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Autore: YOUSHOULDLETMEBE    23/04/2014    4 recensioni
Il mondo di glee trasferito in quello di Hunger games.
La storia d'amore tra Brittana e Santana proiettata nell'arena.
***
Dal testo: «Faremo capire a Capitol City che non possono trattarci come se fossimo loro, noi siamo nostre, e di nessun altro.»
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Sveglio Brittany frettolosamente.
«Alzati Brittany! Alzati! Forza!»
Riempio lo zaino con tutte le nostre cose, frenetica, scopro anche Brittany della coperta per poterla posare.
«Che succede Santana?»
Si è alzata in piedi e adesso si sta stiracchiando.
Mi basta una parola, una sola, per mandarla in panico del tutto, per far sì che il terrore la divori:
«Ibridi»
La spintono giù dall’albero e la seguo con fretta, alle nostre spalle, verso l’interno del bosco, un gruppo di orsi polari fin troppo brutali si diverte a sbranare il corpo dell’esile ragazza del 9.
«Verso la cornucopia!»
I nostri piedi si trascinano verso il centro dell’arena, rallentati dalla neve che questa notte sembra essersi triplicata;
Non ricordo di aver mai corso così veloce, nemmeno il primo giorno nell’arena, per scappare dal bagno di sangue.
A quanto pare il fatto che la mia vita sia in pericolo mi spinge ad usare ogni risorsa.
Il branco corre veloce verso di noi, non esistono più pezzi della ragazza da gustare.
Sento gli orsi ringhiare alle nostre spalle, immagino la bava sporca di sangue scivolarmi accanto, le due file di denti appuntiti afferrarmi e divorarmi, e riesco solo a pensare che devo correre, devo correre e poi sarò salva.
Riesco a scorgere lo spazio senza neve il cui centro è la cornucopia e, tutt’attorno, i favoriti.
Si scambiano qualche sguardo complice e preoccupato, poi iniziano a correre in direzioni diverse:
Sam corre verso di noi e in pochi istanti ci ha raggiunte,
gli altri si disperdono velocemente, tutti tranne quella del 2, Kitty.
Non è abbastanza veloce, e così diventa la preda di un ibrido particolarmente affamato.
Le sue grida strazianti ci implorano di aiutarla, ma noi non possiamo farlo.
Continuiamo a correre, sempre più veloce, dall’altro lato dell’arena, contando sul fatto che Kitty distrarrà gli ibridi per noi.
Corriamo per ore, senza mai fare una pausa o voltarci, senza dire una parola; solo quando raggiungiamo il torrente e cado a terra sfinita ci fermiamo per la prima volta.
Brittany e Sam si fermano poco dopo e si immergono nell’acqua limpida e gelata, trascinandomi con loro.
«Li abbiamo seminati?»
Sam annuisce,
«A quest’ora saranno già scomparsi, a quanto pare questi giochi si stavano facendo monotoni.»
Guardo Brittany negli occhi, e lei sa a cosa sto pensando, perché diventa improvvisamente triste, più di quanto già non fosse.
Dobbiamo ucciderlo, adesso.
Ecco cosa ci stiamo dicendo, ecco cosa lei non vuole accettare.
Scuote la testa, non io, mima con le labbra, non ora.
Usciamo dall’acqua ormai sicuri che gli ibridi non ci attaccheranno.
Sentiamo il rumore di foglie che si spostano e nel giro di un secondo, Sebastian è in piedi davanti a noi, con la maglia strappata.
Sam e Brittany si mostrano spaventati e preoccupati, ma io gli corro incontro e lo abbraccio.
«Non ci eravamo detti addio noi, Lopez?»
«A quanto pare il nostro addio era solo un arrivederci, Smythe.»
Ci avviciniamo al resto del gruppo.
«Loro sono Brittany e Sam, i tributi del 4.»
Si stringono la mano facendo attenzione, e Sam non sembra più preoccupato, ma Brittany continua ad esserlo.
«Tranquilla, non mordo mica.»
Scherza  Sebastian, ma lei si irrigidisce ancora di più.
«Andiamo sul tuo albero Seb?»
Annuisce sorridente.
Non lo avevo mai chiamato così, però mi piace.
Si incammina verso il suo albero, particolarmente vicino, ed inizia ad arrampicarsi.
Impiega giusto tre secondi, proprio come me, e Sam lo segue a ruota.
Io e Brittany restiamo sole per pochi istanti, lei mi lancia un’occhiata sconcertata e rabbiosa, io la ignoro e mi arrampico prima che possa continuare.
«Wow! Quanto siete veloci!»
Sam sembra sbalordito non appena arrivo sulla piattaforma.
Io e Sebastian ci scambiamo uno sguardo compiaciuto.
«Beh, voi avete la pesca, noi abbiamo gli alberi.»
Conclude il mio compagno di distretto, usando le parole che avrei usato anch’io.
Brittany ci raggiunge e si siede accanto a me.
Noto con piacere che nello scappare Sam non si è dimenticato di essere nell’arena: ha portato con se un altro sacco di mele e un’ascia.
**
«Santana! Svegliati!»
La voce di Brittany fa eco nella nostra tana.
Apro gli occhi preoccupata e noto che i suoi sono rossi di lacrime; ha le guance bagnate, ma la sua faccia bolle di rabbia.
Mi guardo intorno, non vedo Sebastian, e nemmeno Sam, solo tanto, tanto, tanto sangue.
Mi sollevo allarmata.
«Che succede?»
«Sebastian…»
La sua voce è interrotta dai singhiozzi rumorosi.
«Sebastian cosa Brittany?!»
La scuoto con entrambe le mani.
«L’ha ucciso Santana! L’ha ucciso e stava per uccidere anche te! E’ un traditore, uno sporco traditore!»
«Ma cosa dici!? Non può essere successo davvero…»
Mi guardo intorno e finalmente scorgo il corpo inerme di Sam, con il buco nel petto che solo la lancia di Sebastian può avergli procurato.
Gli occhi mi si gonfiano di lacrime, ma io mi sforzo di ricacciarle indietro.
Non piango per Sam, dopotutto non lo conoscevo e sapevo che sarebbe morto comunque; piango per Sebastian, perché lo credevo mio amico ma ha dimostrato chiaramente di non esserlo.
Mi ha solo usata, mi ha usata per arrivare a loro, e adesso che non gli servo più, ha deciso che poteva sbarazzarsi anche di me.
Mi mancherai tanto, Lopez.
Mi mancherai tanto anche tu, Smythe, ti voglio bene.
Quelle parole riecheggiano nella mia testa.
«Mi ha solo usato» sussurro.
«Mi ha solo usato, quel bastardo» sussurro ancora.
I nostri abbracci si ripetono all’infinito tra i miei ricordi, come in un vecchio videoregistratore che trasmette sempre la stessa scena.
«Lo vendicherò, Brittany, fosse anche l’ultima cosa che faccio»
Annuisce stretta tra le mie braccia e si sfoga nel pianto più straziante che abbia mai sentito.
**
Al sorgere del sole aiuto Brittany a portare giù dall’albero il corpo del suo amico d’infanzia.
Lo portiamo al torrente e lo immergiamo completamente nell’acqua, poi lei lo pulisce di tutto il sangue sprecato.
Dopo circa mezz’ora lo ripone sulla neve fredda, accanto all’acqua.
Lo guarda negli occhi ormai chiusi, con la consapevolezza che non si apriranno mai più, e scoppia a piangere di nuovo.
Vorrei raggiungerla, stringerla tra le mie braccia e consolarla, ma so che ha bisogno di affrontare questo momento di debolezza da sola.
«Ti voglio bene Sam, più di quanto tu possa immaginare,» fa una pausa tra i singhiozzi.
«lo so che avresti voluto qualcosa di più di una ragazza che ti volesse bene, e mi dispiace che tu non l’abbia potuta trovare in me, che tu non l’abbia trovata mai»
Resto spiazzata.
Lui l’amava? Ecco perché l’ha salvata, tutte quelle volte, ed ecco perché ha salvato anche me, perché sapeva che lei sarebbe stata felice con me, perché è questo essere innamorati: volere vedere l’altro felice, anche al costo di non essere la sua felicità.
«Mi mancherai tanto, non doveva finire così»
Le lacrime e il dolore la sovrastano e decido che è il momento di intervenire.
Prendo Brittany con me e la porto via, stringendola per evitare che possa spezzarsi.
L’istante prima di scomparire tra gli alberi mi volto verso il corpo di Sam, che un hovercraft sta per raccogliere.
«Mi prenderò cura di lei, te lo prometto» sussurro.




 
ANGOLO AUTRICE:
Alllllooora, ci terrei davvero tanto a ricevere le vostre recensioni per questo capitolo perchè l'ho scritto con l'aiuto della mente contorta (degli intrepidi) di mia sorella.
Se vi piace magari posso chiedere il suo aiuto un po' più spesso :3
PS. Perdonateme la battuta davvero squallida da divergente per favore <3

   
 
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