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Autore: Nemesis01    23/04/2014    3 recensioni
Nonostate Draco fosse ferito nell'orgoglio non avrebbe mai mostrato a Harry o a qualcun'altro quel lato di sè: lui era un ex serpeverde, un mago potentissimo, un ragazzo intelligente... era Draco Malfoy, mica uno qualunque.
Harry Potter l'avrebbe desiderato da morire.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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a little's e n o u g h

12/a. don't say a word, say anything

Neville aveva lasciato la stanza 707 un paio d'ore dopo e aveva chiuso la porta alle sue spalle, lasciando Harry con i suoi pensieri. Harry sperò e aspettò che Draco varcasse quella soglia e aveva riordinato la camera, ci impiegò più di due ore ma il coinquilino non era arrivato ancora, così si era steso sul letto e aveva iniziato a leggere il libro preso in biblioteca. Era stato davvero intenso come libro, tant'è che a un certo punto aveva socchiuso gli occhi e si era lasciato trasportare dalla fantasia; s'immaginò Draco penetrare nel suo corpo, ricordò il suo respiro affannato e caldo contro la pelle... Merlino, quanto gli mancava.
Harry si addormentò verso mezzanotte passata, più che altro era proprio crollato dall’ansia dell’attesa. Quando al mattino si svegliò vide che il letto di Draco non era stato toccato, era palese che non fosse tornato. Decise quindi di andare da Blaise, come gli aveva consigliato Neville la sera prima.

*

Blaise Zabini era uno di quei tipi che sarebbe capace di dormire anche in mezzo alle esplosioni più rumorose, per questo aveva comprato al negozio "Tiri vispi Weasley" un simpatico aggeggio: un piccolo orologio che non smetteva di infastidirti fino a quando non ti alzavi dal letto. Così, anche quella mattina, alle 8:30 in punto, quella specie di sveglia aveva iniziato a dargli dei pizzicotti sulle guance, poi era passata a strofinargli una piuma sotto il naso e infine gli aveva fatto il solletico ai piedi; il ragazzo, quindi, si era svegliato e si era messo a sedere sul letto.

- Sono sveglio, sono sveglio! - aveva borbottato. Nel letto accanto a sé c'era il suo amico Draco, ancora addormentato. Blaise sbuffò e mentre poggiava un piede a terra, qualcuno bussò alla sua porta.
Stranito, Blaise si voltò verso l'amico che, avvolto nel caldo piumone, dormiva ancora, quindi, anche se ancora un po' stordito, il mulatto andò verso la porta, aprendola.

- Harry? -
- Ciao Blaise... Buongiorno... Ti ho svegliato? -
- No, no, ero già sveglio... Tutto bene? -
- Sì, cioè, sì, sì, tu? -
- Credo di aver bisogno di una burrobirra -
- A prima mattina? -
- Bisogna iniziare bene... Mi accompagni? -
- Blaise, sei ancora in pigiama! -
- Oh sì.. Vero. Allora ehm, ci vado dopo -
- Blaise, Draco è qui da te? – tagliò corto Harry che dal nervosismo si stava mordendo il labbro screpolato, si sollevò sulle punte per cercare di scorgerlo e intravide un qualcuno con i capelli biondi nascosto sotto le coperte di Blaise; quest'ultimo richiuse la porta alle sue spalle e annuì mestamente.
- E' qui, è qui -
- E perchè è nel tuo letto? -
- Perchè non c'è un altro letto nella mia stanza, è una singola, Harry, non mi piace Draco. -
- Ah... Scusa… -
- Harry... - lo richiamò Blaise ma il ragazzo si era buttato con le spalle contro al muro stancamente.
- Ha visto, vero? - chiese e Blaise annuì come risposta.
- Harry... Ho bisogno che tu mi racconta la tua versione dei fatti. Posso anche andare a prendere la burrobirra in pigiama se c'è di mezzo la felicità del mio migliore amico. -

Harry guardò Blaise e capì davvero perchè il cappello parlante cantava che i migliori amici si trovano solo nei serpeverde: loro non si fidavano mai di nessuno ma quando succedeva beh, non c'erano incantesimi così potenti da poterli dividere.
Così l'ex grifondoro accompagnò Blaise in pigiama a prendere la burrobirra per colazione, in un pub non lontano dal campus universitario; tra qualche chiacchiera e qualche occhiataccia dello staff, Harry vuotò il sacco con l'amico: gli raccontò di Ginny, del libro, della sorpresa, di quel bacio maledetto.

- ...e poi, proprio in quell'istante, quando Ginny si è avvicinata, ho visto un fumo nero e ho capito che fosse Draco e che aveva visto e sicuramente travisato. -
- Come puoi dargli torto? -
- Non gli dò torto, infatti! E' solo che è in pratica fuggito... Non mi ha dato il tempo di spiegare e non è tornato stanotte. -
- Sai, Draco non ha molta dimestichezza con i sentimenti in generale, è un po'... Selvatico, diciamo così. Nella famiglia in cui è cresciuto, non gliel’hanno insegnato bene come si fa quando sei innamorato. -
- Lo so... Però io, cioè, io non voglio che lui resti convinto della cosa! Anche perchè non è così! Io non ho baciato Ginny, io amo Draco.. Aspetta, hai detto “innamorato”? –

Blaise scosse la testa affranto: com’era possibile che neanche Harry si era reso conto di quanto Draco in realtà l’amasse? Da un lato provò compassione per l’amico, però, ricordando quando la sera prima aveva bussato alla sua porta e lui l’aveva raggirato fino a fargli vuotare il sacco: Draco era crollato, aveva pianto fino ad addormentarsi.
- Allora riprenditelo, no? - propose.
- E come? -
- Aguzza l'ingegno Potter! Sei o no un aspirante Auror? Trova un modo per risolvere la faccenda! -
- Se sapessi come fare, non sarei qui a parlarne con te, Blaise! -
- Potter, è il tuo aspirante fidanzato, non il mio! -
- Sì, ma se fosse il tuo, cosa faresti per convincerlo? -
- Beh, se fosse il mio fidanzato, e fosse un mago, sai, noi siamo davvero bravi in Pozioni e ce ne sarebbe una che potrebbe fare al caso nostro - suggerì Blaise, facendogli l'occhiolino - ora paga questa burrobirra e andiamocene, che mi stanno guardando tutti. Ho una dignità, io. -
- Ma... Tu sei voluto uscire in pigiama! Un pigiama con le paperelle, Blaise? -
- Potter, chi ha bussato alla porta della mia stanza alle 8:30 del mattino? Chi è che ha richiesto i miei preziosi consigli? -
- Va bene, va bene... Vado a pagare, spilorcio. -

12/b. my bloody Valentine

Neville e Blaise sentivano le urla di Draco e Harry anche fuori dalla stanza.
Harry, con l'ovvio aiuto di Blaise, aveva organizzato un piano per forzare Draco a vederlo, altrimenti, conoscendo l'orgoglio del Malfoy, non avrebbe avuto occasione di farlo.
Blaise era quindi uscito dalla stanza e aveva lasciato il posto a Harry, mentre lui e Neville ascoltavano la loro conversazione con le orecchie oblunghe, curiosi come delle scimmie.

- Potter, vattene! Non hai capito che non voglio più vederti? - urlò Draco, puntandogli la bacchetta contro.
- Draco, ascolta... - anche Harry aveva la bacchetta sfoderata e l'aveva già usata per qualche incanto scudo diverse volte; pensò davvero che Draco sarebbe riuscito a portare a termine i voleri di Voldemort. - Non mi devi parlare, mi devi ascoltare! Puoi voltarti di spalle e non dovrai nemmeno vedermi! -
- Potter che cazzo di stronzate vai dicendo? Perchè non te ne vai dalla tua piattola Weasley? Sono sicuro che avrete tanto da dirvi -
- Draco... Io e lei non abbiamo nulla da dirci! -
- Già, vero, difficile parlarsi con le labbra incollate, vero? -
- Draco... - lo richiamò Harry, difendendosi da un altro schiantesimo - Ascolta! E' stata lei a baciarmi, io non volevo! -
- Oh, povero Potter! - ironizzò Draco - Sono sempre gli altri i cattivi, vero? -
Harry ringraziò Godric Grifondoro che Draco fosse cambiato, perché se per cruciare qualcuno bisognava volerlo, gli occhi di Malfoy ne descrivevano il desiderio palesemente.
- Draco! Non sto dicendo questo, sto solo dicendo che lei si è avvicinata e mi ha baciato, perchè ha visto che eri lì! L'ha fatto di proposito, capisci? Perchè sapeva che ci avrebbe fatto litigare! -
- Potter! Tu ed io ci stavamo frequentando e tu hai baciato Ginny e non me ne fotte un cazzo di tutte le stronzate che stai sparando, le vostre labbra erano appiccicate e se ora non te ne vai, lo giuro, una maledizione cruciatus non te la leva nessuno! - lo minacciò Draco. Harry lo fissò determinato.
- E maledicimi. Maledicimi pure! - gli urlò contro - Avanti, forza. Dopo che l'avrai fatto, che cosa sarà cambiato? Nulla. Invece ascolta la mia idea. La vedi quella boccetta lì sul tavolo? E' veritaserum. Ha ancora l'etichetta della farmacia, l'ho comprata lì questa mattina. Io la berrò e potrai toglierti ogni dubbio -
- Potter, non me ne fotte assolutamente un cazzo, tu, lei, la vendetta o quel che è. Tu e lei vi stavate baciando, io vi ho visti. -
- Beh, io ti ho visto nel letto di Blaise l'altra mattina, potrei pensare che avete passato una notte di fuoco, no? E invece non lo faccio! -
- Ci credo, coglione! Blaise è etero! -
- Lo ero anche io! -
- E' per questo che hai baciato Ginny, del resto -

Harry urlò dall'esasperazione e si portò una mano tra i capelli, come a volerseli strappare da testa.
Nel frattempo, Neville e Blaise si guardarono preoccupatissimi. Di certo Draco sarebbe stato un ottimo avvocato, ammesso che fosse riuscito a domare l'istinto di uccidere Harry.

- Draco. Io non ho baciato Ginny. I didn't kiss Ginny. Je n'ai pas embrassé Ginny. Te lo devo dire anche in chicchinese? -
Draco Malfoy si fermò a fissare Harry, senza abbassare la bacchetta: lesse la determinazione nello sguardo del ragazzo e continuò ad ascoltarlo. Harry colse l'opportunità al volo.
- Draco, vedi, è successo che io vi ho visto litigare in cortile... e ho sentito che, parlando di me, dicevi "la persona che amo". Ne sono rimasto sorpreso.. Benevolmente, nel senso che non me l'aspettavo e sono stato un po' scombussolato, sai, in fondo mi piacciono le cose romantiche e non me l'avevi mai detto... Comunque mi sono anche sentito in colpa perchè poi ti avevo mandato sempre in bianco.
Sono andato in biblioteca dopo aver parlato con Blaise e Neville... E ho preso un libro che parlava di sesso. Lo so che è da sfigati, però io non l'ho mai fatto prima con un ragazzo e volevo leggere qualcosa prima di fare la figura dell'impedito... E sono tornato in stanza. Lì fuori c'era Ginny, io ho cercato di mandarla via e lei si è messa a piangere... Ho pensato volesse chiedermi scusa, come le avevi suggerito, e l'ho lasciata entrare.
Abbiamo parlato un po', le ho detto che non faceva niente perchè mi piaci tu e se lei non avesse mai avuto quella storia con Stephen, io mi sarei perso tutta la nostra storia... - Harry arrossì leggermente mentre parlava di quelle cose personali, che avrebbe magari preferito dirgli in un'altra situazione, ma continuò il suo discorso - E lei mi ha detto che avrebbe preferito tornare con me. Io le ho detto di no, perchè avevo te... E lei mi ha baciato. E' stato un secondo solo, Draco, perchè io mi sono staccato e l'ho mandata via -
Draco aveva ascoltato tutto in assoluto e rigoroso silenzio, senza abbassare la bacchetta. Harry invece aveva abbassato la sua e l'aveva poggiata sulla scrivania di Blaise.
- Solo che tu sei fuggito via, giustamente, però io non ho avuto tempo di spiegarmi... -
Harry vide un movimento di sottecchi e comprese che Draco aveva abbassato la sua bacchetta.

- Avevo appena aperto la porta e ti ho visto con le sue labbra incollate alle tue. Mi sono sentito tradito ancora una volta - spiegò Draco.
- Lo so, ma io... -
- Taci Potter, fammi parlare. Dicevo, mi sono sentito tradito ancora una volta e sono stato uno stupido, perchè forse invece di scappare sarei dovuto intervenire e ucciderla una volta per tutte! -
- Draco! - lo rimproverò Harry, scuotendo la testa.
- E ora non riesco a togliermi il pallino dalla testa che tu invece preferisca stare con lei, che ti è sempre stata accanto, invece che stare con me, che sono stato la tua nemesi da sempre -
Draco aveva distolto lo sguardo, gli capitava sempre quando era imbarazzato, del resto lui non era abituato a sonore dimostrazioni d'affetto e confessioni sentimentali. Harry sorrise e recuperò la boccetta di veritaserum.
- Facciamo così, io ne bevo un po', e me lo chiedi -
- No - disse Draco - Se non c'è fiducia, non ha senso stare insieme, no? - chiese. Harry dovette convenire. Persino Blaise e Neville si ritrovarono col fiato sospeso, convinti che Draco volesse semplicemente escludere Harry dalla sua vita.
- Draco... Io... -
- ...quindi te lo chiederò, senza veritaserum, e deciderò di crederti, qualsiasi cosa tu dica. Sii sincero. -
- Ok - rispose Harry e deglutì.

Draco si prese qualche attimo di pausa, per darsi coraggio, infine piantò i suoi occhi in quelli di Harry, imprigionandolo con lo sguardo.
- Harry Potter... Vorresti essere il mio ragazzo? -

12/c. we believe in this love

- Io non l'avrei mai detto che sarebbe finita così. Davvero. -
- Beh, pensavo che l'avessi capito che spesso le cose che capitano sono quelle che non si aspetta nessuno. La frase tipica è "io non l'avrei mai detto". -
- Hai ragione, è solo che loro sembravano così perfetti... -
- E' proprio di quei tipi che bisogna diffidare. Per esempio, puoi dare per certo che un delinquente sia uno cui non credere, ma delle persone oneste? Non sai se sono oneste fino in fondo -
- Sì, ma da loro non me lo sarei mai aspettato. -

Harry e Draco erano seduti l'uno di fronte all'altro al 12 di Grimmauld Place. Kreacher aveva appena servito loro la cena, più che felice di servire una persona nobile come Draco Malfoy che con un paio di buoni incantesimi, era anche riuscito a rimuovere il ritratto della mamma di Sirius.
La zuppa di pomodoro emanava un invitante profumino.

- A noi non capiterà - lo rassicurò Draco, sorridendo, Harry lo emulò poco dopo.
- Draco.. -
- Mh? - domandò Malfoy, soffiando sulla sua zuppa.
- Niente. E' solo che ti amo. -
- Ah, ordinaria amministrazione! - scherzò Draco, facendogli una linguaccia.

Dopo l'Università, i due avevano deciso di accettare l'offerta di Fenyang e di lavorare al Ministero della Magia. Draco era ancora un subordinato di Fenyang, anche se c'era chi potesse giurare che fosse il contrario, mentre Harry era un apprendista Auror.

- Sai, dovresti essere un pelino più romantico a volte. - lo rimproverò Harry.
- Hai ragione ma credo tu lo sia abbastanza per entrambi - disse l'altro, guardandolo innamorato.
- Domani a che ora arriva Fenyang in ufficio? -
- Alle 9, credo. Perchè? -
- Devo chiedergli una cosa importante. -

*

- Fenyang, Fenyang, aspetta un secondo -
Harry, l'indomani, rincorse l'avvocato, fermandolo prima che potesse entrare nell'ufficio.
- Uh? Ah, Potter! No, Draco non te lo cedo neanche oggi! -
- No, no, te lo puoi tenere - disse Harry - Nel senso che puoi tenertelo qui per motivi di lavoro - specificò e Fenyang rise.
- E' troppo giovane per me, m’interessa solo il suo cervello, tu puoi avere il suo corpo! - rise l'avvocato. Harry invece lo guardò seriamente.
- Fenyang, posso parlarti un secondo? E' una cosa importante.

 

Note dell’autrice:

Stranamente per questo capitolo la soundtrack è a cura dei Good Charlotte (nooo, ho tradito i blink182)! Le canzoni citate sono: We believe, Say anything & My bloody Valentine (quest’ultima è nella top list delle canzoni che più amo al mondo).

Avevo intenzione di fare Draco un po’ più “vaiasso” all’inizio, però poi mi sarebbe dispiaciuto togliergli quell’aurea signorile che gli girava intorno… Dopotutto è sempre Serpeverde!

Beh spero di sapere cosa ve ne è parso di questo capitolo :3 a presto <3

   
 
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