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Autore: seasonsoflove    27/04/2014    9 recensioni
Dopo Blame it on the Alcohol, i nostri eroi in una nuova avvincente sfida.
Un Capodanno in famiglia nella baita in montagna di Regina: chi resisterà?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Spin the bottle'
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NEW YEAR'S EVE



“Ragazzi, fareste meglio a bere con più prudenza… Tink! Via dalla bocca quella bottiglia, così ci attacchi tutti i tuoi germi! Regina, è già il terzo bicchiere che bevi, non credi che sarebbe meglio limitarsi un po’ davanti al bambino? RUMPLE! Dove credi di andare?”
Rumple aveva un braccio attorno alle spalle di Belle, che si reggeva a lui, visibilmente brilla. Lui aveva tutto il collo impiastricciato di rossetto, pieno di segni violacei e si era appropriato di una bottiglia di spumante. Guardò Mary Margaret e fece una smorfia, scuotendo la testa.
“A prendere il gatto delle nevi” disse. “Io e Belle abbiamo bisogno di prendere un po’ d’aria.”
“Non se ne parla neanche.”
Mary Margaret si parò tra di loro e la porta d’ingresso con le mani sui fianchi.
“Non ti lascerò guidare il gatto delle nevi in queste condizioni.”
“Mary Margaret!” esclamò Rumple, con voce un po’ più rauca e biascicante del solito, e agitò le dita a pochi centimetri dal naso della donna. “Non mi costringere a farti una magia, dearie.”
Belle scoppiò a ridere.
“Dai Rumple, cerca di essere più educato” disse. “Lascia in pace Mary Margaret, usciamo dalla portafinestra del balcone.”
“No!” gridò Mary Margaret.
Li prese, li separò con violenza e li trascinò tutti e due in cucina, dove diede loro guanti e detersivo e li mise a lavare i piatti.
Fu un grosso errore.
Non appena i due vennero lasciati soli Rumple afferrò Belle di peso, la fece sdraiare senza troppi complimenti sul tavolo mentre lei rideva spensierata e le si buttò sopra.
Presi dalla foga della loro passione fecero cadere a terra un’intera collezione di porcellane cinesi di Regina.
In soggiorno, intanto, Charming aveva agguantato Henry, dopo che questo aveva tentato di scolarsi un bicchiere di Vodka, e l’aveva portato in camera.
Mary Margaret l’aveva raggiunto subito.
“Henry, caro, ora la tua famiglia ha bisogno di riposare va bene? Ti svegliamo per mezzanotte, tu dormi e se senti rumori strani non farci caso!”
Proprio in quel momento da qualche altra camera si udì un poderoso verso maschile non identificato. Proveniva da Hook, che incitato da Tink, Emma e Regina, si era scolato due birre di fila senza prendere fiato.
“Hook!” urlò Snow entrando indignata in soggiorno.
Gli altri stavano ridendo sguaiatamente.
“E’ FINITO L’ALCOOOOOOL!” urlò Tink a squarciagola.
“Ci penso io, vado a prenderne dell’altro” disse subito Hook.
Corse verso la cucina ma rimase impietrito di fronte all’inaspettato spettacolo.
Rumple e Belle, nudi, sul tavolo.
Il pirata fissò con terrore ed orrore crescente le bianche chiappe di Rumple, suo acerrimo, secolare e temibile nemico, dopodiché, completamente senza parole, tornò depresso in soggiorno dove tutti gli chiesero cosa fosse successo.
Ma lui non rispondeva, faceva segno di diniego con la testa e affogava il dolore nella birra.
Regina era spazientita.
“Insomma, cos’è successo!? Mary Margaret è qui perciò non puoi aver visto chissà cosa! Non vorrai dirmi che è ancora quel dannato procione!”
Decise di andare di persona in cucina a controllare.
Quando vide ciò che vide, esplose in un urlo di orrore e rabbia.
“NOOOOOOOOOOOO!”
“REGINA!” strillarono contemporaneamente Emma, Tink, Mary Margaret e Charming.
“LURIDI! IL MIO TAVOLOOOOO”
Rumple si tirò su di scatto e sbatté la testa contro la lampada, che cadde ed andò in frantumi.
“REGINA!” strillò indignato.
“VERMI! COS’AVETE FATTO SUL MIO TAVOLO! VI DO FUOCO! VI UCCIDO! VI BRUCIO! FACCIO RESUSCITARE PETER PAN!”
Irruppero nella cucina anche gli altri.
Rumple si coprì disperato con le mani e schizzò fuori in giardino per sottrarsi alla vergogna.
Belle invece, che era considerevolmente più ubriaca, rimase inebetita, nuda, di fronte a tutti.
In quel momento arrivò Henry.
“Emma, ho sentito urlare la mamma cos-“
“NO!” strillò Mary Margaret.
Henry fece appena in tempo a vedere Belle che cercava di coprirsi con una tovaglia, fece un grande “woooow” e poi le mani della nonna gli coprirono la visuale.
“Henry tesoro, non è successo niente, quello che hai visto non è reale, non devi farti contaminare da queste strane immagini, sei ancora un bambino vieni, andiamo a giocare a Scarabeo…” iniziò a blaterare.
“Io vado a ripescare Rumple. Gli si starà gelando il naso” disse Emma.
“E non solo quello” aggiunse Tink.
Regina schiumava di rabbia, mentre Belle si era coperta e ora guardava gli altri con sguardo colpevole.
“Ci siamo lasciati andare” pigolò.
“Spero che al tuo amato maritino si congeli…TUTTO mentre è là fuori! Spero che voi non possiate fare mai più niente!” sbraitò Regina.
Dopodiché, emettendo un suono strozzato alla vista delle porcellane cinesi cadute in frantumi, se ne andò in soggiorno ad affogare l’odio represso nell’alcool.
Emma nel frattempo, sfidando il gelo invernale, chiamava Rumple a gran voce.
“Rumple! Puoi tornare in casa, se ne sono andati tutti dalla cucina ora!”
Non rispose nessuno.
Emma si infilò un giaccone pesante, prese una torcia e si inoltrò nel giardino verso la foresta.
“Rumpleee?” chiamò.
Percorse qualche metro tra gli alberi; intanto dall’interno della casa provenivano le grida di rabbia soffocate di Regina.
Improvvisamente, proprio quando Emma stava per desistere nella ricerca e tornare dentro casa, accadde: un rumore alla sua sinistra spezzò il silenzio.
Un attimo dopo Rumple stava correndo nudo e con le braccia per aria nella sua direzione.
“VIIIIIAAAAA!” gridava con gli occhi fuori dalle orbite. “SCAPPIAMO!”
I capellini spettinati gli ballonzolavano sulle spalle (e non erano l’unica cosa a ballonzolargli, se proprio vogliamo essere precisi).
Sorpassò di corsa una confusissima Emma e sparì di nuovo nel buio del giardino.
Emma guardò le sue chiappette bianche allontanarsi, basita.
Passò appena un secondo ed ebbe modo di rendersi conto lei stessa del perché Rumple stesse scappando: un orso, un gigantesco orso bruno, uscì con un salto da dietro a un cespuglio e si lanciò all’inseguimento del mago.
“AIUUUUTOOO!” ululò Rumple, sgambettando nudo per il giardino gelato.
“Oh Cristo Santo” disse Emma. “REGINA! TINKERBELL! PRESTO, QUALCUNO PRENDA IL FUCILE!”
Si mise a correre a sua volta verso la casa, gridando e sventolando le braccia.
“AIUTO!”
La testa paffuta di Mary Margaret si affacciò da una finestra.
“Emma, la vuoi smettere di strillare?”
“AIUTO, FATE QUALCOSA, C’E’ UN ORSO!” gridò Rumple.
“Un cosa?”
“UN ORSOOO!” ulularono in coro lui ed Emma.
Tink accorse correndo dalla portafinestra con il fucile a canne mozze di Regina sottobraccio.
“Ci penso io.”
“NO!” gridò Mary Margaret.
“Presto, Tink, spara!” gridò Rumple.
“Non se ne parla neanche!”
“MARY MARGARET!” strillò lui inferocito. “VUOI CHIUDERE QUELLA FOGNA!”
“NON PERMETTERO’ CHE FACCIATE DEL MALE AD UNA CREATURA INNOCENTE.”
“QUELLA CREATURA VUOLE MANGIARCI TUTTI!”
“TINK!” gridò Emma. “SPARA!”
Tink sparò, ma sbagliò mira e mancò le chiappette di Rumple per un pelo.
L’orso, spaventato dal rumore, se la diede a gambe nella foresta; Rumple, invece, cadde svenuto a faccia in giù nella neve.
“Oh, povero piccolo!” esclamò Belle, superando Tink ed Emma di corsa e correndo ad avvolgere suo marito in una coperta di lana.
 
“Allora, gli avete sparato o no a quell’orso?” chiese Regina quando tutti si furono sistemati di nuovo in soggiorno.
“No” disse Tink. “Per poco non impallinavo Rumple però.”
“Non ci pensare” le disse Hook. “Beviamoci su.”
Stava girando per la stanza e tendeva ad ognuno un bicchiere di vin brulè bollente.
Rumple era ancora avvolto nella coperta ed era sprofondato in una poltrona, pallidissimo, con Belle seduta al suo fianco sul bracciolo che gli accarezzava dolcemente i capelli.
Regina lo guardava storto e vuotò il suo bicchiere in un solo sorso; Hook fu felicissimo di riempirglielo un’altra volta.
Presto, però, gli effetti dello spavento cominciarono a scivolare via e tutti iniziarono a sentire quelli dell’alcool, che si stavano dimostrando un po’ troppo forti per essere imputabili ad un solo bicchiere di vin brulè.
Hook osservava soddisfatto il suo operato da un angolo della stanza.
Tink fu la prima ad alzarsi, spense la luce e alzò il volume dello stereo.
Ci fu qualche lamentela sommessa, ma la maggior parte degli invitati (Rumple e Belle se non altro) sembravano avere la bocca impegnata a fare altro.
Charming arrivò in quel momento dal bagno e si imbatté con orrore nella visione di Regina e sua moglie che amoreggiavano furiosamente sdraiate sul divano.
Stava per correre a separarle, in preda ad un colpo apoplettico, quando Hook lo prese per un gomito, strizzò l’occhio e lo tirò da parte.
“Che cos’hai fatto!” strillò Charming con voce acuta.
“Erano tutti un po’ arrabbiati, ho pensato solo di riscaldare l’atmosfera” si scusò il pirata.
“Riscaldare l’atmosfera?”
Emma e Tink si alzarono in quel momento dalle loro sedie e cominciarono a ballare un lento nel mezzo della stanza.
Charming fissò la scena orripilato.
Dal divano dove Belle e Rumple erano sdraiati, provenivano strani rumori inquietanti.
“Hook, qualunque cosa tu abbia messo in quei drink io giuro che-“
“Calma amico. E’ solo un leggerissimo filtro d’amore, feromoni per la precisione, in mezzoretta scarsa torneranno tutti in loro stessi e l’atmosfera sarà molto più rilassata!”
Il principe si avvicinò disperato a Mary Margaret e la staccò di forza da Regina.
“Snow, amore. Vieni con me, subito”
“Chi sei?” biascicò lei.
“VATTENE! LEI E’ MIA!” urlò Regina.
“Credetemi, quando sarete sobrie mi ringrazierete entrambe” rispose Charming, afferrando Mary Margaret di peso e sparendo in una stanza con lei.
Regina rimase triste a fissare il divano, sentendosi sola.
Iniziò a piangere a dirotto.
Immediatamente Tink si staccò da Emma e si precipitò a consolare Regina.
Due minuti dopo le due donne piangevano abbracciate.
“Sei la mia migliore amica” mugugnò Regina.
“Anche tu! Saremo amiche per sempre!” le rispose Tink annuendo piena di forti emozioni. Dopodiché la baciò.
Hook nel frattempo si era avventato su Emma, che al momento ballava da sola e ad occhi chiusi un commovente lento, ondeggiando su se stessa a braccia aperte.
Belle e Rumple, dopo aver dato spettacolo sdraiati placidamente sul divano, decisero finalmente che era giunto il momento di alzarsi: si coprirono giusto un po’ per mantenere la dignità e sparirono in un’altra camera.
Emma si era attaccata ad Hook che pareva finalmente soddisfatto e l’aveva trascinata in un angolo remoto del soggiorno.
Dopodiché accaddero molte cose in rapida sequenza.
Tinkerbell e Regina, continuando a baciarsi, si alzarono e si diressero vesto una stanza.
Si da il caso che fosse la stessa stanza scelta da Rumple e Belle, che in quel momento erano quasi nudi e in una posizione molto compromettente. Vedendo la porta aprirsi, i due amanti colti sul fatto, approfittando dell’ubriachezza delle due donne, si infilarono di nascosto in un armadio per continuare la loro opera indisturbati.
Tink e Regina si buttarono sul letto ed iniziarono a spogliarsi, ridendo forte.
Improvvisamente udirono un forte rumore e sulla soglia apparve la tonda figura della testa di Mary Margaret e quella possente di Charming. Le due donne, semisvestite, senza dire una sola parola strisciarono verso l’armadio, lo stesso che aveva accolto pochi minuti prima Rumple e Belle, aprirono l’anta e vi si chiusero dentro.
“Ahia!” protestò Tinkerbell mentre Regina le pestava un piede.
“AHIA!” Disse un’altra voce maschile, quella di Rumple.
“Ma che diavolo…” sussurrò Regina.
“Hai detto qualcosa amore?” chiese Mary Margaret.
“No!” rispose Charming.
Intanto nell’armadio sorgevano i primi problemi di inconsapevole sovraffollamento.
“Che cosa succede? Rumple, amore, ti avevo detto di mangiare di meno, senti che tette!”
“Cosa!?”
“Tink? Sei tu?”
“Belle!”
“Zitte”
“Regina!”
“Rumple!?”
“Ma di chi sono queste tette?”
Da fuori si udì uno strano rumore e una risatina.
“Zitti tutti!” sussurrò Regina furiosa ai suoi compagni di sventura.
Nella penombra non riusciva a distinguere quasi nulla. Non capiva bene cosa fosse successo, era seduta su qualcuno di morbido, aveva le ginocchia praticamente in bocca, mentre vicino a lei sentiva la voce di Tink e poco più in là quella di Belle.
“Cosa ci fate qui? Questo armadio è già occupato!” disse Rumple bellicoso.
“Zitto! Fuori ci sono Snow e Charming!” rispose Regina.
Poi cercò una posizione leggermente più comoda. La voce di Rumple proveniva esattamente da pochi centimetri dietro di lei, immaginò quindi di essere seduta esattamente sopra il mago.
“Voglio uscire di qui! Fa caldo e voglio continuare a fare le cose che facevo prima con Rump!” disse Belle a mezza voce.
Poi accadde qualcosa di orribile.
Se ne accorsero per via dei rumori che iniziarono ad udire: Mary Magaret, ancora sotto effetto dei feromoni somministrati a tutti da Hook, aveva iniziato a spogliarsi, e aveva tutte le intenzioni di godersi una nottata speciale col suo principe.
Poco a poco Regina, Rumple, Belle e Tink sentirono l’effetto della magia svanire, e ritornarono in loro stessi (pur rimanendo comunque considerevolmente alticci).
Si guardarono sconcertati nella penombra e si coprirono rapidamente con le mani, rendendosi conto di essere quasi nudi, e in posizioni a dir poco compromettenti.
“Ti prego, dimmi che quello che sento è un pacchetto di caramelle nella tasca dei pantaloni” sussurrò Regina a Rumple, con una nota di orribile disperazione nella voce.
“Regina, io non ho i pantaloni”
Tink piagnucolò qualcosa.
Quando credevano che non potesse andare peggio, si udì una risatina seguita poi da un grido di inconfondibile piacere.
“David!” biascicò Mary Margaret intanto, sdraiata sul letto.
“Amore mio”
Belle era assolutamente terrorizzata.
“Ti prego Regina, facci uscire di qui, non voglio assistere a questo, ti supplico” sussurrò.
“Non posso fare magie! Questo guardaroba è incantato!” rispose Regina furiosa.
“Perché hai incantato il guardaroba!”
“Perché nessuno potesse rubarmi niente! Soprattutto i miei pigiami di seta!” rispose l’altra come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
In quel momento Charming disse:
“Mary Margaret, apparecchia la tavola che la pappa è pronta”
Regina impallidì e si tappò le orecchie. Non servì a nulla.
Tinkerbell si dondolava su sé stessa mentre la camera si riempì di versi poco umani.
Rumple, con espressione stoica, chiuse gli occhi e si preparò al peggio.
“Oh sì Snow, così!”
“Come sei possente David!”
Tutti nell’armadio, ormai perfettamente coscienti, si rannicchiarono immaginando l’orribile scena che stava prendendo forma a pochi metri da loro.
Regina fu presa da violente convulsioni di puro orrore. Credeva che dopo le chiappe bianche di Rumple e dopo la COSA che premeva sulla sua coscia in quel momento, niente avrebbe più potuto turbarla a tal punto, ma si sbagliava di grosso.
Quando Mary Margaret strillò “Sìììì David! La spada, la spada! LO SPADONE, MIO PRINCIPE!”  Regina ne ebbe abbastanza, si alzò di scatto e aprì l’anta dell’armadio.
Charming e Snow si girarono, colti sul fatto.
“REGINA!” Urlò Mary Margaret indignata “CHE COSA CI FAI QUI! CI HAI SPIATI PER TUTTO QUESTO TEMPO! COME HAI OSATO! CREDEVO CHE ORMAI AVESSI SUPERATO LA TUA SETE DI VENDETTA!”
L’altra le lanciò un’occhiata di puro disgusto.
Tinkerbell uscì anche lei dall’armadio, coprendosi vergognosa, e si diresse spedita verso il soggiorno.
Seguirono Rumple, e poi Belle.
Charming li guardo uscire dall’armadio, uno dopo l’altro, sempre più scioccato.
Gli sventurati presero a raccogliere i loro vestiti sparsi per la camera, il più dignitosamente possibile.
Dopodiché senza dire una parola, uscirono e si diressero in processione verso il soggiorno.
“E comunque” disse Regina un attimo prima di chiudere la porta. “Se fossi in te lo poterei quel pratino, Mary Margaret.”
“FUOOOORI!” ululò Mary Margaret e le lanciò contro un cuscino, che si schiantò contro la porta chiusa.
Una volta arrivati in soggiorno tutti cominciarono a rivestirsi senza guardarsi in faccia, in un silenzio imbarazzato. La situazione, però, non durò a lungo: ci vollero pochi secondi, poi si imbatterono in una cosa che avrebbe dato loro qualcosa con cui distrarsi.
Hook ed Emma erano sdraiati sul tavolo da pranzo, estremamente poco vestiti.
Erano lì immobili e sembravano non avere nessuna intenzione di muoversi.
“Che cosa state facendo di preciso?” chiese Belle incuriosita.
I due la guardarono imbarazzati: il filtro d’amore aveva smesso di fare effetto anche su di loro.
“Ehm” disse Emma. “Non possiamo muoverci.”
“Il mio uncino” disse Hook.
L’uncino di Hook era conficcato per diversi centimetri nel legno di rovere massiccio di Regina; il pirata era disteso a pancia in giù con la gamba di Emma alzata sulla spalla, incastrata sopra al braccio bloccato dall’uncino. Più i due cercavano di disincastrarsi più la loro posizione si faceva ingarbugliata.
Regina strabuzzò gli occhi, fece il giro del tavolo e si chinò a guardare l’uncino.
“IL MIO TAVOLO!” gridò.
“Regina, ti prego, disincastraci!” la supplicò Hook.
“NO!” gridò Regina, voltando loro le spalle.
“Andiamo, Regina, sii buona” disse Rumple, cercando di non ridere.
“Pensa a come stanno scomodi!” disse Belle.
“NO!” ripeté Regina, offesa. “Mi state distruggendo tutta la casa.”
“Se non li disincastri subito dirò loro su cosa eri seduta fino a un attimo fa” disse Rumple, sorridendo amabilmente.
“NON OSERESTI!”
“Mettimi alla prova.”
Regina grugnì, pestò i piedi per terra, alzò gli occhi al cielo, ma poi agitò le mani e con uno sbuffo di fumo viola l’uncino di Hook si disincagliò dal tavolo e lui potè scendere da sopra Emma.
In quel momento anche Mary Margaret e David tornarono dalla camera da letto, tutti rossi e furibondi.
"Io direi che dovremmo uscire" disse in fretta Tink, prima che loro potessero dire qualcosa. "Un po' d'aria fresca potrebbe farci bene."
Tutti annuirono.
"Potremmo fare una slittata!" propose Regina.
Mary Margaret scosse la testa. "Troppo pericoloso."
"Ma no, ci sono delle discese tranquillissime qui davanti, andiamo! Mettetevi la tuta da sci!"
Così tutti andarono a frugare nelle loro valige in cerca di qualcosa da mettersi addosso. Tra loro solo Regina era familiare con le gite sulla neve; la donna non faceva altro che girare per la casa spiegando a tutti le proprietà sportive e aerodinamiche della sua nuova tuta impermeabile e del suo slittino.
"Mi sono costati un occhio della testa" disse. "Ma era il meglio sul mercato; quasi all'altezza dei miei pigiami di seta."
Gli altri, invece, non avevano la minima idea di cosa bisognasse indossare in simili circostanze. Emma uscì dalla sua camera in camicia di flanella a quadri, tuta da ginnastica e berretto di pelo di marmotta; Mary Margaret si imbozzolò in quattro pile uno sopra l'altro per essere sicura di non avere freddo e girò tutta la casa in mutandoni e panciera in cerca dei pantaloni che Hook le aveva nascosto nella credenza. Tink rispolverò il suo completo di quando faceva parte delle giovani fate marmotte.
Poi si riunirono tutti in camera di Hook, dove lui si stava guardando nello specchio con aria molto critica e con indosso una calzamaglia rossa attillatissima da cui spuntavano i ciuffi di pelo che aveva sul petto.
"Non sono sicuro che mi stia molto bene."
La calzamaglia metteva in enorme evidenza ogni parte del suo corpo e Tink si scoprì piacevolmente sorpresa da ciò che vedeva.
"Hook!" gridò Mary Margaret. "Copriti immediatamente! Questo non è il modo di andare in giro in una casa con delle signore!"
"Ma questa è l'unica cosa da neve che ho!"
"Be', toglitela!"
"Non è colpa mia se c'è troppo poco spazio nel davanti di questa calzamaglia!"
Furono interrotti da un urlo disumano.
"AAAAAAAARGH! NOOOOOOOO! BEEEEEELLE!"
Regina alzò gli occhi al cielo e si lasciò cadere su una sedia mentre Belle correva a precipizio verso la camera che divideva con Rumple. Hook, Tink, Regina, Charming e Snow restarono in attesa mentre i gemiti doloranti del folletto riecheggiavano per la casa.
"NO! ASPETTA! NON TIRARE... NO NO NOOOOO! È INCASTRATO, BELLE, SALVALO TI PREGO, NO... COSÌ ME LO STACCHI, PIANO, BELLE!"
"Giornata incantevole, vero?" disse David, cercando di fare conversazione.
Tutti lo fulminarono con lo sguardo.
"NOOOOOOO!"
Alla fine Belle tornò dagli altri, ansante, e si scusò con un sorriso.
"Rumple si era incastrato nella cerniera" disse.
"Che cosa esattamente gli si era incastrato nella cerniera?” chiese Tink curiosa.
“Non sono affari che ti riguardano” rispose l’altra con sdegno. "Comunque adesso sta bene" proseguì poi sorridendo. "Era un po' arrossato, ma gli è bastato un massaggio e..."
"NON VOGLIAMO I DETTAGLI, GRAZIE!” ringhiò Regina.
Rumple arrivò barcollando dal corridoio, a gambe larghe e denti stretti, tutto dolorante.
"Ok" disse con voce strozzata. "Adesso possiamo andare. Io... Io credo che andrò avanti e mi metterò un po' seduto nella neve fresca... per evitare... che si gonfi troppo..."
Detto questo sparì a testa bassa giù per le scale, mentre Belle lo rincorreva guardandolo con occhi pieni di tenerezza e gridandogli che per lei non era un problema anche se si gonfiava un po'.
Gli altri finirono di vestirsi e li raggiunsero. I seguenti dieci minuti furono impegnati nella scelta dei mezzi di trasporto: Regina aveva il suo slittino professionale, ma gli altri dovevano dividersi un bob scassato, due slitte ammuffite e (questo fu il mezzo scelto da Emma) una busta nera della spazzatura, di quelle che si usano per eliminare i cadaveri.
Hook cedette gentilmente la slitta agli Snowing e decretò che lui sarebbe scivolato da solo sulla nuda neve come i veri uomini. Tink prese l'altra slitta e Rumple e Belle montarono entrambi sul bob.
Una volta all’aperto iniziarono i primi problemi e le prime lamentele.
Mary Margaret iniziò subito a dire che la temperatura era troppo bassa e che sarebbero tutti morti congelati, mentre Regina, che voleva scagliarle una palla di fuoco in faccia per “riscaldarla” venne afferrata da Tink appena in tempo.
Rumple si sedette mogio mogio nella neve fresca, dondolandosi leggermente, mentre Belle gli saltellava intorno felice abbracciandolo, baciandolo e tirandogli palle di neve.
 “Va bene. Dobbiamo camminare fino a quella salita lassù” disse poi Regina, indicando una collina non troppo lontana.
Si misero in cammino, tra le proteste di Mary Margaret.
Per riscaldarsi bevettero a turno dalle fiaschette che si erano portati dietro.
Non fu una buona idea.
Mentre risalivano per il bosco, Tink, Emma e Regina che erano le più allenate camminavano spedite. Subito dietro veniva Hook che continuava a bere.
Poi Snow e Charming ed infine, molto più indietro, un affaticatissimo e arrabbiatissimo Rumple, seguito da un’entusiastissima Belle.
Ad un certo punto Hook sparì dalla loro vista.
Il pirata si era infatti infrattato in un angolo remoto del boschetto, e aveva scritto il suo nome con la pipì sulla neve.
Emma e Regina non si accorsero che il pirata era scomparso e continuarono a camminare, seminando inconsciamente gli altri.
Tink, che stava cercando Hook con Snow e Charming, si guardò intorno disorientata, rendendosi conto di aver perso le compagne di viaggio.
“E adesso?” chiese Mary Margaret.
“Ma che succede? Dove sono finite Emma e Regina?” disse Tink.
Le chiamarono a gran voce, ma tutto l’alcool che continuavano incessantemente ad ingerire da circa quattro ore aveva fatto il suo effetto. Gli alberi sembravano tutti uguali, le voci rimbombavano tra le montagne e degli altri nessuna traccia.
Rumple e Belle in realtà si erano fermati poco più in giù e, abbandonato il bob vicino ad un albero, si erano dedicati ad altre occupazioni.
“EMMA! REGINA!” urlò Charming.
Si udì solo l’eco.
“Va bene, voi restate qui okay? Non muovetevi. Io vado avanti, le ritrovo e torno indietro” disse Tink.
Appena sparì tra gli alberi, Mary Margaret iniziò a muoversi agitatissima.
“David, penso che dovremmo tornare indietro”
“Amore, Tinkerbell ci ha chiesto di restare qui”
“No, dobbiamo tornare indietro e trovare Rumple. Lui potrà aiutarci. Devo trovare mia figlia, David. Tu aspettami qui.”
“Ma…”
Troppo tardi. Mary Margaret era montata sullo slittino e si accingeva a scendere verso il fondovalle e verso la loro baita.
Charming rimase immobile nella neve.
Intanto Hook, non troppo lontano da lui, si era sdraiato sotto un pino e stava tracannando placidamente dalla sua fiaschetta di whiskey.
Emma e Regina invece si erano accorte di aver perso il resto della comitiva e avevano iniziato ad urlarsi contro furibonde.
“E’ TUTTA COLPA TUA!” sbraitava Regina.
“MIA!? CHI E’ CHE VOLEVA ARRIVARE PER PRIMO IN CIMA SOLO PER TRAVOLGERE MIA MADRE CON LO SLITTINO?” ribatté Emma.
Regina tacque di fronte a quell’accusa… assolutamente infondata.
“Questo… questo non c’entra niente. Ora dobbiamo ritrovare gli altri, o moriremo assiderati!” strillò istericamente Regina.
“Ma che morire assiderati! Torniamo in baita e vedrai che ci raggiungeranno tut-“
In quel momento si udì un urlo disumano, e nel cielo esplose un enorme, brillante fuoco d’artificio. Poi, improvvisamente, un albero prese fuoco.
“Ma che diavolo…” Regina strinse gli occhi e osservò turbata l’abete che divampava.
“Hanno incendiato la foresta. Bruceremo tutti vivi. DOBBIAMO USCIRE DI QUA, PRESTO!” disse Emma terrorizzata.
Poi senza dire nulla afferrò Regina di peso, la fece sedere sul suo slittino aerodinamico, montò davanti, prese le redini, si diede una spinta coi piedi e si lanciò giù dalla collina.
L’altra la afferrò per i fianchi terrorizzata, chiudendo gli occhi. Ogni volta che li riapriva, vedeva un albero passarle accanto, a circa due centimetri dalla sua faccia.
Oltrepassarono l’incendio.
Poi videro due corpi immersi nella neve. Davanti a loro.
“OH NO!” urlò Emma.
“NO EMMA FERMATI!! EMMA FERMATI!” sbraitò Regina.
Troppo tardi.
Li travolsero, si rovesciarono e iniziarono a rotolare in un mare di gambe, berretti, braccia e scarponi.
“FERMHAAAAAAAAAAARGH” strillò la voce di Belle.
Charming, Hook e Tinkerbell li superarono, montati tutti su quello che doveva essere il bob di Rumple e Belle.
Dietro di loro il fuoco divampava.
I quattro disgraziati riuscirono a fermarsi.
Regina e Rumple piagnucolavano frasi sconnesse, Emma invece non si fece prendere dal panico. Afferrò nuovamente Regina e la infilò in uno dei sacchi neri dell’immondizia che si era portata dietro per slittare (lo slittino era ormai fuori uso e giaceva distrutto poco più su). Dopodiché si infilò lei stessa nel sacco e ne lanciò un altro a Belle che pareva scossa ma ancora reattiva.
“Ci vediamo a fondo valle” disse serissima, pronta alla sua missione.
Si lanciò nuovamente giù per la discesa.
“Rumple. Rumple, amore, guardami” disse Belle disperata.
Lui si dondolava su sé stesso.
“Voglio morire qui, questa famiglia è una merda, questa vacanza è orribile, la vita è orrenda, voglio morire” sussurrava.
“Rumple, ti prego! Il fuoco!” gridò lei allarmata vedendo l’incendio avvicinarsi.
“Fammi morire qui. Bruceremo insieme nel nostro amore!” disse lui con sguardo folle.
“RUMPLE! BRUTTO IDIOTA, ADESSO BASTA CON LE TUE MANIE SUICIDE. ENTRIAMO IN QUESTO SACCO, ANDIAMOCENE DI QUI E A CASA DI REGINA FAREMO IL MIGLIOR SESSO CHE TU ABBIA MAI FATTO IN TUTTA LA TUA VITA!” Sbraitò furibonda.
Questo parve riscuotere completamente il folletto, che balzò in piedi, afferrò il sacco nero, ci si infilò dentro seguito da Belle.
Partirono.
Schizzarono immediatamente giù per la discesa a velocità folle, raggiungendo in men che non si dica Regina, Emma e gli altri sul bob.
Urlavano tutti frasi sconnesse, Rumple aveva gli occhi fuori dalle orbite, Regina era semisvenuta, Tink piangeva forte, Charming si era rannicchiato su sé stesso.
Solo Emma, Belle e Hook parevano ancora in sé.
Alcuni sparuti animali li videro passare a velocità stellare tra gli alberi e si spaventarono. L’orso che poco prima aveva cercato di mangiarsi Rumple si unì alla loro corsa. Tutti gli animali del bosco poco dopo si unirono, vedendo il fuoco avvicinarsi inesorabilmente.
Dieci minuti dopo giacevano tutti a valle, distrutti e disperati.
Rumple era in preda alle convulsioni, Regina venne fatta alzare da Tink ed Emma e con un tremolante incantesimo spense l’incendio.
Pini anneriti e deceduti giacevano ovunque.
Charming si guardò intorno desolato, poi improvvisamente realizzò.
“MARY MARGARET!” urlò forte.
Niente.
“Dov’è Mary Margaret!?” chiese agli altri.
Nessuno rispose, Hook si accese un sigaro.
“METTILO VIA! SCOMMETTO CHE SEI STATO TU A FARE QUEL DISASTRO!” sbraitò Belle.
“In realtà…” intervenne Tink facendosi piccola piccola. “Sono… stata io. Non vi trovato e… ho cercato di lanciare un fuoco d’artificio per attirare la vostra attenzione ma… ho sbagliato mira. Sono mortificata” finì la frase crollando a terra e piagnucolando.
“Dov’è Mary Margaret” ripeté Charming pallido.
“Sarà su in casa a mangiare verdure” disse Regina scuotendo la testa.
E infatti…
Dalla porta della baita uscì Snow preoccupatissima, con un gambo di sedano in mano.
“Oh mio dio, cos’è successo!!” strillò.
“MARY MARGARET! Lo sapevo! Ti troverò sempre!” urlò Charming abbracciandola forte.
“Cos’è successo, io sono tornata qui perché faceva davvero freddo, poi ho sentito delle urla e un tremendo odore di bruciato…”
“Tink ha dato fuoco alla foresta e siamo dovuti scappare, siamo montati sulle slitte e siamo scivolati velocissimi fino a qui. Qualcuno si è fatto male ma… nessun danno permanente” disse Belle. Alludeva a Rumple che in quel momento si teneva dolorosamente le chiappe, sulle quali era scivolato per quasi un kilometro.
“Dato…COSA?! FUOCO!? Danni!? CHI SI E’ FATTO MALE!? EMMA?!”
E per l’agitazione vomitò tutta la cena sulla nuovissima, splendente ed aereodinamica tuta di Regina. Quest’ultima tentò di saltarle al collo e ucciderla ma il pronto intervento di Tink scampò l’omicidio e Regina corse furiosa in camera sua a cambiarsi.
 
Finalmente era arrivata l’ora del brindisi: mancavano dieci minuti a mezzanotte.
La casa era in grande agitazione.
Mary Margaret era corsa a svegliare Henry, Regina si era cambiata e Hook stava organizzando un rinfresco a base di palline di formaggio e spumante per tirare su il morale a tutti. Emma e Rumple erano in giardino che piantavano i fuochi d’artificio nella neve; questa attività sembrava aver tranquillizzato un po’ il pover uomo e Belle lo guardava amorevolmente dalla soglia.
“Secondo me è inclinato troppo verso il basso” stava dicendo Emma.
“Ma no, guarda punta dritto verso il cielo!”
“In realtà punta a quell’albero.”
“È un trucco, così tutti penseranno che il fuoco andrà a schiantarsi contro l’albero ma noi lo faremo in modo che ci passi solo vicino ed esploda più in alto, capisci? E piacerà a tutti. Dai, Emma, fidati, faccio queste cose da duecento anni ormai!”
Emma si strinse nelle spalle, si infilò in bocca una manciata di palline di formaggio e se ne andò, lasciando Rumple da solo a sistemare tutti i fuochi.
“ALLORA, TUTTI QUI, MANCANO SOLO CINQUE MINUTI!” gridò Mary Margaret.
“Mary Margaret, che orologio stai guardando? Mancherà almeno mezz’ora.”
“È l’orologio del telefono, Tink, è puntualissimo.”
“Secondo il mio sono le dodici e dieci.”
“Belle, tu stai zitta che è meglio.”
“INSOMMA HO DETTO DI VENIRE TUTTI QUI PER FARE IL BRINDISI!”
Tutti abbandonarono le proprie occupazioni e si scapicollarono da Mary Margaret; si fermarono in cerchio attorno a lei e la fissarono in completo silenzio.
Mancavano quattro minuti e ventisette secondi.
“Possiamo andare adesso?” chiese Rumple.
“No.”
“Dobbiamo restare così immobili fino a mezzanotte?”
“Io devo andare in bagno” mugolò Tink.
“Ho detto fermi” disse Mary Margaret. “Dobbiamo coordinarci: ascoltate me. Rumple, tu prendi l’accendino e sta’ pronto ad accendere i fuochi: devono scoppiare nel momento esatto in cui scocca la mezzanotte. E intanto Hook deve aprire tutte le bottiglie di spumante, capito Hook?”
“Tutte insieme? Ma io ho una mano sola…”
“DEVE ESSERE TUTTO PERFETTO A MEZZANOTTE! David ti può aiutare. Emma, Tink, Belle e Henry: voi prendete le stelle filanti. Mi raccomando, ragazzi, tutti insieme. Regina…”
Mary Margaret tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un cappellino di carta e glielo mise in testa, poi le ficcò in bocca una trombetta di quelle che si srotolano quando ci si soffia dentro.
Regina la guardò malissimo.
“Tu devi soffiare qui dentro” disse Mary Margaret soddisfatta. “Tutto chiaro?”
“Sì” provò a dire Regina, ma la trombetta si srotolò colpendo Rumple in un occhio e tutti decisero che in quella circostanza era meglio stare in silenzio.
Finalmente i quattro minuti passarono…
“ALLORA TUTTI PRONTI!”
“Mary Margaret…”
“TUTTI PRONTI DIECI!”
“Mary Margaret!”
“TUTTI PRONTI NOVE!”
“VUOI STARE ZITTA!”
“OTTO! OTTO! SIAMO ALL’OTTO! REGINA, TIENI IN BOCCA QUELLA TROMBETTA, SETTE!”
“SETTE SEI VENTI CENTOCINQUANTA!” sbraitò Hook, felicemente ubriaco.
“CINQUE, QUATTRO!”
“QUATTRO! REGINA IN BOCCA QUELLA TROMBETTA… REGINA… REGINA PRRRRRRRRRR!”
Regina aveva ficcato a forza la trombetta in bocca a Mary Margaret.
“TRE!” gridarono tutti in coro.
“DUE!”
“UNO!”



In questo ordine:
Hook e Charming fecero esplodere i tappi delle loro bottiglie ognuno contro la faccia dell’altro, ammaccandosi il naso.
Belle dimenticò il suo incarico con le stelle filanti, saltò in braccio a Rumple e cominciò a leccargli la faccia e a baciarlo con passione.
David e Mary Margaret cominciarono a baciarsi, nonostante lei avesse ancora la trombetta incastrata in gola.
Tink si guardò disperatamente attorno in cerca di qualcuno da baciare, vide Henry, gli prese la faccia tra le mani e gli scoccò un bacio sulla bocca che lo fece diventare bordeaux e che fece separare i due Snowing, che piombarono su di loro come giocatori di rugby e li separarono a forza ululando “NOOOOOOOOOO!”.
Emma fissò tutto ciò impassibile.
Infine Rumple tirò fuori l’accendino e diede fuoco alle micce di tutti i fuochi contemporaneamente. Questi bruciarono in fretta e partirono verso ogni direzione, alcuni dritti sulle loro teste, altri rasoterra, rischiando di esplodere loro tra i piedi.
Ci fu un fuggi fuggi generale.
“TE L’AVEVO DETTO CHE ERANO TROPPO BASSI!” gridò Emma con un razzo che la rincorreva dietro alla schiena.
Uno dei fuochi fece un’incredibile parabola verso l’alto e si schiantò nella finestra del capanno degli attrezzi di Regina, capanno prefabbricato assolutamente inadatto a sopportare tali pressioni, e che quindi venne sradicato dal suolo e volò verso l’alto per diversi metri con il razzo che premeva contro al soffitto prima che questo esplodesse facendo a pezzi il capanno e spargendo tutto attorno a loro gli strumenti da giardinaggio di Regina.
“NOOOOO!” gridò Regina. “I MIEI BONSAI! ERA IL CAPANNO DEI MIEI BONSAI!”
I bonsai precipitarono nella neve incendiati come stelle cadenti e Regina corse a spegnerli e a coccolarli singhiozzando.
Rumple ed Emma si scambiarono un’occhiata colpevole.
“BASTA, QUESTO E’ TROPPO!” gridò Regina, così forte che persino Mary Margaret tacque. “FUORI TUTTI DA CASA MIA!”
“Tecnicamente siamo già fuori” puntualizzò Tink.
“E ALLORA NON CI RIENTRERETE MAI PIU’! SIETE LA FAMIGLIA PEGGIORE DEL MONDO, INSOPPORTABILI! UNO PEGGIO DELL’ALTRO! PIAGNONI! DEFICIENTI! E TU!” ululò diretta verso Rumple. “RINGRAZIA CHE NON TI FACCIO SCOMPARIRE QUEL FAGIOLINO CHE HAI TRA LE GAMBE!”
“NO!” gridò Belle, parandosi davanti al suo amato.
Rumple si guardava i piedi con un misto di colpevolezza e vergogna.
“Tornatevene a Storybrooke” disse Regina con fare teatrale. “Addio. Henry, vieni con me. Ti metto a letto, e non fare storie.”
Poi voltò loro le spalle, entrò in casa e si chiuse a chiave ogni porta alle spalle, lasciando tutti gli altri chiusi fuori al freddo e al gelo. Tirò le tende a tutte le finestre, alzò la musica al massimo e si sedette in cucina con una bottiglia di vino rosso in mano, dondolandosi su sé stessa in preda alla furia omicida.
Fuori in giardino tutti si guardarono con fare perplesso.
“Cambierà idea” disse Mary Margaret. “Non mi terrà qui fuori dopo tutto quello che ho fatto per lei. Questo posto sarebbe già crollato senza il mio aiuto.”
Rumple e gli altri si guardarono, mettendosi implicitamente d’accordo che in caso l’orso fosse tornato la donna sarebbe stata la prima ad essere eroicamente sacrificata per permettere di fuggire a tutti quanti.
Rimasero in silenzio per un po’, saltellando sul posto e cercando di riscaldarsi con le braci ancora calde dei bonsai. Rumple e Belle sedevano accoccolati, avvolti nel sacchi dell’immondizia che erano serviti loro da slittino.
Dentro alla casa Regina stava ascoltando e cantando All By Myself di Celine Dion.
“Adesso basta” disse Hook. “Questo è troppo. Propongo un ammutinamento.”
“Contro Regina?”
“Sì, dobbiamo prendere possesso della casa.”
“Non lo so” borbottò Rumple. “Hai sentito cosa ha minacciato di farci…”
“Non puoi proteggerlo con una magia?” chiese Belle.
“Ma di cosa stanno parlando?” chiese Tink a Hook sottovoce.
“Del fagiolino” rispose lui.
“Oh!”
“Sì, hai ragione” disse Rumple, e si allontanò un attimo per fare la sua magia.
Quando fu di ritorno era pronto per il combattimento.
Indicò agli altri una finestra al piano superiore della casa.
“Guardate: Regina si è dimenticata di chiudere quella. Dev’essere la finestra del bagno. Dobbiamo arrampicarci fin lì.”
“E come?”
“Possiamo fare un incantesimo per volare?”
Rumple scosse la testa. “Regina avrà protetto la casa contro la magia. Dobbiamo arrampicarci.”
“Rumple ha ragione” disse Charming. “Facciamo una piramide umana.”
“Voi ragazzi mettetevi sotto” disse Mary Margaret. “Noi che siamo più magre e leggere ci arrampicheremo fino in cima.”
“No!” esclamò Rumple. “Tu peserai quindici volte più di me, mi schiaccerai!”
“Come osi!”
“Rumple, tesoro” intervenne Belle. “Mary Margaret ha ragione: con quella pancia noi non riusciamo a sollevarti.”
“Quale pancia!”
“In ginocchio, Rumple!” esclamò Tink.
Rumple fu costretto suo malgrado ad obbedire e Belle gli saltò sulla schiena. Charming fece lo stesso e Hook salì su di lui, poi tutti quanti aiutarono Mary Margaret a salire. La donna ci riuscì con molta fatica salendo in piedi sulla schiena di Rumple e aggrappandosi ai suoi capelli per non scivolare.
“LASCIA I MIEI BELLISSIMI CAPELLI!” strillò lui, isterico. “LASCIAMI SUBITO!”
Mary Margaret lasciò la presa e, spinta da tutti per l’ingombrante fondoschiena, riuscì a salire sopra a Hook, al terzo livello della piramide.
Ora mancava solo Tink.
Mary Margaret le tese le mani e perse l’equilibrio e per un orribile istante tutta la piramide barcollò su un fianco con solo Rumple a tenerla in piedi.
“STO PER MORIRE, MI SCHIACCIATE, MUOVETEVI!” gridò lui disperato.
“RUMPLE!” gridò Belle su di lui. “SII CORAGGIOSO, SII RESILIENTE!”
La piramide tornò diritta e Tink riuscì ad arrampicarvisi in cima e a scavalcare la finestra del bagno.
Quatta quatta sgattaiolò in soggiorno, e raggiunse Regina.
“FUORI!” ululò questa non appena la vide.
Tink afferrò la bottiglia di vino e con fare drammatico bevve un sorso, poi guardò l’altra dritto negli occhi.
“Regina, calmati, ti supplico. Sono venuta qui in pace. Abbiamo freddo, stiamo morendo… io ti voglio bene. Sei la mia migliore amica, non posso stare senza di te. Voglio passare il Capodanno con te.”
Regina iniziò a frignare forte, tracannando un altro bicchiere di vino.
Tink ne approfittò, corse alla porta finestra e la aprì.
Tutti gli altri entrarono immediatamente, trascinandosi dietro pezzi di ghiaccio e una scia di neve fradicia sul parquet.
“Maledetti” disse Regina digrignando i denti.
Tutti si guardarono intorno desolati, dopodiché Belle diede una gomitata a Rumple.
Questo si schiarì la voce e parlò:
“Regina, siamo mortificati per ciò che è accaduto. Ci impegneremo a ripagarti tutti i danni fisici e morali, e presteremo più attenzione alle nostre mosse. Siamo una famiglia, ci vogliamo bene, abbiamo solo perso il controllo. Niente e nessuno potrà mai più scalfire l’affetto che ci lega. Mary Margaret ci tiene a dire che questo discorso l’ha scritto lei.”
A quel punto scoppiarono tutti a piangere.
Si sedettero sul divano e si raccontarono favole dell’infanzia, piansero e bevettero, Hook intonò un nostalgico canto di mare e venne seguito da Charming che abbracciò l’amico fraternamente.
All’una e mezzo si prepararono tutti per andare a dormire.
“La disposizione delle camere è quella che vi avevo ann-“
Mary Margaret fu brutalmente zittita da suo marito che le tappò la bocca (tra le sue proteste soffocate), la afferrò di peso e sparì al piano di sopra.
“Bene. Direi che ci sistemiamo come meglio crediamo” disse semplicemente Tink.
Emma, abbarbicata ad Hook, si avviò verso una delle camere.
Belle e Rumple neanche sentirono il bisogno di augurare la buonanotte: Belle era già in reggiseno e correva verso un’altra stanza, trascinandosi Rumple per mano.
Regina e Tink si guardarono tristemente e presero possesso dell’ultima camera rimasta.
 
Mezz’ora dopo Regina giaceva inerme, in uno dei suoi pigiami di seta, sotto quattro coperte di lana, e fissava il soffitto. Tink accanto a lei russava beata.
Improvvisamente sentì un curioso rumore.
Uno strano gnik gnik gnik.
Si rigirò infastidita, pensando ai topi nei tubi delle fogne.
Gnik gnik gnik.
Stunk.
Quel rumore invece sembrava qualcosa che batteva sul legno.
Un minuto di silenzio e i rumori ripresero più insistenti.
“Che diavolo…”
Regina aguzzò le orecchie.
E sentì degli strani gemiti.
Provando un motto di orrore profondo comprese che la sua stanza confinava con quella di Belle e Rumple.
Si rigirò rabbiosa nel letto infilando la testa sotto il cuscino.
Poi sentì ancora gemiti. E urla. Ma quella non era la voce di Belle…
A quanto pare Emma ed Hook si stavano divertendo nella loro cameretta.
E così Rumple e Belle nell’altra.
E la camera di Regina era proprio nel mezzo dello scempio.
“Tinkerbell” disse lei.
“Sì, lo sento anche io. E sì, penso che andrà avanti per tutta la notte.”
“Ma sei sveglia!?”
“Sì perché?”
“Stavi russando.”
“Era per metterti a tuo agio!”
Un momento di silenzio, appena in tempo per sentire Hook urlare e qualcuno colpire fortissimo il legno delle pareti.
“Cosa facciamo?” chiese Tink.
“Giochiamo a scacchi?”
La biondina si mise a sedere, si levò la camicia da notte e rimase in reggiseno.
“Potremmo giocare a strip-scacchi”
Regina annuì brevemente.
“Mi sembra una buona idea.”
Dieci minuti dopo era avvolta nel lenzuolo del letto e l’unica cosa che aveva indosso era un calzino.
“Non è giusto!” esclamò, furibonda, guardando Tink che era ancora completamente vestita. “Tutte queste urla mi distraggono!”
“Tanto perderesti comunque.”
“Non è vero, io sono bravissima, è solo colpa loro!”
Regina saltò in piedi sul letto e, tenendosi addosso il lenzuolo con una mano, cominciò a gridare e a battere sul muro con l’altra.
“ADESSO VOGLIO VEDERE!” gridò, assatanata. “VOGLIO PROPRIO VEDERE CHI FA PIU’ RUMORE ADESSO, AAAAAH!” E tirò un calcio fortissimo al muro.
Dall’altra parte del muro Rumple e Belle tacquero un istante, poi la spalliera del letto sbatté contro alla parete con tanta violenza da far vibrare l’intonaco.
Regina e Tink si scambiarono un’occhiata.
“Vogliono la guerra” mormorò Regina.
Tese una mano a Tink e anche lei si alzò in piedi sul letto e cominciò a saltare sulle molle del materasso e a battere i pugni sul muro.
“AAAAH REGINA!” gridò. “SIII COSIIII’!”
“TIIIIINK!”
“FAMMI VOLARE!”
“VAI, RUMPLE!” gridò Belle nella sua camera. “CAVALCAMI POSSENTE STALLONE!”
“HOOOOOOOK!” ululò Emma dalla sua camera da letto.
“IL PUGNALE RUMPLE, IL PUGNALE!”
“FAMMI TUA FATINA MIA!”
Fatto sta che pochi minuti dopo le urla di tutti quanti facevano tremare i vetri della casa e Regina e Tink, per dare più credibilità alla loro performance (solo per questa ragione, naturalmente), avevano cominciato a darci dentro contro al muro della loro camera. Le molle del letto di Rumple e Belle erano completamente sfondate e Hook aveva fatto a pezzi con l’uncino tutta la carta da parati e i cuscini della camera che divideva con Emma.
Chiunque fosse stato sveglio e lucido avrebbe potuto vedere una disperata Mary Margaret correre in camera di Henry, infilarsi nel suo letto e tappargli le orecchie insieme a suo marito, mentre in tutta la casa risuonavano strani rumori animali, ancestrali e decisamente non fraintendibili.
“CHIUDI GLI OCCHI, TESORO, PENSA AL MARE, PENSA A QUALCOSA DI BELLO!” gridava la donna.
“Nonna, ma che cosa sta succedendo?”
“LA VALANGA, HENRY, TESORO! LA TEMPESTA, UUUH COME ULULA IL VENTO EH? E’ SOLO IL VENTO, TAPPATI LE ORECCHIE CHE PASSA TUTTO!”
“Ma queste grida?”
“SONO IL VENTO! ANIMALI SELVAGGI! CHE SCAPPANO DALLA VALANGA, TESORO, ORSI BRUNI, RENNE, SONO SICURA CHE SIANO RENNE, CREDI A ME!”
Henry era piuttosto confuso.
“Ok…”
Il resto della notte passò così. Il giorno dopo al risveglio Mary Margaret fu la prima ad uscire di casa: ravanò nella neve, tagliò dei pini e disseminò rami per tutto il giardino, mise tutto a soqquadro, poi portò Henry di fuori e gli mostrò soddisfatta tutto quello scempio.
“Ecco, vedi? La valanga!” disse sorridendo e annuendo.
Henry si voltò verso gli altri, che sedevano a tavola tutti rossi ed evitando accuratamente di guardarsi negli occhi, poi guardò Mary Margaret e si strinse nelle spalle.
In ogni caso era opinione comune che per un verso o per l'altro, quella fosse stata una vacanza interessante. 










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Ed eccoci alla fine del nostro viaggio.
Ci scusiamo per l'immenso, indecente ritardo, ma scrivere un capitolo come questo in due si è rivelato più difficile del previsto! Eppure alla fine ce l'abbiamo fatta.
Ringraziamo di cuore PatriziaSelene91, LadyViolet91, PoisonRain, cappellaio, Padme83, mooarless, Euridice100, S05lj, Rosaspina7, daggerwump, moonychan95, gionem, BlackApple, AlexVause, Angels4ever e LadyAndromeda per le recensioni. Siete stati fantastici e ci avete motivato tantissimo a proseguire in questo delirante viaggio di follia (ed orrore!). Ringraziamo inoltre A1b2c3, Aly1994, Anya85, Artmao, BlackMoon276, ctdg, daggerwump, densi_tiva, Eirein93, Euridice100, gionem, Kikkhaqueen, kira3, LadyAndromeda, LadyViolet91, martaxx, martiswan, MistressHell, NevilleLuna,  patriziaselene91, pepper snixx heat, plvssll2010, Roly_chan, RumpleSil, S05lj, sabrybi1, silver15, snowstar, twikio e vook20 per aver inserito la storia tra le seguite; Beabizz, BlackApple, densi_tiva, Gio_Kayers, LadyAndromeda, LadyViolet91, lulubellula, moonychan95, PuntoDiDomanda, Rain Princess, RumpleSil,  S05lj, smoldypants_ e Vale2294 per averla inserita tra le preferite; BlackApple, martaxx e PoisonRain tra le ricordate.
Ringraziamo inoltre i lettori silenziosi che invitiamo ad esprimersi per l'ultima volta per farci sapere cosa ne pensano di questo delirantissimo ultimo capitolo :)
Quindi arrivederci, baciabbracciamore e...alla prossima folle vacanza (chissà, un volo ai Caraibi per la famiglia più disperata di sempre!?).


ABCris e Seasonsoflove



 
   
 
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