Note: Mr Darcy/Elizabeth Bennet, Orgoglio e pregiudizio.
Non credo di dover spiegare molto, se non il fatto che la vicenda si svolge
ovviamente prima della dichiarazione di Darcy ad
Elizabeth e ho voluto assumere il punto di vista di Mr
Darcy. Lo so, è stata una scelta audace e rischiosa,
ma ho sempre voluto veder di più i conflitti che opprimevano il nostro Darcy.
Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male
35.
«Love is,
in fact, everything it's cracked up to be. It
really is worth fighting for, being brave for, risking everything
for. And the trouble is, if you
don't risk anything, you risk even
more».
Fitzwilliam Darcy era un
uomo razionale, di sani principi e molto poco incline alle umane tentazioni:
ragion per cui, quando nella sua mente – e forse, tutto sommato, anche nel suo
cuore – erano germogliati dei sentimenti assolutamente estranei alla sua
natura, si era trovato faccia a faccia con una lotta interiore. Aveva smesso di
contare i passi compiuti sul pianerottolo, ben certo che ormai tale attività si
stesse verificando da ore; in alcuni momenti, invero, alternava la foga alla
quiete e così sedeva alla sua scrivania, in cerca di uno stralcio di carta e un
calamaio.
“Questi mesi…
sono stati un tormento, un vero tormento”, la mano scivolava sulla carta, dominando
sulla sua coscienza, “E ho lottato contro
la mia volontà, le aspettative della mia famiglia, l’inferiorità delle vostre
origini”.
Rilesse con attenzione, distanziando il foglio di carta a debita distanza,
dopodiché lo poggiò con violenza sulla scrivania: no, si disse, si trattava di
una dichiarazione sin troppo lasciva per i suoi gusti.
Dov’era la razionalità, il buon senso, il puro e semplice dato oggettivo che lo
contraddistinguevano da sempre?
La mente combatteva contro i suoi sensi, in una lotta impari, Mr Darcy non poteva far altro che
arrendersi di fronte a tale potenza: “Vi
chiedo di mettere fine alla mia agonia”, scrisse, ancora, avvertendo quello
stesso tormento tra le dita.
Poi, una presa di coscienza improvvisa: Miss Elizabeth Bennet
meritava di più, molto di più, non sarebbe stata di certo una lettera a render
giustizia alle sue incommensurabili pene. Quindi, in un gesto puramente
istintuale, tutt’altro che affine al suo carattere, strappò la lettera e la
gettò tra le fiamme del caminetto. Ebbe quasi l’impressione che il fuoco
ruggisse, invero, mentre l’inchiostro bruciava e si tramutava in cenere.
Se si potessero spegnere i sentimenti
in tal maniera, pensò Mr Darcy,
ammettendo per la prima volta che nel suo cuore vi era qualcosa ben oltre l’umana
sofferenza.
“… Vi amo”, recitò a se stesso, “Con grande ardore”.
Miss Elizabeth Bennet sarebbe giunta l’indomani a Rosings e, in un modo o nell’altro, Fitzwilliam
Darcy avrebbe
palesato i suoi sentimenti: d’altronde, se non si è disposti a correre un
rischio per amore, per cosa lo si dovrebbe permettere?
♥