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Autore: kk549210    21/04/2014    1 recensioni
La vita dolceamara dei piccoli insetti ronzanti in sei brevi quadretti narrativi...
Genere: Satirico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ARISTOCLE, FUCO FILOSOFO
 
Il fuco Aristocle era un tipo molto tranquillo che se ne stava un po’ in disparte rispetto agli altri suoi concittadini. Viveva infatti in periferia, tra gli alberi di acacia, in un luogo adatto alla meditazione, che costituiva il suo pane quotidiano: Aristocle era un filosofo e dedicava le sue giornate all’osservazione della natura che lo circondava ed alla speculazione metafisica. I suoi bisogni materiali erano molto limitati, perché egli era assai temperante ed spesso addirittura si doleva di essere un peso per la società, di essere per sua stessa natura inerte ed improduttivo, anche se però era contento, in un certo senso, di essere nato fuco: riteneva infatti che questa sua condizione gli permettesse di porsi certi interrogativi che alle api non passano nemmeno per la testa, prese come sono dal loro frenetico ritmo di lavoro.
In un bel pomeriggio di maggio, Aristocle se ne stava nel boschetto con il suo discepolo preferito, un giovanissimo fuco di nome Eudosso, ed insieme dialogavano sul loro argomento preferito, la vita delle api e l’organizzazione della loro società.
- Maestro Aristocle, perché tra le api solo la regina può avere figli, generando fuchi ed api? - chiedeva Eudosso, bramoso di apprendere.
- Mio caro Eudosso, le api sono animali molto strani: vivono e lavorano solo per la società, visto che non possono farlo per la loro prole, come invece fanno tutti gli altri esseri della terra, cominciando dai più infimi sino all’uomo (ciò l’ho scoperto osservando il mondo intorno a me durante tutta la mia lunga vita). Probabilmente ciò accade perché esse sono assorbite così totalmente dal lavoro da non avere il tempo per occuparsi di una eventuale prole. Forse è meglio così: se le api avessero dei figli sarebbero probabilmente madri poco premurose ed allo stesso tempo pessime produttrici di miele. Il bello della nostra società è la categorica suddivisione dei compiti: ognuno fa ciò che deve fare, e lo fa bene, perché deve occuparsi solo di quello!
- Perciò la regina mette al mondo nuovi fuchi e nuove api, l’ape bambinaia accudisce le piccole larve, l’ape architetto progetta le nuove abitazioni di cera, l’ape guardiana sta attenta che nessuno entri nell’alveare, l’ape bottinatrice raccoglie il polline che diventerà poi dolcissimo miele...
- Bravo, Eudosso! Sei proprio un filosofo nato!
- E noi fuchi, qual è la nostra funzione nella società, maestro Aristocle?
- Me lo sono chiesto molte volte, ma una risposta soddisfacente, ad essere sincero, non l’ho ancora trovata. Forse noi fuchi abbiamo la testa più grossa perché dobbiamo ragionare, dobbiamo essere dirigenti, politici o filosofi, oppure puri e semplici fannulloni, condannati ad esserlo per sempre. 
  
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