Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: YOUSHOULDLETMEBE    12/04/2014    3 recensioni
Il mondo di glee trasferito in quello di Hunger games.
La storia d'amore tra Brittana e Santana proiettata nell'arena.
***
Dal testo: «Faremo capire a Capitol City che non possono trattarci come se fossimo loro, noi siamo nostre, e di nessun altro.»
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Camminiamo per qualche ora avvolte dal freddo guardandoci le spalle a vicenda e senza scambiare una parola.
Mi sento un po’ demoralizzata, ma che cosa mi aspettavo? Siamo nell’arena, di certo non ci metteremo a goderci i nostri ultimi giorni. Di certo, questi saranno i peggiori della nostra intera vita.
Mentre camminavamo abbiamo visto tanti punti che sarebbero andati bene come tana; piccole grotte, alberi enormi e dai rami resistenti, eppure continuiamo a camminare; a sfuggire dal dolore, con la paura che se ci fermiamo lui ci raggiungerà.
Ripenso a Sebastian e alla semplicità con cui uccideva quella ragazza.
Con brutalità e senza pietà, senza preoccuparsi di infierire.
Rabbrividisco.
Come ho mai anche solo potuto pensare di essere sua amica? Di essere sua alleata?
Raggiungiamo l’ennesimo albero grande quanto un palazzo ed io fermo Brittany.
«Credo che qui andrà benissimo»
Lei annuisce, ma non sono nemmeno sicura che stesse ascoltando.
Indico con il braccio un punto in cui i rami si intersecano formando una specie di piattaforma abbastanza ampia per contenerci entrambe e anche abbastanza resistente.
«Ce la fai con il braccio?»
«Credo di si… Vado prima io?»
Annuisco ed inizia ad arrampicarsi.
Passo dopo passo arriva in cima rischiando di cadere più volte scivolando sulla neve caduta sul legno.
Con mia grande sorpresa scopro che da terra non riesco a vederla.
Fantastico.
Se non posso io, non potranno nemmeno gli altri.
Inizio ad arrampicarmi sapendo esattamente dove appoggiarmi, in pochi secondi sono seduta accanto a Brittany, che mi guarda incredula.
«Come, come hai fatto?»
Le sorrido spontaneamente ma è un sorriso piccolo.
«Sono del 7, Britt, io ci sono cresciuta tra gli alberi.»
Si fa sfuggire una risatina e mi sento come se quella risata mi stesse ridando la vita, come se mi stesse pompando il sangue nelle vene.
Ci posizioniamo comodamente e restiamo in silenzio a guardare la neve che ha appena cominciato a scendere di nuovo, non arriverà qui.
Mi concedo finalmente qualche minuto per pensare a tutto… questo.
Cerco dei lati positivi in questa arena ed etichetto la neve come uno di essi: sarà un grosso mantello bianco sotto il quale potremo nasconderci dagli occhi dei nostri nemici.
Dei nostri compagni di distretto.
Poi presto la mia attenzione al nostro albero tana.
Ho visto alberi di tutti i tipi dalla mia nascita, so riconoscere ogni tipo di legno… Tutti tranne questo, che mi è completamente nuovo: dalla forma, al colore.
Mi sento comunque sollevata, ciò significa che qui dentro non ci sono soltanto pini, come avevo creduto all’inizio, ma anche grandi alberi più utili.
Il cielo inizia a scurirsi anche se credo debba essere solo pomeriggio.
La fame inizia a farsi sentire e così apro il mio zaino e prendo una mela.
«Britt, ti va se la dividiamo?»
Lei annuisce.
Prendo un pugnale e divido la mela in due parti uguali, lo pulisco sulla mia maglietta e lo poso accanto a me, non si sa mai, chi può arrivare all’improvviso.
Sto per mangiare l’ultimo morso del mio frutto quando inizio a sentire l’inno di Panem e il piccolo spazio di cielo che vedo da questa posizione si illumina mostrando il numero 3 e il volto della ragazza uccisa da Sebastian in una foto fin troppo grande.
Il sangue mi raggela nelle vene al solo pensiero del suo corpo trafitto dalla lama del mio compagno di distretto.
Anche il ragazzo del 3 appare nel cielo, credo si chiamasse Jesse.
Brittany cerca la mia mano con la sua e quando la trova la stringe impaziente,        quando vede che il morto successivo è la ragazza del 5 tira un sospiro di sollievo, Sam è ancora vivo.
Però il peggio arriva ora.
Brittany chiude forte gli occhi e stringe ancora di più la mia mano, tanto da farmi male, ma io la lascio fare e stringo ancora un po’.
Il viso di Blaine, il ragazzo del 6, appare tra le foglie innevate e quasi riesco ad immaginarmelo mentre mi colpisce poi mentre viene trafitto dall’arma di Brittany.
Vorrei tremare, urlare, ma sto ferma.
Voglio trasmettere a Brittany la mia falsa sicurezza.
Il viso di Blaine scompare ed io faccio segno alla ragazza di aprire gli occhi, la sua stretta si allenta subito sulla mia mano.
In cielo appaiono ancora quella dell’8 e quello del 10, poi il sigillo di Capitol City e l’inno che ricomincia.
Ci sono stati sei morti, siamo già 16.
Solo 15 ostacoli e poi Brittany potrà tornare a casa, peccato che questi ostacoli siano persone.
La guardo per qualche istante e quasi sento il suo cuore battere forte, fortissimo.
Ripenso a pochi istanti fa, quando si è sentita sollevata scoprendo che Sam non è morto ancora.
«Posso farti una domanda?»
Quasi accenna un sorriso.
«Certo.»
Mi schiarisco la voce e raddrizzo la schiena.
«Perché non hai scelto Sam, come alleato?»
Lei alza le spalle, eppure lo so che una ragione c’è.
Continuo a guardarla sapendo che si deciderà a parlare.
«Più ne siamo più soffrirò quando vi lascerò andare»
«Oh andiamo, non ci casco Britt, ci starai male lo stesso quando succederà, quando lui se ne andrà, quindi perché non aiutarvi qui dentro? Questo ragionamento avrebbe più senso se tu avessi rifiutato me come alleata, eppure non l’hai fatto.»
Diventa rossa in viso e abbassa lo sguardo, concentrandolo sulle sue mani che si stanno attorcigliando tra loro.
«Volevo passarli con te, i miei ultimi giorni, con te e con te soltanto»
Mi sento avvampare, nonostante il freddo inizio a sentire caldo, ma non fa solo caldo, dentro di me sento l’ardore di un vero e proprio inferno, un fuoco vivo che non vuole spegnersi.
Le mani mi sudano e con un gesto veloce le asciugo sul pantalone poi ne porto una sotto il mento di Brittany per alzarle il viso.
Per qualche attimo sprofondo nei suoi occhi color mare, le sue guance sono di un rosso acceso, non credo di aver mai visto nessuno così imbarazzato le sorrido e sento l’impulso di annientare la distanza tra noi, una distanza che, per quanto minima, mi sembra ancora troppa.
Mi avvicino un poco e mi costringo a reprimere il forte impulso di baciarla che mi grida dentro.
Mi chiedo se anche lei stia attraversando questa guerra morale.
Se anche lei si stia chiedendo se sia giusto provare certi sentimenti verso un’altra ragazza.
Se anche lei senta il desiderio di baciarmi; di stringermi forte e non lasciarmi più.
Non trovo la risposta a nessuna di queste domande, però adesso so che anche lei prova quello che provo io nei suoi confronti.
«Allora devo confessarti una cosa»
Faccio una pausa e prendo un respiro profondo.
«Sebastian mi aveva chiesto di essere sua alleata, ma gli ho detto di no, perché non volevo affezionarmi»
Un altro respiro profondo, e un altro ancora.
«Ma in realtà, volevo solo te come alleata, volevo solo te al mio fianco fino alla fine.»
Faccio pressione sui pugni chiusi appoggiati avanti a me, mi sollevo leggermente verso di lei e nel silenzio della notte la bacio, più e più volte.
Sarà che non ho mai baciato nessuno, ma questi baci mi sembrano i migliori che si possano desiderare.
Afferro il viso di Brittany tra le mani e lei mi ferma i fianchi dandomi stabilità.
Gli attimi in cui separiamo le nostre labbra per riprendere fiato mi sembrano infiniti e tristi, tutti tranne uno, in cui mi sussurra qualcosa:
«Non sai da quanto tempo aspetto questo momento»
La avvicino a me e la stringo forte, quanto più posso, e i nostri corpi diventano uno, e le fiamme che ci bruciano dentro diventano un solo grande incendio.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: YOUSHOULDLETMEBE