Diciassette aprile: veglia.
“Perché siamo un po’ tutti come la pizza;
siamo uguali, ma con condimenti diversi.”
L’incenso pervade l’ambientesiamo uguali, ma con condimenti diversi.”
ostruisce la gola e le narici;
vacillo tra la realtà e l’illusione;
il sapore zuccherino delle parole notturne
ancora intacca la lingua e le labbra;
crollo e mi rialzo; mi assopisco e ritorno cosciente
di me stessa, del fruscio delle foglie sopra la mia testa,
dei respiri leggeri e sognati, densi di aspettative.
La litania sconosciuta danza tra note altisonanti
trema nella luce soffusa delle candele
e accarezza la soffocante penombra alle mie spalle:
lascio vagare lo sguardo sui volti altrui
sconvolti da smorfie di stanchezza;
mi domando se sui miei lineamenti si leggano o meno
tutti i miei dubbi e le mie domande senza risposta.
*