Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: duha    25/04/2014    2 recensioni
"Elsa trovò Jack seduto sul suo letto con le gambe incrociate e il bastone sulle spalle:
- Fa davvero caldo qui. Dovremmo ghiacciare qualcosa, tu che dici?
La ragazza sorrise timidamente, mentre lui le prendeva la mano: creò un piccolo sbuffo di neve, e lo fece svolazzare in aria. In pochi secondi, la camera fu completamente ghiacciata, ed Elsa sentiva la libertà impossessarsi della sua anima."
In questa storia, Elsa (sedicenne) incontra Jack Frost, e con lui incontra anche la felicità e "l'essere libera" del quale aveva nostalgia, ma tra un amore impossibile e il passato che riemerge lentamente, la voce di una bambina farà ritrovare Elsa davanti a una terribile scelta.
Perchè la voce era di Anna, sua sorella.
So che è l'ennesima ff su Frozen e magari JackxElsa, ma ho voluto provare lo stesso :3
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio si stava rivelando un momento di vero e proprio piacere per Elsa, che quando sollevò i piedi da terra e si strinse tra le braccia di Jack, si immaginava già le più grandi sventure. Jack invece aveva iniziato a raccontarle dei posti che aveva visitato, aveva girato il mondo guidato dal vento e dalle correnti, le spiegò anche che non era l'unico "spirito" (non amava definirsi così, ma non aveva altri termini da usare soprattutto con la principessa, che sembrava ancora incredula a tutto questo) ma che invece ne esistevano altri, con altri poteri e alcuni con anche dei compiti, dei doveri più importanti, ed erano chiamati Guardiani.
Elsa si immaginò come sarebbe stato essere una guardiana: rendere felici le persone, i bambini, e portare gioia e armonia. Avrebbe potuto rendere felice anche la sorellina Anna, se fosse stata una guardiana.
- .. e Calmoniglio, ah, lui porta la Pasqua. Qui la festeggiate?
- Vi sono tanti festeggiamenti qui ad Arendelle ma io non ne prendo mai parte. Quindi, non lo so..
- Si, dovevo immaginarmelo scusa. Comunque siamo quasi arrivati!
Elsa socchiuse gli occhi per colpa del vento che le soffiava in faccia e riuscì a vedere sotto di loro un laghetto completamente ghiacciato, con tutt'intorno salici piangenti congelati, le quali foglie sembravano diamanti, uno spettacolo così affascinante che Elsa non resistette e si lasciò andare dalle braccia di Jack: poco prima che toccasse il suolo innevato puntò le mani verso il terreno e sollevo un piccolo turbine di neve, che la circondò e rallentò la caduta, facendola atterrare sulle punte dei piedi. Sentì alle sue spalle la risata compiaciuta e sbalordita del ragazzo, che la raggiunse subito
- E' meraviglioso!
Mentre lei camminava in quello che sembrava un piccolo angolo rubato a una favola, Jack non riusciva a smettere di guardarla, sorridendo. Si soffermava a osservarle i capelli, che di anno in anno diventavano sempre più bianchi come la neve, la pelle pallida, poi si soffermò sui suoi abiti: indossava una veste blu, "un blu troppo scuro e rigido per lei" pensò.
- Jack, come conosci questo posto?
- Ah, avrei voluto portartici molto prima...
- Ok, penso sia il tempo delle risposte
- Ehh no, mia cara.
- Ma...
- Cos'avrai da chiedermi poi, insomma sono Jack, ho diciasette anni..
- Non prendermi in giro - lo fermò Elsa, ridendo.
L'inverno ad Arendelle non era mai arrivato così presto, non era mai stato nemmeno così piacevole, e ad un tratto la ragazza vide in Jack una via di fuga da tutto ciò che si era lasciata alle spalle arrivando fin lì, in quel posto magico che sembrava essere stato creato su misura per lei, rivide speranza, la speranza con la quale si addormentava pensando che un giorno sarebbe diventata come Jack Frost, una leggenda che i bambini amavano sentire, la speranza per un cambiamento.
Ma come il modo improvviso in cui era entrato nella sua vita sapeva che ne sarebbe uscito
- Quanto puoi restare qui, Jack?
Lui si soffermò un attimo a riflettere su che risposta darle.
- Allora, adesso ci sediamo e mi farai tutte le domande che vuoi a duuuuuue condizioni - disse, tirandosi in piedi e iniziando a far roteare il bastone
- Uno, mentre sarai con me sfogherai un pò i tuoi poteri. Tenerli a freno e intrappolati dentro di te non ti aiuta a controllarli, semai il contrario eeee due, la domanda che mi hai appena fatto sarà l'ultima a cui ti risponderò. Okay?
- Okay.
- Va bene, si parte
Jack si sedette su una piccola roccia, che era stranamente ricoperta da qualche ciuffo di muschio. Elsa fece lo stesso, e nel sedersi per sbaglio sfiorò la sua mano: si guardarono e Elsa, arrossendo, rivolse un breve sorriso a Jack poi chinò il capo, balbettando la prima domanda:
- Io.. Hai detto che nessuno ti vede di solito.. quindi sono l'unica?
La risposta si fece calda e dolorosa nel cuore di Jack.
- No.
  
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