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Autore: Sherlokette    27/04/2014    2 recensioni
Tratto dal testo:
Era il 2002 quando mio nonno finì in manicomio. Avevo 10 anni.
Oggi di anni ne ho 21, e per tutto questo tempo non mi è stato mai permesso di andarlo a trovare. Come se la follia fosse contagiosa.
Solo adesso mi rendo conto che non è pazzo.
Cosa succede quando i miti racchiudono un fondo di verità?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fu una settimana di studio intensivo per me, che cominciò con una sveglia alquanto sconvolgente: tranquillamente addormentata e avvolta nelle coperte calde del mio letto, ero ignara di ciò che stava per accadere. Un suono penetrante e acuto, come quello di una tromba, mi fece saltare con un urlo e finire di sotto dal materasso, e combattendo contro le lenzuola cercai di districarmi per capire cosa stesse succedendo. Con la testa finalmente libera, vidi Loki accanto al letto, con in mano un oggetto che non so come era riuscito a trovare in casa mia e che risaliva al tempo in cui andavo a guardare le partite di football con mio padre quando avevo 14 anni: una trombetta da stadio.

-Accidenti, non immaginavo fosse così potente! - esclamò lui, massaggiandosi un orecchio col palmo della mano.

-Ma sei completamente scemo!?! - gli urlai, inviperita, - Ti pare il modo di svegliare la gente?!? -

-Piano con gli insulti; non ero sicuro che chiamarti normalmente sarebbe bastato a svegliarti, tutto qui. -

Mi passai una mano sul viso e guardai l'orologio: - Per tutti i fulmini, sono le otto del mattino... - ringhiai, - Giuro che se non sta andando a fuoco la cucina io ti strozzo... -

Incurante della mia minaccia, il dio continuò: - Hai avuto le minime cinque ore di sonno di cui un essere umano ha bisogno, e credimi se ti dico che Heimdall dorme molto meno ed è più vispo di te. -

-Devo mandarti a quel paese o mi spieghi perchè mi hai svegliata? - ribadii, rialzandomi.

-Giusto: ho preso una decisione, Mystery. Dato che non dobbiamo lavorare per chissà quanto tempo, approfitteremo di queste giornate per delle lezioni speciali. -

Lo guardai, incuriosita: - Lezioni speciali? -

-E' difficile insegnare la magia ad un mortale, ma non impossibile. Ho sentito parlare di un certo dottore con dei poteri che... -

Lo fermai con una mano: - Vuoi insegnarmi la magia? Scherzi? -

-Niente affatto. Niente di troppo elaborato, non credo ne avremo il tempo, ma lo faccio solo per evitarti qualcosa di peggio dei graffi che ti ha procurato Sif sulle mani. -

Guardai i suddetti graffi sui miei palmi, ormai in via di guarigione, per poi tornare su di lui: - Ma io non sono... una dea o una creatura del tuo mondo. Come pensi di fare? -

-A questo penseremo dopo colazione, se non ti spiace. Ma devo farti una domanda. -

-Certo. -

-Ci vuole un posto isolato e spazioso per lasciarti esercitare in santa pace e senza combinare danni. Ti viene in mente qualcosa che possa fare al caso nostro? -

Ragionai: - Ci vorrebbe un capannone, un luogo abbandonato; dovrei cercare. -

-Bene. Ma adesso basta, devi mangiare qualcosa; non si comincia niente a stomaco vuoto. -

-Lasciami indovinare: lo diceva sempre tua madre? -

-Frigga, sì, quando ero piccolo. E' stata proprio lei ad insegnarmi i rudimenti della magia. -

Immaginai la povera regina alle prese con un pestifero Loki bambino, e lui intercettò i miei pensieri, e mi ammonì con uno sguardo truce che più che spaventarmi mi fece sorridere divertita.

 

 

 

Dopo una breve ricerca su internet tramite il mio computer, trovai un vecchio casale abbandonato nella zona dei Docks, che nonostante il rinnovo radicale in occasione dei Giochi Olimpici del 2012 avevano ancora delle zone di margine di questo tipo. Ci dirigemmo immediatamente là con un taxi, e una volta sul posto mi resi conto che la porta del casale, costruita principalmente in legno ma col tetto in lamiera, non era neanche chiusa a chiave. Entrammo, investiti da un forte odore di chiuso e facendo svolazzare via qualche uccello che aveva trovato un rifugio sulle assi in metallo al di sotto del tetto pieno di buchi causati dall'usura del tempo, nell'ampio spazio rettangolare interno, al cui pavimento mancavano delle assi lasciando così scoperto lo sterrato sotto di esso.

-E' perfetto, un po' puzzolente ma penso basterà non farci caso - commentò Loki guardandosi attorno.

-Bene, professore, che facciamo adesso? -

Lui si voltò verso di me: - Rispondi a questo, mia cara: credi che la magia sia un privilegio divino? -

-Ecco... -

-Sì o no? -

-Credo... che almeno quella più potente... -

-La risposta è no! - L'ultima parola risuonò per qualche secondo nel casale. Loki mi diede nuovamente le spalle: - L'uso della magia non è proibito agli uomini, ma in quest'epoca frenetica e piena di distrazioni essi hanno smesso di crederci, e si meravigliano di semplici buffoni che fanno giochi di prestigio da quattro soldi. Abili, forse, ma falsi. La vera magia, Mystery... -

Agitò le mani, roteandole per un po' fino a creare una piccola sfera blu luminosa, che poi lanciò in aria verso di me ed esplose in una nuvola di piccoli cristalli azzurri, riflettenti la luce che entrava dall'alto.

-... è controllare un'energia e trasformarla in quello che vogliamo... -

Con un altro movimento delle mani, fece ingrandire i cristalli fino a trasformarli in delle meravigliose farfalle azzurre, che iniziarono a svolazzarmi intorno dalla testa ai piedi. Sorrisi.

-... e tu, che sei una Wiccan, più di tutti dovresti essere in grado di capirlo. -

Loki si mosse un'ultima volta e fece scomparire le farfalle. Lo guardai: - Lo capisco benissimo. -

-Allora siamo già a buon punto. Ma dovrai impegnarti per realizzare qualche incantesimo decente. Sei pronta? -

-Cosa devo fare? - confermai, eccitata.

Lui mi consegnò un libro fra le mani: - Inizia a studiare le basi. -

Feci una smorfia, ma aprii comunque alla prima pagina. Iniziai a leggere: - “La magia ha un carattere attivo; è una pratica mediante la quale si cerca di entrare in contatto diretto con la forza misteriosa che governa la vita del cosmo tentando di manipolarla a proprio vantaggio...” -

Dopo un'ora, Loki mi fermò, e mi consigliò di provare a concentrarmi: - Chiudi gli occhi, rilassati facendo dei respiri profondi e prova a sentire. -

-Sentire cosa? -

-Lo capirai. Avanti. -

Chiusi un occhio alla volta, borbottando: - Non fare scherzi, ok? -

Nel più completo silenzio, intervallato dal tubare di alcuni piccioni sopra di noi, ad un certo punto udii la voce del dio, e non capii se mi stava parlando o se stava trasmettendomi un messaggio telepatico: - La magia che esercitano gli Asir è detta seiðr. Essa è fonte di grande potere, ma ahimè sugli uomini ha lo sgradevole effetto di scatenare inverecondia. Il lato positivo è che tu sei una donna, quindi non corri rischi. -

-Inverecondia? -

-Mancanza di pudore. Concentrati adesso. -

-No, scusa... - Ignorando il suo ultimo ordine, aprii gli occhi e continuai: - Anche tu pratichi questo tipo di magia o sbaglio? -

-Oh, non vuoi cominciare questo discorso, vero? -

-In che senso mancanza di pudore? Spiegati! -

Lui mi guardò un attimo, valutando bene le parole: - Diciamo che un uomo è... portato a giacere come una donna. -

Mi bloccai: - Loki? -

-Sì? -

-Ma tu... prediligi la compagnia femminile o... -

-Vogliamo tornare alla tua lezione? -

-Voglio solo sapere... -

-Prediligo entrambe. Ora basta e torna a concentrarti. -

-Un'ultima domanda: è per colpa della magia che tu rimani inci- -

-E basta con questa storia sul mio orientamento sessuale!! Finiscila e impegnati, per cortesia! -

Il suo tono alterato bastò a farmi tornare al silenzio. Ma la giornata fu comunque infruttuosa, dato che nonostante i miei sforzi proprio non riuscivo a sentire altro che una debole traccia di quella che doveva essere la magia che Loki voleva insegnarmi.

-Ci riproveremo domani... Non mi aspettavo un risultato immediato - commentò lui. Tornando indietro alla ricerca di un nuovo taxi, con il sole che stava ormai tramontando, tornai a fare domande: - Loki? -

-Che c'è adesso? -

-Mi spieghi come hai fatto a rimanere incinto con un cuore arrosto? -

Lui accelerò il passo, tentando di seminarmi.

-Sono solo curiosa!! - esclamai, correndogli dietro.

  
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