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Autore: She loves writing    26/04/2014    6 recensioni
"Ho sempre avuto la tendenza a minimizzare, perché come si fa a spiegare a qualcuno che ti senti sbagliata?
Che ti senti costantemente fuori luogo, tagliata fuori, insignificante?
Ci ho provato, ma mi sono resa conto che sarebbe stato inutile.
Non mi avrebbero capito."
-Autumn leaves.
(Mini-long)
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.



 
'Cause I love the way you wake me up and for goodness sake will my love not be enough?




-E’ morta di martedì.- Raccontò lui.
-Eri con lei?- Ed scosse la testa.
-Due giorni prima le avevo chiesto di sposarmi, ricordi?- Aileen annuì. E come avrebbe potuto dimenticarlo?
-Quel giorno.. ero..- Ed sospirò, come a voler prendere coraggio, poi continuò, sistemandosi meglio sul divano nel salotto di lei.
-Ero andato in gioielleria.- Aileen ci mise qualche secondo a capire. Sentì lo stomaco contorcersi e il fiato mancante.
-In.. gioielleria..- Non era una domanda. Aveva capito, ma le sembrava assurdo.
Ed si portò una mano alla tasca posteriore dei jeans, porgendo poi una scatolina blu alla ragazza seduta al suo fianco.
-Ci ho messo un’ora e mezza a sceglierlo. Ho fatto impazzire il commesso e alla fine l’ho trovato da solo, in una vetrina accanto alla cassa. Appena l’ho visto ho pensato che sarebbe stato perfetto per lei. Quel povero ragazzo dietro il bancone, credo fosse nuovo, sembrava davvero allucinato. Ma tutti quelli che mi aveva fatto vedere non andavano bene e non volevo accontentarmi.- Aileen aprì la scatola, fissando l’anello d’argento, poi guardò Ed.
-In fondo, Vanessa il suo “anello convenzionale” lo aveva già.- Continuò lui. Lei lo fissò curiosa, sentendo gli occhi inumidirsi.
-Glielo avevo dato due giorni prima, un anellino di plastica verde. Era orrendo, ma a lei piaceva. Solo che volevo fare le cose per bene. Quindi quel martedì ero uscito ed ero andato in gioielleria, convinto che avremmo passato il capodanno insieme. Glielo avrei dato proprio la notte di capodanno.- Lei abbassò lo sguardo, triste e maledettamente piena di dolore.
-Sono arrivato in ospedale più felice del solito, guidando come un pazzo solo perché mi mancava e non vedevo l’ora di rivederla. Sono salito al terzo piano, dove l’avevano sistemata e.. ho visto i suoi piangere fuori la camera, credevo il medico gli avesse dato brutte notizie, ma non pensavo che..- Anche Ed abbassò lo sguardo. Aileen si strinse a lui, provando a confortarlo.
-Quest’anello lei non l’ha mai visto. Non saprò mai se le sarebbe piaciuto, che faccia avrebbe fatto, come avrebbe reagito..-
-Sono sicura che lo avrebbe amato. Come amava te. Questo anello è meraviglioso..- Ammise lei. Lui provò a sorridere.
-Me lo disse uno dei dottori, perché i suoi erano troppo a pezzi per riuscire a parlare. Non ci ho capito tanto, ma alla fine quelle parole credo che non le dimenticherò mai. Quel “Non ce l’ha fatta, mi dispiace”, seguito dal mio “Ma Vanessa Parker? Sicuro che sia lei?” perché non volevo crederci..- Aileen lo sentì sospirare.
-E’ stato il giorno più brutto della mia vita, mi è crollato il mondo addosso, io.. Non mi sono mai sentito tanto inutile e debole..-
-Non eri debole Ed. Eri solo.. distrutto. Ed è diverso, perché nonostante questo alla fine hai trovato la forza per andare avanti. Lei sarebbe fiera di te.-
-Tu credi?-
-Ne sono convinta.-
Ed le strinse la mano.
-Grazie Lee.-
-Non dirlo neanche per scherzo. Ti meriti tutto l’appoggio e l’amore del mondo, Ed.- E lui la abbracciò ancora di più, come se il loro legame si fosse appena rafforzato ancora.
Era come se stessero costruendo una catena insieme e ogni volta che vi aggiungevano un anello, com’era appena successo, Ed sentiva il bisogno di averla vicina sempre.
Come se non volesse altro per tutta la vita e forse, se si escludeva il ritorno di Vanessa, era proprio ciò che desiderava di più al mondo.



#Aileen’s POV



Sento la mano di Ed stringere un po’ più forte la mia per darmi conforto.
In realtà, dovrei esserne io a darne a lui, ma non credo di esserne capace in questo momento.
E’ la prima volta che vengo qui e, nonostante ci sia il sole, mi fa un po’ paura questo posto.
Alzo lo sguardo, incontrando quello di Ed.
Lui mi sorride e mi lascia un bacio sulla fronte, prima di indicarmi l’entrata con un gesto del capo.
Per tutto il tragitto in auto ero talmente agitata che non ho smesso un secondo di parlare, invece è calato il silenzio assoluto non appena ha spento il motore.
Non so perché sono agitata. Forse perché non sono mai stata in un cimitero prima d’ora, forse perché non mi sono mai trovata in questa circostanza, forse perché potrebbe sembrare banale, ma il gesto di Ed di portarmi con se significa molto.
In ogni caso, sento la mano sinistra, quella che non è stretta nella presa di Ed, tremare.
Chiudo gli occhi un secondo, poi entriamo.
Ed sembra conoscere la strada a memoria e probabilmente è così.
Dopo pochi metri, si ferma ed io mi faccio coraggio per guardare ai suoi piedi. Mi guarda di nuovo e leggo nei suoi occhi una richiesta di conforto.
Ma come potrei darglielo quando nemmeno io mi sento bene?
Prendo un respiro profondo e, se non posso dargli coraggio, almeno posso fingere di averlo. Mi inginocchio per prima davanti alla pietra e guardo la foto di Vanessa.
E’ dannatamente bella.
Sospiro, mordendomi il labbro inferiore per tenerlo fermo. La mano di Ed mi accarezza la schiena e lui si siede accanto a me.
-E’ bella.- Ammetto.
-Già.- Si limita a dire lui. Poi torniamo in silenzio.
Sento il fruscio del vento nelle orecchie, ma cerco di ignorarlo. Poi Ed ride silenziosamente.
-Che c’è?- Chiedo.
-Non lo so, è buffo..-
-Cosa?- Chiedo confusa. Io non ci vedo niente di divertente.
-Questo! Andiamo, possibile che nessuno dei due abbia il coraggio di parlare?- Sospiro perché è vero.
Stavolta non è una questione di non avere parole. E’ che ho talmente tante cose da dire a lui, a Vanessa, che non me ne esce neanche una.
-Cosa vuoi che dica?- Sussurro.
-Quello che pensi. Non mi fa male, non più.- Mi assicura. Ed i suoi occhi confermano, quindi mi prendo qualche altro secondo, poi rispondo.
-Credo che sia ingiusto tutto questo. Voi sareste dovuti rimanere insieme, non lasciarvi così. E credo che lei sia stata fortunata ad incontrarti, così come tu lo sia stato a conoscere lei. L’hai davvero salvata, Ed, e io non capisco come tu riesca a fare lo stesso con me dopo tutto quello che hai passato.- Riesco a dire. Lui rimane in silenzio.
Forse si aspetta che continui, ma io non aggiungo altro.
-Sai cosa penso io?- Chiede all’improvviso. Scuoto leggermente la testa.
-Che ho avuto tutto e non ho mai saputo apprezzarlo. Insomma, la mia vita non è mai stata complicata, i miei genitori mi hanno sempre aiutato in tutto, eppure io sono andato via. Ho avuto parecchie ragazze al liceo, ma le ho sempre lasciate tutte, perché “non ero il tipo per loro”, ho trovato un lavoro che mi soddisfaceva, ma mi sono licenziato. Ho conosciuto Vanessa e sì, l’ho amata con tutto me stesso, ma l’ho lasciata andare senza accorgermi davvero di ciò che stava accadendo. Ho incontrato te e ancora penso di non apprezzarti quanto meriti davvero.-
-Che vuoi dire?-

-Che è chiaro che tu meriteresti qualcuno migliore di me.- Scuoto di nuovo la testa, stavolta più decisa.
-Ti sottovaluti troppo Ed.- Dico sicura, guardando la foto di Vanessa.
-Sei tu che mi sopravvaluti, invece. Non sono come credi che io sia.- Lo guardo. Lo fisso così intensamente che si trova costretto a ricambiare il mio sguardo.
-Sei meglio di come credo tu sia.- Dico con un tono che non ammette repliche. Lui sorride sarcastico.
-Ed perché ti odi tanto? E’ vero, forse non ti conosco fino in fondo, ma ciò che so di te è più che sufficiente a farmi capire che tu sei migliore dei quattro quinti del resto della popolazione lì fuori. Non so come tu faccia a non rendertene conto, ma sei una delle persone più belle che abbia mai incontrato, Ed e con “belle” non intendo solo esteticamente. Tu sei bello qui- Mi porto una mano sul cuore e, lo giuro, non sono mai stata più sincera.
-E queste frasi da film?- Chiede con un’ironia che però non voglio cogliere. Lui deve saperlo che è perfetto così.
Quando non rispondo, lui si volta a guardare Vanessa.
-Grazie per essere venuta. Non eri obbligata e invece sei qui..-
-Grazie a te per avermi permesso di venire..-
Lui sorride, ma una lacrima gli riga una guancia.
-Ed?- Tira su col naso ed io mi sento quasi morire. Mi rifugio tra le sue braccia, stringendolo in un abbraccio che spero valga più di qualunque altra cosa. Lo sento prendere un respiro profondo.
-Sareste andate d’accordo..- Sussurra stringendomi.
-Lo penso anche io.- Mi mordo il labbro inferiore. In realtà, avrei davvero voluto conoscere Vanessa. Ed mi lascia un bacio sui capelli e –Andiamo?- chiede. Già?
Guardo l’orario sullo schermo del telefono e spalanco gli occhi.
-E’ tardissimo!- Esclamo, alzandomi in piedi. Se facciamo tardi Luke mi uccide, me lo rinfaccerà a vita!
Evito di dirlo ad alta voce, perché so che Ed non ha bisogno di pressione.
Mi mordo il labbro inferiore e gli lascio il tempo di salutare Vanessa. Ne approfitto per guardare di nuovo la sua foto.
Quella ragazza era dannatamente bella.
Ed si volta verso di me e mi sorride. Mentre usciamo, credo che abbia sussurrato un –Le sei piaciuta.- ma non sono sicura.
-Ed, se non te la senti posso anche andarci da sola, non è un problema, mio fratello..- Mi interrompo quando lo vedo sorridere divertito scuotendo la testa.
-Tuo fratello aspetta questo momento da secoli, non me lo perderei mai!-
Sono passati due anni da quel giorno sul ponte. Due anni durante i quali Ed e mio fratello sembrano essere diventati parecchio amici.
Sorrido, alzando lo sguardo di fronte a me. E per un momento mi paralizzo.
Lei è lì. Mi guarda e mi saluta con la mano, mentre io sono quasi scioccata.
-Grazie.- La vedo mimare. Resto ferma, senza sapere cosa fare. Sono quasi sicura sia un’allucinazione, ma la figura di Vanessa a pochi passi da me mi sembra così reale in questo momento..
-Che c’è?- Sento la voce di Ed, distante. Scuoto la testa e mi volto a guardarlo. Quando riporto il mio sguardo avanti a me, Vanessa è sparita.
-Niente, pensavo.. Povera Kayla!- Commento, tenendo per me quella visione e facendolo ridacchiare.
-Se l’è scelto da sola, non l’hanno mica costretta!- Ribatte Ed.
-Non credo abbia davvero capito a cosa va incontro.-
-Sei gelosa, per caso?-
-E di cosa?-
-Del fatto che il tuo adorato fratellino si stia per sposare e che da oggi non avrà più tempo per te.-
Gli colpisco la nuca con uno schiaffo giocoso, sbuffando.
-Idiota.- Commento poi.
 -Che c’è, ho colto nel segno, piccola Cooper?-
-Ti odio quando mi chiami così.-
Lui alza le sopracciglia, scettico perché sa che mento. Poi mi passa una mano sulle spalle, mentre ritorniamo all’auto.
-Ah, Lee- sospira lui –non te l’hanno mai detto che le bugie hanno le gambe corte?-
-Ah Ed- lo prendo in giro –non te l’hanno mai detto che sei insopportabile?-
-La verità brucia, eh?-
-Quale verità?-
-Che mi ami troppo per ammetterlo.-

-Poco modesto, dicevano.- Mormoro entrando in macchina. Lui ride. La sua risata mi scioglie il cuore. E’ così bello, io ancora non capisco come abbia potuto il destino fargli vivere una cosa del genere.
-Ti amo anche io.-
-Io non l’ho detto!-
-Non c’è bisogno di dirlo.-
Lo fulmino con lo sguardo, portando avanti quel teatrino.
Ormai non ci proviamo neanche più ad essere normali, io e lui abbiamo questo strano modo di comunicare attraverso frecciatine e commenti stupidi che ci basta.
Soprattutto, ci rende speciali. E a me piace da morire.
-Ed?- Chiedo dopo un po’, quando il silenzio è colmato solo dalla radio che canta una delle canzoni del momento.
-Si?-
-Non scherzavo prima. Posso non essere brava a dimostrartelo, ma sei davvero una delle persone più belle che esistano al mondo.- Lui sorride leggermente.
-Neanche io scherzavo. Ti amo, Lee.- Arrossisco.
So che magari non è il modo in cui una ragazza aspetterebbe di sentirselo dire, ma so anche quanto sia difficile per lui dirlo, so che una parte di lui amerà per sempre Vanessa e che non sarò mai in grado di prendere il suo posto.
Per questo quel ‘ti amo’ detto così, mentre magari si parlava di tutt’altro, per me è importante.
Ed non lo dice sempre. E’ raro sentirlo, in realtà. Più che dirlo, Ed lo canta.
Ma quando lo dice, come ha appena fatto pochi secondi fa, è come se ogni volta mi mancasse l’aria, come se avessi qualcosa in petto così agitato da far saltare tutto.
E’ qualcosa che non so davvero spiegare.
Ma quando Ed  mi dice che mi ama, anche se una parte di me non ci crede del tutto, so che ho bisogno di lui come non mai.
So che senza di lui mi sentirei persa. E spesso mi chiedo se il mio amore sia abbastanza.
Ed, è il caffè freddo la mattina che non ho mai avuto il coraggio di bere, ma che ho cominciato a prendere da qualche mese e del quale ora non posso fare a meno.
Ed è tutta la serie di baci che mi sveglia al mattino, quel modo di fare che amo.
Ed, è la mano che mi serviva a dormire la sera, quella che ha fatto sparire tutti i miei incubi.
Ma soprattutto, Ed è felicità e pace da un bel po’ ormai.
Ed è tutti i mal di pancia causati dalle troppe risate, tutte le notti bianche a guardare film, tutte le canzoni alla chitarra, tutto l’amore che una persona può provare.
E magari lui non lo pensa fino in fondo, ma se mi dice che mi ama ci credo, anche se lo dice così, perché Ed è stata, è e rimarrà la parte più bella di me, quella che esiste solo grazie a lui.
Vanessa non deve ringraziarmi, perché mi sono resa conto che per Ed farei qualunque cosa.
Ruberei il mondo per darlo a lui, se fosse necessario.
Non deve ringraziarmi, perché io voglio che lui sia felice almeno quanto lo vuole lei.
E non so se sono davvero io la sua cura, come dice, ma lui è senza dubbio la mia e ora come ora sento che non lo lascerei per niente al mondo.
-E tu non immagini quanto ti ami io, Ed...-



“Non è la prima volta che cerco di scrivere la mia storia.
Ci ho già provato, ma non ci sono mai riuscita.
Con questo diario, mi sento realizzata però.
Qui c’è la mia vera storia.
Non ci sarà la mia data di nascita, né la descrizione del mio aspetto fisico, né il rapporto che avevo con i miei vecchi amici, ma c’è Ed.
Edward Christopher Sheeran, quel ragazzo che mi ha totalmente fuso il cervello.
Quello che mi ha tenuto in vita pur non sapendolo, lo stesso ragazzo che ho amato con tutta me stessa, come non credevo neanche di poter fare.
Non è la prima volta che cerco di scrivere la mia storia, ma stavolta ci sono riuscita, forse.
C’è solo un’ultima cosa che vorrei dire, prima di andarmene.
Grazie.
Grazie a te che hai letto, se questo foglio è nelle mani di qualcuno.
Grazie perché hai sprecato il tuo tempo a leggere la mia storia, grazie se l’hai letta tutta, fin qui e grazie se incontrerai e avrai l’onore di conoscere Ed e gli consegnerai questo diario.
Grazie ai medici dell’ospedale, perché sono stati gentilissimi ed hanno davvero fatto tutto ciò che potevano.
Grazie ai miei genitori, perché senza di loro non ce l’avrei mai fatta ad affrontare tutto da sola, vi amo da morire.
Grazie a mia madre, in particolare, perché quel giorno ha deciso che le serviva proprio la scatola dei pomodori nello scaffale più alto al supermercato.
Grazie a mio padre, perché gli somiglio e sono bassa come lui, tanto da non arrivare allo scaffale dei pomodori.
Grazie a Londra, che ha fatto da sfondo alla mia storia.
E soprattutto, grazie a Ed.
Grazie perché sei andato al supermercato quel giorno, grazie perché hai riso e poi mi hai aiutato, grazie perché mi hai conquistata subito, grazie perché sei rimasto con me, fino alla fine.
Grazie e non potrò mai dirtelo abbastanza, grazie di esistere, grazie di esserci, grazie per tutto. Ti amo. Sempre.

Non è la prima volta che cerco di scrivere la mia storia, ma stavolta ci sono riuscita, forse.
Mi sono ritrovata di nuovo a scrivere, dopo quell’incontro che mi ha totalmente cambiato la vita e per la prima volta sono stata sincera.
Mi chiamo Vanessa Parker e con Ed ho finalmente trovato qualcuno disposto a leggermi.

E a capirmi.”









 
Ci ho messo un millennio, scusate.
Chiedo venia per l'attesa (?)
E non è neanche lungo come capitolo.
Avrei voluto che ne fosse uscito qualcosa di speciale, visto che
con questo la storia si conclude, ma non credo di esserci riuscita.
Scusate ancora.
Mi dispiace se vi ho deluso, ma ringrazio comunque chi ha letto, come sempre.
Vi adoro, sul serio!
Grazie grazie grazie di cuore a chi ha recensito
o messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate.
I love you xx
Bye <3
  
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