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Autore: YOUSHOULDLETMEBE    21/04/2014    4 recensioni
Il mondo di glee trasferito in quello di Hunger games.
La storia d'amore tra Brittana e Santana proiettata nell'arena.
***
Dal testo: «Faremo capire a Capitol City che non possono trattarci come se fossimo loro, noi siamo nostre, e di nessun altro.»
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Mi alzo da terra e, senza lasciare il pugnale che ho in mano, raggiungo la fine della piattaforma di legno.
La luna brilla nel cielo coperta da non troppe nuvole e la neve scende candida.
Sebastian dorme profondamente, credo fossero giorni che non chiudesse occhio e quando gli ho detto che avrei fatto da guardia non ha avuto niente da ridire,
e poi io ‘sta sera non sarei mai riuscita a dormire, non dopo tutto quello che è successo.
Mi siedo sul bordo dell’intreccio di rami, un po’ di vento forte e potrei cadere di sotto, ma poco importa, oggi non c’è vento.
Abbasso le palpebre per un attimo e nel buio vedo gli occhi di Brittany che splendono.
Torno a guardare il panorama che m circonda con eccessiva fretta.
Mi sembra quasi di vedere delle piccole impronte sulla neve, un ammasso di capelli biondi che svolazzano davanti ai miei occhi.
No, è solo la mia immaginazione, lei non verrebbe mai a cercarmi.
Forse potrei farlo io…
Non avrei dovuto dirlo, adesso non riuscirò a pensare ad altro, non riuscirò a non pensare che la mia Brittany è ancora lì sotto, sotto l’assassina.
E così il resto della notte diventa un tormento, tra i ricordi che mi sovrastano, le idee di come sarei potuta restare, e quelle di come potrei ritornare.
E tutti i giorni la stessa storia, ogni colpo di cannone tremo, fino alla sera, quando guardo in cielo e vedo che il suo volto ancora non c’è.
Ci sono stati altri tre morti in questi due giorni, innocenti vittime dei favoriti, credo; cerco di non pensare che potrebbero essere vittime di Brittany.
Passo le notti sveglia o tra gli incubi, con il rimorso di averla abbandonata nei nostri ultimi giorni.
Quelle poche volte che dormo mi risveglio sudata e con le lacrime agli occhi, con Sebastian che mi osserva preoccupato.
Sento la mia vita passarmi davanti e non riesco ad afferrarla, so che i giorni stanno passando ma non me ne accorgo.
Sto cominciando a credere che potrei provare ad amare Brittany com’è adesso, perché dopotutto non può essere davvero cambiata, magari adesso può uccidere, ma chi lo dice che non possa anche amare?
Stronzate.
Dovrei smetterla con tutti questi progetti inutili.
Se anche la amassi ancora, se anche la volessi ancora, adesso sarebbe troppo tardi, non riuscirei mai a trovarla qui in mezzo.
Eppure io Sebastian l’ho trovato.
Basta Santana, inutile coltivare una speranza che nemmeno c’è.
Devo rassegnarmi all’idea che non la rivedrò mai più.
Non assaggerò mai più le sue labbra.
Non mi perderò mai più nei suoi occhi.
Non sentirò mai più la sua voce.
Non le dirò mai che la amo.
No Santana, tu non la ami, lei è un mostro, ricordi?
Già, un mostro… Eppure se la Bella amava la Bestia, io posso amare lei.
Chiudo gli occhi.
«Ti amo Brittany, e quando morirò qui dentro, il mio ultimo pensiero sarà rivolto a te, qualunque cosa accada.»
Nel silenzio della notte il mio sussurro è l’unico suono che sento, ma non nella mia mente, nella mia mente Brittany mi sta dicendo che anche lei mi ama, e che le manco tanto.
Apro gli occhi sorridente e vado verso Sebastian, dolcemente, lo sveglio.
«E’ il tuo turno di fare da guardia.»
Mi sdraio e per la prima volta da quando sono qui non temo di addormentarmi, non temo gli incubi, ma aspetto impaziente i sogni.
**
«Non hai gridato nemmeno una volta ‘sta notte.»
Sorrido al mio compagno di distretto.
«Già, è perché l’ho sognata…ed è stato il sogno più bello della mia vita.»
Confesso guardando in basso per celare l’imbarazzo.
«Ho sognato il suo nascondiglio»
Torno a guardarlo e le mie parole rimangono sospese nel vuoto quando il suo sorriso si rovescia; lo sa che voglio fare, lo sa già e gli dispiace, gli mancherà avere qualcuno qui dentro, avere un amico.
«Voglio andare a cercarla, mi manca tanto.»
Lui annuisce rassegnato.
«Forse potresti… potresti venire con me…»
Lui mi guarda e i suoi occhi luccicano, scuote la testa.
«Mi mancherai tanto, Lopez.»
Viene verso di me e mi abbraccia. Resto sconcertata, per un attimo sono immobile, poi decido di ricambiare la stretta.
Due settimane fa non avrei mai detto che lui avrebbe potuto provare emozioni diverse dalla rabbia, eppure vedendolo adesso…
Si allontana da me e i suoi occhi mi sembrano lucidi, però non piangerà, lo so che non lo farà.
«Comunque vada, credo che questa sia l’ultima volta che ci vediamo.»
Annuisco.
Non ci avevo pensato.
Sento una stretta allo stomaco.
Possibile che mi sia affezionata a lui?
«Tieni, non posso darti tanto, ma almeno è qualcosa.»
Sebastian mi porge due pere.
Sorrido dolcemente.
«Grazie mille… per tutto.»
Afferro i frutti e li metto nelle tasche del pantalone, riempiendole entrambe.
Mi volto per scrutare il terreno sotto di noi, non c’è nessuno.
Un attimo prima di scendere dall’albero stringo con forza il mio compagno di distretto e mi faccio sfuggire qualche lacrima.
«Mi mancherai tanto anche tu, Smythe, ti voglio bene»
Lo libero dalla mia presa e vado via, dirigendomi verso il primo albero che io e Brittany usammo come tana.
Riconosco il sentiero che mi porterà lì.
Ho un pugnale stretto nella mano destra e un sorriso stampato in faccia.
Sto per rivedere Brittany.
Tra poco più di due ore potrò stringerla di nuovo tra le mie braccia, e so che lo vorrà anche lei. Sarà come quell’ultima sera a Capitol City, sul tetto.
Ci perdoneremo tutto e capiremo che il nostro amore è più forte.
Cammino silenziosamente all’ombra degli alberi più robusti aumentando sempre di più la velocità; dopo un’ora e mezza di tragitto quasi corro, sovrastata dall’eccitazione.
Un colpo di cannone interrompe la mia euforia.
Il terrore si impossessa di me quando vedo un hovercraft far scendere un braccio metallico nella direzione in cui sono diretta.
Non ne avevo ancora visto uno qui dentro, ma so benissimo a cosa serve.
I miei piedi iniziano a correre verso il nostro albero e non m’importa quanto rumore faccio, devo arrivare, adesso.
Qualche minuto dopo sono alla base della tana, non vedo sangue in giro.
Faccio un respiro profondo ed inizio ad arrampicarmi, una volta raggiunta la piattaforma, vedo solo i capelli biondi di Brittany.
 
   
 
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