Capitolo 9:Forza Usako!
Un’aura nera avvolgeva Usagi.
I suoi genitori spostavano lo sguardo dalla
loro figlia alle guerriere Sailor, cercando sia
spiegazioni, che un segno da parte loro che avrebbero fatto di tutto per
aiutarla.
Si sentirono persi quando videro gli
sguardi impanicati delle ragazze, come se esse non
avessero la minima idea di cosa fare.
Potevano solo provare e Sailor
Mars decise di tentare una carta che ormai non usava
più da tempo.
Per fortuna, sebbene non usasse più quel
tipo di purificazione, aveva conservato qualche pergamena nel suo vestito.
Erano vecchie e un po’ stropicciate, ma il loro stato non avrebbe influenzato
il loro funzionamento.
Prese una pergamena tra l’indice e medio
della mano destra, se la porto al viso e chiudendo gli occhi cominciò a
formulare la sua preghiera di liberazione.
Aprì gli occhi di scatto e piegandosi sulle
ginocchia, applicò il foglio sulla fronte di Usagi.
La guerriera di marte si morse l’unghia del
pollice nervosamente, mentre aspettava il funzionamento della sua arma, ma
questa, a causa dell’energia negativa che avvolgeva Usagi,
si sciolse come neve al sole.
Abbassò la testa sconfitta e strinse
diversi fili d’erba, arrivando a macchiare di terra i suoi guanti bianchi.
Ami aveva già capito di cosa si trattasse,
ma per avere una conferma, chiese a Sailor Jupiter di staccare la corrente elettrica che alimentava
con il suo potere.
Ci furono diverse grida per l’improvviso
black out.
La visione infatti era praticamente
assente, cosa strana in quanto, nonostante fosse ormai calata la notte e sopra
le loro teste ci fosse parecchia acqua, la luna piena cosi enormemente vicina
alla terra, avrebbe comunque dovuto a rischiarare un po’ l’ambiente.
La luce arrivava solo a tratti, come se
delle nuvole passassero velocemente davanti alla luna, permettendo il passaggio
dei raggi lunari solo di rado.
Era l’energia oscura del nemico che si
muoveva intorno al satellite a creare quell’effetto
di luce e buio, ma questa sembrava voler sopprimere la luce sempre di più.
“è proprio quello che temevo!” disse Luna
abbassando le orecchie, in quanto quel fenomeno l’aveva già visto, anche se era
molto meno accentuato. Infatti Usagi non si era mai
sentita male fino a quel punto a causa di un semplice oscuramento della luna.
Sentiva solo un peso sul petto che di tanto in tanto le faceva mancare il
respiro come se avesse corso per diverso tempo.
Quella volta invece sembrava che la massa
nera che circondava la luna, fosse più fitta e cercasse proprio di
strangolarla.
Sailor Jupiter fece
tornare la luce, facendo placare quei brontolii da parte delle persone, dei
bambini presenti soprattutto, che intimoriti dal buio si erano messi a piangere
a squarciagola.
Chibiusa stava dietro le spalle di Mamoru e osservava quanto stava succedendo. Poi le venne un
idea “Ragazze, noi non possiamo creare
una sorta di barriera che la protegge? Le Sailor del
futuro hanno protetto mia madre dal raggio nero della luna nera, magari noi
possiamo fare la stessa cosa!”
“Sailor Chibiusa ha ragione, vale la pena di tentare!” disse Sailor Saturn che aveva già
prontamente dato la mano all’amica.
Le altre ragazze mettendosi in cerchio,
seguirono l’esempio della guerriera della distruzione e invocando i loro
poteri, crearono si una sorta di protezione, ma non contro quell’alone
scuro. Se qualcuno avesse lanciato loro una bomba, Usagi
sarebbe stata al sicuro, ma il nemico si era dimostrato ancora più subdolo.
Mamoru spinse maggiormente la mano di Usagi contro il suo petto, incitandola a continuare a
concentrarsi sulla respirazione, sebbene anche lui, terrorizzato che le potesse
capitare qualcosa, facesse fatica a respirare.
“Purtroppo non possiamo fare niente!” disse
Ami “Lei riflette solo il malessere della luna”.
Sailor Urano si avvicinò a un albero e presa da
un attacco di rabbia, sfoderò un forte pugno contro la corteccia dell’arbusto,
danneggiandolo e ferendosi la mano. Non sentì però dolore, non verso la mano almeno
“Accidenti! Ci deve pur essere qualcosa che possiamo fare! Non riesco a stare
ferma a vederla in quelle condizioni!”
Usagi con uno scatto che sorprese Mamoru, si liberò dalla sua presa. Si voltò da un lato,
portò le ginocchia vicino al petto e stringendo le mani intorno alla testa,
urlò.
“Usagi!”
gridarono i parenti della ragazza e Shingo si ritrovò a cercare di reprimere le lacrime,
sebbene con scarso risultato.
Chibiusa si sentì paralizzata. Non aveva mai
sentito Usagi o sua madre urlare in quel modo, ma
presto ebbe una nuova ragione per cui sentirsi spaventata. Cominciò a sentire
una strana sensazione nel petto e sentendosi improvvisamente debole, cadde
sulle ginocchia. Sembrava quasi stesse simulando il malessere di Usagi.
Sailor Pluto l’affiancò
immediatamente. Sentiva una distorsione temporale e ora poteva anche vederla.
“Piccola Lady!”
“C-cosa mi sta
succedendo?” chiese la bambina, cominciando a lampeggiare di tanto in tanto.
“Chibiusa!”
urlano le inner senshi,
temendo che il lampeggiare della bambina potesse indicare una cosa soltanto.
Mamoru strinse gli occhi. Avrebbe voluto correre dalla
sua bambina, ma non voleva lasciare Usagi. Sapeva che
doveva fare qualcosa per lei in primis, o per Chibiusa
non ci sarebbe stato niente da fare.
Ikuko, che aveva compreso chi fosse in realtà Chibiusa, avendo visto diversi film dove venivano
rappresentati le conseguenze che andavano a colpire il futuro se il passato
veniva cambiato, cominciò a tremare.
Calde lacrime cominciarono a scendere in
modo copioso dalle sue guance, per poi fare la fatidica domanda “Usagi sta per morire?” chiese quasi in un sussurro. “Chibiusa è sua figlia, vero? Se lei sta scomparendo vuol
dire che…che…” si portò le mani al viso non riuscendo a finire la frase.
Kenji guardò sconvolto la moglie, sia per la
questione di Chibiusa, ma soprattutto per aver
sentito la parola morte, abbinato al nome di sua figlia.
Nessuno volle rispondere.
Come si poteva dire a un genitore che c’erano
probabilità che sarebbero sopravvissuti a loro figlio? Eppure qualcosa non
tornava e fu Sailor Venus a
dare voce al suo pensiero.
“Qualcosa non va! Fino adesso Kendra e Kayoko non hanno mai
provato ad uccidere realmente Usagi. Hanno sempre
parlato di catturarla. Avrebbero fatto molto di più alla luna se l’avessero
voluta morta!”
“Non sarebbe la prima volta che un nostro
nemico si diverte a infierire sulla sua vittima!” disse Sailor
Urano.
“No, credo che Sailor
Venus abbia ragione. Usagi
non è in pericolo di vita!” disse Sailor Pluto.
Mamoru la
guardò con la coda dell’occhio, attendendo spiegazioni, perché tutto quello che
vedeva, lasciava pensare alla peggior delle ipotesi. Riprese Usagi fra le sue braccia e la strinse a sé.
Poco gli importava se suo padre era lì
davanti a lui.
“Di cosa stai parlando Sailor
Pluto!” chiese Sailor
Nettuno confusa.
“Sto avvertendo una distorsione temporale
molto forte, che riguarda la Piccola Lady, ma questa distorsione non riguarda la
una sua sparizione, ma un suo cambiamento!”
“C-cosa vuoi
dire?” chiese Chibiusa, cercando di rimanere
concentrata sebbene avesse una fifa tremenda.
“Stanno facendo il lavaggio del cervello a Usagi in questo momento. Stanno cercando di farle cambiare
morale!” disse Sailor Pluto,
sorprendendo tutti.
“Ma è impossibile!” disse Sailor Urano.
“No, non è impossibile, è quello che
percepisco! Se Usagi dovesse cambiare e dovesse
comunque avere la piccola Lady, le insegnerebbe a essere una persona diversa e
probabilmente malvagia.” disse Sailor Pluto .
Chibiusa strinse gli occhi a quella affermazione.
“Non intendevo dire che non può accadere
una cosa del genere, ma che è impossibile che riescano a trasformare Usagi. È la persona più buona che ci sia al mondo e probabilmente
in tutto l’universo. Vi ricordo che il seme di stella di Usagi
è il più luminoso di tutti quelli che Galaxia aveva
raccolto in giro per l’universo, per non parlare del suo cuore. Brilla talmente
tanto da aver sospettato che dentro di esso si nascondesse un talismano! Usagi non può diventare malvagia!” disse Sailor Urano “Non dopo quello che essa rappresenta!”
“Aspettate un attimo ragazze!” disse il
padre di Usagi alzandosi in piedi “Capisco poco di
quello che state dicendo, ma credo di essermi fatto un idea di come funzionino
le cose. Se Usagi e la luna sono due cose uguali,
allora come può essere trasformata? La luna è sempre stata simbolo di purezza e
ha sempre rischiarato le tenebre in cui cade la terra quando cala il sole!”
“Non ha tutti i torti signore, ma non ha
tenuto conto di una cosa!” disse la guardiana del tempo sospirando “La luna ha
anche un lato oscuro!”
Kenji spalancò gli occhi e si buttò a terra
rassegnato.
Mamoru stringendo un pugno disse “Se vogliamo
metterla su questo piano, allora la luna non è sempre piena, e ci sono giorni
in cui essa non è proprio visibile. Allora Usagi
dovrebbe trasformarsi in continuazione in base allo stato della luna?. Essere
un giorno buona, un giorno cattiva e un altro metà e metà!” disse spostando lo
sguardo sulle guerriere “Sarà anche strettamente collegata alla luna, ma non è
la luna nel vero senso della parola. Se fosse così allora il maleficio che
stanno architettando i nemici, verrebbe cancellato completamente alla prossima
luna piena. Ma non è così e la nostra nemica ha ben chiaro questo concetto. Sa
che Usagi non è la luna, ma che attraverso essa può accededere al suo cuore e alla sua mente ed è quello che
sta succedendo. Spera così di sopraffarla, ma io sono sicuro che non accadrà. Come
la luna viene considerata bella per la sua luminosità grazie al sole che le
permette di brillare, Usagi è la persona che è grazie
all’amore che la circonda. Noi tutti l’amiamo e lei ama noi. Questo la rende così
speciale…l’amore incondizionato. Per questo lei non cambierà e combatterà affinché
ciò non accada!”
“Ma al momento la tua teoria non sembra
essere molto convincente. A me sembra che il maleficio della vostra nemica stia
funzionando!” disse Shingo, continuando a osservare l’aura
nera che avvolgeva la sorella.
“Lasciando la luna da parte, in quanto
essere umano anche Usagi avrà un lato oscuro come
tutti e il nemico sta giocando proprio su questo…sulla debolezza umana. Ma Mamoru ha ragione, lei combatterà e il fatto che stia
soffrendo così e un chiaro segno che non si vuole arrendere!” disse Sailor Mars giocando nervosamente
con le mani “Dobbiamo solo avere fiducia!”
Chibiusa si sentiva sempre più soffocare da quella
sensazione. Provava sentimenti che aveva già provato prima, quando si era
trasformata nella Black Lady e non voleva rivivere quella situazione,
soprattutto non dopo aver cercato di fare del male alle persone che amava.
“Mamma!” urlò Chibiusa
spaventata.
Nella mente di Usagi
c’era il caos. Vedeva cose che non erano mai accadute e era cosciente di
questo, ma erano comunque dolorose e non riusciva a sottrarsi da quella forza
oscura che l’aveva intrappolata in quel mondo di ricordi falsi. Il nemico
continuava imperterrito nella sua opera, ben conscio che prima o poi la ragazza
avrebbe cominciato a credere in quello che vedeva.
Ma qualcosa riuscì a oltrepassare quelle
tenebre, la voce di qualcuno.
Usagi sentendo l’appello disperato di Chibiusa, aprì leggermente gli occhi e girando la testa
verso di lei, poteva vedere cosa le stesse succedendo.
I loro occhi si incrociarono e Usagi potè leggere la supplica della
bambina afare qualcosa, a impedire che qualcosa
potesse effettivamente cambiare il loro futuro.
“C-Chibiusa!”
disse debolmente tornando a stringere gli occhi.
Mamoru non riusciva più a sopportare quella
condizione e decise di usare il suo potere. Lo aveva usato con Chibiusa quando questa rischiava di morire a causa dell’estrazione
del suo cuore puro.
Non era la stessa situazione, ma sperava
che trasmettendo il suo potere in Usagi, questo
potesse oltrepassare quelle tenebre che l’avvolgevano e ad esserle di aiuto in
qualche modo.
Le prese la mano e si concentrò.
Le loro mani si illuminarono di una luce
dorata e l’aura nera, spaventata da quella fonte di potere, sembrava tenersi
lontana da quella zona del corpo della ragazza.
“C-cosa, stai facendo?
Non le stai facendo del male vero?” chiese Kenji vedendo
l’azione di Mamoru.
Non gli piaceva quel ragazzo, ma se poteva
aiutare sua figlia, non avrebbe cercato di ucciderlo per quel contatto con la
mano…non in quel momento almeno.
“No, cerco di darle un po’ della mia
energia, sperando possa servirle a qualcosa!” disse Mamoru,
non staccando gli occhi dal volto sofferente di Usagi.
“Bravissimo Mamoru!”
disse Ami facendo un sorriso. Sapeva che Usagi era
forte, ma come avevano constatato prima, non poteva combattere da sola e ora
finalmente qualcuno aveva trovato un modo per starle accanto.
“Si, può essere una buona idea, ma il potere
del principe potrebbe non bastare, se Kendra non
abbandona il suo intento di soffocare la luna con il suo potere oscuro!” disse Sailor Pluto, vedendo che col
passare dei minuti non vi erano miglioramenti nella piccola Lady.
“Forza Usagi, noi
siamo qui con te!” urlò Sailor Jupiter,
che nervosamente aveva preso a giocare con i capelli, gesto che non era di sua
consuetudine.
“Chi-chibiusa!”
disse Usagi nuovamente con un filo di voce. A causa
della sua debolezza, aveva già condannato la maggior parte degli abitanti della
terra, non voleva che ora per colpa sua anche la bambina soffrisse. Si aggrappò
a quella luce dorata che le infondeva un po’ di calore, allontanando
leggermente il freddo che sentiva a causa delle tenebre che l’avvolgevano.
“Ma-mo-chan!”
disse stringendo con maggiore potenza la mano dell’uomo, il quale senti tutt’a un tratto, il suo potere venire risucchiato da Usagi.
Cominciò a sentire le sue energie venire
meno, ma non gli importava. Se la ragazza necessitava del suo potere per
combattere quella forza, allora avrebbe potuto prenderlo tutto.
“Forza Usako!” le
disse vicino all’orecchio.
Dal corpo della ragazza si sprigionò
improvvisamente una luce potente, che avvolse Mamoru
e la luna.
Le ragazze non compresero cosa stesse
succedendo, ma quando il bagliore scomparve, poterono gioire a quanto i loro
occhi vedevano.
Chibiusa, sentendosi improvvisamente bene, aprì gli
occhi confusa e si alzò in piedi. Guardò Usagi e,
sebbene fosse ancora a terra e priva di sensi, ella non era più avvolta dall’aura
scura.
Era salva…per il momento.