RED TAIL cap.95: tutti nello stesso posto

Hamaan si era seduto a terra, al centro della stanza, cadendo istantaneamente in uno stato di profonda concentrazione. Nessuno aveva il coraggio di interromperlo.

In pochi secondi, il pavimento attorno a aveva iniziato ad illuminarsi: un cerchio rosso circondava la figura dello stregone seduto a terra, e diventava sempre più luminoso. Gohan tentò di rompere il silenzio: < Ehi, ma cosa... >. Non ebbe mai il tempo di finire la frase.

Il cerchio rosso che circondava Hamaan si era allargato di colpo, inglobando tutto il pavimento. In un attimo, tutti si erano ritrovati completamente avvolti in quella strana luce infuocata. Ma prima che avessero modo di reagire, la luce rossa iniziò a svanire, e quando fu scomparsa del tutto Vegeta, C-18 e Gohan si trovarono in un posto completamente diverso: erano all'aperto, su una formazione rocciosa, simile ad un canyon. Soffiava un vento gelido e fastidioso, e non c'era traccia di Hamaan, né dello spirito del Super Sayan originale.

Tuttavia, nessuno dei tre presenti si preoccupò di indagare sulla fine che avevano fatto lo stregone e l'avo di Vegeta, perché tutti e tre riuscivano benissimo a sentire dei boati sommessi in lontananza: la battaglia tra i guerrieri Z e l'esercito di Zaku stava raggiungendo il suo culmine.

< Sembra che siamo nel posto giusto... > disse Vegeta.

< Già... Coraggio, dobbiamo andare. Qualcosa mi dice che papà e gli altri non resisteranno ancora a lungo > gli rispose Gohan.

Senza aggiungere altro, i tre si alzarono in volo in direzione dello scontro.

Se Gohan avesse potuto vedere quello che stava succedendo nel luogo della sua destinazione, si sarebbe accorto di avere perfettamente ragione: dopo la sconfitta e la dipartita del generale Kritt, Goku stava velocemente esaurendo le sue energie, tanto che ormai il suo avversario, Araki, stava chiaramente iniziando ad avere la meglio. Ben presto, però, al loro duello si erano aggiunti altri tre contendenti.

Ora, Suwa e Araki erano coinvolti in uno scontro due contro tre: a Goku infatti si erano uniti C-17 e Yasira.

Nonostante l'inferiorità numerica, però, i due generali stavano gradualmente riprendendo a dominare il campo: Yasira aveva riportato una ferita piuttosto grave alla spalla sinistra, mentre Goku stava ormai subendo gli effetti collaterali della sua magnifica idea: usare il Kaio-Ken mentre era trasformato in super sayan di quarto livello lo aveva sì reso potentissimo, ma aveva anche prosciugato quasi tutte le sue energie. Ormai doveva mettercela tutta anche solo per restare trasformato, e non era quasi più in grado di combattere.

L'unico che sembrava ancora relativamente in forma era C-17. Ma ben presto anche lui sarebbe stato sopraffatto dai due uomini di Zaku.

Questo se un potentissimo ki-blast non avesse improvvisamente centrato alle spalle Araki, fermando completamente lo scontro.

I tre combattenti ne avevano approfittato per allontanarsi dai due generali e atterrare vicino al gruppo dei loro amici, cercando di capire da dove fosse arrivato quel colpo.

Non ci volle molto perché entrambi gli schieramenti scorgessero i tre nuovi arrivati.

< Mamma! > strillò Marron. La gioia nel vedere che sua madre stava bene era indescrivibile.

Anche tutti gli altri provarono un profondo sollievo rivedendo finalmente Gohan e Vegeta sani e salvi.

Sul pianeta dei Kaioshin, l'improvvisa comparsa della cyborg e dei due super sayan aveva avuto un effetto molto simile: Darbula, Frost, il sommo Kaioshin e i re Kaio dell'Ovest e del Sud si erano messi ad esultare, improvvisando uno strano quanto ridicolo balletto celebrativo in stile “danza della pioggia”. Anche se più di qualcuno li aveva osservati con un'espressione esasperata sul volto, tutti erano sollevati nel sapere che Gohan e soprattutto Vegeta erano di nuovo presenti, e non sembravano feriti.

*

Nel gigantesco palazzo di Cold 1, Zaku osservava, o meglio percepiva la scena dal suo trono con aria attenta: questi tre tizi erano comparsi dal nulla! Le loro aure non si trovavano su Kandara fino a qualche minuto prima... il che significava che c'era lo zampino di quella specie di prestigiatore da strapazzo che rispondeva al nome di Hamaan, non c'era altra spiegazione.

Pensava che ormai Hamaan fosse morto. Pensava che non fosse più rimasto nessuno, nell'Abisso, ora che lui e il suo esercito si erano trasferiti in quest'altro universo. Ma evidentemente si era sbagliato.

Questa era la seconda volta che quel verme gli metteva i bastoni tra le ruote. Quel cane era sempre rimasto attaccato ai suoi stupidi ideali di giustizia e amore... quella sua mentalità retrograda non riusciva ad andare oltre il semplicistico concetto di gusto e sbagliato, pensava Zaku. E questo lo portava a fare di tutto per ostacolarlo: prima lo aveva sigillato per quattordici millenni nella torre del Presidio, subito dopo che quel maledetto sayan lo aveva sconfitto, e ora aveva evidentemente nascosto quei tre al suo esercito.

Ma cosa potevano avere di speciale questi tre nuovi arrivati? Cosa poteva aver spinto Hamaan a rischiare così tanto pur di salvarli?

Zaku sgranò improvvisamente gli occhi, mentre un brivido freddo gli scosse la schiena quando contemplò una possibile risposta a quella domanda: che fosse...

Doveva accertarsene. Doveva vedere questi tizi in faccia. Doveva essere sicuro che uno di questi tre non fosse lui. Che non fosse Vegeta, il sayan dai capelli d'argento.

*

Mentre Dende faceva quel che poteva per restituire le forze ai suoi tre amici grazie ai suoi poteri di guaritore, l'attenzione di tutti gli altri, da entrambe le parti, era rivolta ai tre nuovi arrivati.

Araki era leggermente infastidito, soprattutto perché uno di questi piccoli vermi lo aveva colpito alle spalle, ma principalmente era perplesso: ad eccezione della ragazza bionda, anche questi tizi sembravano essere dei sayan. Possibile che fosse davvero così? Quanti esponenti di quella razza erano davvero sopravvissuti all'epurazione perpetrata da Freezer tanti anni prima?

Suwa, al suo fianco, sembrava avere altre priorità: < Ehi, voi tre! Non so chi siete o cosa vi siete messi in testa di poter fare, ma vi suggerirei caldamente di starvene lì buoni e di aspettare pazientemente il vostro turno – disse, minacciosa – sempre che non vogliate morire per primi, naturalmente... >

Gohan stava per risponderle, quando una nuova aura fece la sua comparsa sul campo di battaglia. Un'aura spaventosa, tanto potente e negativa da far impallidire quelle dei due Generali della Morte.

La prima a scorgere il proprietario di quell'aura tremenda fu pan: < Guardate lì in alto! > disse, indicando un punto nel cielo sopra di lei.

Tutti eseguirono, come se quello fosse un ordine perentorio e indiscutibile. E allora lo videro: un essere dall'aspetto inquietante, alto più di due metri, con una grossa cicatrice a V rovesciata che gli sfigurava il volto.

Il nuovo arrivato atterrò lentamente tra i due generali e il gruppo Z. La sua espressione da uomo sicuro di sé diceva già abbastanza, ma non quanto le espressioni di timore reverenziale che si erano impadronite dei due generali alle sue spalle: < Potente Zaku... > mormorò Araki, inginocchiandosi rispettosamente, mentre Suwa faceva lo stesso.