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Autore: serengleepity    06/04/2014    1 recensioni
[Demi Lovato/Joe Jonas]
Demi è una giovane studentessa universitaria con tanti, e forse troppi, sogni nel cassetto.
Joe, aspirante artista, è un comune barista e pendolare di Brooklyn.
I due si scontrano all'uscita di una discoteca in zona, al termine dell'estate.
Un mese dopo, il destino li porterà a rincontrarsi di nuovo.
Un contesto completamente diverso rispetto a quello che li aveva portati a conoscersi.
Demi scoprirà di aver involontariamente filtrato con il migliore amico del suo ex.
Joe ha a disposizione quarantotto ore per trovare un ragazza disposta a mentire per lui.
Lei si rivelerà essere la soluzione perfetta ai suoi problemi.
Un solo giorno per imparare tutto ciò che c'è da sapere sull'altro.
Una sola ed innocua bugia ne porterà ad altre mille e più complicate da gestire.
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«Ti dispiacerebbe ripetere?», sibilò a denti stretti.
Joe prese un respiro e la guardò con occhi imploranti, «ho bisogno che tu finga di essere la mia ragazza.»
Sentì la bevanda andarle inevitabilmente di traverso, e per poco non ci rimise le penne. «No grazie.»
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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2. Hello again






«Maya, ti prego, sarà solo per una sera.»
Era inconfutabilmente disperato.
Per la prima volta in tutta la sua spericolata vita aveva seriamente il terrore di non ottenere qualcosa che l’avrebbe portato alla salvezza certa.
Aveva passato buona parte del suo turno tra un cliente e una telefonata, con quell’apparecchio infernale costantemente sorretto dal ristretto spazio tra guancia e spalla. Con la linea spesso e volentieri occupata dalle urla isteriche delle sue ex.
Joe intuì distrattamente il perché effettivo della loro totale riluttanza; dopotutto, se non ci avesse passato beatamente la notte per poi abbandonarle tutte la mattina seguente con lo stesso e prevedibile post-it sul cuscino stile “non credo possa funzionare, ma grazie lo stesso”, probabilmente a quest’ora avrebbe già una ragazza da portare alla serata di Hayley.
Ma nonostante l'aria e l'animo da playboy patentato, Joe era davvero un bravo ragazzo.
«Jonas! Piantala con le suppliche da checca e dammi una mano!»
Phoebe sbucò dal piccolo magazzino con una pila vertiginosa di scatoloni stretti tra le braccia minute, in attesa dell'intervento di Joe, che accorse all’istante, occupandosi della stabilità di quella torre contente probabilmente il nuovo materiale.
Aiutò la ragazza con il resto del lavoro e, dopo aver finito, si lasciò cadere su una delle sedie girevoli che contornavano il bancone.
Phoebe Stahl era la figlia del proprietario della catena di pub in cui Joe lavorava e trascorreva buona parte del suo tempo.
Si erano conosciuti al secondo anno di liceo, quando i genitori di Phoebe la trascinarono nell'ennesima scuola per motivi strettamente legati al lavoro. Scambiarono la prima interezione al corso di biologia, nel momento in cui Phoebe - già divenuta popolare - lo difese da due bulletti dell'istituto.
A quei tempi, Joe era lo sfigato della situazione. Portava sempre strani pullover malandati a quadri e orrendi occhiali quadrati che presto - per volere di Phoebe - vennero saggiamente aboliti e sostituiti da jeans aderenti e giacchetti di pelle.
Il cambiamento radicale che ne seguì fu sorpendente; bastò ripristinare completamente il suo guardaroba con il doveroso aiuto della nuova arrivata e un salto da un parrucchiere professionista per porre fine ad una vita fatta solo ed esclusivamente di fumetti e personaggi di fantasia.
Joe si rivelò essere alquanto attraente, imparò a rimorchiare e a farsi amici, a come parlare alle ragazze e ad essere aperto a nuove esperienze.
Cambiò tutto di lui, ma custodì sempre la sua passione per il disegno, che nutriva fin da bambino.
Phoebe fu la sua prima ragazza e il suo primo cuore spezzato, sua unica, sola e vera amica.
Si frequentarono per qualche mese, ma qualcosa non funzionò e durante l'estate del terzo anno, a notte inoltrata, Phoebe piombò in lacrime in camera sua, rivelandogli a singhiozzi il reale motivo della loro rottura.
Phoebe si decise a fare coming out all'età di sedici anni, quando ne fu completamente sicura, perdendo gran parte delle amicizie costruite probabilmente sulla base del suo aspetto e dei soldi che aveva in tasca.
Joe non le nascose nulla fin dall'inizio, la preparò alle conseguenze che la sua coraggiosa dichiarazione le avrebbe procurato, specialmente in un ambiente mentalmente chiuso come quello di un abbandonato liceo dell'Ohio.
Phoebe si trasferì insieme al padre a New Heaven dopo aver perso i contatti con una madre che si dimostrò disgustata dalla vera natura della figlia.
Ne seguì il divorzio dei genitori, con l'uomo sempre presente e attento e una mamma completamente assente, risposata e di nuovo felice.
Joe ne fu distrutto, e i suoi saldi rapporti con la ragazza furono scossi dalla distanza sbriciolandosi dopo un anno.
Ora, a distanza di cinque anni, il destino li aveva portati a ricontrarsi in un piccolo bar di New York, e da lì Phoebe lo aggiornò su come fosse finalmente felice con la sua ragazza e suo padre, rimastole sempre vicino, ad accompagnare le sue giornate. Joe, quel giorno, sentì di aver ritrovato un pezzo di se stesso, e non appena Phoebe menzionò la possibilità di vedersi tutti i giorni tramite un posto libero come dipendente all'Orange's, Joe fu entusiasta di accettare.
Da quel momento, entrambi tornarono ad essere l'ancora dell'altro, raccontandosi anche i più piccoli particolari delle più piccole stranezze. Timorosi di perdersi ancora.
«Mh, conosco quello sguardo. O ti hanno rigato la macchina o sei nella merda. Personalmente confido sulla seconda.», Pheobe prese a lucidare il bancone al posto del ragazzo, gettandogli ogni tanto qualche sguardo interrogativo.
«Ho un problema», biasicò, tracciando con le dita il contorno del bicchiere da cocktail con cui stava giocherellando da almeno venti minuti.
La ragazza soffocò una risatina. «Ho notato! Di che si tratta?»
Joe sospirò pesantemente, per poi raccontarle l'accaduto. «Tu che faresti se tua sorella ti costringesse indirettamente a portare al ballo del diploma una ragazza seria che effettivamente non hai?»
«Rimorchierei una ragazza seria e con una laura in teatro.»
Joe la guardò torvo, «uhm, la fai facile tu!»
Phoebe si lasciò un sfuggire un verso di scherno, per poi riprendere il suo lavoro, «sul serio, Joe, tutto qui il problema?»
«E ti sembra poco? Conosci mia sorella.»
«Sì, la conosco. E conosco te. Sei un ragazzo in gamba, idiota, ma pur sempre in gamba. Te la caverai, come sempre.»
Joe abbozzò un sorriso pieno di gratitudine, per poi ridere e battere ripetutamente il fondo del bicchiere sul legno del bancone. «Voglio il mio drink, Stahl. Non ho tutto il giorno.»
Phoebe si abbassò al suo livello, sorridendo compiaciuta. «Oh, questo è poco ma sicuro... Perché non appena risolvi tutto questo casino ti aspetta un turno extra, oltre a questo.»
Stabilito ciò, la ragazza si allontanò divertita, lasciando l'amico spiazzato e con un'espressione sorniona in volto.
«Oh, andiamo Phoebs! Non farai sul serio!», urlò, ma ormai l'orda serale si era già avvinghiata al bancone.




«Fate attenzione e niente ragazzi mentre io non ci sono!», Nicholas si preoccupava di fornire le ultime raccomandazioni, mentre sull'uscio della porta Demi e Selena erano già pronte a partire.
«Sì, papà, non hai di che preoccuparti.»
Nicholas sorrise, baciò la fronte della figlia e raccomandò Selena di tenerla d'occhio per entrambi con un gesto d'intesa.
«Quando accennavi al fatto che mio padre fosse simpatico in ambito relazioni eri seria o la lontananza ti aveva annebbiato la memoria?»
Demi ruppe il silenzio del tragitto, tenendo gli occhi fissi sulla strada da percorrere.
«Non sarà così spericolato, ma di certo è rimasto più transigente del mio.»
L'altra sbuffò, portandosi una mano alla tempia. «Come si chiama questa seccatura per adolescenti?», chiese, alludendo al pub che il padre le aveva suggerito poche ore prima.
«Orange's, secondo la mia annebbiata memoria», ridacchiò Selena, sistemandosi meglio sul sedile.
Demi emise un acuto verso di disapprovazione. «Speriamo non sia una totale perdita di tempo, ho una tesi da finire entro mercoledì e mi serve svago.»
Selena la cantilenò annoiata, giocando il ruolo della migliore amica che trasgredisce le regole. «Aaah, Lovato! L'anno è appena iniziato, come puoi già pensare allo studio?»
«Io, a differenza tua, mi preoccupo per il mio futuro», rispose secca.
«Tu, a differenza mia, sei una palla.»
Demi rise di gusto, per poi spostare lo sguardo sull'amica. «Sto per lasciarti a piedi.»
«D'accordo miss. Acidità, mi tappo la bocca, contenta?», Selena si portò entrambe le mani alla bocca, lasciando intravedere le fossette del suo sorriso.
«Ora che non hai libero accesso alle corde vocali, sì.»




Selena chiuse la portiera e diede libero sfogo al suo entusiasmo appena accennato dalla visuale dal finestrino. «E questo sarebbe il pub? Questo a casa mia si chiama Night Club!»
«Dovremmo tornare indietro», suggerì la più piccola, ancora appoggiata al cofano dell'auto.
Selena saltellò ancora in preda all'euforia, «Indietro un corno! Muoviti, nerd!»
Demi si fece svogliatamente trascinare fino all'entrata, prima di venire travolta da una miriade di persone e musica tenue, non troppo forte. «Portami via, ti prego.»
«Piantala di fare la lagna e divertiamoci, questa volta però prometto di starti vicino, tu l'alcool non lo reggi proprio.», l'ammonì Selena, stringendosi al suo braccio.
Tutto quel complesso e quell'ambiente le ricordò la serata di qualche settimana prima, quella in cui si scontrò con quel famoso sconosciuto che tanto l'aveva incuriosita.
Scosse la testa e cacciò via quel pensiero superfluo, concentrandosi sul posto in cui si trovava.
Le pareti erano tineggiate di verde e blu e quell'atmosfera futuristica in contrasto con la musica tenue e la zona illuminata le piaceva, in fondo.
Selena la spintonò in avanti con maestria, sollevando l'indice con fare esperto. «Okay, primo passo. Dissetarsi.»
L'altra sbuffò. «Ah-a. Quella roba la bevi tu, io mi farò bastare dell'acqua.»
«E chi a parlato di t- Oh no. No no no.» il sorriso di Selena le morì sulle labbra non appena notò la figura accostata al bancone. «Ti prego, non voltarti.»
Demi, ancora voltata di spalle, assunse un'espressione confusa. «Ma che diavolo ti prende?»
Nell'esatto istante in cui si voltò, l'imponente figura di Wilmer le fece eco nei pensieri.
Ma la cosa che più la spaventò fu che non si soffermò minimamente su di lui, bensì sul ragazzo al suo fianco, che lasciò cadere lo straccio sul pavimento per la sorpresa.
«Tu?», esclamarono in contemporanea, esterrefatti.






HEY THERE.

Salve!
Allora allora, questo capitolo è ancora di passaggio per il prossimo, le dinamiche sono ancora lente e prenderanno il via dal prossimo capitolo, quello della "proposta".
Abbiamo un nuovo personaggio, Phoebe (che, sì, diamine, è Phoebe Tonkin aka girl crush 5ever), amica d'infanzia del protagonista.
Phoebe e Selena avranno più o meno la stessa ricorrenza, al contrario di Wilmer che sarà presente un capitolo sì e ottanta no.
E nulla, direi che per questo piccolo capitolo è tutto.
Pensieri, opinioni e pareri sono sempre ben accetti, sempre.
See ya,
Serengleepity.


Phoebe

  
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