Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Deb    18/04/2014    1 recensioni
L’amore è un sentimento strano. Spinge le persone a comportarsi in maniera assolutamente irrazionale, ma è proprio questo il bello. Ed io ho vissuto di tutto. L’istinto mi avrebbe dovuto suggerire di scappare, di abbandonare tutto, di fregarmene, ma come potevo se la persona che amavo, che amo, è stata ripetutamente in pericolo? Ho utilizzato quindi il mio amore come spinta alla sua sopravvivenza. Sapendo che, con tutta probabilità, non sarei riuscito a vivere io stesso. [...]
Poi è arrivato l’inferno. [...]
Mi ha ferito. E la ferita è tuttora aperta.

{A Gabryweasley ♥}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Feelings After-war ~ Katniss/Peeta'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Gabryweasley
che era curiosa di leggere questa fic
e a cui voglioh tantoh tantoh beneh!
Sei la mia sorellinah del cuoreh, patatah!
E ora...
SCRIVIH!!! ♥

Un uomo da bruciare

L'avrai, l'avrai
con slancio e con amore,
l'avrai, ma tu non sai, il prezzo che dovrai pagare!
Scappa! Fuggi! E salva qualche cosa in te!
E non lasciarli fare
Non diventare, un uomo da bruciare!
Renato Zero




L’amore è un sentimento strano. Spinge le persone a comportarsi in maniera assolutamente irrazionale, ma è proprio questo il bello. Ed io ho vissuto di tutto. L’istinto mi avrebbe dovuto suggerire di scappare, di abbandonare tutto, di fregarmene, ma come potevo se la persona che amavo, che amo, è stata ripetutamente in pericolo? Ho utilizzato quindi il mio amore come spinta alla sua sopravvivenza. Sapendo che, con tutta probabilità, non sarei riuscito a vivere io stesso. Non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto. Cosa avevo da perdere? Katniss non mi amava, non mi aveva mai visto, aveva sempre guardato attraverso di me. Ero un ragazzo invisibile ai suoi occhi. Avrei lasciato la mia famiglia: una madre burbera e dei fratelli con i quali non avevo certamente un rapporto equivalente a quello di Katniss con Prim. L’unica persona che mi dispiaceva davvero lasciare era mio padre. Ma sarebbe andato avanti. Aveva comunque gran parte della sua famiglia e si sarebbe consolato, l’avrebbero aiutato. Ci sarebbero stati l’uno per l’altra comunque. E sicuramente avevano messo in conto il fatto che sarei morto. Quante probabilità avevo di uscire incolume dagli Hunger Games?
Invece, a discapito di qualunque prospettiva, Katniss aveva fatto qualcosa di così coraggioso, di così impavido da riuscire a salvare tutti e due. Ed avevo creduto, avevo sperato, che la mia persona fosse divenuta visibile ai suoi occhi. Che si fosse comportata in tale maniera perché finalmente mi aveva visto. Ho avuto la presunzione di pensare che si fosse soffermata a considerare me come io pensavo a lei.
Ed i miei sogni, quelli che il ragazzino innamorato ha sempre avuto, sono tornati più prepotenti che mai. Il pensiero di stare con lei, di essere amato tanto quanto io amo lei. E, inoltre, sono riuscito a mantenere fede ai miei propositi di non cambiare, di rimanere lo stesso. Ho avuto delle perdite, ho ucciso, ho visto la morte in faccia, ma dentro sono rimasto sempre io. Probabilmente anche questo è merito di Katniss. Mi ha fatto vedere come sia possibile fare del bene anche in situazioni disperate.
Poi è arrivato l’inferno. La verità. La scoperta della recita. La consapevolezza di essere diventato una pedina nelle mani di Katniss stessa, invece che di Capitol City. Di essere stato utilizzato. Anzi, quello che più mi ha fatto male è stato l’aver preso coscienza che il mio amore per lei è stato preso, calpestato, usato per i suoi scopi. L’ho fatto anche io: ho cercato di trarre vantaggio da esso, ma un conto è che lo faccia io, un altro è vederlo martoriato da colei che vorrei mi amasse. Senza chiedermene il permesso. Mi ha ferito. E la ferita è tuttora aperta. A distanza di anni, con Katniss che dorme al mio fianco, che mi ama davvero, con due figli che dormono nella camera adiacente alla nostra.
Ma l’amo. L’amo così tanto che credo di poter soprassedere a tutto. A lei che, a discapito di come ha trattato inizialmente il mio amore, mi ha salvato la vita. A Capitol City che successivamente mi ha fatto tornare nell’arena proprio perché dovevo continuare a provare a proteggerla. Al Presidente Snow che mi ha torturato e fatto credere che Katniss fosse un ibrido.
Mi hanno distrutto. Mi hanno reso tutto ciò che non volevo essere. Ma sono tornato. Ho combattuto per lei, ma soprattutto per me. Perché sono stato una pedina, ma ho avuto la forza di tornare a non esserlo. E l’ho conquistata. Ho sofferto, ma ora so che è con me e soltanto con me.
Ho più volte pensato che tutto ciò che ho trascorso sia stato per lei, ma la verità è che ho fatto tutto soltanto per me stesso. Perché volevo stare con lei, volevo poterle stare vicino senza chiederle nulla in cambio, volevo sentirla al mio fianco senza averla effettivamente. Ho deciso di mia spontanea volontà di diventare un uomo da bruciare e non l’ho fatto per Katniss, ma per me. Ho rischiato tutto ed ho perso tanto. Ed è tutta colpa del mio egoismo. Volevo rimanere al suo fianco sapendo di non essere ricambiato, volevo che mi vedesse e l’ha fatto. L’ha fatto durante i settantacinquesimi Hunger Games e l’ha fatto dopo essere stato depistato. Ho lasciato che mi facessero tutto ciò che volevano, soltanto perché il mio egoismo voleva che Peeta Mellark fosse visibile ai suoi occhi.
Oggi siamo qui, siamo andati avanti, abbiamo ricostruito il Distretto 12 e siamo riusciti a creare un futuro migliore. Siamo insieme e ci sosteniamo a vicenda. Probabilmente, se le cose fossero andate diversamente, saremmo comunque una coppia sposata. Da ragazzo non lo comprendevo, ma lei ha me ed io ho lei. E credo fermamente che lei mi ami con tutta se stessa, le sue azioni lo hanno sempre dimostrato, ma io ero troppo stupido e cieco per notarle e pensavo soltanto che non fossi abbastanza per lei, che dovessi fare di più.
L’ho capito quando sono riuscito a ritrovare i miei ricordi, quelli veri. Li ho rivissuti tutti, con sofferenza, con dolore, ma con gli occhi di una persona più matura, in grado di comprendere ciò che gli occhi di un adolescente non riusciva a vedere. Eravamo ragazzini che vivevano in un mondo rotto e pazzo, che non avevano la certezza di un futuro. Venivamo sospinti dalla paura di perdere tutto, e non avevamo tempo di pensare che l’amore sarebbe potuto sbocciare realmente. Eravamo troppo preoccupati per credere davvero che l’uno amasse l’altro e troppo stupidi per fidarci del tutto l’uno dell’altra come invece accade ora.
Se io brucio, lei brucerà con me. Ed è sempre stato così. Da quando il destino ci ha spinto l’uno al fianco dell’altro.



Ascoltare Renato Zero e pensare a Peety, ma come si fa? No, davvero. Amo le canzoni di Renato Zero, soprattutto quelle vecchie come quella che ho citato qui – e che mi ha fatto venire in mente questa fic così introspettiva! – o “Il Carrozzone”, che ho utilizzato per la fanfic su Peeta: “Solo”. Okay, Renato Zero mi ispira a scrivere fanfiction introspettive su Peeta. xD
Ma sono bellissime anche “I migliori anni della nostra vita” – “Sogni di Latta” – “Manichini”. Sì, sto cercando di dirvi: “Ascoltate Renato Zero se non l’avete ancora fatto”.
Ad ogni modo, forse questa fanfiction è un po’ sconclusionata – anche se spero di no – il fatto è che la canzone mi ha ispirato tantissimo e mi ha fatto pensare a Peeta che riesce ad avere Katniss perdendo comunque tantissimo. È diventato per l’appunto un uomo da bruciare ed è stato bruciato. E poi ci stava benissimo visto che KitKat è la ragazza di fuoco, dai. u.u
Ho pensato che Peeta sarebbe potuto scappare, che non valeva la pena penare per Katniss, che l’istinto di sopravvivenza gli abbia detto di non offrirsi volontario al posto di Haymitch. Ma ovviamente lui non l’ha ascoltato. E ho pensato che Peeta potesse pensare che fosse un egoista, sì, perché è voluto stare vicino a Katniss anche se avrebbe potuto farne a meno, come se si incolpasse per essere stato sempre presente, anche se magari lei non voleva. Facendola sentire in colpa per ciò che gli era successo. Ed ho pensato che Peeta non si fidasse completamente di Katniss, come d’altronde Katniss non si fidava completamente di Peeta. Non del tutto, almeno. Lui pensava che lei fosse spinta dal cosiddetto sdebitamento e lei pensava, beh, lei è tarda. Non pensava ed era sempre dubbiosa sulla lealtà di Peeta o su i suoi sentimenti. E ciò ha spinto Peeta a dare tutto quello che poteva dare, anche se l’istinto gli diceva di non farlo, che lo poteva evitare.
Diciamo che il pezzo di canzone che ho citato, l’ho visto molto come se fosse l’istinto di Peeta che parlava. xD Perché lui, per avere Katniss ha pagato un prezzo altissimo ed il verso “non diventare un uomo da bruciare” l’ho inteso come se fosse “non diventare una pedina nelle loro mani” cosa che, sappiamo bene, è successa.
Spero che siate riuscite a capire la mia logica ed il senso che volevo dare alla fanfiction. E ovviamente spero che vi sia piaciuta! :)
Il... uhm... Il... divisorio (eccoh!) è stato fatto dalla pavonessah LaGatta :3 Grazie, cuoreh!
Bacioni
Deb

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Deb