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Autore: Clacli The Dreamer    24/04/2014    1 recensioni
Questa che sto per raccontarvi è la storia di una ragazza,una ragazza dall'atteggiamento sicuro e deciso,una ragazza che è pronta ad affrontare qualsiasi cosa pur di difendere il suo onore e la sua famiglia....ma soprattutto questa è la storia di una ragazza che ha perso la capacità di sognare ad occhi aperti e fantasticare.Una cosa terribile a parer mio!.Come mai le è successo ciò,vi starete chiedendo voi.Beh,per scoprirlo perché non aprite la pagina e leggete?
Una storia ricca di amore,passione,fantasia e amicizia attende solo voi!
Allora?Cosa aspettate?
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Salve a tutti!Io sono Clacli Frost,frequento la seconda media,ho 11 anni e mezzo (visto che 12 li compio a febbraio) e questa è la mia prima storia in questo fandom,quindi siate buonini...per favore!
Vabbè,dai sto dando fastidio e quindi io vi lascio col dirvi che aspetto delle vostre recensioni,buone o cattive che siano,mi raccomando!
Ci vediamo dentro!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                Capitolo Cinque

                                 L'ARRIVO

Avril e Lucy Forester arrivarono nella piccola città di Yorken intorno alle nove e trenta di sera, sfinite e stanche per il viaggio. Tuttavia sarebbero dovute rimanere sveglie almeno per salutare e conoscere le persone con le quali avrebbero dovuto condividere la casa e dare un'occhiata a quest'ultima.
Il camion dei traslochi oltrepassò un cancello in metallo ; al centro di un giardino completamente decorato e pieno di fiori profumati, si trovava una grossa casa, bellissima ed elegante.
La macchina di Lucy oltrepassò il cancello dopo il camion e Avril rimase incantata a guardare le meraviglie di quel posto : c'erano perfino delle fontane!E i profumi che penetravano nell'auto attraverso il finestrino erano inebrianti. Per non parlare poi della casa!Questa aveva una facciata meravigliosa : al centro vi era una grande porta in legno pregiato ; Sopra questa c'era un grande balcone, coperto di edera ; Inoltre si trovavano anche innumerevoli finestre!Non c'era che dire : quel posto era il paradiso!
- Wow ... - mormorò Avril sorridendo leggermente, mentre la macchina si avvicinava sempre più alla villa - Altro che città!Questo posto sembra una casa per ricconi! - 
- Lo è, in effetti - disse Lucy, ridendo leggermente e facendo girare, verso di se, la nipote che era diventata improvvisamente interessata - Vedi Avril, queste persone io le ho incontrate solo una volta, ma per quel poco tempo che li ho conosciuti, posso dire che sono una delle famiglie più ricche della città. Tuttavia lavorano come contadini... -
- Come è possibile che lavorano come contadini?Sono ricchi! - la interruppe Avril, confusa.
La zia ridacchiò e rispose : 
- Beh, devi sapere che per diventare persone così hanno dovuto lavorare molto e alla fine hanno raggiunto il loro obbiettivo. Ma ahimè, i soldi non durano per sempre, per questo motivo loro devono continuare a sgobbare -
Avril aggrottò la fronte.
- Si, ma io proprio non capisco - ammise - non c'è tipo qualcuno nella famiglia che possiede...che so....un industria o un territorio importante? -
Lucy rise.
- Oh,Avril!le condizioni di vita qui sono molto diverse da quelle di New York o di Londra! - Disse - Qui non c'è nessun industria o territorio particolarmente significativo, a parte questo, s'intende. Quello che sto cercando di dirti è che qui la popolazione, compresi i più ricchi, si guadagnano da vivere con le loro mani e con quelle stesse mani fanno molte altre cose meravigliose, senza aver bisogno di aiuto da parte del governo. Si danno una mano a vicenda. Ma non preoccuparti, tesoro, tutte queste domande potrai porle direttamente a loro. Oh, ecco! Il camion si è fermato! -
Avril guardò davanti a se e vide che in effetti il veicolo si era posizionato davanti alla grande villa, seguito poi dalla sua macchina. Doveva ammetterlo : era eccitata all'idea di vivere in una casa come quella.

Le due Forester scesero dalla macchina, appena questa fu parcheggiata per bene, e raggiunsero la porta della villa.
- Prego, a te l'onore - disse Lucy alla nipote che la guardò con un cipiglio, per poi prendere un respiro profondo e suonare il campanello.
Dovettero aspettare un paio di minuti prima che qualcuno si decidesse ad aprire...quel qualcuno era una donna molto robusta : aveva degli occhietti a mandorla color nocciola ; Il naso era piccolo e la bocca era rossa e carnosa, tirata in un sorriso a trentadue denti ; aveva i capelli rossi e ricci che le ricadevano sulle guance paffute e sulle spalle ; indossava un abito pregiato color rubino ed al collo aveva una sciarpa tigrata ; ai piedi portava dei tacchi che la facevano sembrare molto più alta di quanto non fosse già e sulla testa aveva un cappello nero posizionato alla francese.
- Benvenute! - disse la donna con voce tonante e allegra - Lucy!Da quanto tempo non ci si vede, eh?Questa è la tua nipotina? -
Si avvicinò ad Avril e le strofinò con due mani le gote.
- Hm, si... - rispose Lucy sorridendo - ....lei è mia nipote Avril - 
- è adorabile! - affermò contenta la donna, rilasciando le guance della ragazza che se le strofinò con una mano.
- Piacere di conoscerla signora - rispose Avril, sorridendo in modo un po' forzato.
- Oh cara, per favore non chiamarmi 'signora', è troppo formale - disse la donna ridendo - Chiamami Miriam. Miriam Burton -
- Oh, allora piacere sign- volevo dire....Miriam - balbettò la ragazza strofinandosi le mani l'una con l'altra ed una nuvoletta d'aria le uscì dalle labbra.
- Hai freddo, Avril? - le chiese Lucy, mettendole una mano sulla spalla.
- Un p-po' - balbettò lei stringendosi nel giaccone e tremando leggermente.
Miriam sembrò cadere dalle nuvole.
- Oh mio Dio, hai ragione cara... - disse scostandosi e lasciando libera l'entrata - ....prego entrate, entrate -
Le due Forester sorrisero in direzione della donna ed oltrepassarono la soglia. Avril restò a bocca aperta : un corridoio lunghissimo e illuminato le si parava davanti, lasciandola senza fiato ; un tappeto rosso partiva dalla porta e si tendeva per tutto il corridoio.
- Wow... - disse in un fil di voce, avanzando lentamente - ....questo posto è bellissimo -
- Grazie mille, Avril - disse Miriam con voce allegra - Sono contenta che ti piaccia. Ma prego!Venite a visitare le stanze -
Le due Forester annuirono e, sotto la guida della padrona di casa, cominciarono il tour.
- Dovete sapere mie care... - incominciò Miriam - ....che questa casa ha più di cinquecento  anni! -
- Sul serio? - chiese Avril continuando a camminare.
- Si, si sul serio : è stata a lungo abitata da generazioni in generazioni... - rispose la donna - ....ed è ancora in ottime condizioni.Oh,ecco!Questo è il soggiorno -
Miriam aprì una porta in legno color mogano e Lucy e Avril Forester guardarono dentro la stanza, restando a bocca aperta : dal soffitto pendeva un grosso lampadario di cristallo che luccicava e risplendeva ; poi, girato di spalle, vi era un lungo divano bianco ed avanti a questo una televisione grandissima! ; alle pareti erano appese molte copie di quadri esposti nei musei : la nascita di Afrodite, l'ultima cena, la Gioconda ecc. ; al centro della camera vi era posto un tavolo che poteva essere usato per circa quindici persone, se non di più! ; Ed infine, dietro l'ultimo oggetto c'era un camino con il fuoco che scoppiettava vivamente al suo interno.
- Vi piace? - domandò Miriam entrando nella stanza ed allargano le braccia.
- Se ci piace?! - esclamarono in coro Lucy e Avril - Lo adoriamo! -
- Ne sono felice - disse la donna - È sempre piacevole ricevere complimenti -
- Lucy! - una voce maschile che proveniva alle spalle delle due Forester le fece girare di scatto e la zia di Avril sorrise felicemente, allargando le braccia.
- John! - esclamò stringendo la mano al misterioso uomo (misterioso per Avril) - Da quanto tempo! -
La ragazza non staccava gli occhi da 'John', volendolo esaminare : aveva una corta barba nera e i capelli erano leggermente ricci e del medesimo colore ; gli occhi erano verdi e tondi, coperti da un paio di occhiali da vista con forma circolare che gli scivolavano continuamente sul naso ; era alto e magro ed indossava una giacca con una cravatta rossa, i pantaloni erano anch'essi neri, così come le scarpe.
" A questo John deve piacere tanto il colore nero " pensò Avril ghignando  impercettibilmente.
- Ah!E tu sei Avril Forester, ho indovinato? - le chiese ad un tratto l'uomo.
- Si, sono io e lei è...John, giusto? - domandò la ragazza, esitante.
John allungò la mano verso di lei ed ella la strinse nella sua,scuotendola.
- Jonatan Robin, per essere precisi... - la corresse lui - ...ma tu puoi chiamarmi John, se preferisci -
- Jonatan! - la voce di Miriam ruppe quel momento di conoscenze ed Avril mollò la presa sulla mano del nominato che si mise davanti alla donna. - Perché sei saltato fuori così all'improvviso?!Mi hai spaventata! - 
- Oh, andiamo mogliettina cara, ti sei spaventata per così poco?Mi stupisci - si difese lui, incrociando le braccia.
Ad Avril sfuggì una risatina.
- Si,si qualunque cosa... - si arrese Miriam alzando gli occhi al cielo - ....non ti sei nemmeno degnato di salutare le nostre ospiti quando hanno suonato il campanello! -
- L'ho fatto ora, giusto? - domandò John con fare innocente.
- Ah!Sei insopportabile! - la donna sospirò e riportò l'attenzione su Lucy e Avril che cercavano in tutti i modi di trattenere le risate.
- Scusate per l'interruzione ragazze... - disse - Io... -
- Ehi mamma! - una voce maschile e giovane fece girare Avril e Lucy di scatto e dei passi frettolosi si udirono dal corridoio - Hai visto il caricabatterie del telef..ono.. -
La sedicenne sbarrò gli occhi vedendo chi le si parava di fronte.....un ragazzo, un bellissimo ragazzo la guardava con le pupille dilatate : aveva le iridi bicolore, una era di colore azzurro chiaro e l'altra invece era marrone scuro, un contrasto che Avril trovava affascinante ; il naso era piccolo e fine e la bocca era sottile ; i capelli erano di colore castano scuro, corti e leggermente mossi ; il corpo era magro ed atletico ; indossava una maglietta blu a maniche lunghe che faceva intravedere le curve del torace, dei fianchi e dell'addome ; i pantaloni erano aderenti e marroni e le scarpe invece erano semplici infradito azzurri.
I due ragazzi si fissarono per qualche attimo, quando la voce di Miriam interruppe il loro contatto visivo:
- Ah!Eccolo il mio figlioletto adorato! - disse la donna raggiungendo il giovane e cingendogli le spalle con un braccio - Te la ricordi Lucy? -
Il ragazzo sbatté le palpebre e fissò la nominata, allungando la mano in sua direzione.
- Piacere di rivederla, signorina Forester - disse educatamente lui stringendo la mano della donna nella sua, scuotendola con decisione. 
- Il piacere è tutto mio - rispose Lucy ritirando la mano.
Poi il braccio di Miriam che ancora gli occupava le spalle lo fece girare nuovamente verso Avril.
- Lei invece mio caro... - disse la donna indicando la ragazza che fece un mezzo sorriso - ... É la nipote di Lucy : Avril. Verranno a vivere entrambe nella nostra casa -
La sedicenne allungò il braccio e, con sua grande sorpresa, il giovane le baciò il dorso della mano, facendola sussultare impercettibilmente e arrossire.
- Piacere di conoscerti, Avril... - disse lui socchiudendo gli occhi - .... Io sono Alexander Burton, ma tu puoi chiamarmi solo Alex, se ti è più comodo -
La ragazza restò immobile per un attimo, poi scosse la testa e ritirò la mano verso di se.
- Il piacere é mio Alexander - disse inchinandosi leggermente.
- Alex tesoro, perché non mostri alla nostra Avril il resto della casa, mentre io faccio due chiacchiere con Lucy e con tuo padre? - chiese Miriam al figlio.
La sedicenne sbarrò gli occhi : non voleva restare da sola con quel ragazzo.
" ti prego di' di no, ti prego di' di no, ti prego di' di no " sperò nella sua testa.
- Certo, con piacere, tanto non avevo niente da fare - rispose il giovane con un mezzo sorriso (che secondo Avril aveva lo scopo di essere seducente)
Prima che potesse ribattere Miriam spinse fuori dalla stanza sia lei che Alex, chiudendo la porta con un tonfo.
- Divertitevi! - disse la donna oltre il legno.
" Si certo, come no " pensò la ragazza.
- Allora... - la voce melodiosa del giovane le arrivò all'orecchio destro - ... Ti mostro le altre stanze. Vuoi? -
Avril annuì esitante e presto si ritrovò a camminare nell'immenso corridoio insieme ad un ragazzo di cui sapeva solo il nome!Fantastico.
- Quindi il tuo nome é Alexander giusto? - chiese la ragazza per rompere il ghiaccio.
- Si, esatto - rispose lui guardandola.
- E quanti anni hai? Se posso chiedere - domandò ancora lei.
- Ne ho diciassette e mezzo - rispose Alex - a Luglio sarà il mio compleanno. E tu invece, quanti anni hai? -
- Io ne ho sedici - disse Avril - tra una settimana ne compirò diciassette -
- ancora un piccolo fiorellino... - borbottò il ragazzo, sicuro al cento per cento che la sedicenne non lo avrebbe sentito. Ma per sua sfortuna, la giovane aveva un buon udito.
- Come mi hai chiamata? - chiese questa fermandosi ed incrociando le braccia - 'Piccolo fiorellino' ? -
Il ragazzo sbarrò gli occhi e si grattò la nuca, imbarazzato.
- Che c'è?Non è mica un'offesa! - si difese - È un complimento! -
- Per me era solo uno stupido vezzeggiativo che voleva sottolineare il fatto che io sono più piccola di te! - ribatté lei.
- Ok, adesso non vorrai mica fare storie solo per uno stupido nomignolo?! - chiese Alex alzando gli occhi al cielo. - E poi per me 'fiorellino' aveva un altro significato... -
- E sarebbe? - domandò la ragazza, con voce sospettosa.
All'improvviso una mano le alzò il mento e presto si ritrovò a guardare in due iridi bicolore che le fecero sbarrare gli occhi.
- 'Fiorellino' per me voleva dire che sei bella ed affascinante come un fiore - le sussurrò ad un centimetro dal naso il giovane.
Avril dilatò le pupille e, dopo un attimo di intontimento, scacciò la mano via dal suo mento e respirò profondamente.
- Non cercare di fare il corteggiatore sentimentale con me.. - disse puntandogli il dito indice al petto - ....perché non funzionerà. -
- Mi chiedo seriamente per quanto tempo sarai in grado di resistere al mio fascino.. - rispose a tono Alex, ridacchiando.
- Per sempre, se sarà necessario. - ribatté lei - Adesso facciamo finta che niente di tutto questo sia accaduto e procediamo con il tour -
Il ragazzo ridacchiò e incominciò a camminare, inchinandosi per far passare Avril.
- Se è questo quello che vuole, mi lady - disse imitando la voce di un maggiordomo.
Ad Avril (per quanto detestasse ammetterlo) scappò un sorriso.

- ...E questa infine è la tua stanza - disse Alexander spalancando la porta della camera. Avril restò a bocca aperta per l'ennesima volta in quella giornata : non solo perché c'erano già tutte le sue cose sistemate e ordinate, ma anche e sopratutto per la grandezza e la bellezza della stanza : c'era a destra dell'entrata un grosso armadio bianco ; contro il muro invece si trovava una grande scrivania rosa e dal tetto pendeva un lampadario di cristallo come quello del soggiorno, però era di colore ...... viola!Le sorprese però non erano finite lì : un grande letto fucsia a baldacchino si trovava al centro della stanza ed ai lati vi erano due comodini, su uno dei quali vi era posta la foto dei genitori della ragazza.
- Che meraviglia! - esclamò Avril saltellando per la stanza ed osservando ogni particolare - Sembra di vivere in un castello! - si girò verso Alex e lo vide appoggiato con una spalla allo stipite della porta, con le braccia incrociate, un mezzo sorriso sul volto e gli occhi socchiusi.
Avril lo trovava stranamente affascinante in quella posizione.
Si pentì subito di aver fatto quel pensiero perché un calore sconosciuto le occupò le gote.
- Stai arrossendo - mormorò il ragazzo inclinando la testa di lato - sei adorabile -
- Ma finiscila! - esclamò Avril imbarazzata come non mai - Abbiamo finito? -
- Beh, riguardo al tour credo proprio di si - rispose il giovane ridacchiando - Forse è meglio se riposi un po' : domani sarà un nuovo giorno e.... se nella notte dovessi avere qualche incubo ...... Io sono nella stanza affianco -
Prima che la sedicenne avesse il tempo di obbiettare la porta si chiuse con un tonfo, lasciandola basita.
Quel ragazzo le dava sui nervi e allo stesso tempo l'affascinava : nel corridoio non si era sentita per niente a suo agio con lui, eppure c'era un calore nel suo cuore che non aveva mai provato prima.
" Ah,adesso basta pensare a quel cretino di Alex! " si rimproverò Avril stendendosi sul letto a baldacchino " pensa alla tua nuova casa "
Eh si, perché la ragazza aveva visitato quasi tutta la villa. Tutte le stanze erano simili tra di loro : sfarzose, eleganti e raffinate. Si chiese solo perché Alex non le aveva fatto visitare la soffitta.
- No, lì non si può andare.... - aveva detto - ....sono cose personali -
Anche se avrebbe voluto ribattere la giovane si stette zitta.
Si chiese, mentre era stesa su quel comodo letto, come sarebbe stato il giorno seguente : non vedeva l'ora di scoprirlo.
Ad un tratto la porta si aprì e Lucy entrò nella stanza.
- Ti è piaciuta la tua camera, Avril? - le chiese la donna.
- Moltissimo - rispose lei - Questo posto sembra un castello delle favole -
- Già, è vero - concordò Lucy avvicinandosi al letto sul quale era stesa la nipote. - Sembri stanca... Hai ragione, è stata una giornata pesante. -
- Grazie zia - disse ad un tratto la ragazza.
- E per cosa? -
- Per avermi dato la possibilità di iniziare una nuova vita - rispose la giovane, mentre le palpebre le si fecero improvvisamente pesanti.
Lucy sorrise, le rimboccò le coperte  e le baciò la fronte.
- Di niente tesoro.... È mio dovere. Buona notte -
Detto questo la donna spense la luce e chiuse la porta dietro di se.
Avril Forster scivolò presto in un sonno profondo e... senza incubi.
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ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti!Eccomi qui!Per fortuna sono riuscita ad aggiornare non troppo in ritardo.Avevo paura che non ci sarei riuscita ( perché adesso io sono in Calabria dove non c'è la connessione internet ).Coooooomunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto e come sempre vi aspetto nelle recensioni e al prossimo capitolo.Ciao!
P.s spero che abbiate passato anche voi delle bellissime vacanze di Pasqua! ^_^
 









  
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