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Autore: Miyuki1    17/07/2008    7 recensioni
Hayama e Sana qualche anno dopo, ormai all'università. Una storia che ha l'intenzione di vedere qual è la loro relazione a quell'età.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 10- DIMMI LA VERITA’

-Sana- disse Tsuyoshi quando aprì la porta e pronunciò il nome della ragazza che gli era di fronte. Gli occhi di Akito si spalancarono e lui saltò giù dal letto. Guardò Sana scioccato chiedendosi se aveva sentito di cosa stavano parlando.
-Ciao ragazzi! Sono solo venuta a prendere un libro che ho prestato ad Akito tempo fa.-
Sana entrò senza indugio nella stanza e afferrò il libro che si trovava sulla scrivania.
<< Non è quello il libro >> Pensò Akito.
-Non avevi lezione?-
-Sì, e devo tornarci subito. Ciao!-
Il viso radioso di Sana diventò triste mentre si girava per uscire dalla stanza. Come al rallentatore, Akito osservò Sana che usciva dalla stanza come se non dovesse tornare mai più. Rimase sul letto mentre la sua mano era tesa verso di lei, ma era troppo tardi. Tsuyoshi si girò verso Akito. Scosse la testa e uscì dalla stanza chiudendo la porta. La stanza cadde di nuovo nel silenzio.
-Ecco fatto, non posso lasciare che vada così.-
Akito si alzò e corse fuori dalla porta. Senza nemmeno darsi il tempo di mettersi una maglietta, corse nella classe di Sana per trovarla. Spalancò la porta dell'aula ma non vide nessuno tranne il professore che si stava preparando ad andarsene.
-Hayama? Non è un po' rude e fuori stagione andare in giro senza maglietta in quel modo nell'edificio scolastico?-
-Mi spiace, ma la lezione non doveva finire almeno in altri 30 minuti?-
-Domani ho una conferenza negli Stati Uniti e il mio aereo parte fra un'ora. Ho terminato la lezione prima e cancellato le altre per una settimana. Non te l'ha detto Kurata? Sembrava piuttosto felice ed è stata la prima a lasciare la classe.-
-Ah, beh, grazie professore.-
Con quelle parole, Hayama chiuse la porte e vi appoggiò la schiena contro.
<< Quella ragazza. Dove può essere andata? >>
Era confuso e preoccupato per Sana.
<< Devo trovarla. >>
Hayama lasciò l'edificio scolastico e tornò al dormitorio. Quando Hayama raggiunse la sua stanza notò che la porta era senza chiave e leggermente aperta. Diede un pugno al muro arrabbiato ed entrò nella stanza, facendo sbattere la porta dietro di lui. Notò una luce rossa che brillava nella segreteria telefonica. Si avvicinò a quella e premettere il tasto 'play'.
-Akito... click.-
Era Sana. Hayama chiamò subito il suo cellulare ma non rispose nessuno.
-Dannazione! Che le prende? Devo trovarla.-
Si mise una camicia e uscì per dirigersi al suo appartamento. Mentre era sulla strada chiamò la madre di Sana col suo cellulare.
-Pronto?- rispose Misako Kurata.
-Pronto. Sono io Hayama Akito.-
-Hayama. E' da tanto che non chiami qui. Perchè lo fai ora?-
-Sana l'ha contattata o è venuta da lei?-
-No. C'è qualcosa che non va?-
-Non si preoccupi signora. Ha frainteso una cosa e ho paura che sia scappata in un posto di cui non ho idea.-
-Non preoccuparti, non farà niente per farti preoccupare.-
-Però sono preoccupato lo stesso.-
-Sono contenta che la ami.-
-...-
-Hayama, stai tranquillo. La troverai te lo assicuro.-
-Lo spero anch'io. Ma se torna a casa, per favore me lo faccia sapere il prima possibile. Se cerca di andarsene, la fermi finché non arrivo.-
-Farò del mio meglio.-
-Grazie molte.-
-Nessun problema e buona fortuna.-
Riattaccò e cominciò a camminare alla sua ricerca.
-Quella ragazza, dove sarà finita?-
Passò accanto ad una sala giochi in cui erano soliti andare quando erano al liceo e continuò avanti.
-Stupido di un Akito.- disse Sana. Era proprio dentro la sala giochi che Akito aveva appena superato e giocava ad una gara di macchine. Era molto arrabbiata. << Come ho potuto farmi questo. Pensavo che mi amasse. Avevi detto che mi avresti sempre amato. E allora, come hai potuto fare una cosa del genere con Fuka? Stupido di un Akito! >> I suoi occhi cominciarono a bagnarsi e le lacrime iniziarono a cadere. Non stava più prestando attenzione al gioco e si mise a piangere con le mani che le coprivano il viso pieno di lacrime. Proprio in quel momento un gruppo di ragazzi le si avvicinò da dietro.
-Bene, bene, ma chi abbiamo qui? Non è una bella ragazza, amici?- disse il leader del gruppo.
-Già, se me lo chiedi, direi che ha proprio un bel corpo.- disse un altro.
-Perchè piangi, bambola?- le chiese il capo. - Perché non vieni con noi? Ti faremo sentire meglio!-
La banda di uomini circondò Sana mentre lei ancora piangeva. Infine lei alzò lo sguardo e cercò di uscire dal cerchio, ma continuava ad essere spinta verso il retro della sala.
-Dove pensi di andare?- le disse uno di loro.
-Hey! E' Sana Kurata! Cavolo, sei molto più sexy che in tv! Andiamo! Perché così triste? Lascia che ti faccia felice.-
Il capo le mise le mani intorno alle spalle. Lei scostò bruscamente le braccia del capo e lo guardò con disgusto.
-Mi spiace. Non sono in vena di divertirmi. Scusate.- Cercò di nuovo di andare via.
-Dove credi di andare?-
Un membro del gruppo le bloccò l'uscita e la mise con le spalle al muro in un angolo. -Il divertimento è appena iniziato.-
-Già, chi ti ha detto di venire alla sala giochi? Potevi scegliere altri posti. Se vogliamo divertirci, lo faremo e tu non puoi farci niente.-
-Per favore, lasciatemi andare.- disse Sana impaurita.
-Mi spiace, ma dovrai giocare con noi prima di andartene.-
-Per favore. No...-
Uno dei ragazzi cercò di sollevarle la gonna. Sana tentò rapidamente di coprirsi.
-Che problema c'è grande star? Pensavo fossi più allegra di così? Andiamo. Facci passare dei bei momenti.-
-Per favore. Devo andare ora. Lasciatemi andare.-
-Non finché non ci saremo divertiti un po'.-
Di nuovo, cercò di toccarla mettendole una mano in faccia. Proprio in quel momento si sentì una voce da dietro.
-Lasciatela andare.-
Era Akito. Era dietro di loro. Il suo viso era privo di espressione.
-Che diavolo di problemi hai? Se non vuoi farti male va' fuori di qui.- lo avvertì il capo.
-Ho DETTO di lasciarla andare.- disse di nuovo Akito.
-Sistematelo ragazzi.- ordinò il capo. I membri della banda si avvicinarono ad Akito. Sana osservò Akito mentre i suoi occhi si riempivano di rabbia e calciava il ragazzo che gli stava più vicino. Lo guardava spaventata mentre continuava ad attaccare il gruppo ma erano troppi e ben presto fu Akito ad essere picchiato. Sana non poteva raggiungere Akito perchè era tenuta stretta da altri membri della banda. Akito fu preso per le braccia e portato davanti al capo. Quello avanzò e lo fissò dritto negli occhi.
-Che t'avevo detto. Se ti fossi fatto i dannatissimi affari tuoi non ti saresti fatto male.- Gridò in faccia ad Akito. E gli diede un pugno nello stomaco...
-AKITO!- urlò Sana. Cercò di liberarsi dalla presa, ma non ci riuscì.
-Akito? Allora è questo il suo nome! Haha! E' la tua fidanzata, Akito? Male. Sfortunatamente ora sarà la mia. Ma prima voglio distruggere quella tua stupida faccia. Tenetelo fermo per me ragazzi.-
Akito continuò ad essere picchiato con calci e pugni per parecchio tempo mentre Sana guardava con le lacrime agli occhi.
-PER FAVORE BASTA! FARO' QUALSIASI COSA! PER FAVORE LASCIATELO ANDARE!- gridò Sana. Il capo si fermò e si girò verso Sana, quindi ridacchiò.
-Haaaa... non ti piace vedere il tuo fidanzato che si fa male. Beh, peccato! Dopo che avrò finito con lui, tu ed io ci divertiremo un po'!-
Afferrò con forza la faccia di Sana e la baciò dritta sulla labbra. Poi la lasciò andare e le diede uno schiaffo. La bocca di Sana sanguinava da un angolo. Akito cercò di liberarsi dalla presa ma erano in troppi a tenerlo.
-LASCIALA STARE!!- gridò Akito.
-Che? Hai detto qualcosa? Hai detto che vuoi che me la prenda? Beh, grazie!-
L'uomo continuò a ridere e afferrò la camicia di Sana con la mano, poi la strappò.
-Wow Sana Kurata! Hey ragazzi guardate un po' qui! HAHA!-
Sana abbassò lo sguardo per la vergogna perché non poteva lottare vista la situazione in cui si trovava. Era indifesa.
-Sana, mi spiace.- disse Akito a Sana. -Io ti amo.-
-Sta zitto, amico!-
Quando il capo stava di nuovo per dare un pugno ad Akito si sentì un'altra voce dietro di loro.
-Lasciateli andare.-
Tutti guardarono verso la fonte della voce e videro diversi poliziotti che correvano verso di loro. I membri della banda lasciarono rapidamente Akito e Sana. Akito cadde subito a terra e Sana gli corse incontro.
-Akito! Apri gli occhi! Per favore dimmi che stai bene!-
Sana continuava a piangere.
-Sto bene... ahi... solo un po' ammaccato qua e là. Scusa.-
Akito fece una smorfia di dolore.
-Bene, bene, Kuroki, sei davvero nei guai stavolta.- disse l'ufficiale di polizia al capo della banda.
-Mi stavo solo divertendo un po'. Ci stavano conoscendo un po' meglio.-
-Sfortunatamente ti sei messo con la gente sbagliata. Tu e i tuoi amici passerete davvero grossi guai stavolta.-
-Eh dai, ho solo sbattuto un po' il ragazzino.-
-C'è anche il tentato stupro della signorina. E' stata una buona cosa che quel ragazzo ci abbia chiamato in tempo. Però, il sacrificio che ha fatto per farci guadagnare tempo gli è costato il nuovo look che ha adesso. Ehi tu, dobbiamo chiamare l'ambulanza per te?-
-No. Sto... sto bene.- rispose Akito.
-Mi prendo io cura di lui.- aggiunse Sana.
-Sicuri?-
I due annuirono.
-Va bene allora. Andiamo ragazzi. Portiamoli dentro. Signorina Kurata, le assicuro che questa rimarrà una faccenda privata. Ecco, prenda la mia giacca per coprirsi.-
-Grazie agente.-
Prese la giacca e la indossò per coprire la sua camicia rotta.
-Akito, andiamo.-
Sana sollevò lentamente Akito e uscirono piano piano dalla sala giochi. Fu una lunga camminata fatta in silenzio fino all'appartamento di Sana, ma giunsero infine a destinazione. Sana aprì la porta. e portò Akito nella sua stanza perchè si sdraiasse.
-Akito. Ti stai qui mentre io prendo la cassetta del pronto soccorso e un po' di ghiaccio.-
-Va bene.-
Sana corse in bagno e tirò fuori la cassetta del pronto soccorso dallo scaffale per le medicine poi andò in cucina dove tirò fuori il ghiaccio e lo avvolse in un panno umido.
-Ecco, lascia che ti pulisca la faccia.-
Sana pulì lentamente il viso di Akito. Lui faceva una smorfia di dolore ogni volta che Sana passava lentamente il panno su uno dei lati. Lui sentì una lacrima cadere sulla sua guancia. Alzò lo sguardo e vide Sana piangere.
-Cosa c'è?-
-E' colpa mia. Se non fossi scappata così... non ti sarebbe successo questo. Non sarebbe successo niente.-
-Non è colpa tua. E' colpa mia che non ti ho detto tutto.-
Le prese la mano e la baciò.
-Mi basta che tu stia bene, farei qualsiasi cosa per proteggerti. Ma questa volta mi spiace davvero di non essere stato in grado di proteggerti completamente. Non sono stato capace di impedir loro di farti del male.- Akito sfiorò appena il punto in cui era stata colpita in viso, e una lacrima cadde giù dall'occhio sinistro di Sana, mentre lei si appoggiava alla mano di lui.
-E' lo stesso colpa mia.- replicò Sana. -Se avessi creduto in te, niente di tutto questo sarebbe successo.-
-No, non lo è Sana. E' colpa mia per non averti spiegato chiaramente ogni cosa di quello che c'è stato fra Fuka e me. Se lo avessi fatto, niente di tutto questo sarebbe successo e non ci saremmo mai trovati in una situazione simile.-
Sana lo guardò confusa.
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che tu non sai tutto quello che è successo fra noi. Sana, vuoi davvero saperlo?-
-Sì, voglio che la nostra relazione si basi sulla verità. Non voglio più segreti.-
-Va bene, ma voglio solo che tu sappia che il mio cuore è sempre stato tuo, ma che ci sono stati momenti in cui Fuka ha avuto bisogno di me. Spero anche che non la biasimerai.-
Lei scostò lo sguardo per un attimo e fece un grosso respiro. Poi appoggiò la mano su quella di Akito e lo guardò negli occhi.
-Va bene.-
-Okay, te lo dirò...-


CAPITOLO 11- LA RELAZIONE CLANDESTINA

E la storia continua, ritornando ai vecchi giorni, quando erano ancora tutti al liceo....
-HAYAMA!!!- gridò Sana ad Akito mentre correva giù per il corridoio cercando di raggiungerlo. Tutti quanto lo fissavano. Akito si sentiva imbarazzato.
-Kurata, devi gridare così forte? I professori potrebbero punirti, lo sai?- rispose Akito. Sana lo raggiunse e si attaccò al suo braccio.
-Non posso farci niente. Ci diplomiamo fra un paio di giorni, non è fantastico?!-
-Sì, suppongo di sì.-
-Andiamo, dobbiamo incontrarci con quei tre nel solito posto perciò muoviamoci!-
Sana tirò Akito per il braccio e lo trascinò per tutto il corridoio. Akito e Sana andarono sulla terrazza della scuola per aspettare Tsuyoshi, Aya e Fuka che sarebbero venuti per pranzare. Quando arrivarono in cima, Sana lasciò il braccio di Akito e cominciò a correre intorno felicemente.
-Non posso credere che ce l'abbiamo fatta! Tutti quegli anni di scuola, e pensare che dobbiamo pure farne degli altri ancora.- disse Sana allegra. Akito si limitò ad andare verso il recinto e ad osservare la città dall'alto. Sana apparve dietro di lui e stava per fargli una sorpresa, ma lui si girò velocemente e la baciò sulle labbra. Per evitare di essere picchiato, Akito le afferrò la mano perché non lo picchiasse. Sana era scioccata e piena di rabbia perché non era preparata a quel bacio. Cercò di allontanarsi ma Akito continuava ad avvicinarla a sé ogni volta che faceva resistenza. Le ci volle un minuto prima che le passasse la rabbia e decidesse infine di arrendersi. Quando Hayama sentì che si stava calmando e si stava rilassando nel loro momento insieme, cominciò a diminuire la forza della presa e portò una mano sul viso di lei e l'altra dietro la sua testa per abbassarla così da rendere il loro bacio ancora più profondo. I loro corpi erano così vicini l'uno all'altra che lei cominciò a sentire il tremore del corpo di Hayama e il battito del suo cuore.
<< Allora, è questo che si prova >> pensò mentre continuavano a baciarsi. Le sue mani si portarono dietro la testa di lui e la abbassarono ancora di più.
Pensò, mentre continuavano, << Avremo altri momenti come questi di sicuro quando saremo all'università. Ho paura di sapere come andrà a finire, ma per ora...>>
Il loro bacio durò all'incirca per un altro minuto fino a che lei non si allontanò lentamente. I suoi occhi si riaprirono lentamente per vedere il viso di Akito. Gli sorrise. Hayama si limitò ad arrossire un po'.
-WHOA!!- urlò Tsuyoshi. Akito e Sana guardarono dietro di loro verso l'ingresso del terrazzo. A Tsuyoshi stava quasi cadendo la mascella al suolo dopo aver assistito al momento fra Sana e Akito.
-Sta zitto Tsuyoshi.- disse Akito. Aya apparve da dietro di lui con la faccia rossa.
-Non sapevo che voi ragazzi aveste così tanta... esperienza.-
-Di che parli Aya?!-
Gli occhi di Sana gli uscirono quasi dalle orbite.
-E' stato lui a cominciare! Non io!-
-Ma tu avevi le braccia intorno al suo collo e lo portavi ancora più vicino!- replicò Aya.
-Non eri qui a vedere la parte iniziale!-
-Oh? Vuoi dire che volevi che vedessimo tutto quanto?-
-No... voglio dire... ahh! Hayama è tutta colpa tua!-
Il mistico martello che viene-fuori-dal-nulla di Sana diede un bel colpo ad Hayama in testa. Hayama fu preso alla sprovvista dal colpo improvviso. In quel momento, notò che Fuka era nascosta dietro Tsuyoshi ed Aya.
Guardava Sana da dietro Aya e Tsuyoshi.
-Aya, dov'è Fuka?-
-Oh? Ha detto che sarebbe arrivata subito.-
Sana sospirò sollevata.
<< Meno male che non ha visto o sentito niente >> pensò mentre fissava Hayama che pareva condividere la sua preoccupazione.
-Hayama. Cosa c'è che non va?- chiese Sana.
-Niente.-
Prese la mano di Sana per rassicurarla che andava tutto bene. Sana sorrise, ma aveva uno sguardo che diceva 'c'è qualcosa che non va, vero?'
-Perchè Fuka ci mette così tanto?- chiese Aya.
-Probabilmente ha incontrato qualcuno mentre veniva qui.- rispose Tsuyoshi. -Sai che è molto famosa.-
-Già.-
-Hey, ragazzi!!-
Il gruppo si guardò dietro e vide Fuka correre verso di loro. Sana sollevò la mano.
-Scusate, mi ci è voluto tanto. Qualcuno mi ha fermato in corridoio per sapere le risposte alle domande agli esami visto che l'avevamo già fatto. Un ragazzo voleva sapere se aveva risposto giusto.-
-Beh, ecco cosa ottieni ad essere la più brava della classe.- aggiunse Sana.
-Peccato che tu invece non lo sia.- ribattè Akito.
-Hayama, che odioso!- disse Aya.
-Va bene così, Aya.- Sana fermò Aya. -Ha ragione lui. MA QUESTO NON SIGNIFICA CHE DEBBA DIRLO AD ALTA VOCE!-
Sana gli diede un pizzicotto sul braccio.
-Ahia!- gridò Akito. Tutti risero e iniziarono a parlare di cosa volevano fare dopo il diploma.
Tsuyoshi interruppe la conversazione.
-Andiamo ragazzi, pensiamo ad un posto dove festeggiare. In fondo questo è il nostro ultimo anno di scuola. Penso che dobbiamo proprio fare una festa. Ma dove?-
-Hmmmm... perchè non facciamo un party da me? Ho una casa.- rispose Sana.
-Hmmm... non so Sana.- commentò Aya. -Preferivamo stare fra noi studenti.-
-So che vuoi dire. Ma quello che intendo è la mia NUOVA casa.-
-Nuova casa?- dissero all'unisono Aya, Tsuyoshi e Fuka.
-Sì, l'ho presa solo il mese scorso. Per tutto questo tempo l'hanno ristrutturata. Mamma ha pensato che siccome ero cresciuta, avrei potuto provare a stare da sola. Non è grande come la mia casa con Mamma, ma grande abbastanza per farci una festa con gli amici della scuola. Allora che ne dite?- disse Sana con occhi luccicanti.
-Perfetto!!- risposero Tsuyoshi e Aya.
-Sono d'accordo.- disse Fuka.
-Bene, allora, inviterò anche altri compagni di classe così da fare un raduno finale!-
Sana saltò su e giù. Mentre gli altri la guardavano felici, Fuka chiamò Akito.
-Aki?-
Akito la guardò.
-Eh?-
-Tu sapevi della nuova casa di Sana?-
-Ah, sì. Sono andato con lei quando è andata a caccia di appartamenti.-
-Oh.-
Fuka guardò Akito senza espressione.
-Ma non so che aspetto abbia ora. Per quel che ne so, potrebbe essere una giungla.-
-Ti ho sentito!- disse Sana. Il gruppo continuò a parlare delle cose che avrebbero portato alla festa e come avrebbero decorato la casa. Per tutto il tempo Fuka continuava a fissare Sana ed Akito. Akito continuava a guardare nel vuoto. Guardava Sana di tanto in tanto e le rivolgeva uno sguardo rassicurante ogni volta che lei ne voleva uno, ma ogni tanto durante le loro conversazioni, si accorgeva che Fuka lo stava guardando. Il gruppo presto si divise dopo aver assegnato a ciascuno cose da fare e da portare per il loro party insieme. Akito sentì che Fuka gli passava un bigliettino in mano prima di andarsene. Lo mise rapidamente in tasca prima che qualcuno potesse vederlo. Appena la porta si chiuse, Sana fissò Akito.
-Meno male che non le hai detto che in verità mi hai aiutato a sistemare la casa.- disse Sana sollevata.
-Già.-
-Il che mi ricorda che devo nascondere alcune cose prima che vengano.-
-Cioè?- Akito sollevò un sopracciglio.
-Solo un po' di cose che ho aggiunto.- Sana arrossì.
-Che tipo di cose?-
-Piantala.-
-Sei tu che hai incominciato.-
-Ahh!-
Akito la afferrò per la mano e la trascinò giù verso il piano terra. Dopo che la scuola fu terminata, Akito camminò con Sana fino a casa sua. Mentre tornava verso casa, tirò fuori il bigliettino e lo lesse. 'Akito, vieni intorno alle 7 al parco. Voglio parlarti.' - Fuka
<< Che c'è ora? >> Pensò lui.

Diventò presto notte e Akito andò al parco dove vide Fuka che lo aspettava seduta su una panchina. Aveva le mani sulle ginocchia e la testa abbassata. Sembrava piuttosto distratta.
-Fuka.- la chiamò Akito.
-Aki...-
Fuka alzò lo sguardo. Si alzò dalla panchina. Corse da lui e lo abbracciò. Akito rimase fermo e non fece niente. Poggiò infine le mani sulle sue spalle e la ritrasse da sé.
-Cosa c'è?- chiese Akito.
-Voglio che tu prenda una decisione.- replicò Fuka.
-Di che parli?-
-Mi darai una possibilità di stare con te?-
-...-
-Ci provo da anni e tutto quello che ho ottenuto da te è il nulla.-
-Mi spiace Fuka.-
-Perchè non vuoi darmi nemmeno una possibilità?-
-Pensavo fossi stata tu a dirmi la ragione.-
-Lo so. Ma non posso farne a meno!-
-Qual è il problema? Di solito non ti comporti così.-
-Sono sempre stata così. Ma questa volta... potrei non vederti mai più e voglio chiarire le cose ora.-
-Che vuoi dire?-
-I miei genitori vogliono che vada a studiare all'estero.-
-Cosa?-
-Ricordi due mesi fa quando mi era stata data una borsa di studio per partire per l'Inghilterra? I miei genitori vogliono che vada lì.-
-Capisco.-
-Non voglio lasciarti Aki.-
Fuka cercò di nuovo di abbracciare Akito ma questa volta lui fece resistenza.
-Magari è un bene per te.-
-Che vuoi dire?-
-Sai cosa provo per Kurata. Sai che quello che ho fatto per te è in pratica lenire il tuo dolore. Sai che non potrò mai amarti quanto amo lei. Tutto quello che ho fatto è stato ripagarti di un debito che non potrò mai saldare.-
-Perchè me lo dici ora?-
-Perchè è la verità e dentro di te eri d'accordo anche tu su questo punto.-
-Dopo tutte le volte che abbiamo passato insieme. Le volte che...-
Le lacrime cominciarono a cadere dagli occhi di Fuka. Akito guardò Fuka.
-Puoi onestamente dire dentro di te di aver davvero pensato che io provassi lo stesso?-
Fuka si allontanò da Akito e rimase a fissarlo. Le sue mani cercarono di toccarlo ma non ci riuscirono. Chiuse gli occhi mentre cercava di assorbire il dolore per il rifiuto da parte di Akito.
-Guarda, tu stessa mi hai detto che Kurata era quella che amavo davvero. La amo Fuka. Magari lasciare il paese è una buona idea per te. Forse sarà una possibilità per te di dimenticare il passato e guardare al futuro. Penso che sarà meglio per tutti. So che queste sono parole fredde, ma sono le uniche parole che posso offrirti adesso.-
Fuka si morse il labbro, con gli occhi sempre chiusi.
-Ti avrei dato cose che Sana non avrebbe mai accettato di darti.- replicò Fuka.
-Lo so. Ma non voglio prendere cose che non mi sento di prendere.-
- Si può sapere che ha lei che io non ho? Ho davvero cercato di capire il significato di tutto questo in questi anni. Ma non capisco. Non sembra che la ami quando stai con lei.-
-Il mio amore per lei non necessita di essere mostrato al mondo. Fino a che lei sa che quello che provo è vero, lei ne è felice.-
-Allora perchè sei qui ora? Perchè non le diciamo tutto quello che abbiamo fatto alle sue spalle? Tutte quelle notti in cui mi hai stretta. Come mi hai baciata. Come...- Akito la interruppe.
-Guarda, non voglio farlo più. Mi spiace Fuka, ma ogni singola volta che sono stato con te ho sempre pensato a Kurata. Sei una ragazza meravigliosa e sono sicuro che qualsiasi ragazzo farà follie per starti per sempre accanto. Io ti voglio bene, ma non ti amo come amo Kurata. Spero che tu lo capisca.-
-No! Non capisco! Io ti amo molto più di lei! E tu lo sai! Eppure lo accetti lo stesso! Non ci posso credere. Perchè ti va bene accontentarti di quel che poco che ti dà lei?-
-Perchè la amo. So che mi ama. Sappiamo entrambi cosa vuol dire stare lontani l'uno dall'altra... io non posso vivere senza di lei, non ora, nè mai.-
Akito si allontanò da Fuka e cominciò ad andare via.
-E che ne sarà di me?- gridò Fuka.
-Scusami.- rispose Akito e continuò a camminare. Si fermò e guardò di nuovo Fuka. -Fuka, spero che tu prenda la decisione giusta e ti auguro buona fortuna.- Fuka ora dava la schiena ad Hayama e stava lì in silenzio. I due non si videro più finché non venne la notte della festa, e anche lì stettero lontani l'uno dall'altra fino a che Sana non li costrinse a parlare. La festa fu rumorosa e movimentata e come padrona di casa  Sana intratteneva chiunque. Hayama rimase in silenzio per la maggior parte del tempo a fissare il vuoto.
-Hayama? Ti diverti?- gli chiese Sana sorridendogli.
-Andiamo.- disse Hayama e portò Sana nella sua stanza da letto. Chiuse la porta dietro di loro.
-Di che mi vuoi parlare Hayama?- chiese Sana. -Qualcosa non va?-
-Niente. Ho pensato che stando qui, avremmo avuto un po' di privacy.-
-Che vuoi fare? Aspetta un attimo. Oh no! Pervertito! Non voglio stare con te da sola qui chiusa! Potresti violentarmi!-
Sana cominciò a correre verso la porta, ma Hayama la trattenne e la spinse fra le sue braccia.
-Solo per un po', voglio stare così.-
Abbassò la testa e la appoggiò contro la sua spalla. Gli occhi di Sana si addolcirono e anche lei si appoggiò contro Hayama.
-Okay. Solo per un po'.-
Passarono il loro momento insieme in pace e conforto. Mentre la festa andava avanti con la coppia dentro la stanza da letto, in quel momento Fuka lasciò la festa e non tornò più indietro fino a quasi un anno dopo, senza che nessuno la vedesse.
Si torna al presente...
-Allora è per questo che se n'è andata senza salutare. Non ho saputo che aveva ottenuto quella borsa di studio finché non era ormai partita.-
-Sana, scusami. Non avrei dovuto confortare Fuka perché questo significava che ti stavo tradendo. Ma... lei mi ha dato la possibilità di stare con te e questo è qualcosa per cui non potrò mai ripagarla abbastanza.-
-Capisco.-
Hayama riusciva a vedere che era amareggiata da questa improvvisa confessione. Sana era confusa fra il suo amore per Akito e fra l'amicizia per Fuka.
-Oggi è venuta a dirmi che ha praticamente superato ogni cosa. Vuole che ci comportiamo più naturalmente quando siamo con lei. Non so che fare. Le ho detto che sono fiero che sia diventata più forte, tutto qui.-
-Oh?-
Sana guardò Hayama. Lui le tenne la mano.
-Sa che amo te... e che questo non cambierà mai.-
-Va bene così, davvero. Sono solo piuttosto scioccata e confusa, ma capisco che talvolta le persone fanno cose egoistiche anche se significa fare del male agli altri. Sto cercando di capire. Akito, tu mi ami?-
Akito afferrò il dinosauro e lo mise fra di loro.
-Il dinosauro parla da solo.- rispose. In quel momento Sana seppe la risposta alla sua domanda. -Penso che se non avessimo questo dinosauro fra di noi adesso, non saremmo insieme ora.-
-Akito, mi avresti amato di meno se avessi scelto Naozumi?-
-No. Sarebbe stato difficile non farlo. Penso che sarei sopravvissuto alla tua perdita, ma non voglio rivivere ancora quel momento. E non sarei nemmeno andato da Fuka se fosse successo. Penso che tu ed io sappiamo entrambi cosa significa perdersi.-
-Sì. Per favore non lasciarmi mai Akito. Ma se tu avessi mai sentimenti più forti per un'altra persona, per esempio Fuka, io...-
-Non devi andare oltre, perchè non succederà mai.-
Akito le accarezzò una guancia. Lei si avvicinò al tocco della sua mano e sentì il suo calore. Sana pensò,
<>
Akito e Sana si addormentarono in fretta fra le braccia l'uno dell'altra, lasciando quella lunga notte di verità, e si svegliarono per vedere un nuovo inizio per entrambi.


CAPITOLO 12 - TU MI HAI MOSTRATO LA VITA
 
Quando il sole comincio ad alzarsi dal mare, Sana si sveglio dal suo dolce torpore. I suoi occhi si aprirono lentamente solo per vedere un viso gentile che la stava guardando in faccia a sua volta. Il viso di Akito.
-Buongiorno dormigliona.- la salutò.
-Buongiorno Akito.-
Sana gli sorrise a sua volta e appoggiò una mano sulla guancia di Akito. Lui chiuse gli occhi, scostò la mano di lei dalla sua faccia e cominciò a baciarla dolcemente. Sana arrossì di fronte a quell'azione.
-Quando è stata l'ultima volta che hai fatto il romantico con me?-
-Sono sempre cosi quando sono con te. Solo che tu non vuoi che lo mostri davanti ad altre persone.-
-Ah già. Quelle tue idee da pervertito.-
Lei cominciò ad alzarsi dal letto ma Akito la trattenne e la fece ritornare fra le sue braccia. Avvicino la testa alla sua spalla e le bisbiglio all'orecchio.
-Ho quelle idee in mente proprio adesso.-
Sana si irrigidì e fece per liberarsi, ma come si era aspettata, Akito la teneva stetta troppo forte perchè lei potesse pensare di sciogliersi dall'abbraccio. Si calmò e Akito sciolse un poco la presa per guardarla negli occhi. Sana li chiuse mentre stavano per scambiarsi un bacio.
*RING! RING!*
-E' la porta Akito.- mormoro Sana.
-Allora? Se ne andranno quando capiranno che nessuno andrà ad aprire.-
Akito tento nuovamente di baciarla.
*RING! RING! RING!*
-Questa persona sembra piuttosto insistente.- aggiunse Sana.
-Fai finta che non ci sia.-
Akito si avvicino di nuovo.
-So che ci sei Sana! Hai lasciato le tue chiavi appese qui fuori, distrattona!- gridò una voce femminile da fuori. Akito e Sana abbassarono entrambi la testa al suono della voce.
-Fuka - dissero all'unisono. Sana si alzò dal letto per aprire la porta mentre Akito si limitò a ricadere sdraiato sul letto con la testa alzata verso il soffitto.
-Vengo!-
Sana corse rapidamente verso la porta. Fuka aprì la porta da sola e la porta colpì Sana in faccia cosi forte che la ragazza cadde indietro finendo a terra. Fuka mise la testa dentro per sbirciare all'interno dell'appartamento.
-Cos'era quel suono? Sana? Ci sei?-
Abbassò lo sguardo e vide Sana KO sul pavimento.
-Sana... Oh mi dio! Mi dispiace tanto! Ho aspettato ma nessuno rispondeva così ho pensato di entrare e lasciare le chiavi dentro l'appartamento invece che fuori, mi spiace moltissimo! Stai bene?-
Aiutò Sana ad alzarsi da terra.
-Sto bene Fuka. Sono solo un po' ammaccata sul naso. Non preoccuparti! Sono ancora carina! Un'attrice deve sempre mantenere il suo bell'aspetto!-
Sana puntava il dito verso il soffitto mentre si sfregava il naso con l'altra mano.
-Allora, perchè ci hai messo cosi tanto? E cosa ti ha distratto tanto da lasciare le tue chiavi fuori. Dovresti essere sorpresa che nessuno sia entrato come ho fatto io. Ti sei messa in pericolo da sola, sai?-
-Lo so. Mi spiace. E' una lunga storia ma va tutto bene ora.-
-Sei sicura, perché sai, non abbiamo cenato insieme ieri sera come mi avevi promesso. Cosa c'è stato di tanto importante per fartelo dimenticare? Non mi hai nemmeno chiamata! Mi hai fatta preoccupare!-
Fuka guardò Sana con occhi apprensivi.
-Scusami Fuka. Sono successe tante cose ieri notte. Ma ora sto bene davvero. Mi dispiace moltissimo di essermi dimenticata della cena. Prometto che mi farò perdonare da te. Darò una festa per te oggi! Che te ne pare?-
Sana si entusiasmò al solo pensiero di dare una festa.
-Hmm... meglio che sia una bella festa.- rispose Fuka con un sorriso beffardo sul volto.
-Beh, che ne dici allora di fare colazione insieme oggi?-
-Uh, certo. Dammi solo dieci minuti per rinfrescarmi nella mia stanza e tornerò pronta per uscire a mangiare qualcosa. Fa pure come a casa tua qui in salotto mentre io vado a cambiarmi.-
Sana torno nella sua stanza e chiuse la porta. Fuka si sedette sul divano e cominciò a guardarsi intorno. Noto che c'erano un mucchio di fotografie sparse in giro per la casa. Alcune erano della sua famiglia, alcune con Aya e Tsuyoshi, altre di Akito. Si avvicinò alla fotografia di lei e Akito, quando erano ancora al liceo. Era una fotografia dei due scattata a carnevale. Akito aveva le braccia intorno a Sana mentre lei abbracciava un dinosauro di pezza.
-Quei due...- proprio in quel momento senti un'altra voce provenire dalla stanza di Sana. Fuka appoggio l'orecchio alla porta della stanza da letto.
-Akito. Per favore fammi questo favore. Ti prometto che ti ripagherò. Ne ho davvero bisogno. Sono sicura che te la caverai benissimo anche da solo senza di me adesso. Chiama i due piccioncini per me. Per favore?-
Sana osservo Akito con occhi da cucciolo.
-Va bene. Ma se le cose non vanno come previsto, non incolpare me. In ogni caso mi devi un grosso favore.-
Akito guardo Sana con uno sguardo rassegnato.
-Grazie! Ti voglio tanto bene Aa-chan. Oh sì, non dimenticarti di cambiarti le bende. Per fortuna la tua faccia non è troppo malridotta.-
Sana gli appoggio una mano sul viso e lo accarezzo dolcemente.
-Sto bene, davvero. Sana, farai meglio ad andare o altrimenti Fuka si insospettira.-
Akito tolse la sua mano dal suo viso e la tenne stretta per un po'. Sana si chinò e diede un piccolo bacio ad Akito sulle labbra.
-Non ti odio.-
Sana fece la linguaccia ad Akito mentre lasciava la stanza.
-Nemmeno io.- le disse a sua volta Akito e si sdraiò di nuovo sul letto. Intanto, di fuori, Fuka si era messa rapidamente a sedere sul divano facendo finta di stare ancora aspettando Sana. Sana aprì la porta.
-Okay, sono pronta!- affermò Sana mentre chiudeva la porta della stanza dietro di lei.
-Va bene, andiamo.-
Le due amiche di sempre si avviarono in silenzio verso un ristorante, visto che nessuna delle due sapeva cosa dire. Non appena si misero a sedere Sana decise di rompere il ghiaccio.
-Allora Fuka, questa volta rimarrai in Giappone?-
-Eh?-
-Beh, sei già stata all'estero per un anno. Non pensi che sia tempo di tornare in Giappone? Manchi a tutti noi, lo sai. E poi andartene in quel modo. E' stato un saluto piuttosto freddino.-
-Oh, mi dispiace di essermene andata cosi. E' solo che non volevo che tutti fossero tristi per la mia partenza. Ma non preoccuparti. Il prossimo anno verrò all'università con voi.-
-Davvero?! Che bello! Non vedo l'ora di vederci nuovamente a scuola. Proprio come ai vecchi tempi.-
Fuka cambio espressione per un attimo.
-Gia, come ai vecchi tempi...-
Sana si mise a guardarla.
-C'è qualcosa che non va Fuka?-
-No. No, va tutto bene, davvero. Mi era venuto in mente qualcosa che era successo tempo fa. Allora come va fra te e Hayama?-
-Oh. Va tutto bene. Abbiamo avuto i nostri alti e bassi negli ultimi tempi, ma adesso va tutto nel migliore dei modi. Ci sono stati momenti nella nostra relazione in cui ho pensato che non ce l'avremmo fatta. Ma suppongo che visto che siamo insieme per cosi tanto tempo, dovremmo riuscire a mantenerla salda.-
-Anche se qualcuno interferisse?- aggiunse Fuka. Sana mise le braccia intorno alla sua tazza di caffè mentre rispondeva alla domanda.
-Penso che se mai succedesse qualcosa del genere, sono sicura che saremmo onesti l'uno con l'altro. Lo amo cosi tanto. Vorrei che fosse felice anche se con qualcun altro. So che mi farebbe male visto che gli voglio cosi bene, ma sarei disposta a lasciarlo libero se questo fosse quello che lui desidera.-
Fuka guardò Sana attonita in seguita alla sua risposta.
-Sei maturata Sana.- Sana ridacchiò.
-He, non troppo, è solo che ho riflettuto parecchio negli ultimi tempi. Okay, basta parlare di me. Proviamo a cambiare argomento! Che ne dici di andare a fare un po' di shopping oggi?-
-Okay!- Fuka fu subito d'accordo. Le due andarono per negozi per l'intera giornata e divenne presto sera, per cui decisero di tornare a casa di Sana a riposarsi.
-Sana.- disse Fuka prima che Sana avesse la possibilità di aprire la porta del suo appartamento.
-Hm?-
Fuka guardò Sana con un'espressione seria.
-Se fossi uscita con Akito quando eravamo al liceo alle tue spalle, te la prenderesti?-
Sana si limito a sorridere e penso fra sè,
<>
Rispose, -Forse si, forse no. Ma ormai è andata, non importa più, giusto? D'altronde, so che se Akito fa qualcosa, ha sempre un motivo per farla. Può darsi che sia un motivo sciocco o inutile, ma pur sempre un motivo. E poi, non pensi che se mi avesse nascosto una cosa del genere, me l'avrebbe ormai detta?-
Sana sorrise dolcemente mentre gli occhi di Fuka si spalancavano a quell'ultima frase.
-Fuka, qualunque cosa sia successa nel passato è passato.-
Strinse forte la mano di Fuka.
-La tua amicizia con me non si romperà facilmente.-
Lasciò andare la mano di Fuka e finì di girare la chiave per aprire la porta.
-BENVENUTA!!!-
Fuka fece cadere tutte le borse a terra per la sorpresa. Tutti i suoi vecchi amici erano venuti alla sua festa di benvenuto. Cominciarono a formarlese lacrime agli occhi. Guardò Sana.
-Sana? Come sei riuscita a trovare tutti quanti? Come hai fatto, se siamo state fuori tutto il giorno?-
Sana sorrise e mise il braccio intorno a Fuka, poi puntò il dito nella direzione di Akito. Akito guardò da un'altra parte, imbarazzato.
-Gli ho detto di farlo mentre tu ed io uscivamo. Non è vero Akito?-
-Non del tutto. Devi ringraziare i due piccioncini là in fondo, io li ho solo chiamati e loro hanno chiamato tutti per te.- rispose Akito senza troppo entusiasmo.
-Ahhh, ragazzi. Grazie a tutti per essere venuti a salutarmi.-
Fuka si inchinò davanti alla folla.
-Non ce n'è bisogno Fuka. Siamo tutti contenti che tu sia tornata.- rispose Hisae.
-E non scappare mai più via da noi in quel modo okay?- aggiunse Gomi.
-Non lo farò perché ho intenzione di restare.- rispose Fuka e la piccola folla esultò. Poi Sana si intromise e richiamò l'attenzione degli invitati.
-Okay! COMINCIAMO CON LA FESTA!-
Tutti gridarono in coro e la festa ebbe inizio. Durò per molte ore poi a poco a poco la gente cominciò ad andare via. Quando la festa fu finita erano rimasti solo Tsuyoshi, Aya, Fuka, Sana ed Akito. Erano rimasti per aiutare Sana a pulire la casa. Quando ebbero finito, Fuka decise di andarsene con Aya e Tsuyoshi.
-Grazie ragazzi per aver fatto questa festa per me.- disse Fuka.
-Nessun problema. E' stata anche un’idea migliore di quella di cenare assieme.-
Aya chiese a Sana, -Che era successo poi Sana?-
-Ehm, un piccolo inconveniente, ma ora va tutto bene. Tutto a posto.-
Sana sorrise loro per rassicurarli. Akito le strinse la mano in segno di affetto mentre la abbracciava da dietro.
-Ti chiamiamo domani Sana.-
-Okay!-
Tutti se n'erano finalmente andati e rimasero solo loro due. Sana ed Akito rimasero li fermi in piedi fino a che Akito non lasciò Sana e andò a sedersi sul divano. Sana chiese ad Akito. -E' stata una bella festa, non credi?-
-Gia.-
-Cosa c'è?-
Sana osservo meglio Akito.
-Niente.-
-Andiamo Akito.-
-E' solo che non ho passato molto tempo da solo con te stanotte, ma va bene cosi, tanto abbiamo molto tempo per stare insieme.-
-Ahhhh... tutto qui? Ecco, balliamo. Ho riservato questo ballo solo per te.-
Trascinò Akito giù dal divano e in mezzo alla stanza; si avvicinò allo stereo e vi inserì un CD, poi torno da lui e gli mise le braccia intorno al collo.
-Questa canzone è solo per te, Aa-chan.-

You've got a way with me somehow you got me to believe
In everything that I could be
I've gotta say, you've really got a way    

Hai un tuo modo di fare con me, in un qualche modo mi hai fatto credere
in tutto quello che avrei potuto essere
Devo dire che hai proprio un tuo modo di fare con me

Akito guardò Sana negli occhi mentre lei sorrideva con dolcezza. Le mise le mani intorno alla vita e i due cominciarono a volteggiare lentamente al ritmo della canzone

You've got a way it seems you gave me faith to find my dreams
You'll never know just what that means can't you see...
you got a way with me

Hai un tuo modo di farmi sempre credere nella ricerca dei miei sogni
Solo che non saprai mai cosa significa, non lo vedi...
Hai un modo tutto tuo con me

Sana accarezzò dolcemente il viso di Akito con la mano e avvicinò il suo viso a quello di lui. Gli diede un bacio sulle labbra. I due vissero un momento di pura felicità mentre premevano le fronti l'una contro l'altra e continuavano a danzare con la musica.

It's in the way you want me it's in the way you hold me
The way you show me just what love's made of
it's in the way we make love

E' per come mi  vuoi e' per come mi stringi
Come mi mostri di cosa è fatto l'amore
E’per come facciamo l'amore

-Solo per momenti come questi Akito.- bisbigliò piano Sana.

You've got a way with words you get me smiling even when it hurts
There's no way to measure what your love is worth
I can't believe the way you get through to me

Hai un modo di fare con le parole, mi fai ridere anche quando fa male
Non c'è modo di misurare quanto valga il tuo amore
non riesco a credere quanto tu mi sei entrato dentro

Akito le prese la mano e la baciò dolcemente, poi guardò Sana. Lei sorrise mentre lui le premeva la mano contro il suo petto, dove il cuore gli batteva forte.

It's in the way you want me it's in the way you hold me
The way you show me just what love's made of
it's in the way we make love

E' per come mi vuoi e per come mi stringi
Come mi mostri di cosa è fatto l'amore
E? per come facciamo l'amore

-Quando ci siamo incontrati per la prima volta, avresti mai pensato che saremmo andati cosi lontano?- chiese Sana. E lui rispose.
-Mai. Eravamo solo bambini allora. Ma in un qualche modo lo sapevo quando ho capito per la prima volta che ti amavo.-

Oh, how I adore you
Like no one before you I love you just the way you are

Oh, come ti adoro
come mai nessun altro prima di te ti amo così come sei

-Solo tu Akito...- appoggio un dito sul suo naso.

It's in the way you want me
It's in the way you hold me
The way you show me just what love's made of
It's in the way we make love

E' per come mi vuoi
E' per come mi stringi
Come mi mostri di cosa è fatto l'amore
E’ per come facciamo l'amore


-Ti amo Sana. Solo tu, per sempre...-

It's just the way you are...
E' solo per come sei ...

Smisero di muoversi quando la canzone finì.
-Sai, Sana?-
-Hm?-
-Noi non abbiamo mai fatto quello che diceva l'ultima linea del ritornello - rispose Akito, in modalità leopardo.
-Pervertito!-
Sana cominciò ad andare in modalità anti-pervertito col martello di gomma in mano. Ma Akito li evitò tutti. Le orecchie di Akito si abbassarono e lui comincio ad avviarsi verso la stanza da letto.
-Te l'ho fatta.-
Akito pensava fra sè intanto
<< Ormai ho capito che non andremo mai a finire da nessuna parte di questo passo. >>
Proprio in quel momento Sana si aggrappò al braccio di Akito e gli bisbigliò qualcosa all'orecchio. Lei arrossì e corse verso la sua camera. Akito rimase lì fermo, attonito. Non sapeva come reagire alla sua improvvisa offerta.
-Vieni o no?- chiese Sana in procinto di spegnere le luci. Akito corse dentro e chiuse la porta dietro di lui. Alcuni attimi dopo si udirono deboli risatine provenire dall'interno.


CAPITOLO 13: SORPRESA MATTUTINA

La mattina dopo la festa di bentornato ….

Gli occhi di Sana si aprirono appena mentre la luce del sole filtrava tra le persiane del suo appartamento. Inspirò piano e si rannicchiò contro il corpo caldo accanto al suo. Fece un po’ di fusa e strofinò il naso contro il suo collo. La testa di Akito si girò verso di lei per baciarle la fronte. Poi la strinse in uno stretto abbraccio.

“Vorei poter sentirmi così per sempre.” Bisbigliò Sana mentre appoggiava la mano sul suo petto. “Riesco a sentire i battiti del tuo cuore. Sono lenti e belli.” Alzò lo sguardo verso l’angelico viso di lui e gli baciò piano la bocca. Lui rispose, ricambiando il bacio. Continuarono così mentre Sana si posizionava lentamente per stare sopra di lui. Gli occhi di Akito si spalancarono.

“Sana.”

“Hmm?” Sana continuava a baciarlo.

“Togliti.” Le disse Akito guardandola dritta in faccia con uno sguardo serio.
“Cosa? Che vuoi dire?”
“Quello che ho detto, togliti.” Fece rotolare Sana da sopra di lui e si mise su un fianco.
Sana aveva uno sguardo ferito sul viso. Era stata appena rifiutata. Uscì di corsa dalla stanza afferrando le coperte e marciò dritta in bagno.
“Aspetta.” Disse a voce alta Akito.
“E ora che vuoi?!” Rispose lei adirata.
“Mi serve la coperta.”
“Neanch per sogno! Non sei tu quello senza vestiti. Hai i tuoi boxer!”
“Sana.” Cercò di ragionare con lei.
“Non ti sto ascoltando!” Sana fece per continuare ad andare in bagno. Akito corse verso di lei e l’abbracciò da dietro.
“Mi dispiace.”
“Stupido! Non mi toccare!” Sana cercò di divincolarsi dall’abbraccio di Akito ma finì solo col farsi stringere ancora di più.
“E’ stato favoloso, Sana.”
“Zitto! Sei tu che mi hai respinta!” Una lacrima le cadde dagli occhi. Akito le baciò i capelli, poi la girò e la abbracciò ancora.
“Mi dispiace tanto.” Disse di nuovo mentre baciava le guance su cui correvano le lacrime. Sana chiuse gli occhi e lo abbracciò a sua volta. La coperta cadde a terra.
“Stupido, la scorsa notte è stata così speciale. Come fai ad essere così freddo la mattina?” Appoggiò la testa sul petto di lui. Cercò di stringerlo più forte ma qualcosa contro il suo stomaco glielo impediva. Abbassò lo sguardo e gli occhi le uscirono di fuori.
“Per via di questo.”  Rispose lui mentre continuava ad abbracciarla.
“AHHHHHH! Non di nuovo!” Sana si svincolò e afferrò la coperta per coprirsi.
“Che c’è? Non è che tu non abbia già visto tutto ieri notte.”
“E’ diverso! Fallo andare via!” ordinò ad Akito.
“E’ colpa tua! Se non ti fossi appiccicata in quell modo quando mi sono svegliato, niente di tutto questo sarebbe successo!”
“Non mi interessa! Fallo andare via e basta!”
“E va bene, ma fammi andare in bagno per primo. Ne ho davvero bisogno.”
“Va bene!” Akito entrò in bagno lasciando fuori una Sana con una faccia perplessa.
“Non riesco a credere che ne abbia ancora voglia.” Ricordò fra sé e sé la notte prima e arrossì come una matta, al punto che sentì il bisogno di nascondere la faccia tra le mani.
Ding Dong Ding Dong
Sana also lo sguardo e il campenello suonò ancora. Ding dong
“SAANAAA!” Urlarono tre persone da fuori..
“Oh no, sono Fuka e gli altri due!” Si guardò intorno e vide vestiti sparsi sul pavimento, perciò li raccolse e se li mise addosso. Si guardò rapidamente nello specchio e corse verso la porta. Fece un grosso respiro e la aprì.
“Buongiorno Sana!” La salute il trio.
“Buongiorno ragazzi!” Rispose lei. “Che vi porta qui stamattina?”
“Oh, abbiamo solo pensato di invitare Akito e te per un brunch o qualcosa di simile.” I tre la guardarono straniti. “Sana?”
“Eh?”
“Non avevi quella roba addosso anche ieri?”
San si guardò i vestiti e iniziò a innervosirsi. “Oh! Già, haha, che sciocca che sono. Ero così stanca che ho dormito con questi addosso la scorsa notte. Hahaha!” Proprio allora uscì Akito dalla camera da letto, con solo i boxer addosso.
“Mi sembrava di aver sentito del rumore. Ah, siete voi ragazzi. Sana, ancora con quei vestiti addosso, dovresti prenderne di nuovi dall’armadio, non raccoglierli da terra.”
Gli occhi dei tre si spalancarono. Fu Tsuyoshi a parlare, “Sana .. Akito … ma voi due …?”
“No no no no! Non è come pensi Tsuyoshi!”
“Eppure sembra proprio così, non è vero Fuka?” Aya guardò la ragazza e Fuka guardò Sana. “Wow Sana, mi chiedevo quando sarebbe successo.”
Sana arrossì furiosamente e tirò fuori il martello di plastica per cominciare a picchiare Akito.
“Ma perchè te ne esci sempre fuori così?! E pure in boxer!”
Akito bloccò il Martello. “Ahh, mi arrendo! Pensavo avessi detto che ero sexy nei boxer coi dinosaur!”
 “Ahhh! Non dirlo più!” urlò Sana ad Akito mentre continuava a picchiarlo.
Akito le afferrò prima un braccio all’improvviso, poi l’altro e poi la baciò di fronte al trio. Lei cercò di resistere al bacio, ma presto le ginocchia le si indebolirono mentre cadeva nella sua trappola e ricambiava il bacio.
“Ohhhh …. E cosììììì dolce!” disse Aya mentre si appoggiava a Tsuyoshi e lo guardava. “Quando farai tu così con me, eh?” Tsuyoshi si limitò a distogliere lo sguardo e ad arrossire, senza parole. Fuka sorrise semplicemente e pensò fra sé. ‘E vissero per sempre felici e contenti, no?
FINE
  
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