CaPiToLo 20 – Ti AmO –

Era sabato pomeriggio ed io, da brava studentessa qual’ero, stavo finendo di studiare l’ultimo argomento di chimica per l’interrogazione. Ero appena passata ai compiti scritti, quando cominciò a vibrarmi il cellulare.

G- Pronto?-

B- Cucciola^_^ disturbo?-

G- No, tanto avevo già finito di studiare. Dimmi pure.-

B- Visto che stasera Tom esce con Sara… ho pensato che potevamo uscire anche noi.-

G- Ok! Dove mi porti?-

B- Eheh aspetta e vedrai. Vengo a prenderti alle 8. Ciao!-

Riattaccai e cominciai a prepararmi. Come prima cosa mi feci una doccia e mi lavai i capelli. Poi li stirai, stavolta con il ciuffo a sinistra. Finito di acconciarmi i capelli, mi misi il vestito nero che Bill mi aveva regalato il giorno prima. Le mie solite scarpe erano però troppo basse per quel vestito, quindi rispolverai quelle che avevo usato per gli EMA.

Finita questa parte, passai ai gioielli. Ovviamente misi al dito l’anello ed aggiunsi la mia solita collana a croce nera e gli orecchini col teschio. Mi truccai con un po’ di matita, che sfumai appena sotto gli occhi, un po’ di mascara e del lucidalabbra alla fragola. Per finire mi misi un po’ di profumo sul collo e sui polsi. Alle 8 in punto, Bill mi fece uno squillo. Mi misi il copri spalle ed uscì.

Lui era sul cancello ad aspettarmi e quando mi vide sorrise radioso.

B- Cucciola sei bellissima^_^-

Io non riuscì a ribattere subito, visto che gli stavo ancora sbavando addosso.

Indossava un paio di jeans scuri ed una camicia nera a cui aveva lasciato aperti gli ultimi ed i primi bottoni. I capelli erano piastrati, come piacciono a me e gli occhi erano truccati pesantemente come al solito. Era davvero il mio mago dello stile.

B- Beh… non mi dici niente?-

G- Scusami… anche tu sei bellissimo cucciolo.-

Probabilmente era quello che voleva sentirsi dire perché mi sorrise dandomi un bacio stampo. A dire il vero secondo me lui avrebbe voluto approfondirlo il bacio, ma non mi andava che troppo vecchiette pettegole ci vedessero. Lui sembrò capire la situazione, visto che si sentiva osservato e mi portò in macchina, dove continuò a baciarmi per tutto il tempo.

Quando scesi dalla macchina, mi trovai di fronte al ristorante più costoso che avessi mai visto. Mi sentì un po’ a disagio, normalmente non frequentavo certi posti.

Probabilmente la cena sarebbe stata un fiasco se Bill non mi avesse rassicurata.

Prima di andarmene andai in bagno a sistemarmi e quando tornai nella sala, vidi uno stuoio di ragazzine intorno al MIO Bill.

Presto se ne andarono quasi tutte con mio grande sollievo, volevano solo un suo autografo e una foto.

Una di loro però non mollò il campo e cominciò a provarci sul serio con lui.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai da dietro, lanciando sguardi di fuoco a quella ragazzina. Riconoscendomi, mi strinse a se circondandomi le spalle con un braccio. A quel punto decisi di dare il colpo di grazia a quella tizia.

G- Bill, amore… torniamo in hotel??-

Lo abbracciai ancora di più cominciando a baciargli il collo. Bill avvicinò la bocca al mio orecchio.

B- Cucciola, che stai facendo?-

Improvvisamente mi sentì prendere da dietro e quando mi girai provai solo un forte dolore alla guancia. Non feci in tempo a ribattere che Bill mi abbracciò di nuovo, stavolta più stretto. Alzai lo sguardo verso di lui, era arrabbiato.

B- Come ti sei permessa ragazzina! Tieni giù le mani dalla mia ragazza chiaro?!-

Prima ancora che quella ragazza potesse ribattere mi prese per mano portandomi fuori da ristorante. Mi fece salire in macchina e disse all’autista di portarci in hotel.

Bill continuava a tenersi la testa tra le mani. Non volevo che si sentisse in colpa per quello che era successo, infondo l’avevo istigata io quella ragazza. Gli misi una mano sulla spalla, lui alzò la testa guardandomi negli occhi.

G- Bill, non è stata colpa tua. Sono stata io ad istigarla quindi tu…-

B- No, io avrei dovuto capirlo.-

G- ma come potevi capirlo se non conoscevi le mie intenzioni??-

B- Ho visto come ti guardava, era furiosa. Non dovrei metterti in questo genere di guai e invece…-

G- Bill io sto bene!! Non è nulla di grave, domani non ci sarà più nemmeno il segno.-

Bill mi mise una mano nei capelli, mi baciò la guancia ancora rossa per lo schiaffo e affondò la testa nell’incavo del mio collo.

B- Scusami.-

G- Non voglio le tue scuse, perché non hai fatto nulla per cui essere scusato.-

Pochi minuti dopo ero sdraiata sul letto di Bill, mentre lui si stava facendo una doccia. Mi era sembrato ancora giù per quello che era successo. Ma cosa dovevo dirgli, che ero gelosa? Che avevo paura che me lo portasse via? Sì, forse dovevo dirglielo.

Mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta chiusa del bagno. Aprì silenziosamente la porta e vidi che Bill era ancora sotto la doccia. Non so quale parte del mio cervello ideò l’idea, fatto sta che mi ero levata vestito e scarpe e stavo entrando a mia volta nella doccia.

Lo abbracciai da dietro, sentendolo sussultare al mio tocco. Fece per girarsi verso di me, ma io lo bloccai.

G- Aspetta, prima devo parlarti.-

B- Qui dentro?-

G- Sì, o non troverò più il coraggio di farlo.-

Lo guardai, non mi bloccava. Probabilmente voleva che mi confidassi con lui. Feci un respiro ed iniziai.

G- Prima al ristorante ho reagito così perché… perché avevo paura. Avevo paura che riuscisse nel suo intento e ti portasse via da me. Lo ammetto sono gelosa, ma mi sembra ovvio visto che sono fidanzati con uno dei cantanti più desiderati al mondo…-

B- Mi ami?-

Rimasi totalmente spiazzata. Certo gli volevo bene, il cuore mi batteva forte, lo pensavo sempre e stando con lui mi sentivo bene. Però mi chiedevo: erano dei motivi sufficienti per dire “ti amo” ad una persona?

Bill si mise un asciugamano intorno ai fianchi, mi portò fuori dalla doccia e cominciò a baciarmi. Ad ogni suo bacio, ad ogni sua carezza sulla mia pelle, mi sembrava di volare in paradiso. Allora lo amavo?

Mi prese in braccio, stendendomi sul letto. Ora aveva preso a baciare ogni centimetro del mio corpo. Quando ritornò a baciare le mie labbra capì quanto forti erano i miei sentimenti. Alcune lacrime cominciarono a rigarmi il viso, mentre ancora mi rifugiavo nel suo bacio. Lui si accorse delle mie lacrime e mi abbracciò.

B- Scusami piccola. Non dovevo, mi sono lasciato trasportare. Tu per me sei come una droga, quando non ti ho vicino ne sento il bisogno. Ti amo.-

Piansi ancora più forte. Mi aveva detto che mi amava.

G- Bill… prima di conoscerti ero un po’ come Cenerentola, aspettavo il principe azzurro. Ero continuamente sfruttata da quelle che ritenevo amiche e io intanto aspettavo. Poi, anche per me è arrivato il giorno del ballo ma invece di lasciarti una scarpetta ti ho lasciato un sogno. Quando mi hai baciata a Monaco, ho pensato che ora ero totalmente felice. Avevo trovato il mio principe ed anche il mio angelo. Tu per me non sei una droga Bill, ma un bellissimo principe venuto a prendermi sul suo cavallo bianco. Non mi interessa per quanto sarò la tua principessa, ora voglio vivere solo il presente. Bill… ich liebe dich!-

Mi baciò, ma mi sembrò diverso. Quello non era il bacio di chi ama ma non sa di essere amata, era il bacio di chi era consapevole di provare quell’infinito amore che provava anche l’altra persona.

Quello era il mio primo bacio da ragazza innamorata a morte.

FiNe CaPiToLo 20