Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: YOUSHOULDLETMEBE    07/04/2014    2 recensioni
Il mondo di glee trasferito in quello di Hunger games.
La storia d'amore tra Brittana e Santana proiettata nell'arena.
***
Dal testo: «Faremo capire a Capitol City che non possono trattarci come se fossimo loro, noi siamo nostre, e di nessun altro.»
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Quando scendo al centro di addestramento ci trovo solo quelli del due, Kitty e Noah, e Jesse dal tre.
Decido di iniziare comunque, anche senza Brittany, così vado verso la postazione della lancia.
Entro nella stanza sicura di me, con passo fiero.
Le figure iniziano ad apparire e mi circondano, ne conto tre.
Saldo la mia stretta sulla lancia e colpisco nel petto la prima figura, che si distrugge completamente.
Non perdo un attimo e colpisco subito le altre due figure; una in testa e una nello stomaco.
Entrambe esplodono in mille pezzetti colorati che si dissolvono sotto il mio sguardo.
Con un sorriso stampato sul volto attraverso la porta di vetro e vedo degli occhi fissi su di me, gli occhi di Noah, di Kitty e di Sebastian.
Mi afferra per il braccio appena superata la soglia e mi trascina con sé.
«Niente male Lopez.»
Sento conati di vomito salirmi fino in gola e li reprimo;  non voglio passare più tempo del dovuto con quel ragazzo, cerco di liberare il mio braccio dalla sua presa ma è troppo forte, ho quasi paura di quello che possa farmi.
Stai calma Santana, non può farti niente, non siete ancora nell’arena, mi dico per rassicurarmi, non funziona.
Decido che oppormi non servirà a niente così lo assecondo.
«Potrei insegnartelo»
Lui scoppia a ridere, ma certo, è già abbastanza bravo con la lancia senza di me.
«Hai una nuova amica?»
Oh ma certo, vuole solo sapere se ho già degli alleati.
Allenta leggermente la presa sulla mia carne per un attimo, ma quell’attimo mi basta per liberarmi.
Mi allontano di qualche passo e sorrido aspramente.
«Stiamo per morire, Sebastian, sono i nostri ultimi giorni, potresti provare a goderteli»
Sorrido quando mi volto per allontanarmi, lui invece rimane immobile, impietrito, forse nemmeno credeva me le ricordassi, quelle parole, e invece io me le ricordo.
Raggiungo l’ascensore ed entro, salendo fino al quarto piano.
Tra l’appartamento e l’ascensore c’è un breve corridoio che culmina con una porta di un legno chiaro.
Il corridoio è decisamente la parte più spoglia di questo palazzo: Nessun mobile, nessuna luce, pareti blu scuro e pavimento dello stesso colore, è davvero inquietante.
Mi faccio coraggio e vado verso la porta.
Ma cosa sto facendo? Io non dovrei essere qui, se mi giro faccio in tempo a tornare indietro, forse…
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore di una porta che si apre, perlustro il corridoio con lo sguardo ma non trovo un posto dove nascondermi, e così rimango impietrita, bloccata davanti al ragazzo biondo che ha smesso di sorridere e adesso è solo sorpreso.
«Che cosa…»
«Sono venuta a cercare Brittany... io… Scusami, non, non dovrei essere qui…»
Faccio per andarmene quando sento una voce dolce e familiare chiamarmi.
«Santana! Ehy! Che ci fai qui?»
Brittany mi ha preso il polso costringendomi a guardarla.
Alzo la mano libera dietro la nuca e abbasso lo sguardo.
«Ero… Ero venuta a chiamarti…
Scusatemi, non… non avrei dovuto…»
«Non preoccuparti, non andremo a dirlo al presidente!»
Brittany scoppia a ridere nell’istante stesso in cui Sam smette di parlare, poi, lui fa lo stesso.
«Dai, andiamo»
Brittany mi fa strada verso l’ascensore.
«Tu sei Sam, giusto?»
«Esatto, Santana.»
Mi sorride e poi preme il pulsante per tornare al centro di addestramento.
Le porte si spalancano e ormai gran parte dei tributi è arrivata.
Io e Brittany salutiamo Sam e poi ci fermiamo in un angolo.
«Ehy, stai tranquilla, è stato… è stato dolce da parte tua venire.»
Le sorrido e mi tranquillizzo per davvero.
«Mi piace Sam.. è… strano come voi due affrontiate questa cosa… con il sorriso.»
«Beh, è successo quel che è successo, adesso dobbiamo andare avanti, perché non potremo tornare indietro mai più, quindi tanto vale accettarlo, e godersi il tempo che ci resta, non trovi?»
Scuoto la testa, no, non trovo.
Brittany appare sorpresa.
«Come puoi vederla così? Stai per uccidere delle persone, Brittany, da domani, sarai un’assassina, la cosa non ti smuove nemmeno un po’?»
Ho una voce dura, perché sto dicendo tutto questo? Ha ragione lei, ha ragione Sebastian, con tutte le probabilità tra meno di due settimane sarò morta, e voglio davvero passarli così i miei ultimi giorni?
Però ho ragione anch’io, e tutto questo mi sta distruggendo lentamente.
Brittany solleva le spalle.
«Dipende da come li vedi, i giochi, puoi anche decidere di non essere solo un tributo, puoi anche essere qualcosa di più che una pedina nelle loro mani.»
«Una pedina? Come?»
Sono arrabbiata adesso, ma il motivo non lo so per davvero, è soltanto uno sfogo, credo, per tutto… questo, però mi sto sfogando con la persona sbagliata.
«Santana, guardati, tu sei già pronta a uccidere! Non te ne rendi conto? E’ questo quello che fanno i giochi, ci cambiano, e tu glielo stai lasciando fare.»
Le sue parole fanno scattare qualcosa in me, mi ha detto che sono un’assassina, detto da lei, è la cosa peggiore che potesse succedermi.
Sono un’assassina? E’ davvero questo che mi sta succedendo? Gli Hunger Games mi stanno cambiando?
«Forse per oggi è meglio che ci alleniamo separatamente.»
Mi volto di scatto e vado via.
Sento la sua voce chiamarmi ma la ignoro, potrà anche essere unica e dolce e gentile e buona, ma mi ha detto che sono un’assassina, e  io non sono un’assassina, giusto?
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: YOUSHOULDLETMEBE