Anime & Manga > Sailor Moon
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Autore: Neko    07/04/2014    4 recensioni
Le nostre eroine sono potute tornare alle loro vite normali solo per poco. Nemmeno il tempo di riposare che un nuovo nemico, subdolo quanto tutti gli altri, se non peggio, compare a portare scompiglio nella vita delle guerriere Sailor e il loro obbiettivo è lo stesso di sempre, eliminare la principessa Serenity, ma cosa accade se il nemico non attaccherà direttamente lei, ma qualcosa a cui è strettamente legata, portando ripercussioni su tutti?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 5:Devastazione

Capitolo 5:D’accordo, combattiamo!

 

I presenti nel cortile della scuola, confusi da quanto stesse succedendo, si guardarono intorno quando sentirono delle risate nell’aria.

In un primo momento pensarono che le risa provenissero dalle casse dell’audio poste in cima a diversi pali posizionati attorno al campo sportivo, ma dovettero ricredersi quando dal nulla, apparve una figura.

Altri non era che Kayoko, la servitrice del nemico misterioso. Ella tornava a creare scompiglio e questa volta i problemi non erano pochi per le guerriere, se avessero dovuto trasformarsi per difendersi.

Non sapevano però, se la donna avesse attaccato lì per pura coincidenza o perché fosse a conoscenza delle loro identità.

Sperarono vivamente la prima, ma la scelta del luogo e del momento, non le fecero illudere troppo.

Istintivamente le guerriere, si disposero davanti a Usagi con fare protettivo.

Kayoko le guardava divertita e fu allora che compresero che ella sapeva esattamente chi erano.

Ma le sorprese non erano finite. Infatti, poco dopo, accanto a lei apparve un’altra figura.

Anch’essa donna, con un abito nero lungo a dolce vita senza maniche e con una  spaccatura a lato che cominciava dalla coscia. Il tessuto dell’abito doveva essere di un materiale molto leggero a giudicare dalla facilità con cui si muoveva al vento. Il colore scuro del vestito faceva spiccare maggiormente la sua carnagione candida, i lunghi capelli bianchi e gli occhi color ghiaccio.

Diversamente da quello di Kayoko, sul suo viso non si leggeva divertimento. Era tremendamente seria e con rabbia guardava colei che stava cercando.

“Finalmente ci incontriamo Serenity!” disse, sebbene l’interpellata non potesse rispondere.

La gente cominciò a mormorare su chi fossero quelle donne, da dove provenissero e che cosa volessero, ma nessuno sapeva trovare risposta a queste domande.

“Chi sei tu?” chiese Rei, lanciando un’occhiata di fuoco alla nuova nemica. Non le piaceva come si stavano mettendo le cose, ma giurò di proteggere Usagi con tutta sé stessa e dalle occhiate che si era scambiata con le sue compagne, seppe dire con certezza che loro erano pronte a fare la stessa cosa.

Avrebbero evitato di trasformarsi però, almeno fin quando non si sarebbe ritenuto davvero necessario, perché nascondere le loro identità si era sempre dimostrato una delle loro priorità.

“Il mio nome è Kendra, sovrana di un pianeta remoto del sistema solare e presto conquisterò la luna e tutto ciò che essa dovrebbe controllare. Compreso questo stupido pianeta abitato da esseri insignificanti. Vi conviene inchinarvi tutti al mio cospetto, se volete avere una minima possibilità di sopravvivere!” disse con cattiveria, ma non staccando gli occhi dalle guerriere. Sapeva infatti, che senza di loro non avrebbe avuto difficoltà a sottomente il genere umano, ma le Sailor Senshi potevano renderle più noioso l’attuazione del suo piano.

Il panico si diffuse tra la folla. Alcuni tentarono di scappare, ma con un gesto della mano, la nuova nemica bloccò tutte le uscite disponibili di quell’edificio.

“Non riuscirete a sottrarvi al mio dominio sciocchi umani, ma potremmo trovare un accordo!” disse Kendra, per poi fare un cenno col capo a Kayoko, orinandole di continuare.

“Vedete, io e la mia padrona stiamo cercando di catturare Sailor Moon e di impossessarci del suo cristallo d’argento, ma…bhe sembra che quella ragazzina sia piuttosto sfuggevole!” cominciò la donna, guardando le guerriere  “Ammetto che fino ad ora non mi sono impegnata più di tanto ad acciuffarla, dato la soddisfazione che provavamo a torturarla, ma…la mia adorata signora si è stufata di giocare. Potremmo prendercela tranquillamente senza problemi e distruggervi, ma abbiamo deciso di essere magnanime. Vi daremo la possibilità di decidere di consegnarcela di vostra spontanea volontà, così da conquistarvi la simpatia della mia padrona, che potrebbe anche decidere di risparmiarvi!” finì Kayoko, spostando il suo sguardo sulla gente che sembrava confusa, oltre che spaventata.

Era una situazione spassosa per lei. Si sentiva potente a incutere tutto quel timore a quelle piccole formiche che dal basso la guardavano con occhi che la supplicavano di non far loro del male.

“Allora, cosa volete fare?” chiese dopo un attimo di silenzio.

“Ma Sailor Moon non è qui!” disse un uomo ad alta voce.

“Non sappiamo dove sia!” disse un’altra donna, sperando di vederle andare via, non trovando ciò che stavano cercando.

“Silenzio miseri mortali. So bene che nessuno di voi conosce l’identità di colei che rischia ogni giorno la vita per voi e che da qualche mese ha protetto la terra dall’essere sommersa dalle acque dei vostri oceani!” disse Kendra infastidita.

Sailor Moon era colei che doveva avere il controllo sulla terra e sul sistema solare e il fatto che dovesse nascondersi, le sembrava una cosa inaccettabile per una principessa.

“Di cosa stai parlando?” chiesero diverse persone.

“Diverse parti del mondo sono state sommerse in questi ultimi giorni!” disse la professoressa Haruna “E nessuno può essere in grado di fermare una catastrofe naturale, nemmeno Sailor Moon!”

Kendra lanciò un’occhiata alla donna e disse “Vedo che avete molta fiducia nella vostra super eroina. Mi stupisco anche del fatto che una professoressa che trascorre tanto tempo con i suoi allievi, non si sia mai accorta di avere Sailor Moon nella sua classe!” disse, facendo sussultare la professoressa Haruna, la quale rimase di stucco, non riuscendo proprio a immaginare chi potesse essere.

“Per non parlare dei suoi genitori terrestri!” disse infine la donna.

Le guerriere Sailor strinsero i pugni. La donna stava andando troppo vicino a smascherare le loro identità.

Kendra allargò le braccia e si rivolse nuovamente alle persone presenti “Guardate cosa sta succedendo. È una cosa normale che la luna sia così vicina? No, poveri idioti! Sono io che controllo il vostro amato satellite e ci sto giocando come voglio, distruggendo così l’equilibrio naturale. Gli oceani alla vicinanza della luna avrebbero dovuto alzarsi a dismisura e sommergere le terre emerse, le terre su cui voi costruite le vostre case, già instabili in condizioni normali, dovrebbero subire slittamenti mai registrati fino ad oggi e la gravità della luna avrebbe già dovuto farvi imparare a volare, ma niente di tutto questo è accaduto. Voi non vi siete accorti più di tanto di questi eventi perché la custode della luna, Sailor Moon, ha usato i suoi poteri per proteggere la terra dai cataclismi!”

Le persone cominciarono a mormorare tra di loro. In effetti, a tutti era sembrato strano che la luna non avesse comportato i danni elencati dalla donna, infondo gli scienziati avevano predetto praticamente la fine del mondo.

“Adesso consegnatemi Sailor Moon o per voi è la fine!” urlò Kendra, azzittendo tutti.

Le ragazze non sapevano se era la scelta giusta o meno, ma loro mani erano già posate sulle loro penne della trasformazione. Però tre voci a loro conosciute, le fecero desistere dal loro intento di entrare in azione.

“Meteorite di Plutone!”

“Maremoto di Nettuno.

“Bomba di Urano, azione!”

Tre potenti attacchi provenienti dal nulla, andarono verso le nemiche, le quali però, non si spostarono. Mantennero compostamente la loro posizione, aspettando che le nuove arrivate, scoprissero che i loro colpi sarebbero stati vani.

Infatti essi si scontrarono contro una barriera invisibile, che vanificò i loro attacchi senza problemi.

Le quattro guerriere del sistema solare esterno, Sailor Urano, Sailor Nettuno, Sailor Pluto e Sailor Saturn, comparvero con un balzo davanti alle Sailor del sistema solare interno, pronte a intervenire in loro soccorso.

“Wow, sono arrivate le guerriere Sailor, siamo salvi!” disse Shingo felice.

Era entusiasta all’idea di vedere le Sailor in azione, ma soprattutto, sebbene non lo avrebbe mai ammesso, sperava che tutto si sistemasse per il meglio, per portare sua sorella da un dottore.

Chi li vedeva dall’esterno, avrebbe detto che tra lui e Usagi non scorreva buon sangue. Infatti loro due litigavano spesso e si stuzzicavano, ma non per questo voleva dire che non si volessero bene.

“Non esserne troppo sicuro ragazzino!” Rispose Sailor Saturn, non staccando gli occhi dalla nemica e rinforzando la presa sulla sua falce.

“Come avete fatto ad entrare? Ho sigillato tutte le uscite!” disse Kayoko confusa.

“Per questo può essere utile saper guidare un elicottero!” Rispose la guerriera di urano, per poi rivolersi a colei che l’aveva resa una guerriera “Come facciamo ad abbattere la barriera che le protegge?”

“Il mio specchio non riesce a rivelare nessun punto debole!” disse Sailor Nettuno abbassando lentamente il talismano, ma nell’istante in cui compì l’azione, si accorse che qualcosa non andava. Si sentì improvvisamente più leggera e capì di stare volteggiando in aria.

Diverse urla si diffusero nel cortile della scuola, quando alcune persone e oggetti cominciarono a staccarsi da terra.

“Cosa sta succedendo?” chiese Kenji, che insieme a Mamoru, cercava di tenere  Ikuko e sua figlia a terra, per impedire che quest’ultima si facesse ulteriormente male.

“Accidenti! La forza gravitazionale della luna, ci sta attirando a !” disse Sailor Pluto, stringendo il suo scettro con forza.

Sailor Moon abbiamo bisogno di te!” gridò la guerriera del tempo, sperando che la sua principessa riprendesse i sensi.

Di fatto avvenne. Usagi sentendo il richiamo di aiuto di una delle sue compagne, aprì leggermente gli occhi.

Si sentiva stordita e indolenzita e ci mise qualche istante a mettere a fuoco le cose e a comprendere cosa stesse succedendo.

Appena possibile riacquistò il controllo sul cristallo d’argento, facendo sì che la gravità tornasse lentamente alla normalità.

 

 

Kayoko sorrise divertita “E brava Sailor Moon. Cerchi ancora di rimettere le cose a posto eh? Peccato che non ti sia accorta che la perdita di concentrazione sul tuo cristallino magico, ha portato a conseguenze maggiori che a una semplice mancanza di gravità!”

Usagi sgranò gli occhi, spaventata all’idea di cosa volessero dire quelle parole. “C-cosa vuoi dire?” chiese debolmente, cercando di mettersi a sedere, una volta che il dolore aveva cominciato a scemare.

Usagi? Cosa ti prende?” chiese Ikuko, vedendo la reazione della figlia a quella frase. “Tranquilla, vedrai che si sistemerà tutto e ti porteremo in ospedale a controllare le tue condizioni!” disse la madre, accarezzandole i capelli.

La donna si preoccupò quando vide la serietà della figlia e il suo continuo fissare quelle strane donne, che minacciavano di ucciderli tutti.

Le sembrò quasi che sua figlia sapesse qualcosa di quella faccenda.

Mamoru strinse i pugni, avendo una vaga idea a cosa si riferisse la donna e Ami, avendo cominciato a caricare sul suo computer i dati per accertarsi sulla condizione attuale terrestre, lo avrebbe scoperto da li a poco, se non fosse stata distratta da quanto avvenne dopo.

 “Arrendetevi guerriere Sailor, non avete modo di sconfiggermi. Lo ripeto per l’ultima volta consegnatemi Sailor Moon e il cristallo d’argento e forse consentirò a tutti voi di sopravvivere!” disse Kendra.

“Fossi in voi accetterei questa offerta generosa!” disse Kayoko divertita.

“Non ti consegneremo mai la nostra principessa!” disse Sailor Saturn agguerrita e appoggiata dalle altre Outher Senshi, che con i loro sguardi fecero comprendere a Kendra che loro quattro, non si sarebbero mosse da lì fin quando Usagi non sarebbe stata al sicuro.

“Io farei scegliere cosa fare agli altri esseri insignificanti che ci sono qui. So bene che voi vi fareste uccidere piuttosto che consegnarmi la vostra amica!”Cominciò Kendra, per poi aumentare il tono di voce “Allora gente, voi per cosa avete deciso?” Chiese la donna, guardando la folla impaurita.

La gente cominciò a mormorare tra loro. Kendra era sicura del risultato del verdetto. Aveva spiato gli umani per così tanto tempo, sperando di trovare prima o poi la reincarnazione di Serenity, che aveva appreso molte cose su di loro. La maggior parte delle informazioni ottenute erano irrilevanti, ma sapeva di poter puntare sull’egoismo dell’umano per vincere quella partita. Voleva distruggere Sailor Moon non solo fisicamente, ma anche psicologicamente e l’egoismo umano avrebbe potuto fare a caso suo. Nessuno si sarebbe sacrificato per proteggere qualcuno che non lo meritava e, a parer suo, Sailor Moon non era da meno.

“Anche se decidessimo di consegnartela, il problema rimane. Non sappiamo chi sia Sailor Moon!” disse un uomo della folla, che era stato scelto tra la gente per fare il porta voce di tutti.

Kayoko sorrise soddisfatta e disse “In questo posso io. Sailor Moon è molto più vicino a voi di quanto pensate!”.

La gente cominciò a guardarsi intorno per vedere se scorgevano qualche traccia della paladina vestita alla marinara. Alcuni gridarono alla guerriera di consegnarsi di sua spontanea volontà, ma non trovando niente, aspettarono il verdetto della donna.

Kayoko fissò il suo sguardo su Usagi, la quale la guardava con preoccupazione, perché sapeva che sarebbe stata smascherata da li a poco.

Kendra per la prima volta accennò a un sorriso a vedere che le cose si stavano mettendo bene per lei e disse “Allora Sailor Moon, il popolo ha scelto. Sarai contenta di vedere come gli umani ti voltano le spalle pur di salvarsi, nonostante tu passi la tua adolescenza a sacrificare te stessa per garantire loro la sopravvivenza. Allora che mi dici? Ti consegni a me o no…Usagi!”

I genitori dell’interpellata spalancarono gli occhi e un profondo terrore si impossessò di loro. Sentirono come se l’aria venisse estirpata dai loro polmoni e il loro cuore prese a battere talmente veloce che per un attimo sembrò che potesse sfondare la loro cassa toracica.

Ripresasi dallo shock Ikuko urlò “Cosa? No… ti stai sbagliando, mia figlia non è Sailor Moon! Non è possibile” disse stringendo la sua bambina “Diglielo Usagi!”.

Ikuko guardò la ragazza negli occhi, sperando che smentisse quanto quella donna avesse affermato. Lei però non disse niente.

“Se mia sorella fosse Sailor Moon, a quest’ora il mondo sarebbe davvero stato distrutto e ancora prima del tuo arrivo!”  disse Shingo.

Il ragazzino sapeva molte cose su Sailor Moon. Conosceva il suo valore e il suo coraggio e la sua determinazione. Erano tutti lati che Usagi al contrario non aveva. Sua sorella era sempre stata una fifona, piagnucola e goffa, un’immagine ben diversa dalla paladina della giustizia.

“Povera Sailor Moon, mi fai solo pena. Nemmeno i tuoi familiari si sono accorti di quanto hai sofferto in questi anni. Loro pensavano solo ai tuoi voti scolastici. Non so tu, ma io mi sarei sentita a pezzi a sentire mio padre dirmi che sono una delusione per lui!” disse Kayoko divertita, cercando di girare il dito nella piaga.

Usagi abbassò la testa a quelle parole.

Kenji invece sussultò. Si sentì tirato in causa e provò una grande vergogna.

Si era pentito subito di quanto detto quel giorno a tavola e aveva cercato di parlare con la ragazza per chiarire. Ma ogni volta che lui e Usagi incrociavano gli occhi, la sua bambina abbassava il capo e se poteva, cercava di nascondersi al suo sguardo.

Sapeva di averla ferita, ma non sapeva come porre rimedio al suo errore.

“Ti ho osservato da quando ho scoperto la tua vera identità Sailor Moon e non immagini quanto tu sia patetica. Combattere per questi esseri…Tsè…provo solo disgusto. Al tuo posto non starei li ferma a farmi sgridare e insultare, al contrario userei il grande potere in tuo possesso per distruggere la vita sull’intero pianeta!” disse Kendra, incrociando le braccia al petto e con una smorfia disgustata sul volto.

Usagi si stancò presto di quella presunzione e si alzò lentamente in piedi con l’aiuto di Mamoru, il quale le impediva di crollare a terra. Sua madre le era sempre accanto e terrorizzata, non sembrava voler lasciare la presa sul braccio della figlia.

Usagi, ti prego dimmi…dimmi che tutto questo è un equivoco!” disse Kenji con voce tremante, ma la ragazza non rispose a lui, si rivolse direttamente alle nemica, dandogli comunque all’uomo la risposta che cercava.

“Non importa quello che la gente pensa o dice di me. So di avere mille difetti e per la maggior parte delle volte so che hanno ragione. Sono sbadata, fifona, pigra, con la testa tra le nuvole e tutto il resto. I miei genitori fanno bene a rimproverarmi quando non faccio il mio dovere e se lo fanno, è perché mi vogliono bene. Poco mi importa se non capiscono del perché di certi miei comportamenti e di come possa sentirmi io ad udire certe cose. Niente e nessuno mi potrà dire o fare qualcosa che mi farà desiderare vendetta verso questo magnifico pianeta e gli esseri umani!” disse Usagi, liberandosi dalla presa della madre e afferrando la sua spilla.

Usagi!” disse la madre spaventata da cosa volesse dire quel gesto.

Usagi, ne sei sicura?” chiese Rei avvicinandosi a lei.

“Ormai mi hanno scoperto! Che senso ha continuare a fingere che questa non sia la verità? Ci sono troppe vite in gioco!” disse Usagi, guardando seriamente la guerriera di marte.

“Non mi riferivo a quello, ma… Usagi, sei troppo debole per combattere!” cominciò Rei preoccupata.

“Al momento non credo che la mia salute sia la priorità!” Rispose Usagi all’amica, la quale, arrendendosi, tirò fuori la penna che le avrebbe donato i poteri di marte.

Ikuko guardava sua figlia preoccupata. La vedeva pallida e respirare ancora con affanno.

Usagi, non so cosa quelle donne stanno cercando di fare, né so perché ce l’abbiano con te, ma ti prego non entrare in questa faccenda!” la implorò.

Kenji appoggiò la moglie e afferrando un bastone disse “Tua madre ha ragione. Ci penserò io a proteggerti figliola!”

L’uomo era pronto a tutto pur di impedire che a sua figlia venisse fatto del male. Aveva capito che con un bastone non avrebbe potuto fare molto a delle donne che potevano creare barriere, muovere la luna e volare, ma ci avrebbe tentato lo stesso.

L'intervento di Mamoru gli impedì di fare sciocchezze, il quale fissandolo gli disse "Abbia un po' di fiducia in Usagi"

“Allora Sailor Moon, sto aspettando!” disse Kendra.

Usagi fece un respiro profondo per prendere coscienza di se stessa e quando sentì Chibiusa stringerle la mano, si sentì pronta e urlò“Potere dei petali di stelle, vieni a me!”

“Potere del prisma di luna, vieni a me!” disse Chibiusa appoggiandola nella sua decisione.

Le due ragazze si trasformarono sotto lo sguardo stupito di tutti, che nonostante quello che i loro occhi vedevano, coloro che conoscevano Usagi, non riuscivano ancora a credere che proprio lei fosse Sailor Moon.

Shingo soprattutto. Era rimasto a bocca aperta e gli occhi spalancati. Quasi non riusciva a respirare quanto fosse grande la sorpresa.

“Ehi, non vorrai lasciarci indietro!” dissero all’unisono le altre guerriere.

Tutte si trasformarono, Mamoru compreso, riunendo così l’intero gruppo Sailor.

“Ma sono tutte…” cominciò Ikuko incredula, portandosi una mano alla bocca.

“…Guerriere Sailor!” finì l’insegnante Haruna sconvolta. Conosceva alcune di quelle ragazze da anni ormai e non avrebbe mai pensato che potessero nascondere un tale segreto.

“Finalmente! Ho aspettato a lungo il momento della vendetta. Ora dimmi, che  hai intenzione di fare?” chiese Kendra, guardando la guerriera della luna.

“Se io mi consegno a te, hai davvero intenzione di lasciare stare gli abitanti della terra?” chiese Usagi determinata

Usagi, no!” disse Kenji facendo un passo verso di lei.

“Oh ma certamente! Osi mettere in dubbio la parola della mia padrona?” chiese Kayoko con un sorriso, un sorriso che non lasciava molto sperare.

“No, tu non farai una stupidaggine del genere!” disse Sailor Urano, avvicinandosi alla sua principessa e prendendola per un braccio.

Si era immaginata che Sailor Moon avrebbe tentato di trattare col nemico, pur di salvare vite umane. Era il suo modo di essere. Aveva troppa fiducia nel prossimo, anche quando era palese che era mal riposta e lei si era ripromessa ti farle aprire gli occhi, quando la sua natura buona cercava troppo di prevalere.

Sailor Uranus ha ragione. Non ti permetteremo di fare questa sciocchezza!” disse Sailor Venus fissando Usagi.

“Il futuro del pianeta dipende da te, principessa!” Disse Sailor Saturn.

Sailor Moon abbassò la testa “Non posso stare qui e condannare a morte queste persone e l’intero pianeta, lo capite?”

“Andiamo, non sarai così ingenua da credere che quella arpia sta dicendo la verità? Dopo che ti avrà catturato, ci ucciderà comunque. Quindi usa il tuo potere e annientala!” disse Shingo prendendo a pugni l’aria.

“Io sono d’accordo con Shingo, Usako!” disse Mamoru, regalandole un sorriso di incoraggiamento.

“Anch’io!” disse Chibiusa.

“Tutte siamo d’accordo con questo!” dissero le altre Sailor.

Usagi sorrise e guardando l’enorme luna, disse “D’accordo, combattiamo!”

 

 

  
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