Castello Dei Sogni
Mezzanotte meno
dieci
Cenerentola era seduta su un lato della
grande fontana al centro del cortile del Castello; osservava la luna,
della cui luce il castello risplendeva. Il principe era andato a
portare i topini a dormire, e lei lo aspettava lì, dove finalmente
sarebbero stati un po' da soli. Era il loro decimo anniversario e per
festeggiare avevano tenuto un ballo a cui Cenerentola, naturalmente,
aveva invitato tutti i suoi amici. Portava un abito azzurro, proprio
come quello che la fata Smemorina le aveva fatto la notte in cui
aveva conosciuto suo marito, tanti anni prima. Allora era una
sguattera, una povera orfana schiava di quella malvagia matrigna.
Poi, con l'aiuto dei suoi amici topini, della Fata e tre ragazzi
speciali, tutto cambiò. Lady Tremaine aveva tentato di ostacolarla
in tantissimi modi: in principio impedendole subdolamente di andare
al ballo, organizzato dal principe per trovare moglie, poi
rinchiudendola per nasconderla al Gran Duca, e infine, un anno dopo,
rubò la bacchetta magica alla Fata Smemorina e fece tornare indietro
nella linea temporale probabilmente tutto il mondo, per poi incantare
il Principe Azzurro e sostituendo Anastasia, sua figlia, a
Cenerentola nei suoi ricordi, ma non nel suo cuore. Alla fine
Anastasia stessa si era ribellata alla madre, con un fatidico “non
lo voglio” davanti all'altare, sostenendo che voleva sposare una
persona che l'amava davvero, e facendosi perdonare. Invece Lady
Temaine e Genoveffa, l'altra sua figlia, furono inizialmente messe a
lavorare nel castello e poi esiliate. Anastasia aveva sposato il
fornaio, di cui era follemente innamorata; Cenerentola e il principe
erano finiti per risposarsi, prima che la Fata Smemorina,
pietrificata per tutto quel tempo, una volta liberata
dall'incantesimo spiegò a tutti cos'aveva fatto la matrigna, per poi
ripristinare la loro epoca d'origine reale. Non erano ancora
riusciti ad avere figli, era l'unica cosa che non andava, ma il re,
che voleva dei nipotini, non era poi tanto vecchio come sembrava e
sarebbe potuto vivere un altro po'. Comunque, niente di tutto ciò
che li aveva ostacolati -tempeste, uragani, conflitti- era riuscito a
dividerli. Probabilmente non ci riuscirà neanche la morte,
pensò la fanciulla con un sorriso.
Ma un pensiero la turbava;
era successo qualcosa, poco prima, che l'aveva allarmata, e non era
sicura di esserselo immaginata, cosa che sosteneva il principe, ma
cosa di preciso, e perché..?
Dei passi, la porta si aprì e
Cenerentola spostò lo sguardo sul coniuge: sorrideva, era più
spettinato e si era tolto la giacca. Il sorriso si trasformò in
un'espressione preoccupata alla vista della moglie.
“Che
succede?” sussurrò, abbassando un sopracciglio con fare allarmato;
era tipico di quando era preoccupato.
Istintivamente, Cenerentola
fissò il cielo. Il marito lo imitò. Un suono quasi impercettibile,
come lo scoppiettio di un fuoco. Durò alcuni secondi. Poi una
stella, uno dei più luminosi fra quei misteriosi punti nel cielo,
quello da cui era arrivato il suono, ebbe un flash istantaneo.
Rimpicciolì. Non se l'era immaginato, allora: suo marito ne aveva la
prova.
Si spense.
INTANTO
Isole del Destino
Il
ragazzo di nome Sora combatteva l'enorme mostro nero che aveva già
incontrato in sogno, stavolta con una spada a forma di chiave.
Keyblade...
keyblade,..
keyblade...
Keyblade?
Che cosa significa? Pensò disperato.
Poi la tempesta ruggì più
forte e lo scaraventò via. Sopra di loro un enorme sfera oscura
aspirava e distruggeva tutto... Si aggrappò all'estremità
dell'isoletta, ormai l'unico pezzo di mondo ancora intatto... Il
gigante nero fu aspirato dal vortice oscuro.
Dov'era Kairi?
Dov'era Riku?
Poi, Sora fu trasportato via a sua volta, e tutto
divenne buio.
Castello
dei Sogni
Mezzanotte
Il vento cominciò a soffiare
improvvisamente, lacerando la pace e il cielo si coprì. I due sposi
si abbracciarono stretti. Fulmini cominciarono a cadere vicino a
loro. Strane creature, dapprima ombre, si alzarono da terra e
divennero materiali: erano esserini neri, con mani e piedi a punta,
una testa tonda e delle antenne, completamente neri, tranne per gli
occhi, gialli. Le lacrime di Cenerentola bagnavano la camicia del
Principe. Una sagoma nera, spaventosa, con mantello e corna, era
comparsa davanti all'ingresso. Era di spalle verso di loro,
Lui,
disperato, urlò: “Che succede?!”
“Bibidi Bobidi Bu!”
Una
saetta di luce si scagliò contro la sagoma nera, ma questa rimbalzò
in cielo..
“Ve lo dico io che succede!” urlò la Fata
Smemorina, furente. Era appena apparsa dietro di loro e aveva
lanciato un incantesimo contro la sagoma.
“Questa
è una strega, e vuole rapirti, Cenerella! Dobbiamo scappare! Sa chi
sei, vuole i tuoi poteri! E il mondo sta cadendo nell'Oscurità! Non
c'è tempo... Bibidi Bobi.. No!” la fata fu intrappolata in
un'enorme bolla oscura che, la strega, con il suo bastone, aveva
evocato.
Si era finalmente voltata. Portava un mantello molto
lungo, nero e viola, dal collo alto e un grande copricapo nero con
corna ricurve. Li guardava, ridendo follemente: era una risata
malvagia, fredda e acuta. Aveva un viso sottile, dagli zigomi alti e
il mento pronunciato. Il copricapo le copriva la fronte e il collo e
le circondava completamente il viso verdastro e gli occhi gialli.
La
Fata non poteva parlare, e si agitava nella bolla in cui era
intrappolata. Gli esserini neri li circondavano, ma non li
attaccarono.
“Cosa vuoi, Strega?!” urlò Cenerentola, ancora
avvinghiata al marito, col viso rigato dalle lacrime e i capelli non
più legati a causa del vento. Da tutto il villaggio si udivano urla
di panico. Un vortice oscuro si stava espandendo in cielo.
La
strega si avvicinò.
“Il mio nome è Malefica. Tu hai ciò che
può darmi parte del potere di cui ho bisogno”, spiegò.
“Cosa?!”
esclamò il Principe. “Tesoro, scappiamo di qui!”
“Ma..
Smemorina?” chiese lei disperata. I due si squadrarono per un
attimo.
“Ora.. ora non possiamo fare niente per lei, ma se
restiamo qua anche noi...” mentre parlava, nel panico, la prese per
mano e i due corsero verso il portone, tentarono di aprirlo: era
chiuso.
“Scappare!”
urlò Malefica, e rise ancora. “Se vuoi scappare scappa, stolto, ho
già avuto a che fare con principi come te, ma tu mi sembri davvero
stupido! Non vedi che questo mondo sta morendo? Presto sarà
completamente avvolto nell'oscurità, come gli altri!”
Il
cortile era delimitato da mura così alte da impedire loro di vedere
cosa stava accadendo al regno, ma sopra di loro il vortice, ora
enorme, stava portando via alberi sradicati e abitazioni
distrutte... Le finestre del castello sbattevano e ora si sentivano
grida di terrore anche da lì. Le creature intorno a loro agitavano
le antenne, la testa e gli arti a scatti, non erano molto spaventose
e non sembravano molto pericolose, ma ora il principe non aveva con
sé la spada.
“E a me”,
continuò Malefica, “interessa solo lei”.
Poi
alzo il bracciò che teneva in mano il bastone, sulla cui estremità
superiore c'era un cristallo verde, verso l'alto, e ordinò:
“Miei
piccoli Heartless, obbedite a me, abbandonatevi al mio volere!
Prendetela!”, e indicò Cenerentola.
La fanciulla era
sconvolta, non aveva mai avuto così paura in vita sua, eppure non
poteva fare a meno di notare una certa somiglianza tra quella strega
di nome Malefica e Lady Tremaine.
“Dovrete passare sul mio
cadavere!” esclamò il principe mettendosi davanti alla moglie e
cercando ci coprirla il più possibile con le braccia.
“Come
vuoi! Miei piccoli servi, trasformatelo!”
Gli “Heartless”
assalirono il principe, che cadde a terra, agitandosi.
“No!”
Cenerentola, ancora più disperata, si lasciò cadere sul suo amato e
provò a liberarlo dalle ombre, ma queste ormai lo coprivano
interamente, tenendolo legato a terra.
Sull'orlo delle lacrime,
Cenerentola era sdraiata a terra.
Ormai sarà un Heartless, pensò Malefica soddisfatta.
“No!
Avevamo promesso! Niente e nessuno ci avrebbe separato!” La
principessa è proprio stupida, è questa la conseguenza dell'avere
un cuore pieno di luce? Chi sta supplicando? Il principe non può
tornare indietro, ho ordinato di trasformalo in Heartless.
“Ti
prego, non abbandonarmi! Io
ti amo!”
disse
la principessa, e riuscì ad afferrare la mano del principe.
Povera
illusa, l'amore è solo debolezza.
Ma
c'era qualcosa che non andava. Nella mano di lei comparve una luce
intensa.
No, no, no!
Che
cos'è questa luce?
La
luce si espanse, era accecante e proveniva da lei... Era incredula,
ma allo stesso tempo sapeva che così avrebbe salvato il principe.
Cercò con lo sguardo la Fata Smemorina, ma questa non c'era più.
Probabilmente il vortice
l'aveva portata via. Allora cos'era? Era questo il
suo potere?
Gli
Heartless volarono via e sparirono, rivelando il suo vero amore. Egli
aprì gli occhi, esclamò un grido di gioia, si alzò di scatto,
prese Cenerentola fra le sue braccia e la fece girare.
Cenerentola
lo guardò negli occhi e lesse il suo sguardo.
Grazie.
“Commovente”
disse Malefica con una smorfia.
“Ma mi sono stufata. Finiamola
qui. Ah!” con l'ultima esclamazione, evocò un portale oscuro, poi
puntò il bastone su Cenerentola, che fu separata dal principe e
scaraventata nel portale.
E il principe, come tutto il resto, come il castello, ormai distrutto, volò via, nel vortice, e buio fu.
Nel portale oscuro
Cenerentola
Non
le faceva alcun effetto, era come tuffarsi in acqua, un acqua sporca,
però. Non importa, torneremo insieme.
Siamo
inseparabili. E,
inconsciamente, lo seppe: un'altra stella si era spenta.