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Autore: bellina3000    25/04/2014    6 recensioni
Holly è una giovane violinista che sta scappando da un passato troppo pesante. Suona in mezzo alla strada, ormai priva di qualsiasi speranza, cercando di sopravvivere in qualche modo. Ma un giorno, mentre suona, viene incantata da due occhi azzurri di un uomo che la sta ascoltando. Azzurri come l'acqua più pura, azzurri come il cristallo più lucente, azzurri come il cielo sconfinato in una giornata d'estate.
E quell'incontro segnerà la vita di tutti e due.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 1- MEETING

Capitolo betato da adelina blabla

 

 

La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio.
Victor Hugo


24/12/2013

 

Le mie mani si muovono da sole sulle corde dorate, mentre chiudo gli occhi lasciando che tutti i miei sensi vengano invasi da questa dolce melodia.

Non c'è niente di più bello.

Mi sembra di essere in piena estasi!

Sorrido, felice come non lo sono mai stata.

Quanta gente sta qui ad ascoltare la mia musica, i miei sentimenti.

Ma la magia si rompe tutto ad un tratto.

Un rumore copre tutto, facendo fermare l'esecuzione. Grida terrificanti irrompono, raggelandomi. Che sta succedendo?

Spalanco gli occhi spaventata, vedendo davanti a me il caos più totale.

<< Se... Sebastien,no! >> mormoro, priva di qualsiasi forza a causa dello shock, stringendo con vigore tra le mie mani il mio violino, mentre il buio più totale mi inghiottisce.

 

* *** *

Circa due anni dopo ...

 

Continuo a dare il tempo con le mani, mentre i miei piccoli allievi qui di fronte a me cantano seguendo i miei consigli, tutti seri e concentrati, per non commettere nessuno sbaglio. La possente musica gregoriana “Missa de angelis “ riempie la cattedrale di Saint John the Divine con le sue parole e note sembra arrivare fino al cielo.

Glória in excélsis Déo. Et in térra pax homínibus bónæ voluntátis.

Pace in terra agli uomini di buona volontà?

Dov'è la mia pace?

Perché continui a torturarmi?

Perché non mi lasci vivere?

È tutta colpa mia.

Qui tóllis peccáta múndi,miserére nóbis.Qui tóllis peccáta múndi,súscipe deprecatiónem nóstram.

Ti prego, ascolta la mia supplica.

Ti scongiuro, perdonami, anche se non sono degna del tuo perdono.

Sospiro, costringendomi a sorridere ai miei allievi che terminano di cantare, aspettando con ansia che io dica qualcosa. Ovviamente di positivo.

<< benissimo. Questa volta già andava meglio >> Almeno sono riuscita a non far tremare la mia voce.

Sorrido, inclinando la testa

<< per questa sera basta così. Ci vediamo la prossima volta, così riproviamo l'Ave Maria >>

<< va bene, Miss Holly >> rispondono in coro i bambini, insieme ai ragazzi più grandi, sorridendo felici << buona serata >>

<< anche a voi >> rispondo io, per poi fare qualche cenno di saluto con la mano ai genitori che vengono a riprendere i propri figli, mormorando loro quanto siano stati bravi.

Mi vado a sedere su una panca di legno chiaro, tenendo tra le mani tremanti i miei spartiti, cercando di riprendermi in qualche modo, di ricacciare di nuovo lontano da me quei ricordi così dolorosi.

Steve, l'organista, si stiracchia le braccia sbadigliando rumorosamente

<< wow! Che faticaccia >>

<< già >> rispondo io, non avendo per niente voglia di parlare.

Ogni volta, dopo le prove, Steve tenta di aprire una conversazione, credendo che il mio silenzio sia dettato da un eccesso di timidezza, quando invece è dovuto ad altro.

Perché non riesce a capire che non voglio più avere contatti con le persone?

Voglio stare sola. È quello che merito. L'unico modo per scontare i miei peccati.

<< Holly , ecco qua i soldi >> esclama Angela, la figlia del reverendo, entrando nella cattedrale sempre con il suo splendido sorriso. È stata lei ad offrirmi questo lavoro, quando io stavo quasi per morire di fame. Mi ha nutrito, mi ha dato alcuni dei suoi vestiti e mi ha concesso questo lavoro. Gliene sarò sempre grata per questo.

Riesco a farle un sorriso, mentre lei mi porge una busta bianca dove c'è il mio piccolo stipendio.

<< Mi dispiace così tanto che non possiamo darti di più per... >>

<< Smettila, Angy. Va benissimo così. Ci vediamo mercoledì prossimo. Notte >> rispondo velocemente, senza riuscire realizzare frasi lunghe, pregando di terminare al più presto la conversazione.

Ma è inutile sperarci.

Infatti...

<< stai attenta, mi raccomando >>

<< Vuoi che ti accompagni? >> entra nella conversazione Steve, smanioso di scoprire qualcosa su di me di più, a parte il mio nome e che ho studiato musica.

<< ora fa subito buio >>

<< No, grazie. >> rispondo immediatamente io, alzandomi per andarmene via da lì il più rapidamente possibile.

Necessito di stare da sola! Non voglio che mi vedano crollare.

Steve sospira dando un occhiata ad Angela per chiederle un consiglio, ma lei scuote semplicemente la testa, capendo che è inutile insistere con me.

<< stai attenta però >>

<< sì, certo. >>

Esco dalle cattedrale e rabbrividisco dal freddo, un terribile gelo che penetra fin nelle ossa. Prendo la sciarpa coprendomi fino al mento per poi togliere il catenaccio alla mia bici, pronta a pedalare per arrivare a casa.

 

* *** *

 

Entro in casa, buttando in aria le mie scarpe mal ridotte e la mia borsa, per poi maledire le lettere che trovo sull'uscio, portate di certo dal proprietario della casa.

<< cazzo! >> sbotto. I soldi dell'affitto? << ma com'è possibile che aumenti sempre? >> passo una bella mezz'oretta a maledire il proprietario, un farabutto che si approfitta del fatto che io non ho nessuno. Infine lascio cadere per terra le lettere, per poi andare in camera e buttarmi nel letto a pancia bassa, chiudendo con forza gli occhi e ordinando alla mia mente di non pensare all'enorme fame che ho. Mi è rimasto poco da mangiare. I soldi che mi ha dato Angela sono la metà di quelli che mi servono per l'affitto. Non posso spenderli per dello stupido cibo! Domani sveglia presto per andare a suonare da qualche parte.

 

* *** *

 

Mi guardo intorno, osservando con attenzione se questo punto del Central Park vada bene per il mio scopo. È abbastanza frequentato ma non troppo, così da non attirare strani tipi.

Tiro fuori dallo zainetto un bicchiere scuro, dal bordo lievemente rotto, per posarlo ai miei piedi.

Se mi vedessero i miei vecchi amici, così si facevano chiamare durante il mio splendore, riderebbero della mia situazione, molti ne godrebbero anche.

Holly smettila di pensarci! Ormai è un'altra vita.

Apro la custodia e quando sfioro con le mani il mio amato strumento un calore mi avvolge completamente partendo dalle dita fino ad arrivare al cuore, che prende a battere furiosamente. Mi metto in posizione, con una mano reggo il violino mentre con l'altra l'archetto ed inizio a suonare, semplicemente, senza neanche decidere quale musica realizzare.

È sempre così, ogni volta.

È il violino ad essere un prolungamento del mio corpo?

È il violino che risponde a me, al mio volere?

Oppure...

Oppure sono io che rispondo al violino?

Siamo uniti, siamo la stessa cosa.

Il violino riesce a comunicare le mie emozioni più segrete tirandole fuori dal mio freddo cuore ed io non riesco a frenarlo. Persino la natura risponde al richiamo della musica, sottomettendosi ad essa, al suo dominio.

Un vento freddo scompiglia i miei capelli, ma non rabbrividisco, poiché sono riscaldata dal tepore della mia musica.

Starei in questo stato perfetto per sempre.

Come vorrei poter passare la mia vita così, a suonare per il resto dei miei giorni.

Ad un tratto apro gli occhi notando che intorno a me, in breve tempo, si è formato un gruppetto di persone che ascoltano quasi incantati.

Meglio così.

Poco prima di richiuderli i miei occhi rimangono incantati su due gemme di zircone fuso,azzurri.

Azzurri come l'acqua più pura, azzurri come il cristallo più lucente, azzurri come il cielo sconfinato in una giornata d'estate.

È come se il tempo si fermasse.

Per un attimo sembra che i miei piedi non tocchino più per terra, mentre il mio corpo non mi ubbidisce più, trovandosi così a suonare una nuova melodia che non ho mai suonato prima in questo modo. Una musica che nasce nella mia testa, ispirata dal giovane uomo in giacca e cravatta che mi osserva con i suoi begli occhi che, nel frattempo, diventano lievemente più scuri, uno strano sorriso arriva ad inclinare le sue labbra.

Oh, merda!

Mi fermo di colpo, scuotendo la testa in modo da ritornare nella realtà, cercando di togliermi da addosso le strane sensazioni che provo.

Ad un tratto mi sento in ansia come se dovessi partecipare ad un concerto.

Oh, Holly smettila di pensare a certe cose. Ok, hai solo visto un ragazzo “caruccio”. Non sei più un'adolescente in preda dei propri ormoni.

Trattengo il fiato, contando fino a dieci, per poi riprendere con il mio strumento, chiudendo di nuovo gli occhi per non vederlo. Ma nella mia mente c'è solo la sua immagine, c'è solo il colore dei suoi occhi. Non ho mai visto nella mia vita un azzurro così luminoso.

 

* *** *

 

Ormai si è fatto sera. Penso tra me e me, mentre ripongo il violino nella sua custodia, pregando, dentro di me, di arrivare almeno a dieci dollari. Stiracchio braccia e collo, indolenzita da tutto questo mio provare. Sono veramente a pezzi. È come se un camion mi avesse investita più volte. Ci vorrebbe una pomata, ma mi accontenterò di una rilassante dormita. Dovrebbe bastare.

Prendo il bicchiere per poi capovolgerlo sul palmo della mia mano,e rimanere pietrificata, rischiando di prendere davvero un infarto. Tengo in mano una banconota da cinquanta dollari!?! Com'è possibile? È uno scherzo? Sì, per forza. Oppure è un pazzo chi me l'ha data. Poi noto, incuriosita, un pezzo di carta ripiegato più volte. Ecco! Scommetto che c'è scritto “ Quella banconota è finta, stupida! Era uno scherzo!”.

Ed invece, scritto con una calligrafia ordinata ed estremamente elegante “La musica è come il vento: soffia, continua a passare, a fluire, e finché c'è vento ci sono nuove canzoni*. Grazie.”

Il mio cuore perde qualche battito, mentre rileggo più volte quella frase.

Buttalo, Holly ! Immediatamente.

Ma stranamente non ci riesco.

Lo metto nella tasca dei miei jeans mentre nascondo i soldi all'interno di un pacchetto di fazzoletti, pronta ad andarmene nel mio appartamento.

 

* *** *

 

Trattengo il fiato spaventata, pronta a scappare qualora la situazione peggiori, quando vedo seduto sulla vecchia poltrona del mio appartamento Lucius, il proprietario della casa.

Oddio! Quanto puzza di birra! E di sudore. Sto per rigurgitare.

<< Sol-la-sì-re-do-mi-re-re-sol-fa-sol-re-sì-sol-la-sì-do-re-mi-re-do-sì >> canticchio silenziosamente tra me e me le note musicali di Corale che ho suonato oggi, ispirata da quell'uomo.

Calma. Devo rimanere calma.

<< eccoti qui, finalmente! >> sputa per terra. << hai soldi? >>

Deglutisco più volte mentre sento come una mano stringere con violenza il collo non permettendomi di parlare.

<< allora, stronza? Ce li hai: si o no? >> si alza di colpo in piedi, una mano stretta a pugno come se mi volesse colpire. Nessuno al mondo ha mai osato picchiarmi e non vorrei che oggi ricevessi per la prima volta un ceffone.

<< mi mancano ancora... >>

<< NON MI INTERESSA! O MI DAI SUBITO I SOLDI OPPURE PUOI ANDARE ALL'INFERNO >>

Se non facesse così freddo, me ne andrei ben volentieri da qui.

Ho passato un’ intera estate a dormire nel giardino di Central Park, su una panchina, prima di trovare quest’abitazione; ma adesso con questo gelo non mi è permesso. Inoltre non posso disturbare ancora Angela che è stata così estremamente gentile con me.

Oh, no!

Che cosa posso fare?

<< ti prego, dammi un altro giorno. >>

<< io ho una famiglia da mandare avanti. Due bambini che vanno a scuola... >>

<< sì, certo. Lo so. Ma cosa ti costa aspettare un altro giorno? >>

<< No, ho aspettato anche troppo >>

Che cosa posso inventarmi?

Mi mordo le labbra, gesto che mi esce automaticamente ogni volta che sono in tensione, pesando ad un modo per poter sopravvivere almeno questa sera.

Dove posso andare?

Cazzo! Non riesco a ricordarmi il nome di quel posto dove danno posti letto e coperte.

Me l'ha detto una volta un barbone in cambio di una pagnotta di pane.

Perché nella mia testa ci sono solo note? Cazzo! Cazzo!

<< forse, però, possiamo trovare una soluzione… >>

In teoria nel mio cuore dovrebbe aprirsi uno spiraglio di speranza, ma il tono di voce di Lucius mi fa rabbrividire dalla paura. Lo guardo mentre mi scruta, notando i suoi occhi illuminati da una luce maliziosa e il respiro diventato ad un tratto agitato. Noto con disgusto la patta dei suoi pantaloni gonfiarsi velocemente.

No, non vorrà mica...

Dovrei andarmene, ma dove posso andare? Io non ho nessuno. Sono sola. E lui lo sa. E si approfitta di ciò.

Mi ritrovo così sbattuta sul letto, il suo peso che schiaccia il mio corpo sul materasso, non permettendomi quasi di respirare. Il suo odioso odore mi soffoca, le sue mani ruvide accarezzano il mio corpo, la sua bocca sul mio orecchio mormora cose sconce che io cerco di non sentire.

Vorrei chiedergli “ora non pensi alla tua famiglia, ai tuoi figli?

Sol-la-sì-re-do-mi-re-re-sol-fa-sol-re-sì-sol-la-sì-do-re-mi-re-do-sì.

Nella mia mente continuo a cantare le note di Corale, non sentendo più nulla intorno a me, anche se so che lui sta continuando a torturare il mio corpo.

Adesso sono diventata anche una prostituta? Me lo merito. È tutta colpa mia! Mia e solo mia per quello che è successo quella sera. Me lo merito, anzi meriterei di peggio.

Ad un tratto mi vengono in mente quegli occhi di azzurri privi di qualsiasi peccato che oggi mi hanno guardata.

 

*** NOTE FINALI ***

Ciao a tutti!!! Un benvenuto caloroso a chi ancora non conosce le mie "strane idee" e il mio “pazzo cervello” che mi spingono a scrivere in questo sito e un grosso bacio a chi mi segue in ogni storia, sperando di ritrovarvi anche qui, negli originali :D
Avevo bisogno di scrivere qualcosa di “diverso”, di provare a cimentarmi negli originali (oddio! Mentre scrivo queste note vi è il mio povero cuore che sta battendo a mille). Non potete neanche immaginare l'emozione che provo nell'essere qui.

Spero di essere accolta benevolmente ;D

E com'è mia consuetudine per il primo capitolo, scrivo anche qui la mia domanda.

Volete che continuo questa storia?

a) sì, dai vediamo come va

b) cancellala subito, troppo noiosa.

c) non ti far più vedere qui che è meglio

d) è orrenda!


* Frase di Ben Harper

Queste sono le musiche utilizzate nel capitolo

Missa de angelis: http://www.youtube.com/watch?v=37q9zIznj2M

Corale di Bach: http://www.youtube.com/watch?v=dL0KTDsDjko

 

Vi ringrazio di essere arrivati fino a qui a leggere.

Un bacione enorme!

Bellina.

   
 
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