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Autore: Team__    06/04/2014    5 recensioni
-Gli Dei...le creature più potenti dell'universo..antichi quanto la terra stessa, colm-
-EHI MI STAI DANDO FORSE DEL VECCHIO ?! SAI CHI SONO IO ? ah no ovvio che lo sai, tutti! Conoscono il divino APOLLO!-
-Oh..c...certo - continuo intimidito la voce narrante del mio sogno.
-Bene ti do il permesso di continuare! - esclamo Apollo
-Dovresti trattare meglio gli umani Apollo. - intervenne Anubi
-Ehi dio della carta igienica non hai qualche profezia per noi da parte del cesso profetico ?! - Loki si intromise con la sua noncuranza.
-ADESSO BASTA QUESTO È IL MIO SOGNO! VIA DA QUI! - Mi svegliai, da quando quei tre parassiti avevano invaso casa mia tutto era cambiato. Regnava il caos totale. Oh mi sembra anche ovvio, poiché ospitavo a casa mia uno dio della discordia uno del sole ed uno...a quanto pare della carta igienica e dei cessi parlanti.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Apollo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RAUL

Okay, ascoltatemi mortali perché non ve lo racconterò una seconda volta.
Questa è la storia di come tutto è iniziato, di come mi ritrovai in esilio sulla Terra.                                                                  
Sono costretto a farmi chiamare "Raul" per non dare troppo nell'occhio anche perché
gli umani non hanno più il rispetto di una volta per gli essere superiori.
Da dove comincio? Oh, giusto.                                                                     
Ero riuscito ad ottenere il permesso di Odino per vivere ad Asgard (non che mi interessi),
la nobile città degli Asi, per voi, gli Dei della mitologia norrena.                                                                               
Mi stupisce con quanta semplicità si riesca a farsi esiliare da lì, soprattutto se
non sei il dio della grande astuzia e del caos, comunemente chiamato: Loki.                                                              
Molte sono le verità e le leggende che alimentano il mio nome, alcuni mi
chiamano Loki l'ingannatore ed altri Loki il maligno. Nelle culture popolari della vostra
Terra ero amato e lodato, poi vennero i cristiani che mi identificarono come il male puro,
non che mi dispiaccia.  Tornando a noi: Ero al cospetto del "grande" Odino quel giorno.
Era tutto così calmo e tranquillo, forse anche troppo, ci voleva una smossa, un tocco di stile appropriato.   
Eravamo entrambi sul balcone che affaccia su Asgard a goderci il panorama.

-Sembra una giornata abbastanza tranquilla. Non è così, Loki?- disse Odino volgendomi uno sguardo.                                                   
Mi duole ammetterlo, ma la città degli Dei è stupefacente, scorsi il palazzo di Bladr,
lì offesi tutti gli Asi. Riuscivo a vedere il ponte Bifrost, che portava a Midgard (il mondo degli umani). 

-Si, così sembra, mio caro Odino- dissi io accennando un sorriso, sono un attore nato quando serve,
riesco a fingermi amico delle persone con tale semplicità che troverei più difficile bere un bicchier d'acqua.

-Che ne dite di rientrare?-

Odino annuì -Si, mi sembra una buona idea-.

E rientrammo nella grande sala dove era suo solito ospitare gli Asi,
aveva un aspetto abbastanza regale, era decorata con dei colonnati color argento e oro,
al centro si estendeva un enorme tavolo di legno che era spesso usato per i banchetti e le feste,
ma anche per le riunioni importanti, ovviamente, ai muri c'erano appesi 
trofei e bottini di ogni genere che servivano al "grande padre degli Dei" a pavoneggiarsi con gli altri
suoi compari della sua inestimabile forza e invincibilità in battaglia.
Solo io non ne ho mai trovato un senso in tutto questo e mai ne troverò.

-Portateci del vino!- esclamò e subito dopo la servitù portò due brocche piene di vino più due lussuosi calici.                                            
Era la mia occasione, Odino era troppo vecchio per regnare,
dovevo avere io il comando di Asgard, ero io che meritava il ruolo di un capo.
Tutto quello che dovevo fare era versare un siero (sangue di gorgone, per la precisione,
proveniente da un famoso mostro greco, si dice che ne esistano due tipi: il sangue
che ti cura e il sangue che ti uccide. Mi era stato consegnato da un mio fidato "amico")
che mi permettesse di indebolirlo, nel peggiore (o nel migliore) dei casi ucciderlo.
Mi avvicinai con calma alle brocche.

-Non si scomodi- dissi al servitore -voglio essere io degno dell'onore di servire il grande Odino-                                                   
Odino sembrò compiacersi del falso complimento che gli avevo fatto.                                                                                                       
Accennai un ghigno malvagio mentre versavo il siero nel calice che era destinato al dio.

-Ricordi, oh Odino, quando stringemmo quel patto di sangue, all'inizio dei tempi?
Dicemmo che non ci sarebbe stato posto ad una tavola per te se non
ce ne sarebbe stato uno anche per me-
dissi dopo aver riempito anche il mio calice con del normale vino.

-E come potrei dimenticarlo?- sorrise mentre gli servivo il siero avvelenato.
Mentiva, lo aveva dimenticato e sempre cercherà di farlo, chiunque si sarebbe
pentito di stringere un patto di fratellanza con il dio del caos.

-Alla salute!- esclamò.

-Alla salute.- risposi io, accennai lo stesso ghigno di prima e bevvi. Odino bevve tutto in un sorso,
dopodiché lo vidi tossire e accasciarsi a terra.

Risi -Peccato che da oggi quel patto sia sciolto, mio caro ex re degl....COSA SUCCEDE?!-
Odino risplendeva di una luce nuova e si stava rialzando, non mi sembrava più così debole.

-Loki! Sei solo uno sporco traditore!- urlò mentre si reggeva alla sua lancia -Hai cercato di avvelenarmi! Non è così?-             
Dannazione, era il sangue sbagliato, invece di ucciderlo lo aveva rinforzato!
Sapevo che non dovevo fidarmi di quella insulsa Dea greca. Incrociai le braccia dietro
la schiena e feci un'espressione compassionevole.

-Caro Odino, io? Se avessi cercato di avvelenarla sarei scappato.-                                                                                                 
Odino mi fulminò con lo sguardo.

-Non ti è bastato essere legato ad una roccia con un veleno corrosivo
che ti colava sul volto per via di un serpente, e nemmeno essere bandito
negli angoli più remoti del creato!-


-Veramente io...-
Non mi lasciò terminare la frase e mi interruppe continuando.

-Loki! Solo gli umani possono forse cambiarti! Potrai tornare ad
Asgard solo quando ne sarai degno, ma fino a quel momento sei esiliato sulla Terra!-

E detto questo Odino fece quello che gli viene più naturale: 
Mi esiliò lanciandomi con poca eleganza sul vostro mondo chiamato Terra.
_______________________________
Ah, le stelle, per un momento vidi solo quelle, così belle e luminose, 
le stelle non possono brillare senza il buio, le stelle sono la cosa più affascinante che abbia mai visto,
poi mi accorsi che ero in caduta libera verso la terra, e reagii d'istinto. Oh si, proprio quello,
una cosa che le persone intelligenti (incluso me) non usano MAI. Iniziai a cantare
"Volare oh, oh" e decisi di trasformarmi in un'aquila. Odino mi aveva dimezzato i poteri,
questo è vero, ma non ne facevo una tragedia.
E quindi spiegai le ali e volai verso una grande città a farmi una vita nuova.
________________
*heyhey salve ragazzuoli*
Io sono Federica ma voi potete chiamarmi
anche cipolla oppure come vi pare:scimmia,cane,gatto,
una ragazza idiota che scrive cose stupide su un sito internet.....

*hem* comunque, questa è la storia di
come quel birbante di Raul\Loki è stato esiliato sulla Terra.

Spero vi piacca e spero anche che
la mia scuola stanotte vada a fuoco o che un
satiro mi porti al campo mezzosangue,
ma purtroppo non tutti siamo così fortunati.


(Recensite mi raccomando oppure la fatina
delle recensioni non vi porterà un unicorno giallorosarossoblubalùmuschiatodelbengalaconlatiaradelleprincipessapony)

  
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