Capitolo
5 (parla Brian [ovvero: la vendetta del mezzo-donna 1])
Ok,
anche stavolta quel ciospo non ha potuto evitare di farmi saltare i
nervi, proprio prima di pranzo. Ma stavolta non sarò
clemente come tutte le
volte precedenti – anche perché c’erano
Stef e Steve, che sono parecchi
contrari alle mie forme di vendetta – che mi limitavo a
ribadire con delle
battute acide, ma allo stesso tempo intelligenti, sarcastiche e ad
effetto.
Tranquilli, non sono intenzionato a montare uno scenario sadomasochista
con
letto matrimoniale in seta rosso puttana e con il mio arsenale di
fruste di
vario tipo – da quelle “minimal” a quelle
“multi-frusta”, passando tra quelle
chiodate e quelle che mi ha regalato il Bowie fatte con i resti del
vestito di
Ziggy Stardust – pronto sul tavolo con un Bellamy disteso
sulla piattaforma
girevole che chiede umilmente perdono e sottomissione a me, al grande
Brian
Molko, arrivando al punto di lavarmi le scarpe leccandole …
ghghgh … oh, ma che
vado a pensare! Prima di tutto mi rovinerei le scarpe nuove con la sua
lurida
bava. E poi, finirei nei pasticci se per caso, dopo che io avessi
terminato di,
ehm ehm, “sistemarlo”, lui andasse a cantare tutto
a quel gigante del suo
bassista e a stendersi con lo sguardo languido sulle cosce di quella
povera
ragazza che si è rovinata la vita facendolo arrapare come
uno in astinenza da
sesso da quanto è nato. No. Io per lui e per i suoi luridi
amichetti ho
preparato una vendetta così straziante e così
dolce che mi farà venire la carie
ai denti dalla contentezza. Mi serviranno droghe, calmanti, quei
funghetti di
cui il ciospo non può fare a meno, una birra e quel pendolo
per ipnosi che mi
aveva regalato una mia vecchia compagna di università
– ora psichiatra – a
Londra. Questa volta userò a pieno le mie
potenzialità da genio malefico,
Bellamy, e prepara la tomba, muhahahahaha!!
Elaborai
i dettagli per il mio piano mentre scendevo le scale, con
Chris che continuava a ripetermi che “con il cuore di Matt
non si scherza,
eccetera, eccetera
…” e altre cose della
quale, sinceramente, non me ne importava tanto. Davanti a me
c’era la più
melensa e pseudo-romantica scenetta mai esistita. Era da far venire il
latte
alle ginocchia, cazzo!! Quel ciospo di Bellamy, stava approfittando
della
gentilezza di Fede per buttarsi ogni tanto – per non dire sempre
– tra le sue braccia e fissarla con quello
sguardo languido e voglioso di carni come se lei fosse il
più grande tesoro
alla quale lui aspirasse, tirando fuori quell’odioso sorriso
da povero ebete
che si ritrova. Patetico, nient’altro d’aggiungere.
Il
primo di noi ad entrare in cucina fu Fede, che subito dopo aver
cacciato un acuto incredibile si accasciò al suolo priva di
sensi. Il ciospo,
entrato poco dopo di lei, iniziò ad urlare frasi come
“Oggesù, ma che cazzo
fate?” e “Maniaci! Maniaci!” tenendo tra
le braccia la testa della mora,
svenuta.
Io,
Chris e Steve, dopo esserci scambiati delle occhiate
d’intesa, ci
precipitammo all’interno per poi scoprire che era meglio
lasciare qualcuno lì
dentro, data la situazione che si era andata a creare.
Insomma,
abbiamo trovato Dom per terra che slinguazzava con una Meme
sotto di lui, ormai allo stremo delle forze dovuto alla vana ma
coraggiosa
resistenza mossa contro quest’ultimo. Notai anche, con una
sensazione mista tra
l’orrore e la mia solita calma, che i pantaloni giallo banana
che il biondo
portava indosso erano, come dire, calati fino alle ginocchia lasciando
intravedere il suo sederino - e anche qualcos’altro
–, e che anche quelli della
Meme stavano per cedere di fronte agli istinti lussuriosi del
batterista.
Per
fortuna, a fermare quella scena – che a me in fondo non mi
dispiaceva – ci penso Chris che, dopo aver tramortito Dom con
una padella presa
dal ripiano – addio, frittata ç_ç - e
averlo legato per bene alla sedia (con i
pantaloni nuovamente addosso), si precipitò dalla Meme per
aiutarla a darsi una
sistemata. Io mi precipitai dall’altra, ancora lì
svenuta tra le braccia del
ciospo, e con un breve colpo alla nuca la feci rinvenire sotto lo
sguardo tra
l’allibito e l’invidioso del povero Bellamy,
sicuramente incavolato perché gli
ho rubato la gloria dell’aver salvato quella povera donna
dalle sue mani.
Però,
sinceramente, non mi piace approfittare di lei per la mia
vendetta. Ma i miei principi, prima di tutto. Poi, se proprio devo, le
chiederò
scusa, tra due o più anni.
Dopo
pranzo, Chris decise
le
stanze dove avremo dormito. Io andai a finire, col mio Stef,
nell’ala alla
sinistra delle scale, ovvero nella camera degli ospiti di fronte a
quella di
Fede, dove invece avrebbe dormito il ciospo con la proprietaria.
Più perfetto
di così. Steve dormirà nella camera del fratello
di Meme, tra le due ale e di
fronte alle scalee al . L’unica pecca
nell’assegnazione sarà il fatto che il
bassista dormirà con la Meme, Steve e Dominic
nell’ala opposta alla nostra.
Poco male, troverò la situazione in un batter
d’occhio.
Allora,
decisi di riunire i membri della band nella nuova camera,
giusto per informarli del mio piano. Se mi avrebbero appoggiato - cosa
improbabile - bene, sennò me la dovrò cavare da
solo, come ho sempre fatto
finora.
Spiegai
velocemente quello che intendevo fare ai due, cercai di essere
veloce e allo stesso tempo di fornire le informazioni necessarie
dell’attuazione del piano.
Il
primo a ribattere fu Steve.
-
Bri, santo cielo, ti stai comportando da bambino impaziente!
Perché
non cresci una buona volta e non accetti il fatto che Bellamy
è quello che è? –
-
È una questione di ideali, Steve. – risposi
glaciale – non puoi
capire. Bellamy mi ha offeso, e in maniera pesante, oltretutto. Ed io
intendo
farla pagare cara a lui e chi gli sta tanto a cuore, così la
prossima volta
imparerà a provocarmi. –
Questa
volta, a ribadire, ci pensò Stef.
-
Capisco che Bellamy ti abbia ferito nell’orgoglio, Bri, ma
non
capisco che cosa centra Fede con tutta questa faccenda!! Lei non deve
essere
messa in mezzo nelle questioni private tra te e lui. –
-
Ed è qui che ti sbagli Steffuccio caro! –
cinguettai dirigendomi
verso il comò e tirando fuori tutto il necessaire per l’attuazione
del mio piano – Hai mai
notato l’incredibile cambiamento di comportamento che Bellamy
assume in
presenza di quella povera vittima? –
Stef
mi fissò torvo. Dio, quanto lo odio quando fa
così. Mi ricorda mio
padre.
-
Uhm, no. io non ho notato niente – rispose il bassista, serio.
-
Allora hai gli occhi foderati di grasso, se non hai notato la maniera
morbosa, languida e vogliosa che assume quel topo non appena lei a
malapena
gli rivolge la parola. – dissi convinto.
Presi la roba che mi serviva e la infilai in un sacchettino in raso
nero,
sapientemente nascosto nella mia tasca.
-
È innamorato,
Bri! –
ribadì Stef, irritandosi – Non gli perdoni neanche
che s’innamori come tutte le
persone di questo pianeta? Chiunque assumerebbe quegli atteggiamenti,
come li
definisci tu, “morbosi, languidi e vogliosi”!!
Chiunque farebbe così, pure io!
–
Feci
spallucce.
-
Beh, io non lo farei mai, Stef. Mi conosci fin troppo bene. Io sono
uno che passa direttamente al sodo. – dissi indifferente
Anche
Steve sembrò innervosirsi alle mie risposte.
-
Sappi che io il mio consenso, per questa tua follia, non te lo
darò
mai – obiettò il batterista –
Perché, se non ti sei accorto che tutto ciò che
stai per fare è una follia bella e buona, allora sei tu
quello con
gli occhi foderati di grasso. –
Il
mio sguardo si soffermò sull’orologio; indicava
20:30 sul display
digitale. Tirai un sospiro e mi avviai verso la porta. La mano di Stef
mi
bloccò per il polso a due centimetri da questa.
-
Sento che combinerai una gigantesca cazzata, Brian. – disse
cupo.
Quando fa così non so proprio se saltargli addosso e farmelo
(come siamo
puliti! Nbtutti) o se dargli uno schiaffo e dirgli che con me quel tono
non lo
usa. – Ti prego … – continuò
– Fermati prima di creare seri danni. E tu sai
bene che quello che dico io di solito si avvera. –
-
Sarà, ma io non ci vedo affatto quel
“che” di Apocalittico che vedi
tu. Ormai la mia decisione è presa, e sai bene che io non
torno mai indietro
con le scelte. – conclusi scacciando la sua mano dal mio
polso e dirigendomi in
salotto.
Appena
arrivai, fui accolto dai modi sinceri e cordiali di Chris, che
tentò dal primo momento di farmi sentire a mio agio in
quell’assurdo clima
familiare.
-
Bri, avanti, siediti! – mi disse quest’ultimo
dandomi una pacca sulle
spalle tanto forte da farmi venire i brividi di dolore. – e
scommetto che lui
ha usato SOLO una
microscopica parte della sua forza. – Tra un po’
arriveranno le pizze, poi
andremo a vedere un film, che ne dici? –
Per
un attimo mi sentii spaesato, ma riuscii a riprendermi prima che
qualcuno se ne accorgesse. – Oh, - risposi – per me
va bene, ma col freddo che
c’è fuori non penso proprio che riesca a stare.
Che ne dite se invece ci
vediamo un film in TV e restiamo a casa al calduccio? – Non
avrei mai permesso
ad uno stupido cinema di rovinare i miei piani di vendetta,
signornò! (detto
come keroro X°°°°D)
-
Per me va benissimo. – risposero tutti in coro.
Sincronizzazione
zero, pensai in quell’istante trattenendo una risatina.
Rimanemmo
per un’ora o più a parlare di tutto. Con quella
chiacchierata
scoprii alcune cose sui miei coinquilini che non sapevo, come per
esempio che
Meme era una brava disegnatrice, Fede studiava Lingue
all’università locale,
che Dom possedeva una quantità illimitata di pantaloni
skinny di tutti i colori
e motivi esistenti nell’universo e che Bellamy aveva una fifa
tremenda dei
ragni.
Dopo
aver consumato tutta la pizza, cercai di inventare un pretesto per
andare in cucina ad attuare il mio piano.
-
Ragazzi, non so voi ma io ho una sete incredibile! – dissi
cercando di
recitare bene la mia parte – voi volete qualcosa? –
Vidi
Bellamy girarsi a parlottare con la Fede che, non appena
finì,
annui tranquilla.
-
Brian, – disse – Matthew ed io vorremmo un
bicchiere di vodka, se non
ti dispiace. –
-
Io invece vorrei una birra, per piacere. – aggiunse il
bassista dei
Muse.
Sorrisi
appena. – Figuratevi, vado e torno! –
Dopo
essermi assicurato che non ci fosse nessuno che origliasse alla
porta e che quest’ultima fosse a prova di scasso, iniziai con
la prima parte
del piano.
Preparai
il boccale di Chris versando una delicata birra rossa e un
pizzico di droga.
Mandare KO quel
gigante non sarebbe stata di certo un’impresa difficile!
Passai
poi ai due bicchierini di vodka. Per quelli ne scelsi uno
abbastanza forte, alla fragola. In quello della Fede infilai una di
quelle
pasticche solubili di calmanti che Steve si era fatto prescrivere ai
tempi di
BMM, ancora perfettamente funzionanti; mentre in quello destinato al
ciospo
preparai una polvere concentrata di funghetti e ne posai un pizzico
dentro la
bibita.
Quando
ebbi terminato, per non destare sospetti, poggiai le bottiglie
delle rispettive bevande nel vassoio che avevo preparato in precedenza,
accompagnandoli con una bottiglietta d’acqua minerale ed
alcuni bicchieri
puliti. Dopodiché, mi apprestai ad aprire la porta e
prepararmi a servire il
tutto.
-
Ragassuoli, eccomi qui con le vivande per tutti! – cinguettai
posando
il vassoio sul tavolino – Servitevi pure! E non fate i
complimenti! –
Neanche
erano passati 5 minuti, che Chris aveva già svuotato mezzo
boccale. Trincone.
-
Bri, certo che questa birra è … uao! Non ne ho
mai assaggiato una
così buona! – commentò il bassista tra
un sorso e l’altro.
Tirai
fuori il sorriso più innocente che avevo in repertorio -
È una
nuova birra, da poco in commercio. – dissi semplicemente.
Gli
effetti della droga si stavano già facendo sentire sul corpo
del
bassista, che aveva iniziato a sudare e a dilatare le pupille.
Spostai
il mio sguardo, poi, verso il divanetto dove notai che la Fede
aveva iniziato a mostrare difficoltà di movimento e che il
ciospo era scosso da
lievi tremiti.
Ora
posso tranquillamente passare alla seconda parte del piano.
-
Ragazzi che ne dite di giocare un po’? – domandai
innocentemente
preparando i pendoli in mano.
-
E che giochi proponi, Bri? – mi chiese Chris. Notai che nella
sua
voce c’era una nota un poco più roca, segno che la
salivazione era diminuita.
Perfetto.
-Oh,
sono giochi di prestigio. – dissi tirando fuori il pendolo
con una
mossa alla Mago Casanova, che lasciò il bassista con
un’espressione tra lo
stupito e il confuso – Giochi di magia … E per
incominciare mi serve un
volontario. –
Posai
lo sguardo su Bellamy, e tirai fuori il mio famosissimo
sorrisetto maligno, mio fido compagno di vita. – Bellamy
… - dissi porgendogli
la mano - vuoi provare? –
Il
cantante dei Muse non riuscì a rispondermi; il miscuglio
aveva già
fatto effetto.
Allora,
lo presi per il polso e lo feci alzare di forza dal divanetto.
Riusciva a malapena a stare in piedi.
Tirai
fuori di nuovo il mio pendolo e lo posi tra me e lui, e con un
lieve movimento della mano iniziai a farlo oscillare. I suoi occhi
iniziarono a
seguirne il lento movimento oscillatorio e le sue palpebre
incominciarono a
calare, coprendo quelle due perle azzurre.
-
Matthew … - dissi. Oddio, che impressione che mi fa
chiamarlo per
nome! Ma se la magia doveva funzionare al meglio, necessitava di questo
sacrificio. – Matthew, adesso tu sei in mio potere.
– continuai, dando alla mia
voce un tono più solenne – Farai esattamente e letteralmente
quello che io ti ordino, senza ribattere o
opporti, ci siamo capiti? –
Bellamy
annuì lentamente, e per poco non mi finiva addosso. Mantenni
una presa salda sul suo mento, un lieve gemito di dolore
fuoriuscì dalle sue
labbra, appena dischiuse. Chissà perché, ma una
sensazione di sadica gioia
invase la mia mente, e mi spinse a formulare un comando così
orribile che
rovinerà Bellamy per tutta la sua esistenza.
-
Ora fai attenzione – dissi – Al mio 3 tu eseguirai
l’ordine che ti
darò senza fare la minima resistenza – avvicinai
le mie labbra al suo orecchio,
e sussurrai ciò che ebbi ideato. – Uno
… Due … Tre! –
Al
tre, schioccai le dita, e Bellamy fu scosso da un violento tremito.
Poi,
tutto ciò che la mia mente poche ore prima aveva partorito
iniziò
a prendere forma: Bellamy si girò e si mosse lentamente
verso il divanetto dove
la Fede era seduta. La sua camminata aveva assunto un tono
più deciso, non
sembrava più tanto sfunghettato. Arrivato al divano,
esattamente di fronte alla
ragazza, iniziò a slacciarsi la cintura dai pantaloni, che
andò a finire sul
pavimento. Dopodiché affondò entrambe le
ginocchia sul divanetto, sedendosi
sulle cosce di Fede e iniziando a strusciarsi contro il suo petto in
una
maniera morbosa ed innaturale, sotto lo sguardo inorridito della
giovane, che
non riusciva neanche a muoversi.
-
Matthew … - disse con un filo di voce – Matthew
che hai? – il suo
tono cominciò a prendere una leva preoccupata.
Ma
Matthew sembrò proprio non volerla smettere. Il cantante dei
Muse
continuava a strusciarsi su di lei e a gemere dal desiderio, dato che
incominciò anche a baciarla sulla nuca, bloccandole i polsi
con una mano e con
l’altra tentava di sbottonarsi i pantaloni pur di calmare
quel tremendo prurito
che gli invadeva il basso-ventre.
-
Matt … – continuava Fede preoccupandosi di
più – Matthew mi dai
fastidio … mi fai paura, smettila, ti prego. Smet
… - la frase le morì in gola.
Matthew, con un veloce movimento, la scagliò a terra e la
baciò sulle labbra,
continuando a gemere e a bloccarle i polsi con le mani.
-
MATT MA CHE CAZZO TI PRENDE?!? SEI IMPAZZITO?!? –
sbraitò Chris,
ormai senza voce per via della mia droga. Provò ad alzarsi,
ma i suoi muscoli
erano così intorpiditi che il bassista cadde subito sul
tavolino, spezzandolo
in due.
-
CHRIS!! MATT!! MA CHE …?!? – urlò Dom.
il batterista prese Meme per
il polso e la fece alzare dal divanetto – vai a chiamare Stef
e Steve,
SUBITO!!! –
La
ragazza, ancora un po’ confusa, annuì e corse
verso le scale per
chiamare i due. Intanto Dom corse da Chris per vedere come stava
l’amico.
-
Tranquillo. – disse Chris tentando di rialzarsi –
Non so che mi è
preso, sarà stata quella birra, doveva essere troppo potente
per arrivare a
farmi questo effetto!! –
-
Infatti mi sembra strano... – aggiunse il biondo. La sua
espressione
cambiò di colpo. Cazzo, aveva intuito tutto! Sono sella
merda, ora! – Ma certo!
Brian deve avervi messo qualcosa nelle bevande, così tu non
riesci a
controllare i tuoi movimenti, la Fede non ce la fa a reagire e a Matt
gli si è
fuso quel poco di cervello che si ritrovava (non che quello stesso
pezzo fosse
in buono stato, precisiamo)!! –
Lo
sguardo rabbioso del bassista mi finì addosso, e non riuscii
a
muovermi dalla paura. Chris mi afferrò per il colletto della
camicia,
sollevandomi da terra.
-
MA SI PUÒ SAPERE CHE CAZZO TI È PRESO?
– sbraitò il bassista
incollerito – IO NON TI FACEVO COSÌ SENZA
SCRUPOLI, BRIAN MOLKO, PENSAVO FOSSI
SOLO UN RAGAZZO ANCORA SEGNATO DALL’INFAZIA, MA ORA MI
ACCORGO CHE NON ERA COSÌ
: SEI SENZA CUORE, UN MOSTRO!! – mi scaraventò per
terra, nei suoi occhi potevo
leggere l’ira più nera – ORA, VEDI DI
RIPORTARE IL BELLS ALLA NORMALITÀ PRIMA
CHE FACCIA QUALCHE DANNO GRAVE ALLA FEDE!! VELOCE!! –
Portai
il mio sguardo verso la scena per terra: Fede era viola in
volto, non riusciva a respirare e piangeva, cercando di opporsi alle
voglie di
Matthew. E quest’ultimo non accennava a fermarsi, si era
già tolto i pantaloni,
pronto per eseguire il tremendo comando che gli avevo imposto.
Violenta
la ragazza, Matthew,
violentala.
Che
ho fatto? Che cosa cazzo ho fatto?
Una
gigantesca cazzata, Brian, ed è
solamente colpa tua.
Oh,
Stef, mi devi fare sentire più in colpa di come
già sono? Devi
anche rompere dentro il mio cervello?
Hai
commesso una grande cazzata, Brian.
Hai chiesto a Bellamy di compiere un atto che va contro la sua etica
morale e
contro una persona innocente. HAI ORDINATO AD UN RAGAZZO
INNAMORATO DI
VIOLENTARE LA DONNA CHE AMA!! UNA COSA CHE NON FAREBBE NESSUNO, BRIAN!!
TU LO
FARESTI, EH, TU LO FARESTI??
Certo
che no, idiota, non lo farei mai.
Allora
perché lo hai obbligato? Ti piace
vedere questo genere di cattiverie tra persone? Mi deludi
così, Brian. E io che
ti facevo una persona colta INTELLIGENTE, con un minimo di
sensibilità. Mi hai
proprio deluso Brian Molko.
Mi
fai schifo.
No,
Stef, non pure tu! Non ti aggiungere all’ormai infinito
elenco di
persone a cui faccio schifo!! Va bene, hai vinto tu, proverò
a disipnotizzare
Bellamy. E poi forse, se sono ancora vivo, farò quello che
vuoi. Giuro, parola
di scout. Ti stirerò i vestiti, ti luciderò il
basso, erigerò una statua d’oro
in tuo onore, metterò la cintura di castità
… Eh, no. quest’ultima non la posso
fare, troverò qualcos’altro da fare al suo posto.
Ma ora basta discutere, c’è
una donzella da salvare!!
Vediamo
di pensare in fretta … uhm … nel libro di
istruzioni non c’è
scritto come svegliare la vittima dall’ipnosi, ora come
faccio? *
lampadina on * Ma
certo! Perché non ci ho pensato subito? I traumi sono la
chiave! Altro che
emoglobina! Però, ora che cos’è che
potrebbe traumatizzare quel ciospo? Pensa,
Brian … Avanti, qualcosa ci deve essere … *
lampadina n°2 on * Ci sono! Oggi sto dando il
meglio di me in tirate geniali! Ora basta gongolarsi,
all’attacco!
Partii
alla carica (nel letterale senso del termine) e con una mossa
degna di un giocatore di rugby staccai Bellamy dal corpo della Fede,
ormai
priva di coscienza. Ancora meglio, non si ricorderà quello
che le sto per fare.
Bellamy cadde a pochi millimetri dal pianoforte, col volto senza
espressione
rivolto verso di me. Con una mano, tenevo Fede per la nuca. Speriamo in
meglio.
-
Bellamy, vedi di tornare normale, o non sai che ti faccio. –
gli
ringhiai, ma per tutta risposta ottenni un brontolio da parte di
quest’ultimo.
-
Bellamy, credi che non lo sappia che sei innamorato di lei? –
dissi
indicando con la mano libera la Fede.
Un
luccichio possedette per un breve momento gli occhi di Bellamy.
Aveva capito, o almeno io spero sia così. Per il momento
vediamo di recitare la
parte alla perfezione.
-
Vedi, Bellamy – dissi, addolcendo, come potevo, la mia voce.
– Anche
io, come te, provo un qualcosa per lei. Una sensazione che non ho mai
provato,
neanche con Stef, che è l’uomo della mia vita.
–
Continuavo
a spostare lo sguardo da Fede a Bellamy, per un attimo mi
parve di veder rispuntare quel bagliore nei suoi occhi.
-
Però, vedi – proseguii imperterrito –
proprio prima di scendere qui,
lei è venuta da me dicendomi che mi amava più
della sua stessa vita. Dapprima
non seppi che risponderle, ma alla fine, come diresti tu, i miei
sentimenti
hanno avuto la meglio e le ho detto quello che provavo. E sai, ci siamo
baciati. –
Bellamy
si bloccò. Oramai, un’espressione mista tra rabbia
e
disperazione dominava i suoi occhi.
-
Non sei stato tu il primo a portare le labbra contro le sue, -
continuai, spudorato. Il momento decisivo era maledettamente vicino.
– Sono
stato io. Si, Bellamy. Ormai non sono più tuo rivale solo in
musica, anche in
amore. E, come puoi notare, io vinco anche qui. –
La
mano di Bellamy si contrasse in un pugno. Ed ecco il colpo di
grazia.
-
Giusto per renderti partecipe della mia felicità, Bellamy
caro,
vorrei mostrarti come io, Brian Molko, abbia conquistato con un bacio
questa
bella fanciulla. – conclusi, e con una rapida mossa portai le
labbra della
ragazza verso le mie, lambendole in un bacio all’apparenza
senza fine. Certo
che la ragazza ha delle belle labbra, sicuramente diverse da quelle di
Stef.
Erano decisamente più morbide e più carnose di
quelle del bassista. Potrei dire
che Bellamy ha avuto un buon gusto questa volta, ma non gli
darò questa
soddisfazione. Quando terminai, volsi il mio sguardo verso il mio
nemico,
leccandomi lentamente le labbra ancora umide a causa del bacio.
Bellamy
aveva iniziato a sussultare alla vista di ciò che avevo
appena
fatto. I suoi occhi mostravano ira, rassegnazione, disperazione, e da
quelle
perle azzurre iniziarono a sgorgare fiumi di lacrime amare. Amare, come
la
disfatta che ti ho appena inflitto, Bellamy. E di questo ti chiedo
perdono,
come lo chiedo alla Fede, se entrambi sarete disposti a farlo.
Alla
fine, come il sussurro del vento agli alberi, il cantante dei Muse
parlò.
-
Hai … vinto … Molko … -
mormorò Bellamy prima di crollare a terra,
svenuto.
Subito
dopo accorsero Steve e Stef, seguiti da Chris, Dom e Meme.
Rivolsi
il mio sguardo verso Fede, ancora priva di coscienza, per poi
portarlo su Bellamy e poi ancora sui ragazzi.
-
Bellamy è … di nuovo … normale
… - dissi prima di sprofondare, come
gli altri due prima, in uno stato di incoscienza.
Ecco
qua il tanto sospirato quinto
capitolo, ci è voluto un po’ di tempo (ero
parecchio impegnata xD) e poi ho
parecchie fanfic da portare a termine (me scema, lo so xD)
E
adesso per ordine:
Fury:
lo so tesora, è una cosa
pazzesca e ancora non è finita qua xD e poi Bri... ma chi
non si farebbe quella
gallina-checcosa-sexy fino al midollo-e-isterica?? xDD beh, poi la meme
deve
parlare con dom xD e che bel parlato xDDD
Sweet
Bee:
socia grazie per il
complimento, la meme e il domenico si dovevan... ehm...
“scontrare in qualche
modo *fe inneggia gli istinti animali di dom*
E
con questo è tutto. Al prossimo
cappy!! ^^