Buon pomeriggio a tutti,
ecco a voi il nono capitolo di "Stairway to Purgatory"...Nel precedente capitolo abbiamo visto la famiglia Winchester alle prese con Christine incosciente e con l'evocazione di Eve e la scoperta che qualcosa non va nel Purgatorio..In questo capitolo ci sarà l'introduzione di un nuovo personaggio che sarà molto importante per la storia a seguire...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che la stanno leggendo e la leggeranno, tutti coloro che la stanno recensendo e la recensiranno, la mettono e la metteranno nelle storie seguite/preferite/ricordate e da recensire, tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :D
ecco a voi il nono capitolo di "Stairway to Purgatory"...Nel precedente capitolo abbiamo visto la famiglia Winchester alle prese con Christine incosciente e con l'evocazione di Eve e la scoperta che qualcosa non va nel Purgatorio..In questo capitolo ci sarà l'introduzione di un nuovo personaggio che sarà molto importante per la storia a seguire...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che la stanno leggendo e la leggeranno, tutti coloro che la stanno recensendo e la recensiranno, la mettono e la metteranno nelle storie seguite/preferite/ricordate e da recensire, tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :D
11/Settembre/2026 ore 6,32 In una villetta privata
L’odore di salsedine le arrivò alle narici mentre si avvicinava lentamente alla casa color verde marino e la osservava con fare disgustato. Sheeira Moonshine, angelo ribelle dei Vasi di Collera, allargò le ali in vista dell’alba. A differenza della sorella maggiore, lei era bionda, occhi azzurri, più muscolosa e con una propensione a mandare a vaffanculo coloro che osavano farle del male o offenderla. Ma nonostante questo era legata a Christine. Tutto era silenzioso. Tutti dormivano della grossa.
Lì abitava una persona che l’aveva ferita a morte. E doveva fargliela pagare, in un modo o nell’altro. Con un’occhiata addormentò l’husky che stava a guardia della casa e i gatti che gironzolavano attorno al gazebo. Non le piaceva fare del male agli animali. Con uno scatto aprì la porta e cominciò a camminare silenziosamente, salendo in punta di piedi. Arrivò davanti alla camera della persona che cercava.
“Sbam”
“Ma che cavolo” imprecò Sheeira, sbattendo contro il muro “Ma sono finita nella casa dei puffi?”
Il Vaso di Collera si calò per entrare nella camera della ragazza. Era la classica stanza di una ragazza che amava leggere, divertirsi ed essere amata. Ma aveva combinato uno sgarro e non poteva passarla liscia. Non era Christine che avrebbe perdonato. Si sedette accanto a lei e sussurrò “Spero che dormi bene principessa”
La ragazza si raggomitolò e continuò a dormire, incurante di tutto. Sheeira scosse la testa, davvero incredula. Stava per alzare la spada per farle vedere tutto il dolore che lei aveva provocato, quando un leggero strattone alle ali le comunicò che Christine era in pericolo di vita. Per un po’ lo ignorò e poi non ce la fece più. Rimise la spada di smeraldo e onice nel fodero “Non ne vale la pena”.
Avrebbe voluto darle una lezione, ma a volte la lezione te la dava la vita. Sheeira chiuse la luce nella stanza e la ragazza nel letto si svegliò, confusa. I suoi occhi castani fissarono il buio e poi si alzò. Non avrebbe mai saputo che un Vaso di Collera le aveva fatto visita durante la mattinata. Non avrebbe mai saputo che doveva essere punita. Continuò a fare le sue mansioni e a non sapere quello che l’indomani le avrebbe riservato.
“Mi sa tanto che hai un angelo custode da qualche parte” disse Sheeira allargando le ali e librandosi nell’aria del mattino “Oh forse sono io che non voglio farti del male”.
Gettò un petalo di rosa rossa nel mare e si girò a guardare la casa “Addio”.
Poi scomparve per sempre dalla sua vista. Diretta a casa Winchester.
L’odore di salsedine le arrivò alle narici mentre si avvicinava lentamente alla casa color verde marino e la osservava con fare disgustato. Sheeira Moonshine, angelo ribelle dei Vasi di Collera, allargò le ali in vista dell’alba. A differenza della sorella maggiore, lei era bionda, occhi azzurri, più muscolosa e con una propensione a mandare a vaffanculo coloro che osavano farle del male o offenderla. Ma nonostante questo era legata a Christine. Tutto era silenzioso. Tutti dormivano della grossa.
Lì abitava una persona che l’aveva ferita a morte. E doveva fargliela pagare, in un modo o nell’altro. Con un’occhiata addormentò l’husky che stava a guardia della casa e i gatti che gironzolavano attorno al gazebo. Non le piaceva fare del male agli animali. Con uno scatto aprì la porta e cominciò a camminare silenziosamente, salendo in punta di piedi. Arrivò davanti alla camera della persona che cercava.
“Sbam”
“Ma che cavolo” imprecò Sheeira, sbattendo contro il muro “Ma sono finita nella casa dei puffi?”
Il Vaso di Collera si calò per entrare nella camera della ragazza. Era la classica stanza di una ragazza che amava leggere, divertirsi ed essere amata. Ma aveva combinato uno sgarro e non poteva passarla liscia. Non era Christine che avrebbe perdonato. Si sedette accanto a lei e sussurrò “Spero che dormi bene principessa”
La ragazza si raggomitolò e continuò a dormire, incurante di tutto. Sheeira scosse la testa, davvero incredula. Stava per alzare la spada per farle vedere tutto il dolore che lei aveva provocato, quando un leggero strattone alle ali le comunicò che Christine era in pericolo di vita. Per un po’ lo ignorò e poi non ce la fece più. Rimise la spada di smeraldo e onice nel fodero “Non ne vale la pena”.
Avrebbe voluto darle una lezione, ma a volte la lezione te la dava la vita. Sheeira chiuse la luce nella stanza e la ragazza nel letto si svegliò, confusa. I suoi occhi castani fissarono il buio e poi si alzò. Non avrebbe mai saputo che un Vaso di Collera le aveva fatto visita durante la mattinata. Non avrebbe mai saputo che doveva essere punita. Continuò a fare le sue mansioni e a non sapere quello che l’indomani le avrebbe riservato.
“Mi sa tanto che hai un angelo custode da qualche parte” disse Sheeira allargando le ali e librandosi nell’aria del mattino “Oh forse sono io che non voglio farti del male”.
Gettò un petalo di rosa rossa nel mare e si girò a guardare la casa “Addio”.
Poi scomparve per sempre dalla sua vista. Diretta a casa Winchester.