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Autore: MXI    13/04/2014    2 recensioni
La stoira è ambientata alla fine dell'anime, Edward dovraà far fronte, insieme ai suoi vecchi colleghi, ad una minaccia più pericolosa e potente del padre.
Spero che vi piaccia ^^ Non fate caso alla pessima introduzione u.u
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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varco
Hakai
-Varco-

[...]Come descrivere la scintilla che animò gli occhi della gente appena riconobbero il comandante supremo seguito a ruota dal leggendario alchimista d'acciaio... Erano sicuri che l'alchimista che appoggiava sempre i civili non avrebbe mai potuto abbandonarli.

"Cosa sta succedendo?" chiese Mustang abbandonando, come gli altri, i mezzi di locomozione per congiungersi al reggimento di difesa.

"Finalmente siete arrivati" una voce conosciuta attirò la loro attenzione, i presenti alzarono lo sguardo e videro il nemico aleggiare in aria,

"Senza di voi mi stavo annoiando" ma il suo sguardo era solo per Edward.[...]

Il ragazzo senza pensarci due volte aprì la scatola che gli era stata data da Winry poco prima di partire.

Un guanto completamente in acciaio caratterizzato da complicati meccanismi riluceva,

"Cosa dovrebbe essere quello?" bisbigliò Havoc, il biondo senza rispondere lo infilò al braccio destro e con un movimento secco fece fuoriuscire una lama molto affilata.

"Sono abituato a combattere con l'automail" rispose semplicemente, i presenti lo guardarono stupiti.

Che infondo gli mancasse la vita di prima?

"Armstrong, Riza ed io rimaniamo qui. Voi invece radunate i civili e portateli negli unger fuori città" ordinò Roy ai sottoposti, non perdendo di vista per un solo istante l'uomo,

"Taisa non vorrai farmi andare con loro?"

"Proprio così acciaio" Edward lo fulminò con lo sguardo,

"Posso combattere!"

"Su di lui i colpi normali non funzionano, serve l'alchimia"

"E Riza allora? Lei non è un'alchimista di stato" non aveva niente contro la donna, ma non aveva alcuna intenzione di scappare insieme ai civili,

"Lei sa sparare meglio di te Acciaio ed ora esegui l'ordine" lo sguardo di grano si fece ancora più scuro,

"Non sono più nell'esercito, comandante supremo" le ultime parole gli uscirono come un insulto,

"Lo so, ma posso accusarti di tradimento alla nazione per aver mentito sulle tue condizioni pur di lasciare la carica" sembrava essersi creata una situazione di stallo.

Finchè Mustang non fece un cenno con la mano ad Havoc,

"Portalo via" l'uomo, pur riluttante, afferrò l'amico per le spalle e lo trascinò via, in mezzo alla folla di cittadini che si dileguava,

"Me la pagherai bastardo" 

Quindi rimasero loro tre ad affrontare quell'ignoto nemico che continuava ad osservarli, con un ghigno a deturpargli il volto,

"Hai fatto scappare il mio gioco preferito" il comandante lo sentì e con un movimento della mano fece partire una vampata di fuoco,

"Non impari mai vero?" ma contro ogni previsione l'alieno non utilizzò l'alchimia, semplicemente si spostò evitando l'attacco,

"Non meritate neanche la mia attenzione" 

"Prima della fine di questa giornata rimpiangerai di esserti messo sulla strada dell'alchimista di fuoco" così incominciò un attacco ritmato, non gli lasciava un secondo di respiro.

Il colore rosso tingeva il cielo e rendeva l'aria satura di calore, ma nonostante tutto il nemico continuava a non contrattaccare.

"Tutto qui quello che sai fare?" poi parve che il suo sguardo si accendesse di consapevolezza, fece appena in tempo a variare l'angolazione della testa che un proiettile gli sfiorò la tempia,

"A quanto pare avevate un piano" individuò la donna sulla cima di uno dei pochi edifici ancora integri, lo sguardo da predatore non lo perdeva di vista... Pronta a non mancare nuovamente il bersaglio.

"Dov'è l'altro vostro compagno?" chiese con tono ilare, per nulla preoccupato della situazione,

"Ti presento il pugno tramandato di generazione in generazione nella famiglia Armstrong" d'un tratto dal vapore causato dalle violenti esplosioni apparve il maggiore.

L'alieno fu colto di sorpresa e non riuscì a deviare l'attacco.

Dalla forza del pugno fu scaraventato contro una costruzione pericolante, che crollò.

Il soldato raggiunse Roy, rimanendo in posizione di attacco,

"Mantieni la posizione Hawkeye" comandò dagli auricolari,

"Si signore"

Aspettarono finchè le polveri non si furono diradate, quindi poterono notare che tra le macerie non c'era nessun corpo,

"Ed ora dove cavolo è finito?" si chiese il moro guardandosi intorno allarmato, poi lo vide.

"Riza alle tue spalle" ma la donna non fece in tempo a spostarsi, con uno spintone l'uomo la scaraventò nel vuoto.

Fortunatamente il Maggiore, agevolandosi con l'alchimia riuscì a raggiungerla in tempo e a frenare la caduta.

"Avete proprio un bel lavoro di squadra" affermò bonariamente l'alchimista straniero,

"Smettila di prenderci in giro!" Roy raggiunse i subalterni, qualcosa in tutta quella faccenda non gli tornava.

Con le sue capacità avrebbe potuto distruggerli in un secondo,

"Perchè non usi l'alchimia?" gli chiese cercando di capire le sue intenzioni, ma in risposta ottenne solamente un enigmatico sorriso.

---

Nel frattempo i civili avevano raggiunto i depositi fuori la città, sicuramente più robusti delle case che erano state distrutte in così poco tempo,

"Vedila così Edward, anche qui potrebbe esserci bisogno del tuo aiuto" tentò di consolarlo Havoc, in risposta venne fulminato da uno sguardo impregnato di rabbia,

"Io non scappo e lo sai" l'uomo decise che forse era meglio non trattare più l'argomento.

Fury e Breda nel frattempo cercavano di consolare chi aveva perso parenti e amici, le perdite fortunatamente non erano molto numerose.

Probabilmente l'intento dell'uomo non era quello di fare una carneficina, ma allora cos'aveva in mente?

Edward si guardò intorno, amava godere della pace di Reesembool... Ma se veniva catapultato in una guerra pretendeva di essere d'aiuto.

Poi sentì che qualcosa o qualcuno gli stava tirando la stoffa dei pantaloni.

Si voltò ed incontrò un paio di occhi blu, resi liquidi a causa delle lacrime. Si piegò sulle ginocchia e sorrise affettuoso,

"Dove sono i tuoi genitori piccola?" la bambina tirò rumorosamente su con il naso e ricominciò a piangere.

L'alchimista incominciò ad agitarsi, non era mai stato molto bravo con i bambini. Di solito ci pensava Alphonse.

Poi vedendo quanto si disperava incominciò a passargli la mano tra i capelli color mogano, cercando di calmarla,

"Non preoccuparti, li troveremo" la bambina tentò di reprimere i singulti, ma non ci riuscì,

"Sono morti" urlò in un misto di terrore e tristezza.

Il biondo rivide in quella bambina la solitudine che aveva provato quando si era accorto di aver perso sua madre e subito dopo suo fratello.

Riconobbe la disperazione che lo portò a barattare il braccio con l'anima di Alphonse.

"Non sei da sola piccola" la prese in braccio,

"Qualcuno si prenderà cura di te e sappi che i tuoi genitori saranno sempre con te, qui" e gli appoggiò la mano sul cuore, facendole un sorriso rassicurante.

La bambina parve essersi apparentemente tranquillizzata, aveva subito un trauma così grande e probabilmente non aveva neppure nove anni.

La riappoggiò in terra e fece qualche passo indietro per poterla ammirare, 

"Ora cerchiamo qualcuno che ti conosce" quindi le porse la mano. I soldati lo guardarono, riconoscendo in lui una certa maturità.

Era cresciuto molto in quei anni.

La bambina non fece in tempo ad afferrare la mano che le venne posta,

"Che scena commovente" tutti si voltarono verso il portone di entrata, nella luce esterna si stagliava la sagoma dell'uomo dai profondi occhi lilla.

I civili iniziarono ad arretrare fino ad appiattirsi nell'ultimo muro, la bambina invece iniziò a tremare riconoscendo in lui il carnefice dei suoi genitori.

I soldati impugnarono le pistole di ordinanza.

"Cosa hai fatto agli altri?" chiese Edward allarmato,

"Saranno ancora alle prese con la mia proiezione" affermò soddisfatto. 

I presenti lo guardarono stupiti,

"L'unica differenza tra noi è che la proiezione non può usare l'alchimia, ma non credo che se ne renderanno conto" avanzò all'interno del rifugio, ignorando i soldati e puntando direttamente su Edward.

Il biondo irritato, ma allo stesso tempo sollevato che Mustang e gli altri fossero salvi, attaccò. Combattere con la lama del braccio era molto più facile.

Tutti i suoi colpi furono parati da una barriera intangibile.

L'uomo sorrideva divertito.

"Ho ancora qualche minuto a disposizione, rendiamo la situazione ancora più divertente" l'Elric a sentire quelle parole si allontanò, l'alieno mosse le due mani a formare un arco.

L'aria si fece sempre più pesante e la pressione insostenibile,

"Come ve la cavate con una gravità maggiore?" i soldati aprirono il fuoco, ma i proiettili a causa della nuova situazione atmosferica caddero in terra dopo poco.

"Siete ridicoli" affermò seriamente e con un gesto li fece infrangere contro la parete.

La bambina ricominciò a piangere, irritando maggiormente il nemico,

"Mi stai veramente sulle palle" chiuse la mano a pugno e la indirizzò verso la bambina, un mallocco di aria compressa fece per infrangersi contro di lei.

Edward si mise in mezzo e toccando il terreno creò un pilastro che dal terreno puntava direttamente alla minaccia.

Fortunatamente riuscì a bloccarla, ma Havoc se ne accorse.

Il biondo non aveva lo sguardo di chi era consapevole di cosa stava succedendo, stava rivivendo il passato e purtroppo sapeva che non erano avvenimenti piacevoli.

Sangue, urla.

Morte ovunque... Sacrifici inutili lo circondavano.

Suo padre, la maestra e molti altri... Non sarebbe mai finita

L'alchimista mosse con forza il volto per distogliersi dai quei pensieri e fisso arrabbiato il castano cha applaudiva,

"Ammiro veramente la tua dote Fullmetal... Non vedo l'ora di farti conoscere il mio mondo" 

---

Continuavano ad attaccare e il nemico perseverava nell'attaccare.

Niente alchimia, ma i colpi sembravano non andare neanche a segno.

Anche quando pareva che lo avessero colpito... Non aveva neppure un livido od un graffio.

Quindi a Roy venne un idea, con un gesto fermò Riza che stava per sparare,

"Non è lui" i presenti si stupirono, come anche l'ologramma,

"Non credevo che te ne saresti accorto"

"Dove sei veramente?" poi capì,

"Ormai gli ho fatto guadagnare tempo, forse se corri puoi dirgli addio" quindi il corpo si dissolse. Il comandante incominciò a correre come se fosse inseguito dalla morte in persona.

Non voleva perderlo.

i due subalterni lo seguirono a ruota.

---

Una luce nera iniziò ad espandersi da un angolo, formando uno squarcio.

"Quello è il nostro passaggio, andiamo" si sporse per afferrare il ragazzo per il braccio, in risposta il giovane mosse il braccio e gli provocò un profondo taglio nel braccio,

"Non verrò" gli occhi lilla si strinsero con forza e la gravità aumentò ancora,

"Tu verrai con me" sibilò stringendosi l'arto ferito,

"E prima del tuo dovere verrai punito per avermi fatto sanguinare" ancora più pressione. Ormai le persone erano inginocchiate a terra, non riuscivano a rimanere erette.

"Non verrò"

"Ormai non puoi più muoverti" gli appoggiò la mano ferita nei capelli, sporcandoli di rosso. Edward fece per spostarsi ma il corpo urlò dal dolore.

"E ora partiamo" lo prese per un braccio ed incominciò a trascinarlo, il biondo si sentiva più leggero ma non poteva comunque muoversi.

L'aria era tornata normale.

Proprio mentre erano davanti al portale, sulla soglia del deposito apparve Mustang,

"Edward" lo vide mentre veniva trascinato all'interno della'lone scuro.

Corse ancora, nonostante avesse ormai finito tutto l'ossigeno che aveva in corpo.

Ma non riuscì a fare altro che sfiorare le dita dell'amante, non riuscì ad afferrare la mano che l'alchimista gli stava porgendo.

Il varco si chiuse e nessuno potè descrivere la rabbia e la tristezza del comandante supremo.

Aveva perso la persona a lui più importante ed il suo ultimo ricordo erano i suoi occhi dorati impregnati di disperazione.

  
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