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Autore: LORIGETA    12/07/2008    5 recensioni
Raccolta di one-shot sulla coppia più amata di Dragon Ball. Amore, passione e molte litigate. Recensire please! ^^
Genere: Romantico, Malinconico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Storie brevi, tanti battibecchi.

 Capitolo 2.  

 

 

 
Di fronte all’imperscrutabilità del principe dei saiyan, lei non poteva che porsi lunghi interrogativi.

In ogni occasione Vegeta appariva deciso e sicuro, forte delle sue scelte, pronto a sfidarla con un’occhiata sdegnosa. 

Ma chi era lui, per arrogarsi il permesso di essere così prepotente? 

L’aveva visto molte volte soffrire per sfidare se stesso in allenamenti massacranti e  non era mai soddisfatto, poichè si affliggeva della propria incapacità di permearsi del potere dell’oro.  

Bulma rifiutava di accettare che nessun sentimento gli abitasse il corpo, che lui non riuscisse ad avvertire un palpito di fronte alla magia del crepuscolo, che pensasse solo ad essere il più forte.  

Toccava a lei, dunque, cambiare il suo modo di vedere il mondo.

La scienziata vagò per tutta la casa alla sua ricerca, fiera e pronta ad affrontarlo, benché il cuore le sobbalzasse nel petto.

Lo trovò in cucina, accaldato, in piedi di fronte al frigo spalancato, che beveva d’un fiato una birra gelata.

Strabuzzò gli occhi, che incosciente era.

“Vegeta! E' pericoloso… potrebbe farti male.” senza nessuna ostentazione di gratitudine egli si volse lentamente e, come d’abitudine, incurvò le labbra in un ghigno tra l’irritato e il beffardo.

“Niente può farmi male! Dimentichi chi sono. Anche se la bevanda è molto fredda, non mi provoca alcun fastidio.”   Bulma non rispose, non sapeva dire esattamente come o quando, ma lo avrebbe smentito; senza inutili ruggiti gli diede le spalle, accelerando il passo verso la propria stanza. 

Trascorsero due giorni senza che accadesse nulla d'importante, solo i soliti battibecchi avevano animato le loro giornate, oltre ai pasti abbondanti che lui consumava tra un allenamento e l’altro.

Quella sera, però, dopo cena lei decise di uscire in giardino e lo vide: stava assolutamente immobile a dorso nudo, non muoveva un muscolo a dispetto del vento gelido che soffiava tormentoso.  

Senza alcun dubbio era pazzo.

“Vegeta! E' pericoloso… ti ammalerai, la temperatura è molto rigida, mettiti un maglione!” piazzò le mani sui fianchi e non poté fare a meno di irritarsi, il suo impudente sorriso sardonico era insopportabile.

“Tsk,  ma cosa stai dicendo donna? Voi umani vi allarmate per così poco, mi fate solo ridere… non sento alcun freddo in corpo, non esiste alcun pericolo per me…” Bulma lo studiò attentamente. Forse dipendeva dalla mancanza di affetto, il suo non provare niente, così di punto in bianco anziché ribattere gli sorrise senza ottenere però l'effetto sperato; emise un profondo sospiro, mentre lui scompariva nell’ombra.

Altri giorni scivolarono via e come al solito Vegeta si faceva vivo per lo più verso il tramonto, tuttavia lei in quella sera era troppo affaccendata per prestargli attenzione; parlando ad alta voce gli spiegò che doveva arrangiarsi per la cena.

“Devo uscire, mi aspetta una serata impegnativa: devo partecipare ad un galà, incontrare gente importante.”

Questa cosa lo infastidì: chi poteva esserci più importante di lui? La guardò con attenzione da capo a piedi, con un’ aria mista di curiosità e sospetto: l’abito di seta rossa che indossava aderiva perfettamente alle forme seducenti del suo corpo e  la generosa scollatura faceva risaltare la parte alta del seno. 

Ad un tratto i pantaloni della tuta del saiyan divennero troppo stretti, non potevano esserci dubbi: si era eccitato.

“Nessuna ramanzina? Strano, beh ti saluto principe.” disse lei impettita e, muovendosi  in avanti, azzardò una camminata troppo decisa; inciampando per colpa dei tacchi alti, cercò un appigliò e si ritrovò sorretta da forti braccia. Restò in silenzio: non era il momento adatto per lamentarsi.

 
“Stai attenta donna, sei un vero disastro!” mentre accentuò la stretta, il principe percepì uno strano calore. Capendo che era meglio non correre rischi, la liberò in fretta come se il suo corpo scottasse. Confuso arretrò poi di qualche passo spingendosi  in un angolo.

“Sei impallidito Vegeta, ti senti male?” si era immobilizzato. Dio del cielo, Bulma era sicura che lui stesse tremando leggermente e non era solo una sensazione; sorrise volgendo il capo, non voleva che se ne accorgesse, ma si sentiva vittoriosa. 

La mano del saiyan si chiuse spasmodicamente, i suoi occhi brillavano come stelle, il suo intero corpo vibrava di sorpresa.

Aveva provato un violento sobbalzo che sicuramente  era ciò che i terrestri chiamavano brivido. 

Dubitò per un attimo di essersi ammalato, forse quella donna rompiscatole non aveva avuto torto a rimproverarlo. 

Reagendo con stizza le diede le spalle, incapace di ammettere una tale debolezza, e si mosse in direzione della Gravity room, chiudendosi nel suo enigmatico silenzio, arrivando poi  a un'unica amara conclusione: alla fine il vero pericolo era proprio lei.

 

Fine.

 

 

Ciao raga ^^ sono in vacanza lontano dal mio mare ç_ç…ma come promesso eccomi a postare …

Un bacio a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo e mi scuso di questi saluti  molto frettolosi, ma sono qui in un internet point e il tempo che ho a disposizione è davvero poco.

A presto …con un altro aggiornamento.

 

Ciao  

LORIGETA ^^

  
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