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Autore: cremomoni    17/04/2014    1 recensioni
"Era seduta sul letto che fino a pochi minuti fa occupavano entrambi. E guardava fuori dalla ampia finestra, scrutando i nuvoloni che si stavano addensando all’orizzonte. A quanto pare anche il tempo era dalla sua parte. Si sdraiò e tocco il lato del letto che quella notte aveva ospitato il suo corpo. E si sentì improvvisamente sola. "
Sono passati 9 anni dall'ultima volta che si sono visti, Veronica ha nuovamente scagionato Logan per qualcosa che non ha commesso. Anche questa volta dovranno separarsi. Ma Veronica sa bene perchè questa volta è diversa da tutte le altre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dick Casablanca, Eli Weevil Navarros, Keith Mars, Logan Echolls, Veronica Mars
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 4
 
La porta della camera era rimasta aperta e non aveva avuto voglia di alzarsi per andare a chiuderla. Sentì una porta aprirsi. Dick doveva essersi svegliato. Sentì che trafficava in cucina. Non si alzò e non si voltò. Non vide Dick prendere un biglietto dal tavolo della cucina, leggerlo e sorridere, per poi guardare verso la stanza di Logan prima di tronare nella sua camera. Una porta si chiuse. Veronica sospirò. “Neanche per Dick sarà facile, probabilmente” si ritrovò a pensare. “O forse in questi anni lui ha imparato cosa vuol dire fare a meno del suo amico per lunghi periodi. Ripensandoci, Dick non si è mai scucito quel secondo anno alla Hearst, anzi, non parlarono mai di Logan…”
 
“Eccoci!” si disse Veronica guardando l’edificio che avrebbe avuto l’onore di istruirla anche quell’anno.
Aveva trascorso la sera prima con Mac e Wallace, avevano chiacchierato di quei tre mesi davanti ad una gustosissima pizza. Avevano parlato dello stage, accennato alla partenza di Logan, fino ad arrivare al nodo cruciale, Piz. Aveva visto un’ombra di delusione sul viso del suo migliore amico, che era stata presto sostituita da un ampio sorriso. In quel preciso istante compresero che in quel secondo anno molte cose sarebbero cambiate.
«Veronica!» si sentì chiamare.
«Wallace! Ti vedo sprizzare gioia da tutti i pori! Sei entusiasta di ricominciare a quanto vedo! Aaah, beata gioventù!» disse Veronica appoggiandosi a lui come un’anziana ad un bastone.
«Questa volta hai proprio ragione!!» disse lui, sfregandosi le mani sorridendo allegramente.
«Ehi! Ciao!», «Ciao, bello!», «Graaande amico!!» iniziò a salutare Wallace a destra e a sinistra.
«Goditi questa notorietà sfuggevole» gli disse Veronica, «tra poco dovrai gettarti a capofitto sui libri ed allora vedrai…»
«Non ti conoscessi, Veronica Mars, direi quasi che vorresti essere al mio posto…»
«Neanche se mi dessi tutti i soldi che guadagnerai nella tua vita di atleta di basket… Aspetta!! Forse per quelli lo vorrei!!» gli rispose l’amica dandogli una leggera gomitata.
Si avviarono verso l’entrata.
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In quei giorni non aveva ancora incontrato Piz, ma si rendeva conto che il suo sguardo non cercava lui, non era sua la voce che prima o poi si aspettava di sentire.
Seduta in caffetteria, cercava di ripassare alcuni argomenti del corso di criminologia. Avrebbero avuto un nuovo professore, voleva dimostrargli da subito il suo valore e le sue capacità.
Una ragazza si sedette di fronte a lei, ma lei subito non se ne accorse.
«Scusami se ti disturbo, tu sei Veronica Mars, vero?» Veronica alzò gli occhi dal quaderno, seduta di fronte a lei c’era una ragazza indubbiamente molto carina, con lunghi capelli scuri e occhi verdi, dall’abbigliamento tipico di coloro che abitano nella zona di Neptune con codice postale 90909.
«Così si dice in giro!» le rispose con un incoraggiante sorriso. «Cosa posso fare per te?»
«Avrei bisogno… ecco, sì, del tuo aiuto. Mi hanno consigliato di rivolgermi a te. È un problema personale…» aveva iniziato la ragazza.
«Veramente non esercito più» le aveva risposto Veronica. Aveva preso quella decisione all’inizio delle vacanze: niente più guai, un unico obiettivo, l’FBI.
«Oh… Ehm… Non… Non sapevo, scusami» rispose la ragazza iniziando a guardarsi nervosamente in giro, stringendo forte le mani che teneva in grembo. «È che è davvero una questione importantissima…» tentennava. Veronica lesse terrore nei suoi occhi e nell’atteggiamento del suo corpo. Qualunque cosa fosse, doveva spaventarla davvero.
«Sentiamo, vediamo se c’è qualcosa che posso fare per te…» disse Veronica con un sospiro.
Sollevata, la ragazza sospirò ed iniziò a raccontare: «È un mese che ricevo strane lettere anonime. Prima che tu me lo chieda, sì, mi sono già rivolta allo sceriffo, ma quel – come si chiama? – Van Lowe mi ha liquidato dicendo che è solo uno scherzo. Tieni, leggi!» le porse un foglio stropicciato.
 
“Mio unico amore,
i tuoi capelli profumano di lavanda,
i tuoi grandi occhi verdi sono un abisso per me.
Bramo guardarti, annusarti, vederti.
Ricordati, io ti osservo.”
 
Allegate c’erano delle fotografie della ragazza mentre pranzava, studiava, chiacchierava con le amiche, ascoltava una lezione.
«Io non so proprio chi sia…» sbottò la ragazza.
Veronica era profondamente turbata, le foto erano di buona qualità, molto probabilmente scattate con una macchina fotografica ad alta risoluzione, ma soprattutto erano molto ravvicinate, come se la persona che le stava scattando fosse molto vicina. Comprese il nervosismo della ragazza, si ricordava bene delle foto che aveva trovato nello studio del padre, foto il cui soggetto era lei.
«E non hai idea… scusami, mi sfugge il tuo nome» iniziò Veronica.
«Hai ragione, scusami, Jordan, Jordan Carter»
«Ecco, Jordan, non hai proprio idea di persone che potresti esserti inimicata l’anno scorso? Che so, un ex ragazzo? Oppure hai preso una A di troppo scavalcando qualcuno in una qualsiasi graduatoria? Sei una cheerleader ed una fidanzata gelosa ti ha vista flirtare con qualche bel giocatore?»
Jordan non rispondeva, mentre Veronica le faceva quella domanda aveva abbassato lo sguardo ed ora lo teneva fisso sulle proprie mani.
«Jordan?» Veronica la riportò alla realtà.
«Beh, ecco… non ti ho detto tutta la verità…»
«Se non mi dai tutto il materiale possibile su cui lavorare, non saprei come aiutarti…» La incoraggiò Veronica.
«Sono accaduti due episodi quest’estate. Uno riguarda Dick Casablanca, l’altro un professore…»
Veronica la guardò con gli occhi sbarrati.

Dick, Dick, Dick, Dick…… 
  
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