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Autore: _ayachan_    13/07/2008    26 recensioni
Sono passati vent'anni da che i nostri eroi hanno indossato il coprifronte la prima volta, e suo malgrado qualcuno si trova a fare da insegnante alle nuove leve. Bisticci tra ragazzini, adulti infantili e tante, troppe cose da nascondere, il tutto sull'orlo di una guerra che sembra inevitabile...
Eppure non si smette di sorridere.
SPOILER!
Genere: Commedia, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia'
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Naruto2-37
Dedicato a Hipatya per i suoi diciotto anni!
So che non è molto, ma spero che sia comunque un regalo piacevole!





Il miglior ninja del villaggio della Foglia! 



- Trentasette -







Le visite a Chiharu furono centellinate e somministrate con il contagocce, nei primi tempi.
C’era così tanta gente che premeva per incontrarla subito, e tutti erano tanto insistenti, che Kakashi decise di restare per ultimo, e ponderare con calma la sua mossa.
Avrebbe dovuto fare un discorso lungo e ben articolato, presentare a Chiharu tutte le opzioni e offrirle tutto ciò che aveva da darle… dopodiché avrebbe dovuto attendere.
Non sarebbe stata una scelta facile, per lei.
Sarebbe stata la scelta più difficile della sua vita, forse.
Ma avrebbe dovuto compierla da sola.
E lui era convinto che ne fosse in grado.


Le prime persone che ottennero l’accesso alla sua stanza furono, ovviamente, Temari e Shikamaru.
Haru non li vedeva insieme senza che litigassero da anni, probabilmente, e nonostante fosse parecchio debole e assonnata, riuscì a sorprendersi.
«Com’è che non vi state tirando dietro padelle?» chiese con un minuscolo ghigno.
«Perché non si possono portare in ospedale» spiegò Temari sedendosi sull’unica sedia accanto al letto e accavallando le gambe. Assunse un’espressione severa. «Avanti, rinfrescami la memoria. Cosa ti avevo detto?» chiese minacciosa.
Shikamaru, alle sue spalle, levò gli occhi al soffitto.
«Quando avevo tre anni mi hai detto di picchiare chiunque mi prendesse in giro» rispose Chiharu, pronta. «Ed è quello che ho fatto. Quei ninja non credevano che ce l’avrei fatta, perché sono solo una ragazzina…»
«Non è questo il punto, miseriaccia!» la interruppe Temari. «Hai rischiato di morire! Quando io ti avevo espressamente ordinato di non muoverti di casa! Questo dovrebbe insegnarti qualcosa!»
«Che devo imparare a disobbedire meglio?» provò Haru.
«Shikamaru, dille qualcosa!» abbaiò la madre esasperata.
«Uhm… Le trappole che hai messo erano davvero ben fatte, mi dicono» fu il sorridente commento del Nara.
«Grazie papà»
«Voglio il divorzio!» sbottò Temari, fulminandolo con lo sguardo.
«Non è vero, tesoro» Shikamaru batté una pacca leggera sulla spalla della moglie. «Non ora che Chiharu è così debilitata»
Haru distolse lo sguardo, e il sorriso scemò rapido.
«Voi lo sapete?» chiese in tono forzatamente neutro, fissando il soffitto. «Del mio cuore, intendo»
Nella stanza scese il silenzio.
«Me lo ha detto la mamma di Hitoshi» spiegò lei, come se fosse stato importante.
«Beh, non mi sembra una cosa così grave» borbottò Shikamaru grattandosi la nuca. «Insomma, non dovrai stare in un letto per il resto della tua vita, giusto? E poi potrai ancora essere ninja, almeno in via teorica»
Chiharu annuì, sempre senza guardarli.
«Allora vuoi tornare ad esserlo?» chiese Temari ansiosamente. In quel momento non riusciva a capire se sua figlia lo desiderasse o meno, e non sapeva fino a che punto avrebbe potuto premere in una direzione o nell’altra.
«Ci devo pensare...» rispose lei, piano. «Ora sono un po’ stanca»
I suoi genitori la fissarono per un lungo e penoso istante di silenzio.
«Forse è meglio se andiamo» mormorò Shikamaru alla fine.
«No, aspetta. C’è una cosa che devo dirle» lo fermò Temari, e poi cercò l’attenzione della figlia. «Riguarda quello che pensi della tua nascita»
Haru si voltò a guardarla. Ricordava il loro discorso sul tetto della casa di Naruto, quando si era detta convinta di essere un incidente di percorso, e ricordava che allora Temari aveva iniziato una certa spiegazione, ma non aveva avuto il tempo di finirla.
Shikamaru passò lo sguardo dall’una all’altra, confuso.
«In effetti non ti avevamo programmata» confessò Temari, gli occhi grigio-verdi piantati in quelli della figlia. «Sei capitata in un momento di distrazione, è vero. Ma dal primo istante in cui ho saputo della tua esistenza, ho deciso che ti avrei fatta nascere. Non ho pensato neanche per un istante che tu fossi un incidente. O qualcosa di sbagliato. Il mio unico problema era convincere quello scansafatiche di tuo padre a sposarmi e mantenerci»
Shikamaru tossicchiò.
«Ma… hai dovuto rinunciare a un sacco di cose, per me» sussurrò Chiharu, con un inspiegabile nodo in gola. «Hai dovuto lasciare il tuo villaggio, la tua carriera… e non fai che litigare con papà…»
«E meno male. Significa che non siamo indifferenti l’uno all’altra» sbuffò Temari. «E tutto quello che ho lasciato, l’ho lasciato consapevolmente. Avrei potuto benissimo non tenerti. Eliminarti nei primi mesi di gravidanza. So di essere brutale parlando così, ma è quello che avrei potuto fare. E invece ho lasciato tutto senza nemmeno pensarci. Ogni tanto ciò che ho lasciato mi manca, lo ammetto... Ma poi ci sono i momenti come quelli dell’altro giorno, in cui devo per forza tornare a combattere, e allora capisco cosa è davvero importante per me: non essere la prima sul campo, non uccidere più nemici degli altri. Ma tornare a casa da mia figlia»
«E tuo marito» le ricordò Shikamaru.
«Sì, anche lui» borbottò lei.
Chiharu li guardò.
Lei seduta sulla sedia, lui subito dietro con una mano sulla sua spalla, entrambi lì, insieme, senza litigare… per lei.
Deglutì a vuoto.
«Va bene» sussurrò chiudendo gli occhi. «Ora… ho sonno»
«Okay» sospirò Temari, alzandosi in piedi. Si chiese se Chiharu avesse davvero capito ciò che voleva dire, ma non aveva modo di accertarsene.
«Una cosa…» aggiunse la ragazzina quando lei le ebbe voltato le spalle. Si girò in fretta.
«Sì?» chiese, suo malgrado ansiosa.
Haru, con il naso sotto le lenzuola e la fronte arrossata, borbottò qualcosa di inintelligibile.
«Come?» chiese Temari, avvicinandosi.
Ascoltò le sue parole appena bisbigliate, accigliata, e alla fine Shikamaru la vide arrossire come un palloncino che esplode.
«Non se ne parla nemmeno!» scattò, raddrizzando la schiena. «Che razza di richieste fai?»
«Perché? Cosa ha chiesto?» domandò Shikamaru perplesso.
«N-Niente!» ringhiò Temari, stranamente... in imbarazzo?
«Non è vero!» protestò Chiharu corrucciata. «Ho chiesto… soltanto… un bacio»
«Tu?» fece suo padre basito.
«Non io. Voi»
Silenzio nella stanza.
«Oh» commentò Shikamaru, mentre Temari si passava una mano sul viso, chiedendosi che razza di figlia avesse allevato.
«Piccolo piccolo» insisté Haru, dicendosi che aveva fatto trenta, e tanto valeva fare trentuno. «Non vi ho mai visti scambiarvi un segno di affetto da che ho memoria»
«Beh, potremmo anche concederglielo…» borbottò Shikamaru guardando altrove, quasi annoiato.
«Sei pazzo?» scattò Temari. «Non esiste! Non siamo due galletti da esposizione!»
«Ahh, che donna problematica…» sbuffò lui.
La guardò. Lei inarcò un sopracciglio.
«Non ti avvicinare» lo minacciò mentre quello faceva un passo avanti. «Giuro che ti stendo!» esclamò alla fine appiattendosi contro il muro, aggressiva come un gatto in trappola.
Shikamaru appoggiò l’avambraccio sopra la sua testa, sogghignando.
«Ma dai. E dire che una volta i ruoli erano invertiti» commentò leggero.
«Ti arriva un calcio nel…» sibilò Temari, e poi lui le sfiorò le labbra per un microsecondo.
«Wow» sussurrò Chiharu dal letto, con appena gli occhi che spuntavano dalle coperte.
«E che ci voleva?» fece Shikamaru, riprendendo una delle tipiche frasi di lei.
Temari lo fissò allibita.
Poi il calcio promesso arrivò a destinazione.
«Ho sposato un idiota!» sbraitò uscendo dalla stanza, e lasciando uno Shikamaru piegato in due dal dolore e con le lacrime agli occhi.
«Tutto bene, ‘pà?» chiese Chiharu ansiosamente, sentendosi un po’ in colpa.
«Ahi… sì…» rispose lui, mentendo spudoratamente. «Anche se temo che non avrai mai più fratellini. Ora vado anche io… argh… là fuori c’è la coda per vederti, chi mando? O hai ancora sonno?»
«Credo che vedrò ancora qualcuno… Fai entrare un po’ chi vuoi» si strinse nelle spalle lei, di umore inspiegabilmente migliore.
Mentre Shikamaru arrancava faticosamente fino all’uscita, per un attimo la mente di Haru fu sfiorata dal pensiero di Sai.
Che sciocchezza. Sicuramente non era lì fuori.
Quando la porta si aprì di nuovo fecero il loro ingresso Kotaro, Hitoshi e Jin.
E i primi due iniziarono a parlare insieme, sovrapponendosi e quasi saltandole sul letto.
«Basta!» li zittì lei, già esasperata. «Sono malata, andateci piano! Uno per volta»
«Sei stata grandiosa!» esclamò Kotaro, con gli occhi che brillavano. «Ci hanno raccontato delle trappole, e del terremoto, di tutto!»
«No, è stata stupida!» rettificò Hitoshi. «Ci stava per lasciare la pelle!»
«Non è vero!»
«Ma stai zitto, che fino all’altro giorno singhiozzavi e la davi per morta!»
Kotaro avvampò. «Non è vero!» ripeté, più forte. «E allora tu? Non sei riuscito a lanciare neanche uno shuriken finché non si è svegliata!»
«Vuoi botte?!»
«Qui?! Va bene!»
«Ehi!» intervenne Haru. «Non siamo qua per voi
I due genin sbatterono le palpebre e abbassarono lentamente le braccia, umiliati.
«Scusa…» borbottò Kotaro a testa china.
«Oh. Bene» sbuffò lei. «Ho capito. Eravate preoccupati. Grazie per i complimenti e vai al diavolo per gli insulti»
«Ehi!» protestò Hitoshi, ma Haru non lo degnò più di uno sguardo.
«Allora? Voi come vi siete comportati in battaglia?» chiese a Jin, ignorando l’offesissimo Uchiha.
«Tutti e tre bene» rispose lui, tralasciando che gli altri due avevano soltanto distratto gli avversari, mentre lui ne aveva eliminati almeno una ventina. «Ma il grosso del lavoro lo ha fatto Naruto»
«Ah sì…» Haru ghignò. «Quel chakra rosso, eh?»
«Tu sai cos’è?» indagò Kotaro, preoccupato. Ricordava ancora il terrore che aveva provato nel vederlo la prima volta.
«No» rispose lei, ma sembrava gongolante. «Non lo so, però ho intenzione di scoprirlo. Era grandioso, vero?»
«Ehm…» fecero i tre genin, scettici.
«Grandioso non è il termine che userei io» la contraddisse Jin dopo un attimo. «Però… Ha avuto il suo effetto, sì»
Haru sospirò soddisfatta.
«Va bene, chi c’è dopo di voi?» chiese rapida.
«Ci mandi già via?» ribatté Hitoshi indignato. «Noi siamo i tuoi compagni di squadra!»
«Tecnicamente non sono ancora tornata ninja…»
«Ma vuoi farlo, no?» la interruppe Kotaro ansioso.
«Ci devo pensare» borbottò lei vaga, così come aveva detto ai suoi genitori.
I due genin le lanciarono occhiate offese.
«Cosa cavolo vuol dire?» chiese il piccolo Uchiha, risentito.
«Non è tanto difficile, impegnati e capisci la frase. E intanto che ci pensi fai entrare qualcun altro» Haru sbadigliò. «Inizio ad essere stanca»
«Dai, andiamo» consigliò Jin diplomaticamente. «Non siamo gli unici che vogliono vederla»
Di malavoglia, Kotaro e Hitoshi si diressero verso la porta, mogi.
Che diavolo voleva dire che doveva pensarci?
Non c’era niente da pensare!
Uscirono, e per dieci secondi Haru prese fiato, cercando di prepararsi psicologicamente al prossimo ingresso.
Per sua fortuna il nuovo visitatore fu molto gradito: Shikaku.
«Nonno!» esclamò vedendolo, e poi notò le stampelle. «Che ti è successo?»
«Un soffitto in testa» rispose lui con un ghigno. «Ma neanche tu sei messa tanto meglio. Guarda che occhio… una donna dovrebbe curare di più l’aspetto fisico»
«Lascia perdere» sospirò Haru, sfiorando il sopracciglio sinistro. Sospettava che le sarebbe rimasta la cicatrice, e che sarebbe stata molto antiestetica. «Sto prematuramente diventando troppo simile a te»
«Allora?» chiese Shikaku, sedendosi con cautela sulla sedia già occupata da Temari. «Farai di nuovo un giro nel laboratorio tanto presto?»
«Non saprei… forse, se voglio sballarmi…» rispose lei, mantenendosi sul leggero e sorridente.
Suo nonno smorzò appena i toni. «Scherzi a parte… la prossima volta stai più attenta. Hai rischiato grosso. Già sei una ninja, e quindi la tua vita è sul filo di un rasoio… se poi sbagli anche là dove dovresti essere aiutata, sei finita»
«Lo so» rispose Haru, a malapena mogia. «Però alla fine è andato tutto bene, no?»
«Perché sei fortunata» tese una mano, e la posò sui suoi capelli. «E perché sei figlia dei tuoi genitori, ed è quasi impossibile spezzarti»
Haru sorrise.
«Quasi» sottolineò suo nonno, perché se ne ricordasse.
«Senti, ma cos’è che ho preso, invece dell’anestetico?» chiese lei tutta interessata.
«Una specie di droga. La stiamo ancora studiando, e a dire il vero tu ci hai portato via l’ultimo campione… speriamo che non provochi assuefazione»
«Aspetta, forse ne ho avanzato un po’»
Haru si tese verso il comodino, lasciando che i tubicini che scomparivano sotto le sue coperte tirassero, e afferrò il marsupio che qualcuno le aveva lasciato. Lo aprì, frugò dentro per qualche attimo, e poi tirò fuori una foglia verdastra e carnosa, un po’ ammaccata.
«Potete ancora usarla?» chiese.
«Sì, per i test principali sì» rispose Shikaku prendendola. «Meno male, possiamo anche controllare che non sia velenosa »
«Se sono ancora viva, non ha un veleno molto forte» sdrammatizzò Chiharu, con uno sbadiglio.
«Speriamo. Comunque, ora è meglio che vada. Siamo entrambi stanchi»
«Sì, mi sa di sì» approvò lei, chiudendo gli occhi.
Shikaku si aggrappò alle stampelle e si alzò faticosamente, con una leggera smorfia.
Tutti quelli che ancora sostavano fuori dalla porta, decise, avrebbero aspettato fino al giorno dopo.


E, il giorno dopo, quelli puntualmente si ripresentarono.
Aumentati di numero.
Kakashi sospirò profondamente quando vide Hitoshi, Kotaro, Jin, Naruto, Sai, e persino Baka Akeru davanti alla porta, mentre Temari li fissava come se avesse voluto divorarli.
«E secondo voi ha l’energia per vedervi tutti?!» sbottò, piazzata davanti alla porta a gambe larghe.
«Se facciamo in fretta sì» ribatté Kotaro con una buona dose d’ottimismo.
«Voi l’avete già vista!» scattò Temari irosa. «Fuori dai piedi!»
«Ma è una nostra compagna!» esclamarono lui e Hitoshi indignati.
«Beh, se c’è tempo…» intervenne Shikamaru con diplomazia, spuntando dalla stanza di Shikaku. «Prima lasciate passare chi non l’ha ancora vista, però»
«Esatto» approvò Sai facendo un passo avanti.
«Tu no» dissero in fretta entrambi i genitori.
«E perché?» chiese il jonin con un sorriso neutro.
Temari e Shikamaru si guardarono, e poi guardarono gli altri che li fissavano perplessi.
«Perché, ehm, tu la fai incazzare facilmente» buttò lì Temari.
“E perché sei pericoloso” aggiunse mentalmente.
Sai rise appena. «Sarò buono, lo giuro» promise con il falso sorriso di Satana.
«L’importante è che si muova!» saltò su Naruto sbuffando. «Deve chiederle scusa, non è così?» minacciò.
«Assolutamente» garantì Sai.
Temari e Shikamaru non poterono fare a meno di farlo passare, nonostante la loro espressione tradisse il più completo disappunto. Il jonin chinò appena la testa in un gesto beffardo e li oltrepassò silenzioso. La porta si richiuse sulle sue spalle.
Temari e Shikamaru sperarono che la stanza non saltasse in aria.

Dentro, Haru fissò il nuovo arrivato senza sapere neanche che espressione avere.
Con un misto di indignata offesa, incertezza, indifferenza e vaga felicità, coordinate da un rossore diffuso e non omogeneo, sbatté le palpebre senza sapere cosa dire.
Poi, all’improvviso, lo seppe.
«Che diavolo vuoi?» se ne uscì.
Sai sorrise imperturbabile, e andò a occupare la sedia accanto al letto.
«Sono qui per visitare un’ex allieva» annunciò tranquillo.
«Bene. Mi hai vista. Ciao» ribatté lei distogliendo lo sguardo.
«Non vedere, ma visitare» puntualizzò lui, al che Haru lo fulminò con lo sguardo.
«Ti diverti?» sibilò.
«Discretamente»
«Vai al diavolo. Perché sei qui? Per provocarmi?»
«Qualcuno sostiene che dovrei chiederti scusa»
Chiharu, inaspettatamente, sorrise e sbuffò. «Per favore…» mormorò. «Chiedermi scusa? Ma tu hai mai chiesto scusa in vita tua? E per cosa dovresti farlo oggi?»
«Non l’ho ben capito, in effetti» Sai sorrise sornione.
«Non hai mai ben capito niente, in effetti» lo corresse lei, e finalmente lo guardò. Sembrò studiarlo per un attimo, la testa inclinata e le palpebre socchiuse, e alla fine sbuffò ancora. «Tu sai che mi sono presa una cotta per te, no?» chiese, arrossendo leggermente.
Il sorriso non scomparve dalle labbra di Sai. «Lo sospettavo» si limitò a dire.
«Brutto bastardo» rognò lei. «Lo sapevi da un bel po’, e non era solo un sospetto. Ti sei divertito, hai giocherellato con me come e quanto ti pareva… e non hai pensato che a tredici anni una è più influenzabile delle donne che ti fai di solito»
«Che linguaggio»
«Ma stai zitto. Non hai mai sentito mia madre che insulta mio padre. Lei lo ha obbligato a sposarla, lo sai? E io e lei ci assomigliamo tantissimo, o così dicono»
«Stai cercando di obbligarmi a sposarti?»
«No» Chiharu sogghignò. «Non subito, almeno»
Il sorriso di Sai lasciò il posto a un’educata perplessità. «Come?» chiese.
«Dammi tempo» rispose lei, sfoderando gli occhi di Shikamaru a cui Temari non sapeva resistere. «Qualche annetto, facciamo cinque. Lasciami arrivare ai diciotto anni, così diventa anche legale… e poi ti farò perdere la testa»
Sai inarcò le sopracciglia. «Davvero?» chiese, quasi interessato.
«Ci puoi giurare» garantì lei.
Lui sorrise, e si alzò dalla sedia, pensando che tutti i tredicenni fanno promesse più grandi di loro.
«Va bene. Allora aspetto, giusto?» chiese.
«Sì. E cerca di non impegnarti nel frattempo» rispose lei, sfacciatamente sicura.
«Bene. Guarda che ci conto» ribatté lui, mascherando l’ironia.
Sorridente e scettico, Sai raggiunse la porta. Prima di abbassare la maniglia si girò ancora una volta a guardarla. Che razza di ragazzina.
La seconda visita fu annunciata da un discreto tumulto al di là del muro. Mentre Haru si chiedeva quale mostro stesse per comparire, e cercava di cancellare dalla mente l’inebriante sensazione lasciatale dall’incontro con Sai, la porta si aprì e svelò… Baka Akeru. Profondamente imbarazzato.
Questa volta non ci fu confusione, né incertezza, offesa o felicità. Solo la più pura sorpresa, mescolata a un pizzico di fastidio.
«E tu che ci fai qui?» chiese prima ancora che Akeru chiudesse. Lui arrossì.
«Sono, ehm, venuto a trovarti» disse poi sollevando il mento in un impeto d’orgoglio.
«Perché?» insisté lei, con la strana sensazione di ripetere un copione troppo noto.
«Perché ho contribuito a salvare quella tua pellaccia ingrata, ecco perché!» insorse lui, indignato. «Mi sei quasi morta tra le mani, ho dovuto lottare con i tuoi due tirapiedi per passare, e tu mi tratti così?»
«Ehi, io e te ci odiamo, ricordi?» sbottò lei. «Cosa te ne esci con queste sciocchezze all’improvviso?»
«M-ma» balbettò Akeru, spiazzato. «Io pensavo che… insomma, quello che abbiamo fatto insieme… quello che è successo…»
«Pensavi che due ore di simil-collaborazione avrebbero cancellato anni di rancore?» completò lei secca.
Lui avvampò.
«No» ringhiò.
“Sì” pensò simultaneamente.
«Va bene. Spero che schiatti. Di nuovo» sibilò acido, dandole le spalle bruscamente. Afferrò la maniglia come se le avesse fatto un torto personale, la abbassò ferocemente e uscì sbattendosi la porta alle spalle.
Chiharu rimase senza parole.
Ma perché tutti impazzivano improvvisamente? Era l’ospedale che faceva quell’effetto o il fatto che fosse quasi morta?
Ricadde sui cuscini, esasperata; se tutte le visite di quel giorno erano così, non sarebbe arrivata viva alla sera. Forse, per convenienza, poteva quasi tornare in coma.
Aspettò che qualcun altro entrasse, magari anche Kotaro e Hitoshi, ma per qualche minuto non successe niente. Accigliata, si alzò a sedere e fissò l’ingresso.
“Tutta qua la coda?” si chiese delusa.
E Naruto non veniva a trovarla?
Fu allora che la porta si aprì di nuovo.
E questa volta era Jiraya.
Okay. Probabilmente era un virus nell’aria. Ciò che sapeva di quell’uomo, del suo ex eroe, era che non la sopportava, giusto? Lei aveva insultato lui, il suo lavoro e i suoi libri… Forse voleva ucciderla mentre era debole?
«Sono appena arrivato» annunciò lui con un ghigno. «Scusa se ti ho fatto aspettare, ho scambiato qualche parola con gli altri, fuori. E ti ho portato un regalo» sollevò una busta di plastica apparentemente pesante, e la depositò sul letto, sulle sue gambe.
«Cos’è?» chiese Haru perplessa. «E perché lei è qui?»
Jiraya corrugò la fronte e si sedette sulla sedia, incrociando le braccia sul petto. Chiuse gli occhi, con aria grave.
«Ho pensato una cosa durante questi giorni» disse serio. «Insomma, non è giusto che io me la prenda con te perché le nostre idee sono un po’ divergenti. Sei ancora giovane, devi essere formata, e il compito di noi vecchi è fornire tutti gli strumenti che possono essere necessari ai giovani per questo scopo. Quindi eccoli» tese una mano verso il sacchetto.
Chiharu lo aprì e ci gettò un’occhiata dentro.
Sbiancò.
L’intera opera di Jiraya, dalla prima pomiciata all’ultima, passando per “La violenza della pomiciata”, “Il paradiso della pomiciata”, “Le tattiche della pomiciata”… tutto. Più le antologie complete.
«Sono autografate» le fece notare lui, particolarmente orgoglioso. «I collezionisti venderebbero la nonna pur di averle»
“E allora perché non le offri a loro?” si chiese lei, disperata. “Oddio, ora che me le ha regalate dovrò anche leggerle?”
«Mh? Non dici niente?» chiese Jiraya, moderatamente offeso. «Non mi ringrazi?»
«Ehm, sì…» mormorò Chiharu. «Grazie…»
«Ma ti pare?» rise il sannin. «Noi due abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ora metteremo le cose a posto!»
«Ah, bene…» bisbigliò lei.
«Okay, ora ti lascio agli altri fan! Mentre entravo mi è parso di vedere all’orizzonte persino il Kazekage in persona, lo sai? Adesso i Kage fuori dalla tua porta sono due!»
Nonostante la perplessità provocata dalla visita di Jiraya, Haru non poté fare a meno di sentirsi piacevolmente lusingata. E mentre lui usciva, allungò il collo per sbirciare fuori. Intravide la zazzera bionda di Naruto, Kotaro e Hitoshi, i capelli bianchi di Jin e… capelli rossi? Non ne era sicura.
Quando però la porta si riaprì di nuovo, fu proprio Gaara a fare il suo ingresso. Accompagnato da un uomo con il viso pesantemente truccato di viola, e vestito di nero.
«Gaara?» chiese Haru al Kazekage, sempre più sorpresa. Le visite di quel giorno diventavano sempre più strane e inaspettate.
«Ti fai chiamare per nome da tua nipote?» ironizzò l’uomo al suo fianco.
«E chi è lui?» domandò lei accigliandosi, e lo indicò.
«A quanto pare tua nipote invece non sa nemmeno chi sei, Kankuro» disse Gaara imperturbabile.
Quello, scioccato, si bloccò qualche passo più indietro.
Naturalmente Haru aveva già sentito parlare dell’altro suo zio, ma di fronte a una figura del genere non riuscì a impedirsi di arrossire.
«Scusi» borbottò, usando istintivamente il lei.
«Va bene così…» mormorò Kankuro, una mano sul viso. «In fondo ben pochi si ricordano di me… Fammi solo un favore: non darmi del lei. E chiamami zio»
«Ci… ci proverò» disse Haru turbata. Già faticava a chiamare sua madre mamma, figurarsi se riusciva a dire zio. «Ma perché siete qui?»
«Siamo venuti a visitare nostra nipote» disse Gaara con un impercettibile sorriso. «Ci hanno detto che hai creato un po’ di confusione»
«Beh…» Haru sorrise, lusingata. Poi ricordò che l’ultima volta il Kazekage le aveva fatto saltare i cinque minuti. «Ah…» fece, accigliandosi.
«Qualche problema?» domandò lui.
Lei lo fissò.
Era il Kazekage.
E si era spostato dal villaggio della Sabbia solo per lei, una nipote ingrata che vedeva una volta ogni dieci anni.
E poi era così affascinante.
Esitò, e alla fine sorrise di nuovo. «No, niente» garantì.
I successivi dieci minuti furono molto piacevoli, in definitiva. Senza eccessivo calore, con un cortese Gaara anziché zio, e costellati di chiacchiere neutre e leggere.
Alla fine il Kazekage disse che dovevano andare.
«Ah, solo una cosa» si bloccò a metà strada verso la porta. «Mi hanno detto che il tuo chakra è di tipo terra» sorrise. «Nell’improbabile caso che tu volessi un aiuto, io sono sempre disponibile»
Chiharu stava per fornire la risposta standard ‘non so ancora se tornerò ninja’, ma all’ultimo secondo si trattenne. E, arrossendo leggermente, mormorò: «Va bene… grazie»
Gaara e Kankuro se ne andarono, lasciandole probabilmente la migliore impressione del giorno.
Haru sospirò, affondando piacevolmente nei cuscini, e facendo due calcoli giunse alla conclusione che restavano fuori solo Naruto e il sesto Hokage.
Per fortuna ebbero la felice idea di entrare insieme.
«Finalmente si riesce a vederti!» esclamò Naruto allegramente. «Faccio prima a vedere l’Hokage che te»
«La verità è che sei impegnato con tuo figlio, no?» insinuò Haru con un ghignetto.
«Ehi tu, non dovresti essere debole e carina?» protestò lui indignato. E poi sorrise da un orecchio all’altro. «Sai che è un bambino bellissimo? Mi assomiglia tutto. Lo dice anche il maestro Iruka, anche se ormai dovrei smettere di chiamarlo maestro… Va beh, quando esci di qui te lo faccio vedere, anche perché è in parte merito tuo se è nato! Solo che, essendo maschio, non potevamo mica chiamarlo Chiharu. Abbiamo pensato anche a un secondo nome, ma è sempre da femmina, e poi suonava male, e allora io e Hinata…»
«Naruto» lo interruppe Kakashi, mentre Chiharu scuoteva la testa sorridendo. «Basta così»
«Ah. Certo. E’ che quando parlo di Micchan perdo la testa!» si scusò lui. «Di solito sono di poche parole, ma con lui divento logorroico… Ah, giusto, tu torni ninja, vero?»
Chiharu smise di sorridere.
Guardò Naruto. Guardò Kakashi.
L’Hokage si avvicinò al letto e sfilò di tasca il coprifronte che lei gli aveva lasciato in ufficio qualche giorno prima. Lo posò sul comodino, pulito e luccicante, accanto al marsupio.
«I medici ti hanno detto tutto, vero?» chiese. Lei annuì. «La scelta è solo tua. Conosci i rischi e sai cosa guadagneresti… ora devi solo capire cosa vuoi. Comprendo che sia difficile. Probabilmente è la scelta più difficile che possa capitarti in tutta la tua vita, o almeno lo spero. Vorrei solo farti sapere che…»
«Non ce n’è bisogno»
Kakashi si interruppe a metà, con la bocca ancora aperta sotto la maschera.
«Come?» chiese, momentaneamente spiazzato. Aveva perso il filo.
«Non c’è bisogno che mi dica tutto questo» spiegò Haru, guardandolo. «Io ho già deciso»
Silenzio.
«Cioè?» chiese dopo qualche attimo Naruto, impaziente.
Chiharu sorrise. «Sono nata per essere ninja» disse, allungando la mano per prendere il coprifronte lucente. «O così dicono. E io devo dimostrare che è giusto, no?» si fece seria. «Capisco che ci saranno molti problemi, che avrò nuovi… limiti. Ma i limiti esistono per essere superati, o così ho sempre creduto. E avere un obiettivo già in partenza è un ottimo inizio. Quindi… dovrò solo riprendere da qualche metro più indietro, e riguadagnare il terreno perso. Insomma, sono un genio, non mi ci vorrà tanto» ghignò, stringendo la placca in metallo tra le dita. «E poi volete scherzare? Una vita intera nella stessa casa dei miei? Uno impara a schivare padelle e coltelli volanti anche se non vuole»
«Ahah, in effetti Temari fa davvero paura!» concordò Naruto, di umore più che ottimo. «Allora, quando riprendi gli allenamenti?»
«Questo lascialo stabilire ai medici» sospirò Kakashi, rimpiangendo leggermente il meraviglioso discorso che aveva preparato con tanto impegno. Ma pazienza, andava bene anche così… In fondo il suo risultato lo aveva ottenuto.
«Oh sì, giusto» ritrattò Naruto accigliandosi. «Allora vado a chiedere a Sakura di farti uscire il prima possibile!»
«Veramente non intendevo quest…» tentò di dire l’Hokage, ma lui era già praticamente fuori dalla porta. Lo lasciò andare, ormai abituato ai suoi colpi di testa. «Ci penserà Sakura a riportarlo con i piedi per terra» rifletté tra sé.
«Beh, ma è abbastanza divertente, no?» chiese Haru in tono leggero, il coprifronte ora posato sulle sue ginocchia, accanto ai libri di Jiraya. «Stancante, ma divertente. E, a proposito, se chiedo cos’era il chakra rosso dell’altro giorno posso sperare in una risposta?»
Kakashi la guardò per un attimo, e poi abbassò l’unica palpebra visibile. «E’ meglio se chiedi direttamente a lui» consigliò.
«Oh» fece lei con disappunto. «Beh, forse… immagino di sì»
Ci fu un attimo di silenzio nella stanza, durante il quale Chiharu e Kakashi riuscirono a sentire le voci nel corridoio sotto forma di bisbiglio. Poi lei si ricordò di una cosa.
«Ah sì!» esclamò afferrando il marsupio. Lo aprì, e frugò al suo interno per qualche attimo. Alla fine tirò fuori una morbida piuma scarlatta, ancora perfettamente intatta, e la tese all’Hokage con un sorriso orgoglioso. «Ci sono riuscita»
Lui la prese, sorpreso. «Davvero?» chiese inarcando le sopracciglia.
«Già» annuì Haru. «Due volte. Va beh, la seconda volta era proprio messa male, volava appena, ma la prima era bellina. Piccola ma perfetta. Le ho usate per mandare i messaggi a Naruto»
«Hai usato questa tecnica? Pensavo che avresti preso un uccellino, o qualcosa di simile»
«Più o meno l’ho fatto, no?» si strinse nelle spalle. «E comunque ci sono riuscita. Sono brava, eh?»
«Sei una piccola ladra con un sacco di fortuna. Ma, te lo concedo, sei anche bravina»
Haru si accigliò. «Solo?» chiese offesa. «Ehi, ho fatto una cosa difficile! Probabilmente nessuno dei ninja del mio anno ci sarebbe riuscito. Neanche Hitoshi o Jin»
«Oh, questo è poco ma sicuro» disse Kakashi distrattamente, facendo ruotare la penna scarlatta tra le dita. La tese ancora a Chiharu. A onor del vero, neanche lei avrebbe dovuto riuscirci. Forse era più dotata di quanto avesse ipotizzato al principio; ma era meglio non dirglielo, o il suo ego sarebbe esploso. «Tieni. E’ tua» mentre lei la sistemava nel marsupio, assottigliò gli occhi. «Se non sbaglio in quel momento con te c’era Baka Akeru… Non gli hai detto nulla, vero?»
«Certo che no. E comunque non avrebbe capito un tubo»
«Non sottovalutarlo, Chiharu. Potrebbe sorprenderti un giorno»
Haru scoppiò a ridere senza ritegno. «Lui?» chiese incredula. «No. No, assolutamente impossibile»
«Spesso ci ricrediamo su molte più cose del previsto…» mormorò lui, inconsapevole veggente.
Haru smise di sghignazzare. «Forse è vero» ammise. «Per esempio, quattro mesi fa pensavo che Naruto Uzumaki fosse un buono a nulla, il peggior ninja di Konoha… mentre adesso mi sembra che le cose non stiano così» corrugò la fronte. «Ehi… solo ora mi viene in mente una cosa…»
«Cioè?» si informò Kakashi, moderatamente curioso.
Haru alzò gli occhi a incontrare i suoi.
«Posso farle una domanda che potrebbe risultare offensiva?»


Gli ultimi reduci dalla visita uscirono dall’ospedale tutti insieme, Gaara compreso. Il suo impegno era risultato essere un colloquio privato con Kakashi, ma se lui era con Haru la cosa non si poteva fare, così avevano aspettato. Alla fine si erano trovati nell’atrio i due Kage, Kankuro, Loria l’onnipresente segretaria, Kotaro, Hitoshi, Jin, e Shikamaru, che tornava a casa a farsi una dormita.
«Accidentaccio… però poteva evitare di sbatterci via così» bofonchiò Hitoshi risentito. «E’ stanca, lei. Col cavolo!»
«Magari è vero» tentò Kotaro senza molto successo. Alla fine sospirò. «Beh. Sappiamo come è fatta, giusto?» sorrise. «E va bene così. L’importante è che sia tornata nel gruppo»
«Bah, se lo dici tu» bofonchiò il piccolo Uchiha. Ma arrossì un po’.
Jin, a qualche passo di distanza, si sentì improvvisamente posare una mano sulla spalla.
«Io e te dobbiamo fare due chiacchiere» gli disse la familiare voce di suo padre, a pochi centimetri dall’orecchio.
«Ho fatto qualcosa?» domandò lui confuso.
«No, tu no; ma devo metterti in guardia a proposito di una persona… che forse ti dirà cose strane su tua madre»
Bastò quel breve accenno perché gli occhi opachi di Jin si tingessero di vita. Alzò la testa di scatto, speranzoso e stupito, e di fronte a quell’espressione da bambino Kakashi si lasciò sfuggire un sorriso. Senza dire nulla, posò una mano sulla sua testa, su quei capelli uguali nel colore e ugualmente spettinati, come i suoi. E per un attimo si perse negli occhi blu che gli ricordavano invece sua madre…
Naruto scelse quel momento per irrompere nell’atrio sbuffando.
«Non si può!» esclamò inviperito. «Sakura non la lascia uscire domani! Che seccante!»
«Chiudi quella bocca, incosciente!» gridò Sakura sporgendo la testa dal suo ufficio. Sasuke gettò un’occhiata dietro di lei, e per buona pace rimandò a Naruto il gesto osceno che lui aveva lanciato ad entrambi. Bambini.
«Non sarai tu ad essere troppo esigente?» ipotizzò Gaara. «E’ più importante la sua salute del tuo allenamento. Tu distraiti con tuo figlio»
«Ma lo sto già facendo!» protestò Naruto.
E mentre Kotaro e Hitoshi si chiedevano che cavolo stesse dicendo, dato che evidentemente non era con suo figlio ma con loro, la rossa segretaria del Kazekage degnò il biondo di una lunga e minuziosa occhiata. Sorrise impercettibilmente, sistemandosi gli occhiali sul naso. Solo Gaara se ne accorse, e una ruga sottile gli segnò la fronte.
«Su, andiamo» sospirò Kakashi riconducendo tutti all’ordine. «Abbiamo i nostri impegni, e chi non li ha deve allenarsi» scoccò un’occhiata ai piccoli. «Non è mica finita qui»
«See, see…» bofonchiò Naruto. «Solo io sto qui ad annoiarmi! Non ho mai un tubo da fare, mi sento quasi inutile!»
L’Hokage lo guardò e sorrise segretamente.
Inutile.
Che sciocchezza…


«Posso farle una domanda che potrebbe risultare offensiva?»
Kakashi inarcò le sopracciglia; questo andava oltre ogni sua possibile previsione, doveva ammettere: Chiharu Nara che chiedeva il permesso di essere tagliente?
«Prego» si limitò a dire, comunque.
«Ecco… L’Hokage non dovrebbe essere il miglior ninja del villaggio della Foglia? Il più forte?» indagò Haru. «Ma mi è parso di capire che tra lei e Naruto… sì, insomma, ho già detto che avrebbe potuto offendersi… ma mi sembra che il più forte sia Naruto. Sbaglio?»
L’Hokage sembrò riflettere un attimo sulle sue parole. Alla fine sospirò impercettibilmente – quel giorno lo stava facendo davvero troppe volte.
Ricordava benissimo quando Tsunade gli aveva offerto la sua poltrona. Jin era ancora piccolo, e lui faceva fatica a barcamenarsi con le missioni. Allora aveva pensato che sarebbe stato molto comodo un lavoro di ufficio. Ma anche lui si era chiesto perché non Naruto.
E alla fine ne aveva capito la ragione.
«Insomma, vuoi sapere perché l’Hokage sono io e non Naruto, esatto?» chiese, tanto per essere sicuro. Chiharu annuì. «In realtà è molto semplice. Pensa per un attimo alla situazione di Konoha cinque anni fa: eravamo sull’orlo di una guerra mondiale, il nostro esercito era in ottime condizioni ma ci mancavano gli strateghi, e dalla Sabbia iniziavano ad arrivare notizie dei primi problemi, che poi si sarebbero protratti fino a oggi… in una simile ottica, come ci vedresti Naruto a dirigere tutto?»
Haru ci pensò.
Fece una smorfia.
«Esattamente» annuì Kakashi. «Naruto sarebbe un Hokage perfetto… se fosse solo un po’ più riflessivo. Ma è ancora un adolescente dentro, e manderebbe al diavolo in due secondi le trattative diplomatiche che il Paese ha imbastito per anni e anni» sospirò. «Purtroppo è quasi certo che al prossimo turno sarà in prima linea, pronto ad uccidere chiunque gli soffi il posto… Per me prova un briciolo di rispetto, ma se a sostituirmi fosse tuo padre, o Sakura, o, Dio non voglia, Sasuke Uchiha, credo che farebbe una strage» sorrise. «Essere Hokage è sempre stato il suo sogno. E, affiancato da qualcuno che si occupi delle pratiche più delicate, potrebbe davvero essere il miglior Hokage che il villaggio abbia mai avuto… migliore anche di Yondaime»
Chiharu restò suo malgrado ammirata.
Nel tono di Kakashi riuscì a leggere un profondo affetto, rispetto, e anche una grande stima.
Tirò le somme nella sua mente, e scoprì che il pensiero di questo nuovo Naruto non era poi così sgradevole.
«Insomma, lui è…» iniziò, e lasciò in sospeso la frase.
Kakashi sorrise sotto la maschera.

«Sì. Naruto è il miglior ninja del villaggio della Foglia»












FINE











* * *

Spazio autore

...Ho mentito spudoratamente. <3
La volta scorsa vi avevo assicurato che in questo capitolo si sarebbe sistemata ogni cosa,
ma come vedete non è successo nulla di simile!
Sì, sono la figlia segreta di Crudelia Demon.
Ed è carina l'idea del capitolo che riprende il primo, vero? Vero? VERO?
Comunque, a questo punto tutti voi vi starete dicendo: ah, esiste un seguito!
E io vi risponderò... no.
Dovrebbe esistere, ma francamente è più di un anno che sono in ballo con Chiharu, Kotaro, Hitoshi, Jin, Baka...
E credo di essermi stufata.
Sono sempre stata una persona incostante...
Ok, ok, ok, buoni lì! Pensate al lato positivo!
Ora potete immaginare tutti i seguiti e i pairing che volete, senza che io vi angosci con i miei trucchetti!
Sapete che sono il Male.
La mia malvagità è tanta e tale da spaventarmi, sono un distillato di cattiveria, di marciume, di acredine, e di bugie.
Bugie, sì.
Perché ovviamente sto scherzando!
Il seguito c'è, e al momento ha raggiunto il terzo capitolo + prologo nella mia cartellina sul desktop.
Insomma, i lettori di vecchissima data hanno avuto la pazienza di aspettarlo per praticamente un anno, tradire la loro fiducia sarebbe veramente troppo.
(E poi ormai devo arrivare alla fine di questa storia e scrivere quello che succede nell'ultimo capitolo... è un dovere morale!)
A questo punto, vi garantisco che a settembre vedrete online il primo capitolo di "Piume nella cenere",
unico e vero seguito del Peggior bla bla bla!
Se vorrete restare con me anche il prossimo autunno, io non chiuderò la porta a nessuno.
Dunque, vediamo un po' di farci un minimo di pubblicità! XD

Per tutti coloro che si chiedono ancora qualcosa sulla madre di Jin, e non hanno gettato la spugna;
Per le persone che aspettano di vedere sviluppi sentimentali tra i mocciosi;
Per chi vuole sapere se la gara sul numero di figli tra Naruto e Sasuke avrà fine;
Per chi vuole conoscere i bambini che ora sono troppo piccoli per parlare;
Per chi si domanda "ma Neji resta nubile?";
Per chi pensa che Baka Akeru sarà sempre in seconda fila;
Per chi spera che Naruto diventi Hokage;
Per chi si ricorda di Loria l'ambigua segretaria;
Per chi si è insospettito riguardo alla piuma rossa di Chiharu;
Per chi SA che Tsuda junior non può essere scomparso e basta;
Per chi aspetta la riscossa degli Uchiha;
Per chi vuole farsi del male, ancora, insieme alla mia malvagità;
E per chi, semplicemente, si è affezionato ai personaggi che ho creato;
Se appartenete a una o più delle categorie elencate qua sopra,
allora a settembre ci ritroveremo.
Io sarò qui.


* Settembre - Piume nella cenere *
(imparate già a chiamarlo Penne nel fango, va'! E' il soprannome ufficiale! XD)


Ora, prima di lasciarvi all'ultima serie di risposte ai commenti, ho ancora un'ultima cosa da dirvi.
Dopo questo capitolo ci sarà un piccolo e stupido fuori-serie che mi è stato chiesto con insistenza sei mesi fa.
Io ve lo presento, così potrete vedere un accenno dei mocciosi nel futuro - nello specifico, di Stupido e Jin.
Sarà una mini-anteprima di due personaggi, diciamo.
Più uno, ehm, una, che non dovrete considerare granché. -.-
Se lo leggerete, tranquilli, non faticherete! XD


Ok, era la penultima cosa! XD
Questa è l'ultima:
essendo che mi è stato regalato un forum (indirizzo reperibile nella mia pagina personale),
ed essendo che è dedicato alle mie fanfic, ho deciso di sfruttarlo per fare tutto ciò che non posso fare nella pagina personale di efp!
E quindi, dopo il capitolo extra, troverete laggiù il prologo di Piume nella cenere!
Su, su, una visitina vale la pena di farla, no? <3


Topy: mi spiace che tu sia partita per le vacanze proprio oggi! ^^' Su, dai, quando tornerai avrai ben due capitoli da leggere, e la sorpresa del seguito! XD Ma per adesso ti ringrazio tanto per essere arrivata fin qui con me. Ho visto anche le recensioni alle one-shot e mi hanno resa davvero felice! Sarà dura fare a meno di "chiacchierare" con voi lettori fino a settembre... ç_ç
Kira33: nello scorso capitolo Naruto si lamentava del momento perché si supponeva che, con la battaglia finita e il nuovo nato, tutti dovessero essere felici. E invece Haru va a demolire l'umore generale! Comunque, Natsumi non si è vista, e nemmeno personaggi come Choji e Ino, a ben vedere! Sì, questo capitolo non aveva proprio il sapore della fine... XD Grazie per essere arrivata fin qui, mi ha fatto davvero piacere scambiare messaggi con te! ^_^
Ino_Chan: il finale è sempre la parte più difficile di una storia (insieme all'inizio). Come si fa a scrivere qualcosa che non risulti forzato ma nemmeno banale? E' ancora un mistero. Ma io ci provo, e tento ogni volta strade diverse. Chissà mai che mi vada bene! XD Poi c'è chi apprezza e chi non apprezza, ma nessuno ha detto che devo mettere d'accordo tutti! Ciò detto, il peggior bla bla bla finisce qui, ma spero di ritrovarti sul forum durante l'estate! ^_^ Un bacione!
RedCrossBook: io per prima sto iniziando a pensare che i miei aggiornamenti siano troppo rapidi... XD Ma se aggiornassi una volta a settimana ci avrei messo più di un anno per postare tutto Sinners. E quindi va bene così! U_U La frase sul Byakugan nello scorso capitolo era per te, esatto! XD Ma Kakashi non morirà solo per farti felice! Dimenticalo! U_U Certo... magari, nella prossima serie...
slice: sarò scema, ma sono convinta che siano i dettagli a trasformare una bella trama in una bella storia. Si può avere l'idea migliore del mondo, ma se non si costruisce dietro a quest'idea un intero universo, sembrerà sempre campata per aria! Grazie per essere arrivata fin qui, i tuoi commenti erano una certezza e mi hanno sempre fatto molto piacere! ^_^
arwen5786: essendo che è qualche giorno che non ci becchiamo via messenger, avevo scordato quanto potevi essere, uhm, ossessionata da Neji! XD Dai, almeno è uscito di scena con classe e charme, no? Non era ciò che volevi? (sì. Di' di sì, te lo ordino!) Ad ogni modo, io ero seria quando parlavo di Fay. Solo che non ho specificato che parlavo della prossima serie! <3
sammy1987: beh, Haru è fin troppo Mary Sue. un po' di sofferenza se la merita, diciamocelo! U_U Cooomunque, dopo aver letto anche l'ultimo capitolo, sei soddisfatta? Ovviamente ho lasciato tutto in sospeso, ma si sa, sono perfida... Ed esiste un'altra serie! XD
maninja87: sì, ci vuole molto di più a rispondere alle recensioni che a scrivere il capitolo, lo confermo! E per quanto la cosa mi renda molto felice, giuro che è massacrante! XD Tra parentesi, sì. Siamo praticamente a metà storia. U_U Comunque, tornando a questa, temo che Sasuke non abbia fatto una gran figura nell'ultimo capitolo! XD Sakura invece non è che si stufa del bambino... E' che quando ne fai 7 e sei un medico, sai cosa puoi e cosa non puoi fare. Mia madre quando aspettava me sbrinava il freezer! E in ospedale, prima di partorire, si è messa a sterilizzare i ferri da sola! (era infermiera, ed io ero la seconda figlia! XD) Le altre pazienti la fissavano terrorizzate e chiedevano se dovevano farlo anche loro... Tralasciando la mia biografia, comunque, grazie per essere arrivata fino a questo punto! ^_^ Ho tutte le intenzioni di procurarti un degno regalo di compleanno, per cui abbi fede!
lale16: diciamocelo, nessuno si aspettava davvero che Haru morisse! XD E infatti è viva e vegeta! Ehm, ok, forse non troppo vegeta, ma il senso è chiaro! XD Grazie per essere arrivata fin qui insieme a me, mi ha fatto molto piacere scambiare due chiacchiere!
SuperEllen: ovviamente un solo capitolo non bastava a sistemare tutto! XD Ma la postilla riguardante il seguito mi sembra più che sufficiente! E, come vedi dal mini-angolino pubblicitario poco più su, le domande che anche tu ti ponevi troveranno una soluzione... Ciò detto, mi sono quasi commossa quando hai detto di esserti innamorata di questa fic dal primo capitolo. E' stato... non so, strano e bello insieme. Grazie, perché penso che queste siano le parole che ogni scrittore sogna di sentire.
akane_val: psst... Mi sa che ora ci vuole una nuova sezione nel forum! XD Pensi che sia possibile crearla? Ebbene sì, la fine è vicina, ma non è una vera fine. Le cose in sospeso sono tante e tali che ci vuole un'intera nuova serie, altro che allungare la fic! Quindi bando alla malinconia, e fatti un sorriso con lo special che pubblicherò fra tre giorni! Ancora, grazie per aver commentato fino a qui, e - lo so, sono noiosa - grazie per il forum! >_<
Sky_Shindou: tutto ha una fine, sì, ma non sempre è vicina quanto si pensa! XD Infatti esiste un altro sequel - sono ripetitiva, lo so - e sarà sugli schermi a partire da settembre! Per maggiori dettagli su date e spoiler, c'è tutto sul forum! ^_^ E... oddio. Ti sei innamorata di come scrivo, e questo mi manda letteralmente in brodo di giuggiole! Perché un conto è innamorarsi di una storia, che non si ripeterà mai più, e un conto è innamorarsi di uno stile che invece verrà replicato nel futuro. Insomma, mi inorgoglisce da matti! Un bacione, e arrivederci sul forum! >_<
Killkenny: oooh, finalmente si può parlare del sequel come Dio comanda! Allora, sai che mi ero dimenticata dei problemi di cuore di Chiharu? XD Meno male che per pubblicare il Peggior ho dovuto rileggerlo tutto... e mi sono dovuta fare un file corposo con gli appunti, ma si può?
thembra: so che è brutto da dire, ma credo che Hinata sia stata una delusione, per Hiashi. Alla fine ha sviluppato una sua personalità indipendente in funzione di Naruto, e non ha mai capito l'attaccamento al clan del padre. Si è limitata a prendere le distanze, diciamo, e anche Hanabi non è stata un esempio di rettitudine e crescita morale! Ma Hiashi è morto e di lui non ci importa più nulla, amen. U_U Di chi ci importa, invece, è il piccolo Micchan! Adorabile piccolo pulcioso! <3 Un amore di bimbo, ecco! Nella prossima serie ho intenzione di farlo apparire sin dal primo capitolo, e, credimi, io lo amo! <3
bambi88: io ho provato a uccidere Haru, ci ho provato davvero! Ma la fetente si è ribellata. ç_ç Me tapina, penso di essere dio, ma sono soltanto una mano che obbedisce ai supremi ordini dei personaggi! Che amarezza...
Serrua_chan: tutto molto semplice, mia cara! Per andare a capo nelle recensioni devi scrivere, alla fine del paragrafo,
(con le virgolette). La frase successiva sarà automaticamente una riga più sotto! E, per contattarmi, esiste il *magnifico* messenger, e il mio molto poco originale contatto: ayachan152003@hotmail.com! XD Parlando della fic, non è che la gente si preoccupa più di Haru-ninja che di Haru-persona, è che sanno che quando si sveglierà vorrà dimostrare al mondo intero quanto è fiera e possente, e se non potrà farlo sarà piuttosto difficile da gestire! XD Grazie mille per i complimenti sulla scena ShikaTema, ultimamente sono mosca grigia (a metà tra la ShikaIno e la ShikaTema), e ho un paio di persone che continuano a sperare che io torni sulla vecchia, solida, nera via! XD A risentirci  via messenger, allora! ^_^ O, se ti sembra troppo complicato (XD), c'è il forum linkato nella mia pagina personale!
Hipatya: diciamocelo. Se riuscirò a tenere le vostre idee confuse fino alla riga precedente la rivelazione, riguardo la madre di Jin, mi potrò considerare una donna felice! XD Riguardo a tutto il resto, beh, ho un'intera terza serie per demolire e far risorgere gli Uchiha! Hitoshi non avrà affatto vita facile! E Neji... diciamo che Cami avrà di che disidratarsi di bava. U_U Comunque, mi piace parecchio il mio nuovo nomignolo! Posso adottarlo ufficialmente o dici che è troppo lungo? XD
muccina89: piega tragica? Ma dai, pensavi davvero che avrei ucciso Haru? XD Non prendiamoci in giroooooo... XD Si vedeva da metà fic che non l'avrei ammazzata, almeno secondo me! Oh, non essere triste! Perché Il peggior bla bla bla era ben lungi dall'essere l'ultimo capitolo della "saga"! XD Infatti, ce n'è già un altro. Mi limito a prendere una pausetta durante le vacanze, così riesco a mettere in cantiere qualche capitolo, e poi sarò tutta vostra, di nuovo! ^_^
Yume_Tsuki: ma quali lacrime d'addio? XD Sono lacrime di arrivederci, niente di più! A settembre sarò di nuovo in prima fila, e anche Kotaro ci sarà, sebbene non proprio in forma... Ma capirai cosa intendo quando avrò pubblicato il prologo! E ora, si stappi lo spumante! Il Peggior bla bla bla è giunto a conclusione! ^_^ Gioia, gaudio e tripudio! XD
Lily_90: dai, dai, dai, non ti arrabbiare! Lo so che il bacio è stato minuscolo e concluso nel peggiore dei modi per Shika, ma almeno c'è stato, su! XD E poi ho dimostrato che sono ancora molto giovanili! *sorriso maligno* Ah, comunque anche io adoro Shikaku e Temari a confronto. U_U Quindi ti capisco benissimo! Uh, ritieni che io abbia maltrattato i Nara a sufficienza? ^_^ Non hai ancora visto niente.
izayoi007: c'era una precisa ragione per l'assenza di Naruto, eheh... Per farlo fiereggiare come si deve nell'ultimo capitolo, doveva passare un po' di pagine in sordina! Muahahah! Coooomunque, un bel po' di nodi non sono stati sciolti, e infatti c'è un'intera nuova serie per ingarbugliarli ancora di più e poi districarli all'improvviso! Ahh, sarà un'estate divertente!
Reina: ah, spero di essere arrivata in tempo per la tua partenza, ma se così non fosse ti auguro comunque buon divertimento! >_< (che senso ha farlo se leggerai al tuo ritorno?) Ad ogni modo, i tuoi ringraziamenti mi hanno fatta pentire di concludere la fic. Sì, quando sento che qualcuno si è emozionato anche solo un pochino, concludere la cosa che lo ha emozionato mi sembra quasi un crimine... per fortuna ho ancora un seguito da proporre, e questo stempera molto la malinconia... Senza contare che, preveggente come sei, ti sei già proposta tra i lettori del seguito, e mi hai resa davvero ma davvero felice! ^_^


Aya
  
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