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Autore: AlwaysDream    27/04/2014    0 recensioni
Si svolge tutto dopo la seconda guerra magica.
E' già un anno che Voldemort è morto e il magico trio e molti altri hanno preso i M.A.G.O.
Jennifer, purosangue, va contro gli ideali della sua famiglia aiutando a sconfiggere Colui-che-non-deve-essere-nominato. Molto spesso per dimenticare persone o luoghi che ti hanno fatto male, si scappa e lei scappa lontano da quegli occhi grigi che ha amato ma che le hanno fatto tanto male. Riuscirà a dimenticare?
Misteri, intrighi e nuovi delitti busseranno alla sua porta.. Chi si cela dietro? Mangiamorte o nuove e oscure presenze?
Spero che la storia vi piaccia e se volete potete lasciare un commentino.. (:
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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...Forgive me, my weakness

but I don't know why,

without you it's hard to survive...

-Everytime we touch, Cascada.

 

Prologo

 

"Casa dolce casa, anche se forse sarebbe meglio Manor dolce Manor.." 

Alla mia frase un piccolo elfo si materializzò davanti a me. "Erdie è contenta di vedere la padroncina. Erdie ha sempre messo tutto a posto in attesa del vostro ritorno padroncina."

Sorrisi di fronte alla sequenza di parole della piccola Erdie. E' il mio elfo sin da quando ero piccolina ed ero molto affezionata a quell'esserino dai grandi occhi.

"Ciao Erdie. I miei genitori sono a casa?"

"No padroncina, i padroni sono in viaggio da una settimana e non sono ancora tornati. Mi dispiace padroncina ma non c'è nessuno a casa. Cosa posso fare per voi?" Esplicò tenendo il capo chino. Nonostante non fossi un'accanita sostenitrice dei C.R.E.P.A. non mi piaceva che si sottomessero in un modo così completo, come se la loro vita fosse unicamente devota al nostro compiacimento.

"No, Erdie vorrei soltanto che mi preparaste un bagno caldo. Il viaggio è stato lungo e sono molto stanca."

"Certo, Erdie preparerà tutto immediatamente." E con un plop si smaterializzò.

Percorsi i vari corridoi fino ad arrivare in camera mia dove trovai sul letto un accappatoio e delle ciabattine. Nonostante ciò la camera era uguale a come l'avevo lasciata, certo pulita ma sembrava che nessuno fosse entrato. Un piccolo sorrise triste affiorò sul mio viso. Mi spogliai e mi infilai l'accappatoio dirigendomi verso la porta che conduceva al mio bagno personale.

Mi tolsi l'accappatoio e mi immersi nell'acqua calda da dove proveniva un leggero profumo di rose. Era così rilessante..

Ripercorsi con la mente le ultime ore. La consegna dei diplomi, a cui i miei non avevano partecipato, il discorso della nuova preside di Hogwarts, ovvero la Mcgonagall e il suo encomio in nome di tutti i caduti della seconda guerra magica. Tonks, Lupin, Fred e molti altri.. tutti morti per degli stupidi ideali di un uomo folle e senza scrupoli. La guerra ha cambiato tutti, nessuno escluso. Tutti portavano delle cicatrici, chi nel cuore, chi nel corpo e chi in entrambi. Una fitta mi fece aprire di scatto gli occhi e decisi di riportare i miei pensieri su terenni più neutrali.

 Sorrisi al ricordo di Harry, Ginny, Hermione e Ron. Ci eravamo lasciati con un abbraccio e con la promessa di tenerci in contatto. Mi sarebbero mancati un sacco, soprattutto la mia so-tutto-io preferita.. Lui invece non si era fatto vedere, mi ero illusa che sarebbe venuto a salutarmi come minimo, ma evidentemente non ero così importante per lui. Non appena Hermione aveva notato il mio sguardo perso mi aveva stretto la mano e sorriso come solo lei sapeva fare, con quella speranza che neanche la guerra era riuscito a cancellarle.

 Persa nei ricordi mi accorsi tardi che l'acqua era ormai diventata fredda, così mi lavai i lunghi capelli biondi e uscii dalla vasca. Forse avrei dovuto tagliarli, ma a Lui piacevano tanto e forse non ero ancora pronta a lasciarlo del tutto.

Scossi la testa e iniziai ad asciugarmi la pelle dove avevo piccole cicatrici, ricordi di quella guerra così disastrosa. Non ci pensai più di tanto e con un colpo di bacchetta mi asciugai i capelli e me li legai. Mi vestii e scesi sotto dove trovai la tavola apparecchiata essendo già sera.

 Chiamai Erdie a cui chiesi se i miei sarebbero tornati a cena.

"No padroncina, non hanno avvisato ed Erdie crede che non torneranno tanto presto. Se padroncina non ha bisogno di nulla, Erdie andrebbe via." Negai col capo e rimasi sola. Mangia in fretta, andai in giardino e mi sdraiai sulla soffice erba. Il cielo era pieno di stelle e mi persi a guardare le varie costellazioni. Era il mio angolo di paradiso terrestre: il profumo dei fiori, le stelle e tutto il resto mi infondevano una tranquillità così piacevole e assoluta tanto che poco dopo mi addormentai.

Il mattino dopo mi svegliai nel mio letto. Sorrisi al pensiero che Erdie era sempre pronta ad accudirmi.

Indossai un vestitino floreale che mi arrivava sopra il ginocchio e mi teneva fresca in questa giornata estiva.

Dopo aver fatto colazione andai in giardino dove mi misi a leggere un libro babbano che mi aveva intrigata sin dalle prime pagine.

"Sapevo che ti avrei trovato qua." Mi distrassi dalla lettura a sentire questa voce dolce. Mi alzai e la abbracciai di slancio.

"Zia!" Esclamai sorpresa ma felice. "Che ci fai qua, non mi avevano avvisato della tua visita!"

"Diciamo che è stata una cosa dell'ultimo minuto. Stavo pensando che invece di stare in questo angolo di paradiso da sola potresti venire da me."

"Sarebbe bello ma non so cosa ne penserebbero loro.."

"Tranquilla Jenny, li ho già avvisati e sono d'accordo dato che non sarebbero tornati prima di settembre."

"Sono contenta che mi abbiano avvisato loro e che mi abbiano quantomeno scritto una lettera. Dannazione sono pur sempre loro figlia!"

"Piccola, sai che i tuoi genitori ti vogliono bene solo che non è nel loro status di purosangue mostrare sentimenti."

"Zia i tempi sono cambiati, è passato un anno da quando Voldemort è morto e sarebbe arrivato il momento di smettere di nascondersi dietro tutte queste frasi che mi fanno solo pensare che la nostra è una comunità retrogada dove le famiglie purosangue sanno solo avere pregiudizi e sanno solo fare buon viso a cattivo gioco! Anche se il Lord Oscuro è morto, i suoi seguaci sono ancora vivi e sono vivi tutti quelli che abbracciavano la sua causa anche se non erano stati marchiati."

"Jenny non pensi di essere troppo dura coi tuoi? So che non sono stati i genitori migliori, ma.."

"Niente ma, chiuso il discorso. Quando posso venire da te?" Le chiesi volendo cambiare il discorso e non vedendo l'ora di allontanarmi da questo posto che anche se incantato, mi portava alla mente brutti ricordi.

"Anche ora se vuoi, il tempo di preparare tutto e andiamo via."  

Appena gli elfi ebbero finito di preparare tutto e dopo aver salutato Erdie andammo via.

Ci materializzammo a casa sua, dove lo zio Matt venne a stritolarmi in un abbraccio.

"Mi sei mancato zio."  Bofonchiai ancora stretta tra lesue braccia.

"Ci sono delle piccole pesti che ti vogliono salutare!" Disse la zia guardando dietro il marito.

Mi abbassai alla loro altezza e le abbracciai riempendole di baci, erano le bambine più belle che avessi mai conosciuto. Alexis e Serena, due gemelle tutto pepe di 7 anni.

Amavo la famiglia di mia zia, lei una purosangue che, seguendo l'esempio di Andromeda, aveva lasciato la sua famiglia per sposare un carismatico babbano che le aveva rubato il cuore, zio Matt. Naturalmente a niente erano valse le minacce di diseredazione dei nonni che anzi avevano spinto la zia Olimpia ad andarsene seduta stante. Si erano sposati dopo tre anni di convivenza in una cittadina del South Yorkshire, dopo che lui le aveva fatto una proposta di matrimonio che avrebbe fatto capitolare anche una regina di ghiaccio e il passo successivo furono le gemelle.

Ero sinceramente contenta di passare le mie vacanze qui.

"Jenny ti dobbiamo presentare le nostre amiche! Ci stanno aspettando in camera, sono così simpatiche! Le piacerai di sicuro, vedrai!"

Mi trascinarono, sotto gli sguardi rassegnati ma dolci dei loro genitori, in camera loro dove due bambine, credo gemelle, mi guardavano con un sorriso incerto sul viso.

"Loro sono Daisy e Phoebe, mentre lei è nostra cugina Jennyfer!" 

"Allora piccole che stavate facendo?" Chiesi loro curiosa.

"Giochiamo con le barbie ma tra poco verrà nostro fratello a prenderci.." Disse triste Phoebe o Daisy, erano identiche anche se in poco tempo sarei riuscita a riconoscerle.

"Che ne dite se andiamo in giardino menre lo aspettiamo? Così giochiamo un po' all'aria aperta." Proposi.

Sorrisero contente e scendemmo a giocare, dove poco dopo ci raggiunse un bel ragazzo castano con dei fantastici occhi azzurri.

Forse sarei riuscito a dimenticare il mio angelo dai capelli serici e gli occhi grigi.

 

 

Spero che il primo capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate, accetto anche critiche!  Un bacione (:

 

 

Questa è Jenny:

  
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