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Autore: Solstitia    27/04/2014    2 recensioni
Perché proprio a me? Non ho mai fatto nulla di cattivo nella mia vita. Voglio solo vivere, finire il college, trovare una ragazza perfetta per me e mettere su famiglia.
Ma ora non posso più. Cosa ho fatto di male? Perché mi hanno abbandonato tutti?
*Non è vero*
La mia testa scatta nella direzione di quella voce. Chi ha parlato?
*Io ho parlato.*
Mi alzo in piedi e mi guardo attorno. Non c'è nulla, solo ombre e il mio dolore. Sto impazzando?
*Da questa parte.*
...
Quando sento il contatto con quella...energia, mi sento bene, felice, libero. Vivo.
Solo in quell'istante, mi accorgo di star piangendo.
Solo in quell'istante, mi accorgo di essere ancora vivo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Good Ending -

 

 

 

 

 

 

 

Ruth

 

È buio e fa freddo. Non c'è nulla intorno a me, nemmeno uno spiraglio di luce.

Sto sprofondando nelle tenebre, ma in fin dei conti, sapevo che sarebbe finita così.

Ho gli occhi chiusi e sorrido.

Ora, Lucas potrà avere la vita che ha sempre desiderato. Ciò, basta a rendermi felice.

Sapevo a cosa andavo incontro, ma neanche i miei fratelli erano riusciti a fermarmi.

Se amare così tanto una persona, Dio lo definisce un peccato, allora io sono fiera di essere una peccatrice.

Mi sarebbe piaciuto se fosse durato ancora un po. C'era tanto che volevo vedere e condividere...ma ormai non importa.

Accetto la mia punizione.

Apro gli occhi ed osservo ciò che ho di fronte: il vuoto. La mia sarà un'eterna caduta, o prima o poi raggiungerò la fine di questo tunnel?

Il mio pensiero vaga fino ad arrivare ai miei fratelli. Mi dispiace avervi fatto soffrire e avervi creato problemi. Sono sempre stata così, un angelo diverso dal comune, ma voi mi avete accettata e accudito. Non voglio che le mie gesta siano un segno di offesa, ma di amore. Se mai i miei pensieri riuscissero a raggiungervi, vi chiedo solo questo: Perdonatemi.

Chiudo lentamente gli occhi. Sento che la mia mente si sta svuotando di qualsiasi tipo di pensiero e ricordo. “Chi sono?”

Non voglio dimenticare. Non voglio dimenticarti...Lu...cas?

*Allora non farlo*

Spalanco gli occhi e mi guardo intorno. Questa voce...non può essere. Eppure lei è lì, davanti a me, con le braccia aperte in un caldo abbraccio.

Deve essere un illusione. Lei non può essere qui.

*Sono qui, Ruth*

Non riesco a parlare. Le parole mi muoiono in gola e mi manca il respiro.

*Andrà tutto bene.*

Se la voce non vuole obbedirmi, allora userò il cuore.

-Come puoi essere qui?- chiedo.

Lei sorride.

*Dio mi ha permesso di esserci.*

-Perché?-

*Perché tutto questo non deve finire così. Non lasciamo che questa storia cada nel baratro e diventi una tragedia.*

-E cosa posso fare io?-

Lei lentamente mi si avvicina e mi abbraccia. È così calda.

*Chiudi gli occhi e ricorda.*

-Ricordare?-

*Si, la forma che avevi, ciò che vedevi, il tuo amore.*

-Io...-

Lei poggia la sua candida mano sulla mia fronte e io chiudo gli occhi. Come un'onda, i miei ricordi riaffiorano nella mia mente. La casa, Lucas, la scuola, il cielo, la terra....

Ogni sensazione, ogni emozione e profumo. Ricordo tutto!

*È il momento, Ruth.*

La mia caduta cessa e mi sento libera, leggera. Intorno a me non c'è più oscurità, ma solo luce.

Sto tornando, me lo sento.

*È il momento di vivere.*

Mi volto ancora una volta, probabilmente l'ultima, e sorrido a quella voce.

-Grazie. Grazie per tutto ciò che hai fatto per me e...per Lucas.- le dico.

La mia anima si sta lentamente dissolvendo. Me ne sto andando.

Lei ricambia il sorrido.

Prima che svanisca del tutto, le sue ultime parole mi raggiungono come un flebile sussurro.

*Salutami Lucas per l'ultima volta. Saluta...mio figlio.*

 

 

 

 

Lucas

 

È finita. Sono rimasto da solo. Ancora.

Sono immobile nel parco da quasi un'ora, sotto la pioggia. Non potevo credere a ciò che avevo appena assistito. Lei se ne era andata, ed io non glielo avevo detto.

Muovo un passo e mi dirigo lentamente verso la macchina.

Non riesco a pensare a nient altro, se non al suo sorriso. Non potrò rivederlo mai più.

Mi fermo e guardo in alto, il cielo.

“Hai già portato via mia madre. Perché anche lei?”

Ridammela. Ridammela.

Mi accascio a terra, con le ginocchia sul freddo asfalto bagnato.

-Ti amo.- sussurro al nulla.

-Chi ami?- mi dice una voce davanti a me.

“Non può essere”

Alzo lentamente lo sguardo, fino a raggiungere quegli occhi azurri che tanto adoravo.

-Brr, fa freddo! Non mi dirai che sei rimasto qui per tutto qeusto tempo?!-

Metto una mano sul ginocchio e mi alzo. Muovo un piede, poi l'altro. Non è un illusione vero? Non è uno scherzo...vero?

Lei mi guarda e mi sorride, aprendo le braccia.

“Ruth..”

Corro e la catturo in un abbraccio. Respiro il suo profumo, le tocco i capelli, finché non mi stacco e la guardo in viso.

-Sei tu...- le dico.

Lei continua a fissarmi e, mentre mi sorride, piega la testa da un lato. Amo il modo in cui lo fa.

-Come hai fatto a ritornare? Io pensavo che tu...- sussurro

-Non sono più un angelo, Lucas. Mi è stata data una seconda possibilità, ma ora sono solo una mortale.- mi risponde spostandomi una ciocca di capelli che mi si era incollata alla fronte.

Non mi importa.

La stringo ancora più forte di prima e affondo la testa nella sua spalla.

-Sbaglio o mi stavi dicendo qualcosa, prima?- mi chiede lei.

Rido. Lei è di nuovo qui, con me.

Ha smesso di piovere ed è uscito il sole. Intorno a noi, c'è solo il rumore delle gocce d'acqua che colano dalle foglie.

-Ti amo.-

Lei mi sorride e mi bacia. Come ho sempre pensato, le sue labbra sono calde e morbide.

Come risposta, è più che azzeccata.

Rimaniamo in quella posizione per qualche minuto, finché non ci stacchiamo e non ci prendiamo per mano. Finalmente.

Ci stiamo incamminando verso l'uscita, quando Ruth si volta verso di me.

-Una persona mi ha detto di salutarti sai? Ma...forse è meglio che inizio a raccontarti dal principio!-

La guardo con un enorme punto di domanda sulla fronte e lei mi sorride a trentadue denti.

-Sai...-

 

 

 

Noi

 

Sono passati esattamente due anni, da quando Ruth è tornata. Ovviamente, è tornata a vivere in casa mia, ma la cosa non mi dispiace affatto!

-Su muoviti lumaca!- mi urla lei entrando nel parco.

Oggi è una giornata soleggiata, come quel giorno. Vedendola sbracciarsi per richiamare la mia attenzione, mi viene da ridere.

Per festeggiare il nostro anniversario, abbiamo deciso di fare un pic-nic proprio in questo luogo, pieno di ricordi, di lacrime e di gioia.

Prendiamo posto sotto un'enorme quercia, all'ombra.

Ruth inizia sistemando la coperta, i piattini e tirando fuori dalla cesta, il nostro pranzo.

È il grande giorno.

Quando finiamo di mangiare, ci stendiamo l'uno di fianco all'altro e ci guardiamo.

-Ti amo, Lucas.- mi dice lei all'improvviso, rompendo il silenzio.

Per tutta risposta, io mi alzo e mi dirigo verso il mio zaino, catturando la sua attenzione. Quando ritorno a sedermi, le mostro una scatolina di velluto blu.

-Lucas....-balbetta guardandola, portandosi le mani alla bocca.

Io le sorrido e la apro, rivelando al suo interno, due anelli d'oro perfettamente uguali.

Apro bocca per dire la fatidica frase, quando lei mi precede ed inizia ad urlare.

-Lo voglio, lo voglio!- mi dice saltellando.

-Cavolo Ruth! Hai rovinato il momento! Non sai da quanti giorni mi preparo il discorso e non me la fai neanche dire?- le dico io sbuffando. Che figura...

Lei pare non aver ascoltando neanche una parola di quello che le ho detto, perché mi salta al collo e mi butta sulla coperta, mettendosi sopra di me ed iniziando a baciarmi.

Eh...questa ragazza!

Prendo un anello, il più piccolo e glielo metto all'anulare. Lei mi sorride al settimo cielo, finché non si blocca, guardando meglio l'oggetto.

-Lucas...questa è...-

Le do un bacio in fronte.

-Si, è la tua aureola. Ne ho fatto fare una copia identica anche per me.- le dico mostrandole il mio anello -Vedi?-

Ha le lacrime agli occhi, ma io gliele asciugo.

-Vuoi sposarmi, Ruth Heartower?- le chiedo prendendole la mano e posandole sopra un leggero bacio.

Lei si mette a ridere con gli occhi ancora lucidi.

-Lo voglio.-

Passiamo il resto del pomeriggio al parco, immaginando il nostro futuro, insieme.

Ci sediamo insieme sotto l'albero, lei con la testa appoggiata sulla mia spalle e io guardando verso l'altro, il cielo.

“Grazie per tutto. Se non ci avessi aiutato tu, ora non saremmo qui. Grazie, mamma.”

Quando il vento si alza, è arrivato il momento di tornare a casa. Mi muovo leggermente e guardo Ruth. Sta dormendo beatamente appoggiata a me.

Tuttavia, sul suo volto c'era un sorriso.

Sembrava un angelo.







 
Note d'autore
E con questo, anche questa storia si conclude!
Vi è piaciuto come finale? Spero di si =D

A presto,
Solstitia
  
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