Nuovo
inizio
Era certa di
aver trascorso le vacanze estive più tristi
della sua vita.
Era quasi sempre
stata rinchiusa in casa, in camera sua più
che altro. Silenziosa, sommersa dai suoi soli libri. Il che in
realtà non le
dispiaceva; amava leggere. E dato il tanto tempo libero che aveva avuto
per
quei due mesi scarsi, aveva potuto leggere davvero parecchio da quando
era
tornata a casa.
Sua sorella
l’aveva evitata per tutta l’estate come la peste
e i suoi genitori soffrivano molto per la situazione che si era creata
tra le
due figlie. Così, più per non dispiacere i suoi
genitori che per lei (che
oramai si era abituata al rapporto con la sorella ed era quasi immune
ai suoi
insulti che erano ordinari ormai), trascorreva la maggior parte del
tempo in
camera sua da sola. Non proprio da sola in effetti, con lei stava
sempre quella
grigia e soffice palla di pelo, il suo gatto. Truffle* non la mollava
un
secondo, in effetti. E nemmeno questo le dispiaceva.
Non aveva potuto
evitare di pensare all’unica persona che le
era sempre stata vicina, che l’aveva sempre compresa e che,
secondo lei fino a
quel maledetto pomeriggio dopo i gufo, aveva nutrito un sincero affetto
per
lei. La sua mente era così confusa adesso, non era
più sicura di aver vissuto momenti
tanto felici un tempo, data la tristezza che l’aveva avvolta
negli ultimi
tempi. Eppure doveva farsene una ragione, non poteva più
riavere il suo
migliore amico. Continuava a chiedersi il perché ma da tempo
aveva capito che
una volta cresciuti, troppe cose erano cambiate.
Loro
erano cambiati.
Lily pensava a
questo, quel pomeriggio. Pensava a Severus, e
al modo brusco in cui la loro amicizia si era spezzata, durante quel
maledetto
pomeriggio. Lui le aveva rivolto le peggiori parole che avesse potuto
rivolgerle, l’aveva chiamata sporca
mezzosangue davanti a tutta la scuola, senza battere ciglio.
Lei aveva
scrutato i suoi occhi e aveva visto solo rabbia e disprezzo in quelle
iridi
nere. Mentre pensava a quelle imperdonabili parole, a quel terribile
insulto,
una lacrima amara le era scesa lungo la guancia. Per quanto il brusco
distacco
e la fine dell’amicizia con il suo migliore amico le facesse
male, continuava a
pensare che era giusto così. Allontanarlo dalla sua vita era
la scelta migliore
che potesse fare. Lui continuava a scriverle, spesso lo vedeva
giù in giardino,
sotto la finestra della stanza di Lily e cercava di convincerla a
scendere.
Sembrava davvero triste e dispiaciuto ma ciò che lui le
aveva detto era davvero
imperdonabile, non poteva essere dimenticato. E questo Lily lo sapeva
bene.
Adesso era
giunto il momento di andare avanti. Si sarebbe
rialzata, pian piano magari, e avrebbe superato tutto. Aveva sempre
superato
tutto. Diamine, è di Lily Evans che stiamo parlando!
Intanto, mentre
si tuffava con rabbia nel suo letto per
l’ennesima volta in quel giorno di fine agosto, un uccello
picchiettava alla
finestra della piccola stanza di Lily. Un grazioso barbagianni grigio,
dall’aria piuttosto buffa, teneva legato alla zampa sinistra
una lettera che
sembrava scintillare alla luce degli ormai tenui raggi del sole, dato
che era
quasi il tramonto. Al centro vi era inciso uno stemma rosso.
I risultati dei
gufo. Erano arrivati i risultati dei gufo!
Come poteva essersene dimenticata?
*Truffle, termine inglese che in italiano viene tradotto Tartufo. Vi dice qualcosa? ;)
Ciao!
Cosa ne pensate? Continuo?? –Marauder11