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Autore: Matt2291    09/04/2014    4 recensioni
Anno x792
La battaglia finale é giunta, Zeref sembra avere la meglio, quando...
La gilda dovrà vivere una situazione già affrontata a Tenroujima. Saranno coscienti, ma privi dei ricordi!
In quella che sembra una normale vita quotidiana, si nasconde una infinita illusione?
E cosa succederà quando la normalità si trasformerà in qualcosa che, a rigor di logica, è impossibile?
Vivere una vita normale, comporta anche relazioni normali e, talvolta, anche amori. Che succederà?
Leggete! :)
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza/Gerard, Gajil/Levy, Gerard, Gray/Lluvia, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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***


Era una tranquilla mattina di inizio autunno. I tetti trattenevano qualche foglia caduta e il vento ne sospingeva molte altre mentre l’aria ritrovava la freschezza che non esisteva in estate, quando ogni notte veniva disturbata dal calore e dall’afa.

All’interno di una camera, un ragazzo sonnecchiava pacificamente nel suo letto, quando, improvvisamente, la sveglia cominciò a suonare. Segnava le 07:30 del mattino.

Con malavoglia, fece uscire una mano da sotto le coperte e cominciò a tastare la spalliera del letto, il comodino, la lampada li vicino, alla ricerca della fonte di quel fastidiosissimo suono. Una volta trovata, zittì la sveglia con un colpo sicuro.

Pigramente, riuscì a mettersi seduto sul materasso, tra sospiri e incomprensibili mugugni.

Si guardò intorno, mentre la vista tentava di rimettere a fuoco l’ambiente intorno a lui.

Si voltò verso la finestra, scoprendo con delusione che il tempo era nuvoloso e che probabilmente gli sarebbe toccato andare a scuola sotto la pioggia.

Spostò lo sguardo ai suoi piedi e accennò un sorriso; il suo gatto stava ancora dormendo sul tappeto lì vicino e un po’ lo invidiò.

Stiracchiò le braccia verso il cielo e, con uno scatto, si mise in piedi, dirigendosi verso il bagno.

Si lavò la faccia, tolse il pigiama, sistemò alla meglio i capelli, che come al solito erano sparati come volevano e tornò in camera. Si infilò i soliti vestiti della scuola, mise le calze e un paio di scarpe scure, prese lo zaino, accarezzò il suo gatto un paio di volte e uscì dalla camera, salutandolo e dicendo che sarebbe tornato più tardi.

Scese velocemente le scale e come al solito, un profumo di pancake lo investì in pieno, facendogli spuntare il primo vero sorriso della giornata.

Svoltò verso la cucina e trovò sua madre ai fornelli, con la sua solita acconciatura da ventenne, anni che assolutamente non aveva ma dimostrava e un grembiule rosa pallido a coprirle il corpo longilineo e curato. Trasmetteva un’aura di serenità senza pari.

- Buongiorno, mamma! - salutò allegro il figlio, prendendo posto sulla sedia.

- Oh, Natsu, buongiorno - sorrise amorevolmente sua madre, voltandosi con i suoi scintillanti occhi verdi.

Il ragazzo prese la teca dal bollitore del caffè e se ne porse una tazza, aggiunse un paio di cucchiaini di zucchero e cominciò a mescolare.

- Oggi cominci l’ultimo anno di superiori. Mi raccomando, metticela tutta e tieni sempre a mente che hai gli esami! - gli ricordò con zelo la donna, prendendo anche lei una tazza di caffè e sedendosi a l'altro lato del tavolo.

Natsu storse le labbra e sbuffò.

- Vedrò che posso fare – tagliò corto, prima di degustare la sua bevanda.

- Niente scuse e tieniti al passo con i studi! - lo minacciò, senza però apparire davvero spaventosa.

Il ragazzo poggiò la tazza sul tavolo, prese una brioche e la ingurgitò in pochi secondi, corse in bagno a lavarsi i denti e ritornò di nuovo in cucina, prese lo zaino, salutò sua madre e corse fuori, prendendo la strada che l’avrebbe condotto verso la scuola.

Il cielo non era minimamente cambiato, anzi, sembrava che le nuvole si fossero fatte ancora più minacciose di quanto non lo fossero pochi minuti prima. Si diede mentalmente dell’idiota per aver lasciato a casa l’ombrello, ma ormai era oltre metà strada e se fosse tornato indietro sarebbe sicuramente arrivato in ritardo, così accelerò il passo e pregò che il tempo tenesse ancora per una decina di minuti.

Neanche a farlo apposta che la prima goccia lo colpì un secondo dopo aver formulato quel pensiero.

- Ma allora ce l’hai con me! - urlò verso il cielo, probabilmente a quella che doveva essere l’entità che governava la pioggia.

Al suo fianco c’era il tendone di un negozio di DVD, chiuso quella mattina ma comunque gli bastava avere uno spazio per evitare di bagnarsi, così ci si infilò sotto e attese che spiovesse.

La pioggia aumentò di intensità e questo gli fece constatare che probabilmente sarebbe arrivato tardi alla cerimonia di apertura del terzo anno. Forse avrebbe fatto meglio a mettere da parte il suo odio per la pioggia e cominciare a correre.

Stava per farlo, quando, poco lontano, sbucò una figura con un ombrello in testa, che camminava con assoluta calma e disinvoltura sotto quel diluvio.

Natsu aguzzò la vista e vide che portava nella mano una cartella scolastica della sua stessa scuola.

Forse può aiutarmi.

Non appena la ragazza gli passò affianco, la chiamò.

Questa, spaventata, si voltò di scatto, indietreggiando un passo.

- S-Sì? - disse, balbettando e alquanto timidamente. Indossava un lungo cappotto blu cobalto e portava un cappello di pelo, molto più scuro.

- Scusami se ti ho spaventato, mi chiamo Natsu - disse con più calma, mostrando un ampio sorriso.

- E, cosa vuoi da Lluvia? - chiese confusa, avanzando di un passo ma tenendo sempre la guardia alta.

Il ragazzo si scompigliò i capelli, in difficoltà con quanto doveva dire, ma se non l'avesse fatto si sarebbe ridotto a uno straccio inzuppato.

- Ecco, purtroppo la pioggia mi ha preso alla sprovvista e non ho l’ombrello con me. Stavo per mettermi a correre quando ti ho vista, e ho pensato di chiederti, sempre che tu voglia, di potermi scortare fino a scuola -.

La ragazza piegò il capo di lato e si sorprese un po’ per quella richiesta. Esaminò meglio il ragazzo e notò che aveva lo stemma della sua stessa scuola. Dai colori, sembrava anche lui dell’ultimo anno.

- Ecco, veramente Lluvia non sa se… - sussurrò, stringendo le spalle nel cappotto.

- Tranquilla, non sono un malintenzionato! - Intervenne velocemente il ragazzo, prendendo poi lo zaino e aprendolo, mostrando il contenuto alla ragazza.

- Non ho neppure oggetti pericolosi con me come puoi vedere, quindi non c’è niente di cui preoccuparsi - sorrise ampiamente, richiudendo poi lo zaino e rimettendoselo in spalla.

La ragazza ci pensò ancora un momento, ma dopotutto non aveva nessun motivo apparente per rifiutare.

Che tipo strano, pensò, avvicinandosi comunque a Natsu.

- Va bene - sospirò. Natsu non perse tempo e, velocemente, si infilò sotto il riparo della ragazza, ringraziandola.

Con gentilezza, gli tolse l’ombrello di mano e lo tenne lui, poiché era anche un po’ più alto e non poteva certamente camminare gobbo tutto il tempo.

Ancora un po’ dubbiosa, la ragazza dai capelli blu gli lasciò il manico del suo piccolo ombrellino e posò entrambe le mani sulla cartella che stava portando con l’altra mano.

- Scusami, ma non ricordo il tuo nome - diede improvvisamente voce ai suoi pensieri Natsu, mentre ormai entrambi stavano camminando da qualche minuto.

- A dir la verità, Lluvia non te l'ha detto - lo corresse, guardandolo con la coda dell’occhio.

Natsu si voltò verso di lei e questa distolse immediatamente lo sguardo, volgendolo verso la pioggia.

Ma se quando parla dice sempre il suo nome. Magari non se ne accorge.

- Oh, è vero, scusami - disse pensieroso, chiudendo lì il discorso. Aveva capito che la ragazza era piuttosto diffidente verso chi non conosceva, ma non poteva fare molto se lei era così, no?

- Lluvia - sentì sussurrare al suo fianco.

- Come? -.

- Lluvia, mi chiamo Lluvia - ripeté la ragazza, alzando un po’ più la voce.

- Piacere mio, Lluvia -.

Il sorriso di Natsu era come al solito luminoso e trasmetteva tranquillità e sicurezza, o almeno era quello che gli diceva sempre sua madre e il ragazzo finì per crederci.

Per quel motivo, ogni volta che voleva davvero essere riconoscente verso qualcuno, sorrideva come meglio poteva, un sorriso che gli veniva naturale e che faceva spesso, come se la vita meritasse solo di essere accolta in quel modo.

Quando Lluvia vide quelle labbra delinearsi, non poté evitare di sorprendersi della dolcezza di quel gesto, così naturale.

Distolse ancora una volta lo sguardo, rivide nella mente l’istante di poco prima e le venne naturale portarsi una mano sul petto, a disagio; probabilmente non le avevano mai rivolto un sorriso migliore di quello da quando esisteva.

- Eccoci, finalmente! -.

Lluvia tornò a guardare davanti a sé e nella fitta pioggia riuscì a riconoscere l’edificio della scuola.

Le mura in genere erano bianche e luminose, ma quel maltempo le aveva particolarmente imbrunite. Lo stemma svettava fiero sopra l’atrio e sotto recitava il nome della scuola.

Fairy Tail High School – Mavis Vermillion.

Il nome della fondatrice era stato inserito solo pochi anni prima, per ricordare grazie a chi, esistesse quella scuola.

Superarono il cancello, raggiunsero l’atrio e finalmente entrarono. Natsu restituì l’ombrello a Lluvia, che richiuse e scosse dalle gocce di pioggia in eccesso.

- Ti ringrazio ancora per l’aiuto, mi hai decisamente salvato! -.

- M-ma no, stai esagerando… - mormorò timidamente, stringendosi in sé stessa.

L’ingresso gremiva di studenti, dal primo all’ultimo anno ma per fortuna il posto era abbastanza ampio per contenerli tutti abbondantemente.

Natsu si guardò un po’ in giro, riconoscendo subito i volti dei suoi amici. Stava per raggiungerli, quando si fermò improvvisamente.

- Lluvia? -.

La ragazza sussultò.

- Sì? -.

- Se non hai nulla da fare, ti va di venire a conoscere i miei amici? Sono persone simpatiche - la rassicurò Natsu, avvicinandosi e guardandola sorridente.

Non aveva la minima idea di cosa rispondere.

Aveva passato i primi due anni in un’altra scuola e si era trasferita lì solo quell’anno e in effetti non conosceva nessuno.

Si guardò un po’ attorno; quelle nuove facce non le dicevano assolutamente nulla e il timore di inserirsi in una nuova classe si stava facendo strada in lei.

Balbettò, sfregò le mani chiuse in un paio di guanti, come a volerle scaldare quando in verità stavano bruciando.

Improvvisamente, il contatto sulla sua spalla le fece alzare lo sguardo e incontrare gli occhi scuri di Natsu, che la tranquillizzò.

- Non devi preoccuparti, con me non hai avuto difficoltà, no? - chiese, guardandola negli occhi blu.

- Cosa? Lluvia non capisce… - disse confusa, aprendo ancor più i suoi occhioni.

Natsu trattenne una risata. Quella ragazza era davvero molto timida ma al tempo stesso sembrava ingenua oltre ogni modo.

- Sto solo dicendo che non hai avuto nessuna difficoltà a fare amicizia con me, e vedrai che con tutti loro sarà ancora più semplice! Sono persone magnifiche, vedrai -.

Lluvia sbarrò ancor più gli occhi e restò a bocca aperta, sapeva di aver capito bene ma doveva esserne sicura.

- A-amici? Cioè, Lluvia è amica di Natsu? - chiese ancora, stringendo le braccia al petto.

- Ma certo, che domande! - disse come fosse la cosa più naturale del mondo. Lluvia non poteva crederci, era appena arrivata e aveva già un amico, e presto ne avrebbe conosciuti degli altri.

Quel felice pensiero le irradiò il viso, aprendole le labbra in un meraviglioso sorriso che lasciò Natsu interdetto per qualche secondo.

Una volta riposto l’ombrello dentro uno dei tanti porta-ombrelli presenti, il ragazzo trascinò letteralmente Lluvia dietro a lui, diretto verso un gruppo di ragazzi e ragazze che parlavano animatamente.

- Oh, salve a tutti gente! - Salutò allegro Natsu, guadagnandosi gli sguardi di tutti.

- Sei in ritardo, fiammifero - lo riprese Gray con un ghigno divertito, scatenando l’ira del ragazzo, ma ancor prima di poterlo attaccare, venne circondato da due braccia che gli cinsero il busto.

- Buongiorno, Natsu! - salutò dolcemente la ragazza albina che gli si era attaccata e che non sembrava intenta a staccarsi.

- Ah, ciao Lisanna, sembri di ottimo umore stamattina - decretò in imbarazzo Natsu, cercando gentilmente di staccarsi l’amica di dosso.

- Suvvia Lisanna, lascia un po’ di respiro a Natsu - intervenne con zelo un’altra ragazza, anch’egli albina e con lunghi capelli che gli arrivavano oltre metà schiena.

- Nee-chan, io stavo solo salutando Natsu - disse contrariata la ragazza, gonfiando le guance come una bambina e staccandosi finalmente dal ragazzo, che si allontanò un paio di passi, sospirando.

- A quanto pare hai fatto conquiste, ti senti focoso stamattina? - lo prese in giro una ragazza vicino a lui, con capelli biondi e occhi scuri. Si sbottonò il cappotto lasciando intravedere, oltre alla divisa della scuola, un corpo formoso e slanciato.

- Oh, nulla di nuovo, solo le solite reazioni quando la mia presenza viene rilevata, mia cara Luigi! - le fece eco il ragazzo, guadagnandosi un’occhiataccia inviperita.

- Mi chiamo Lucy, idiota! Da quando mi hai conosciuta l’anno scorso e hai sbagliato il mio nome la prima volta ti diverti a chiamarmi in quel modo per farmi imbestialire! - ringhiò adirata, lasciando però sul viso del ragazzo un’espressione soddisfatta.

- A quanto pare funziona ancora - convenne Natsu, per poi mettersi a ridere sotto lo sguardo furioso della bionda.

La bionda stava per ribattere, quando alle spalle del ragazzo, vide una ragazza vestita con ogni tonalità di blu. Aveva il capo chino e sembrava triste.

- Scusami? - si fece strada Lucy, superando il ragazzo che solo in quel momento si era ricordato che doveva presentare Lluvia a tutti.

Oddio, sono un'idiota!

Quando la bionda gli fu davanti e gli chiese chi fosse, Lluvia non seppe cosa fare, tanto che stava quasi per fuggire via. Se non fosse stato per Natsu che la raggiunse subito, prendendola per le spalle, probabilmente si sarebbe fatta strada tra i vari studenti per sparire. La spinse in mezzo a tutti, con fare gentile.

- Ragazzi, questa è Lluvia, e mi ha salvato la vita - presentò a tutti, scatenando un brusio di perplessità.

- Ti ha salvato la vita? Andiamo, non starai esagerando? - fece perplessa Lucy, guardando torva il ragazzo.

- A dire il vero, mi ha accompagnato fin qui sotto il suo ombrello, io non lo avevo - confessò, guadagnandosi occhiate basite.

Lluvia sentì l’imbarazzo crescere ed ebbe la sensazione che quella situazione non si era rilevata affatto semplice come le aveva assicurato Natsu.

Improvvisamente, vide una mano tendersi verso di lei. Alzò lo sguardo e trovò la figura minuta di una ragazza dai capelli di un colore simile ai suoi, forse solo un po’ più chiari e uno sguardo gentile a rassicurarla.

- Piacere, io sono Levy. Da come Natsu ti ha presentato sembri una persona gentile e premurosa, sono sicura che andremo d’accordo - sorrise la ragazza, facendo mostra di un’espressione dolce.

Seppur titubante, Lluvia alzò la sua mano per stringere quella della ragazza, quando si accorse che stava per farlo con ancora indosso i guanti. Armeggiò freneticamente per toglierseli e si presentò.

- Piacere mio, io sono Lluvia e sono f-felice di fare la tua conoscenza -.

Un po’ per volta, si presentarono tutti e Lluvia si rese conto che Natsu aveva proprio ragione: nonostante la difficoltà iniziale, il suo cuore si era rilassato quando quelle facce che prima la vedevano in modo strano, ora le sorridevano pacificamente.

- Io sono Gray - si presentò un ragazzo con occhi scuri e capelli corvini con particolari riflessi blu. Portava la divisa della scuola sulla spalla e nonostante facesse abbastanza freddo, era rimasto semplicemente con una maglietta a mezze maniche bianca e blu.

- Devi sapere che questo fiammifero detesta la pioggia, e ad essere sincero, non mi sorprende che abbia abbordato la prima ragazza con un ombrello per salvarsi da quattro gocce - fece sarcastico, guadagnandosi un’occhiata di fuoco dal rosato che si stava già preparando alla rissa.

- Brutto ghiacciolo pervertito, non dire fesserie! -.

- Ah! Vuoi dirmi che non è vero, fiammifero bruciacchiato?! -.

I due stavano per passare alle mani, quando una figura si mosse velocissima e assestò un pugno in testa a ognuno di loro, mettendoli al tappeto, doloranti.

- Finitela una buona volta, chiaro?! - ringhiò una ragazza ai due malcapitati, che quando videro di chi si trattava, tremarono spaventati.

- T-tranquilla, Erza, hanno capito e non lo faranno più, vero? - disse in tono eloquente Lucy, dando un’occhiata fugace ai due, che annuirono vigorosamente.

La ragazza con lunghi capelli rossi lanciò un’ultima frecciatina sui due ragazzi, per poi andarsene.

- Wow, certo che la nostra rappresentante del consiglio studentesco è davvero agguerrita - parlò un ragazzo appena arrivato, guadagnandosi gli occhi di tutti i presenti a quella scenetta.

- Professor Gerald! Che ci fa qui? Non dovreste essere nella sala del consiglio per stabilire gli ultimi particolari della cerimonia di apertura? - chiese confusa Mirajane.

Gerald mise le braccia conserte e sorrise, il suo tatuaggio sull’occhio sinistro si raggrinzì leggermente e i suoi capelli blu si mossero insieme a lui quando fece alcuni passi per andarsene.

- Abbiamo finito, tra cinque minuti si entra. Mi raccomando, siate educati con quelli del primo! - si raccomandò, prima di sparire nella massa di studenti e ritornare per i corridoi della scuola.

- Secondo me, stava seguendo Erza - se ne uscì semplicemente Lisanna, ricevendo assensi da tutti quanti.

Natsu tese le braccia verso l’alto, in un gesto liberatorio, e con un rilassante sospiro aprì ancora una volta le labbra in un nuovo sorriso.

- Bene, direi che quest’anno è cominciato nel migliore dei modi, ci saranno nuove persone da conoscere e abbiamo una nuova amica! - Esclamò, felice, rivolgendosi a Lluvia e sperando di trovarla contenta, solo che quando si voltò, vide la ragazza a fissare un punto fisso. Storse le labbra, confuso.

- Lluvia? - la chiamò, senza però ottenere risposta. Si avvicinò alle sue spalle, e osservando i suoi occhi, stranamente lucidi, cercò di capire dove stesse guardando.

Seguì la traiettoria, ma non vide nulla di strano.

- Ehi, Gray! Puoi scostarti un momento? -.

Il ragazzo osservò perplesso l’amico, che gli faceva gesto di scansarsi. Scrollò le spalle, mise le mani in tasca e fece alcuni passi di lato.

Natsu tornò a guardare nella direzione di Lluvia, ma si rese conto che quest’ultima aveva spostato lo sguardo da un’altra parte, dove si era messo Gray.

Stava osservando lui?

Dal canto suo, Lluvia si sentiva strana.

Da quando quel ragazzo, Gray, si era presentato a lei, non aveva smesso un momento di guardarlo. Non seppe dire quanto tempo fosse trascorso, ma era sicura che qualcosa, nella sua mente ma soprattutto nel suo cuore, si era mosso.

- Lluvia! - si sentì chiamare vicino l’orecchio, abbastanza improvvisamente da farla sobbalzare e quasi cadere se non fosse stato per l’intervento di Natsu.

- Scusa, non volevo spaventarti! - Fece mezzo preoccupato il ragazzo, lasciandole la mano con il quale l’aveva sorretta.

- T-Tranquillo, non fa niente - mentì, mentre cercava di calmare i battiti del suo cuore.

Voltò ancora una volta lo sguardo verso Gray, e per un istante ebbe la sensazione che la stesse guardando anche lui con la coda dell’occhio.

- Ma, Lluvia, mi stai ascoltando? -.

La ragazza si sentì scrollare leggermente la spalla e tornò a guardare davanti a sé, il quale trovò lo sguardo torvo di Natsu ad osservarla. Si scusò immediatamente.

- Dai, tranquilla. Piuttosto, ti stavo dicendo che è ora di entrare, andiamo! -.

Solo in quel momento Lluvia si rese conto che un’enorme massa di studenti si stava facendo strada attraverso le porte dell’edificio, diretti, probabilmente, nella palestra dove avrebbe avuto luogo la cerimonia di apertura.

Dubbiosa e ancora sovrappensiero, annuì al ragazzo e lo seguì, per evitare di perdersi in quella scuola che non aveva ancora mai visitato.

Prima di confondersi tra gli studenti, cercò ancora una volta il viso di Gray, che le era sembrato tremendamente familiare, troppo, secondo i suoi pensieri.

Lo vide, solo per pochi istanti, ma gli bastò per essere sicura di una cosa: la stava seguendo con gli occhi.











Angolo Autore:

Salve!

Dunque, presumo che all'inizio vi siate sentiti disorientati, ma è proprio così che deve iniziare!

Avverto che il cap 3 e 4 saranno come questo, di transizione, ma dal 5° in poi ci saranno sconvolgimenti!

Ringrazio: bekkuzza_chan e LadyAstral per aver recensito il primo capitolo, grazie! ^^

Alla prossima, ciao!


Matt


  
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