosi davanti alla moglie e cercando ci coprirla il più possibile con le braccia.
“Come vuoi! Miei piccoli servi, trasformatelo!”
Gli “Heartless” assalirono il principe, che cadde a terra, agitandosi.
“No!” Cenerentola, ancora più disperata, si lasciò cadere sul suo amato e provò a liberarlo dalle ombre, ma queste ormai lo coprivano interamente, tenendolo legato a terra.
Sull'orlo delle lacrime, Cenerentola era sdraiata a terra.


Ormai sarà un Heartless, pensò Malefica soddisfatta.

No! Avevamo promesso! Niente e nessuno ci avrebbe separato!” La principessa è proprio stupida, è questa la conseguenza dell'avere un cuore pieno di luce? Chi sta supplicando? Il principe non può tornare indietro, ho ordinato di trasformalo in Heartless.
“Ti prego, non abbandonarmi! Io
ti amo!” disse la principessa, e riuscì ad afferrare la mano del principe.
Povera illusa, l'amore è solo debolezza.

Ma c'era qualcosa che non andava. Nella mano di lei comparve una luce intensa.
No, no,
no!

Che cos'è questa luce?
La luce si espanse, era accecante e proveniva da lei... Era incredula, ma allo stesso tempo sapeva che così avrebbe salvato il principe. Cercò con lo sguardo la Fata Smemorina, ma questa non c'era più. Probabilmente il vortice l'aveva portata via. Allora cos'era? Era questo il suo potere?
Gli Heartless volarono via e sparirono, rivelando il suo vero amore. Egli aprì gli occhi, esclamò un grido di gioia, si alzò di scatto, prese Cenerentola fra le sue braccia e la fece girare.
Cenerentola lo guardò negli occhi e lesse il suo sguardo.

Grazie.
Commovente” disse Malefica con una smorfia.
“Ma mi sono stufata. Finiamola qui. Ah!” con l'ultima esclamazione, evocò un portale oscuro, poi puntò il bastone su Cenerentola, che fu separata dal principe e scaraventata nel portale.

E il principe, come tutto il resto, come il castello, ormai distrutto, volò via, nel vortice, e buio fu.




Nel portale oscuro

Cenerentola


Non le faceva alcun effetto, era come tuffarsi in acqua, un acqua sporca, però. Non importa, torneremo insieme.
Siamo inseparabili. E, inconsciamente, lo seppe: un'altra stella si era spenta.

   
 
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