Il giorno seguente Felicity si ritrovò con ancora più dubbi e nessuna risposta, il motto "la notte porta consiglio" a lei non ne aveva portato nemmeno un po.. Decise di alzarsi ormai era giorno e doveva in qualche modo trovare dei buoni propositi per andare a lavoro e affrontare lui: Oliver! Arrivata alla sua postazione tirò un sospiro di sollievo non trovando ne Oliver ne Diggle, per un attimo si era concessa di respirare, ma si sa tutti i nodi vengono al pettine, il respiro si fermò nello stesso momento in cui dell'ascensore uscirono... Oliver non riusciva nemmeno a guardarla in faccia, Diggle la guardava come a chiederle scusa per l'atteggiamento di lui, lei abbassò lo sguardo come una che sa di aver perso non la battaglia ma la guerra... Diggle davvero credeva di impazzire non ne poteva più, vedere la sua amica in quelle condizioni lo spiazzava e vedere Oliver apparentemente indifferente lo faceva infuriare, così decise che adesso a scendere in campo doveva essere lui, correndo il rischio di essere trafitto da una serie di frecce per quello che gli era venuto in mente... La giornata passò più lenta del previsto, ognuno assorto nei propri pensieri per non contare tutte le occhiate che i due si scambiavano e che volutamente ignoravano. Ogni volta che Oliver chiedeva qualcosa a Felicity lei sussultava ma mai lo guardava in faccia, e Oliver era davvero stanco di tutta quella tensione ma non si decideva a fare nulla.. Erano quasi le 19 in ufficio c'erano solo Oliver e Felicity che non si erano accorti dell'assenza di Diggle, nel silenzio più totale i loro cellulari iniziarono a squillare. Era Diggle che li chiamava per un grosso problema val covo e la loro presenza era fondamentale, così non pensando alla tensione tra loro ma preoccupati per l'amico corsero al covo... Quando arrivarono Diggle non c'era e la cosa era molto strana, sentirono solo il blocco della porta e subito capirono che forse Diggle non era in pericolo e non c'era nessuna minaccia incombente.. Felicity provò ad aprire la porta ma niente era tutto bloccato, il suono del telefono la destò dal quel problema, Infuriato Oliver prese il telefono di Felicity e rispose..era proprio Diggle che divertito li avvertiva che non sarebbero usciti da li non prima di aver chiarito... A quelle parole Oliver sorrise, davvero Diggle ne capiva di loro in tutto questo, ma il pensiero di dover affrontare quel discorso con lei lo agitava più di ogni altra cosa al mondo. Felicity cercava di raccogliere dentro se più aria possibile per non esplodere ma la calma non arrivava e l'agitazione prendeva il sopravvento, stavolta non potevano scappare. Sorrise tra se è se per il piano, per ora ben riuscito, di Diggle.. Sospirò profondamente, ormai tutto era in ballo, dovevano pur venirne fuori in qualche modo... si voltò verso Oliver per parlare ma ancora una volta quel dannato telefono riprese a suonare, credeva fosse di nuovo Diggle che aveva dimenticato qualcosa ma si sbaglio' sentì pronunciare quel nome e il cuore le si fermò ancora una volta... "Laurel" Oliver si allontanò da lei quasi infastidito da quella telefonata, Laurel voleva parlagli mettere in chiaro quella situazione, ma Oliver la zitti quasi all'istante, non voleva tornare con lei, non voleva ferita ma doveva essere sincero quella sera e decise proprio di iniziare con lei... Quando chiuse la chiamata si sentiva più leggero ma sapeva che la parte più importante doveva ancora risolverla.... Felicity aveva trattenuto il respiro fino alla fine è mille pensieri le giravano in testa..l'idea di Dighe era inutile lei lo sapeva lui poteva solo volere Laurel non lei e questo chiarimento l'avrebbe solo distrutta ancora di più... Oliver poteva leggere nei sui occhi tutta quella pena e decise che doveva porre rimedio in qualche modo, si avvicinò cauto alla ragazza, lei gli voltava le spalle non poteva guardarlo mentre dichiarava il suo amore per la sua Laurel.. Il suo era poco più che un sussurro, ma a lei quelle parole arrivavano molto forti e chiari.. Scandi ogni singola lettera e quello che disse sorprese anche se stesso..la girò lentamente osservandola... Non aveva più dubbi l'amava ve doveva dirglielo subito, riprese fiato e sempre guardandola negli occhi pronunciò quelle parole che troppo aveva nascosto.. Fu sincero, Laurel non era un ostacolo anzi quel suo avvicinarsi lo aveva solo fatto riflettere sul suo amore per Felicity. Alla festa aveva avuto paura, paura che quei sentimenti potessero indebolirlo ma non era così era il non averla che lo rendeva misero e patetico e debole. Non aveva più dubbi voleva solo lei ed ora era disposto ad ammetterlo al mondo intero. Felicity era senza parole ascoltava in apparente silenzio ma in realtà voleva urlare il suo amore per lui... Non le servivano parole, voleva solo di nuovo stare tra le sue braccia... Lo abbraccio' così forte da non sentirsi più le braccia, si sentiva al sicuro, protetta..tutto quello che voleva era lì. Fu un attimo, uno sguardo e lasciarono che le parole restassero a mezz'aria e di nuovo le loro labbra si scontrano con un bisogno così profondo da spiazzarli. Non c'erano limiti alla loro passione e Oliver la voleva come lei voleva lui..basta scappare, basta dolore.. Sì amarono con una passione che li incendio fino in fondo lasciandoli felici e stanchi l'uno tra le braccia dell'altro. Diggle aveva sempre avuto ragione e il suo piano per quanto strano era riusciti..aveva finalmente fatto trovare il loro momento, il momento di viversi, il momento che si chiama felicità!