Sedici aprile: abbastanza.
Davvero: è una così bella giornata
fuori, oltre queste gracili pareti di carne molle;
eppure io sono qui, ferma e statica,
a raccogliere piccole lacrime d’ambra cristallizzata;
incapace di far altro; a negare ogni sentimento;
ad andare avanti come sempre; fingendo;
dilaniandomi il cuore;
ci sono ancora notti, sai? Nelle quali non mi riesce
di respirare normalmente e mi sembra quasi di
annegare dell’apnea assordante.
Davvero: è una cosi bella giornata
fuori, oltre questo corpo flaccido e inerme;
eppure io sono qui, rannicchiata nei cocci andati persi
delle emozioni, degli amori e degli affanni;
c’è questo rimorso; c’è questo dolore sottile e tagliente;
c’è una manciata di parole interdette
che non credo sarò mai abbastanza coraggiosa da dirti.
*
Note:
Una nota piccina e veloce perché sono emotivamente a pezzi e non vedo letteralmente l’ora di andare a dormire e smetterla di pensare; domani pomeriggio partirò per un’uscita con il mio gruppo scout e non ritornerò in possesso della connessione e del mio adorato pc prima di domenica mattina, pertanto sparirò giusto per questi tre giorni, ma poi
Alla prossima
hiccup