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Autore: Sherlokette    19/04/2014    3 recensioni
Tratto dal testo:
Era il 2002 quando mio nonno finì in manicomio. Avevo 10 anni.
Oggi di anni ne ho 21, e per tutto questo tempo non mi è stato mai permesso di andarlo a trovare. Come se la follia fosse contagiosa.
Solo adesso mi rendo conto che non è pazzo.
Cosa succede quando i miti racchiudono un fondo di verità?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per i due giorni seguenti Loki mi fece giurare a più riprese che se fosse rimasto di nuovo in casa da solo avrei dovuto contattarlo almeno due o tre volte tramite il nostro collegamento telepatico. Solo il mercoledì mattina sembrava aver superato la “fase d'abbandono”, come l'avevo definita io, e chiacchierando seduti al tavolo della cucina mi propose un'idea interessante: - Ricordi quando ti ho suggerito di vendicarti del tuo ex capo? -

-Me lo ricordo, sì. -

-Direi che la vendetta è fredda al punto giusto. Ti va di uscire con me stasera? -

-Cosa hai in mente? - Mi alzai e incrociai le braccia dietro la schiena, camminandogli intorno mentre lui sorseggiava un bicchiere di succo d'arancia.

-Niente, solo qualche tiro mancino per rovinare la festa di stasera. Ci saranno ospiti molto importanti, e fonti sicure mi dicono che sarà presente uno dei maggiori finanziatori del locale. Fargli fare una figuraccia mi sembra il minimo, non credi? -

Poggiai le mani sullo schienale della sua sedia e mi avvicinai lentamente col volto accanto al suo: - Qual'è il piano? -

-E' presto detto: dovrai solo travestirti, ma a quello ci penserò io. Avvertimi quando esci dalla biblioteca, stasera, io ti aspetterò sul retro. Ti trasformerò e poi rientreremo insieme; a quel punto posso garantirti che ci divertiremo. -

-Come funziona, io ti indico la vittima e ti dico quale scherzetto fargli? -

-In parte. - Si alzò, ponendosi di fronte a me: -Tu decidi prima, io agisco di conseguenza dopo. -

-Niente di troppo eclatante, però. Voglio tenere il meglio per ultimo, qualcosa che coroni il tutto come in un'opera teatrale. -

-Mi piace il tuo lato vendicativo. Dovresti tirarlo fuori un po' più spesso. -

-Non si chiama vendetta, ma soddisfazione personale. Voglio vedere Mr White impallidire dalla vergogna! -

-Mi sembra che tu ti esalti un po' troppo per questa “soddisfazione”. -

-Mh... Forse è vero. - Ripensai poi ad una delle informazioni che mi aveva dato: - Hai accennato a delle fonti sicure. Quali sarebbero? -

Con un sorrisetto strano, Loki mi diede le spalle: - Ho solo capito che mi conveniva tenermi buone le mie colleghe. -

Spalancai la bocca, cercando di non ridere: - Hai... flirtato con le mie ex colleghe? -

-Non direi flirtato, ho solo... fatto il carino con loro. Mi sono mostrato gentile, con cose tipo lavare i piatti e eseguire compiti faticosi che loro non potevano fare. Anche se Cassie insiste nel volermi presentare la sua compagna di stanza, e temo che non si limiterebbero ad offrirmi the e biscotti. -

A quel punto cominciai a ridere in modo incontrollabile, e alla domanda del dio su che cosa mi fosse preso riuscii solo a rispondere: - Devo... Andare!... -

 

 

 

La giornata trascorse tranquilla, e ne approfittai per provare a leggere il libro che mi aveva prestato il signor Wednesday. Era in inglese, ma partiva dal lunedì, il che mi sembrò strano, considerando che per noi anglosassoni è il secondo giorno della settimana.

Ne dava prima una breve introduzione sull'origine latina (Lunae dies), poi ne forniva un traduzione in varie lingue, fra le quali il tedesco, l'italiano e lo svedese. Non mi accorsi così che il tempo fra un cliente e l'altro passava, fino ad arrivare all'ora di chiusura.

Il mio capo domandò: - Ti ricordi delle gemelle? -

-Alice e Agatha Folks? -

-Sì, mi hanno chiesto se tornerai anche questa domenica. A quanto pare gli sei piaciuta. -

-Sono tutti dei bravi bambini; sono loro che piacciono a me! - risposi sorridendo.

Il signor Wednesday spostò lo sguardo sugli scaffali, e iniziò a parlare più per se stesso che rivolto a me: - Ho sempre pensato che i bambini sono la risorsa più importante per il futuro. A noi spetta il compito di educarli, farli crescere consapevoli della vastità del mondo e dare loro saggezza e forza necessaria ad affrontare l'avvenire. Lo so, sono padre anch'io, e ho sempre fatto del mio meglio per guidare i miei figli. -

Mi soffermai, incuriosita dall'ultima frase: - Siete padre? -

-Sì, Mystery. Anche se ultimamente i rapporti non sono dei migliori. Ma ora vai, penso che tu abbia da fare adesso. -

-Sì, beh... Allora buonasera, signore. -

-Anche a te. Ci vediamo domani. -

Lasciai la biblioteca, orgogliosa delle parole del mio capo ma anche interrogandomi sulla nuova informazione sul suo essere padre. Ma poi, concentrandomi sul mio nuovo obiettivo, lasciai perdere, e mi diressi a passo veloce verso l' “Old Tea Cup”, mandando un semplice messaggio a Loki: “Arriva la tempesta.”

 

 

 

Lo trovai ad aspettarmi dove avevamo pattuito, e con fare solenne mi posizionò di fronte ad una superficie riflettente, in quel caso la nuova caldaia per la cucina in acciaio rinforzato.

-Ora lascia lavorare l'artista... - Agitò le mani con gesti rapidi e precisi tutt'intorno a me, dalla testa ai piedi, e osservai il cambiamento che stava avvenendo su di me: guardai la mia figura slanciarsi su dei tacchi abbastanza alti, neri, il mio fisico assumere le fattezze di quello di una diciottenne, in un abitino nero dalla gonna corta, i capelli mi diventarono biondi, lunghi e mossi e gli occhi diventarono blu, dalle ciglia lunghe. L'ovale del mio viso cambiò, diventando più magro, e mi ritrovai truccata in toni che mai avrei indossato.

-Che te ne pare? -

Mi toccai la faccia, sbalordita: - Quanto durerà la trasformazione? -

-Per tutto il tempo che vorrò. Non stai affatto male, sai? -

Lo guardai storto.

-Va bene, è solo per questa notte. Entriamo adesso. -

La festa era meno chiassosa di quanto mi aspettassi, anche se la musica era alta e gli ospiti non superavano i trent'anni. Vedevo le mie ex colleghe passarmi accanto con i vassoi carichi di bicchieri pieni o vuoti, e tutta la sala principale era stata rivoluzionata per fare spazio ad un enorme tavolo imbandito di ogni ben di... déi, nel mio caso.

Accanto a me, Loki mi sussurrò di individuare la prima vittima, e di comunicargliela appena fosse ripassato vicino a me, poiché doveva comunque lavorare.

Feci un cenno d'assenso, iniziando a guardarmi intorno, e presto individuai una donna che stava facendo la civetta con alcuni uomini. Quando il dio degli inganni mi passò accanto, sussurrai: - Quella. Fai del tuo meglio. -

Nessuno a parte me notò il lesto movimento della mano del mio amico, e dopo due o tre secondi vidi la donna che rideva iniziare a starnazzare come un'oca. Confusa, fra le risate generali lei iniziò a toccarsi la gola, e a dire che forse le era andato il drink di traverso, ma quando ricominciò con quel verso tutti coloro che le stavano attorno iniziarono a preoccuparsi. Fra le risate generali, la donna scappò via, e quando Loki passò di nuovo vicino a me, dissi: - Ottimo lavoro. -

-E siamo solo agli inizi... - rispose, malizioso.

Gli scherzetti si susseguirono in un crescendo sempre più spassoso: un uomo grasso seduto vicino al buffet si ritrovò con le ali di pollo nel suo piatto che volavano via, una ragazza si mise ad urlare quando una piccola biscia le sbucò dal bicchiere di champagne, e quasi non mi misi a ridere come una matta quando dieci uomini inciamparono sui loro piedi perchè qualcuno gli aveva annodato assieme le stringhe delle scarpe.

Un tizio tentò un approccio con me, e i miei tentativi di allontanarlo servirono a poco, così Loki intervenne facendogli fare una figuraccia: fece in modo che il suo drink gli si rovesciasse addosso senza sosta.

“Grazie, era davvero appiccicoso!” pensai, sorridendo al dio.

“Non c'è di che. Stai all'erta, sei troppo carina stasera.”

Verso la fine della serata Mr White era sull'orlo di una crisi di nervi: lo vedevo, in mezzo agli ospiti, pallido come un cencio cercare di capire la natura di tutti quegli incidenti strani, e rivolgersi a quello che capii essere il suo maggior finanziatore con inchini goffi e rassicurazioni biascicate.

-L'ultima vittima sarà lui - dissi a Loki, indicando con un cenno del capo l'uomo.

-Cosa vuoi fargli? -

-Il gran finale... - conclusi con un sorrisetto sul volto che non mi apparteneva.

-Allora mi darò da fare... -

Per concludere la serata in bellezza (nonostante il numero degli ospiti fosse diminuito di un buon terzo) vennero portate varie bottiglie di spumanti e champagne dall'aspetto costosissimo.

Fu allora che sussurrai all'orecchio del mio “partner” l'idea che mi era venuta in mente, e lui si limitò a sorridere e a dirmi: - Avevo detto che mi piaceva il tuo lato vendicativo, ora posso dire che lo adoro. Mi metto all'opera. -

Osservai ad una distanza di sicurezza le varie cameriere e Loki disporre le bottiglie sul lungo tavolo del buffet, ormai ridotto all'osso, in una formazione piramidale che puntava verso l'alto, e Mr White annunciò che la serata sarebbe finita con la degustazione di pregiati champagne francesi di ottima annata, stando di fronte ad esse come un presentatore di qualche concorso famoso.

Fu allora che Loki mi raggiunse al posto che avevo preso, abbastanza in alto da gustarci la scena, e gli mormorai: - Adesso. -

A braccia larghe e con un sorriso che cercava di essere spontaneo in volto, il mio ex capo non si accorse subito che il tavolo dietro di lui stava tremando. Fra gli ospiti corse un “oh” preoccupato, e quando iniziarono a tremare anche le bottiglie Mr White si voltò, col sorriso sempre più ridotto ad una smorfia grottesca.

Partirono i primi tappi di sughero dalle bottiglie, che schizzarono come proiettili sul soffitto per poi ricadere sulla testa di qualche malcapitato; si infranse un lampadario; preziose gocce di champagne gocciolarono sempre più copiosamente, finché la piramide di bottiglie non esplose con un fragoroso “crash”, spargendo il contenuto sulle persone più vicine, ma cosa ancora più importante inzuppò per bene Mr White e il suo finanziatore. La gente prese a correre a destra e a manca nel panico, mentre il mio ex capo rimase lì, imbambolato, come se non riuscisse a capacitarsi di cosa fosse appena successo.

Presi Loki per un braccio e lo spronai ad uscire dal retro, e una volta fuori iniziammo a correre, diretti verso casa, senza voltarci indietro.

 

 

Giunti sul pianerottolo, il dio mi restituì il mio vero aspetto, e riprendendo fiato ci lasciammo andare ad una soddisfatta risata.

-E'... stato... pazzesco!! - esclamai.

-Sono capace di molto peggio, ma ho voluto trattenermi per evitare guai. -

-Sei stato fantastico! Li hai stesi! -

Mi appoggiai alla parete con la schiena, e Loki accanto a me.

-Sei contenta, adesso? Gliel'hai fatta pagare a quel bellimbusto! -

-Contenta? Non rende l'idea! - D'istinto, con un saltello gli schioccai un bacio sulla guancia: - Grazie mille, Loki, grazie di cuore! -

Lui rimase immobile, e io poi mi resi conto di cosa avevo fatto. Il mio sorriso svanì. Subito provai a giustificarmi: - Scusa, mi sono... fatta trasportare dall'euforia... -

-No, no, non scusarti, io... Caspita. Per la prima volta non so cosa dire. -

-Mi dispiace, credimi, di solito non faccio così. -

-Non mi hai mica dato un pugno; non preoccuparti. Entriamo, adesso? -

-Oh, certo, sì. -

Cercai le chiavi nella mia borsa, e dietro di me sentii ancora la voce di Loki mormorare un sommesso e indefinito: - Prego. -

Sorrisi.

  
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