Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MiakaHongo    27/04/2014    11 recensioni
[Crossover-Frozen/Le 5 leggende]
Un giorno Jack Frost fa uno strano sogno in cui una figura sembra rivolgergli la parola: "Oggi nascerà una bambina con poteri simili ai tuoi"
Da allora è tormentato da mille domande: Sarebbe nata davvero quella bambina? Avrebbe davvero avuto poteri simili ai suoi? Avrebbe rappresentato una minaccia? Come avrebbe usato i suoi poteri?
Così Jack si dirige ad Arendelle per conoscere chi sia questa bambina che ha ironicamente soprannominato "Regina di ghiaccio" e per trovare una risposta alle sue innumerevoli domande.
Ma nell'ombra qualcosa o qualcuno li osserva, che abbia un piano più ampio che riguarda uno di loro due o entrambi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap 14

Jack fissò Elsa correre via.
Rimase immobile ad osservarla: quelle parole che gli aveva urlato contro gli fecero molto male, perché esprimevano tutta la sofferenza che Elsa provava, tramutata in rabbia contro di lui.
Ma forse era meglio così, forse la rabbia l'avrebbe aiutata a dimenticare prima, a darle la forza di iniziare una nuova vita, una vita senza di lui.
Ciò di cui non riusciva ad essere sicuro, era se lui sarebbe mai stato capace di dimenticarla.
Il solo pensiero che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista, lo faceva stare malissimo. Ma lo sapeva, era inevitabile. Doveva farlo per il bene di Elsa.
Diede un'ultima occhiata al castello di ghiaccio, ripensò a tutti i bei momenti passati con lei: li avrebbe conservati per sempre nei suoi ricordi. Poi si fece coraggio ed uscì, questa volta diretto verso il bosco.

Elsa correva, non sapeva da quanto, verso dove. Correva e basta.
L'unica cosa che le importava era andare via, lontano da Jack, lontano da quella realtà che faceva ancora fatica ad accettare

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Senza accorgersene in poco tempo si ritrovò in città. L'ultimo luogo in cui voleva andare a dir la verità: infatti molti la guardavano storto o perché non aveva ancora fatto andare via la neve o perché la vedevano turbata. Non le importava nulla in quel momento, se avesse potuto li avrebbe fatti sparire tutti, quindi corse verso un vicolo isolato.
Quando vide finalmente che nei pressi non c'era nessuno, si abbandonò su una panchina e iniziò a sfogare tutte le sensazioni che aveva trattenuto dentro fino ad allora, scoppiando in un pianto disperato.
Pianse per minuti, ore, nemmeno lei sapeva per quanto. Perché il tempo non aveva più senso, nemmeno quelle lacrime ce lo avevano, perché per quanto avesse potuto piangere, le cose non sarebbero cambiate.
Jack non sarebbe tornato.
Quella speranza di una vita veramente felice al suo fianco era solo un'illusione.
Demoralizzata, guardava un punto fisso, non sarebbe mai stata veramente libera e felice. Ma una voce alle sue spalle le fece sussultare, interrompendo quei pensieri.
"Regina Elsa, siete voi? State bene?"
Non aveva la forza, né la voglia di voltarsi, si limitò a dire: "Andate via vi prego!"
"Vi ho visto correre via turbata...se posso esservi di aiuto..."
Elsa si sentì poggiare una mano sulla sua spalla, quel contatto la sorprese: di solito la gente evitava di toccarla.
Si voltò curiosa di sapere chi fosse e fu ancora più sorpresa di trovare un membro del Consiglio Reale.
"Voi siete il re Dylan, delle terre del nord!"
"In persona" rispose, accennando un sorriso.
"Non avete paura di me? Dei miei poteri? Non so...che potrei congelarvi o roba simile" chiese, riferendosi al fatto che l'aveva toccata senza problemi.
"Avete intenzione di farlo?"
"No"
"Allora non vedo dove sia il problema. Il fatto che una persona possa fare qualcosa di male non vuol dire che lo farà! Una persona che cena con te potrebbe usare il coltello per pugnalarti, proprio quando meno te lo aspetti, ma questo non vuol dire che lo farà. Se dovessi aver paura di ciò che potrebbero fare le persone non dovrei più frequentare nessuno, non credete?"
Elsa non era proprio sicura che fosse la stessa cosa, ma fu contenta nel sapere che qualcuno non aveva paura di lei o che almeno stesse provando a consolarla.
"Devo avervi comunque delusa, come sto deludendo tutti. Ho cercato in tutti i modi di portare via il gelo da Arendelle, ma questa volta non ci sono riuscita e non so se troverò mai il modo"
"Prima o poi lo troverete e se proprio non doveste riuscirci...a me non dispiace il freddo! Vivo nelle terre a nord di qui...lì c'è quasi sempre la neve, ma se devo essere sincero mi avete deluso per un'altro motivo"
Elsa sgranò gli occhi.
"Quale?"
"Sono venuto al ballo l'altra sera, speravo di potervi conoscere finalmente anche al di fuori del Consiglio, ma vi ho vista correre via e poi siete sparita per tutta la serata!"
Dylan iniziò a raccontarle alcuni episodi divertenti accaduti quella sera, scaturendo in Elsa qualche lieve risata.
"Credetemi, penso proprio che sarebbe stato meglio che avessi parlato con voi quella sera!"
"Bé, possiamo sempre rimediare...siete diretta al castello?"
Elsa ci pensò: non voleva stare in città, ma nemmeno tornare al castello di ghiaccio...tornare a casa era l'unica soluzione.
"Sì"
"Allora sarei onorato se mi deste l'opportunità di accompagnarvi! Potremmo approfittare dell'occasione per conoscerci meglio!"
Elsa lo fisso stupita. A quanto pare Jack aveva ragione: c'erano anche persone che forse l'avrebbero accettata per quello che era.
Jack.
Lui non sarebbe mai più tornato e lei doveva andare avanti, non poteva farci nulla. Fissò Dylan, si sorprese nel chiedersi se avesse mai potuto avere un futuro con lui.
Sembrava carino, premuroso, gentile...per certi versi poteva essere ciò che aveva sempre cercato, per certi versi era anche oggettivamente migliore di Jack: era visibile a tutti, era un re, avrebbe governato insieme a lei, le avrebbe potuto dare un matrimonio, una famiglia.
Però, nonostante questo, c'era qualcosa dentro di lei che sentiva che lui non era quello giusto. Certo stava bene, ma non si sentiva come quando stava con Jack.
Si chiese se stando con Dylan sarebbe stata bene.
Sì.
Si chiese se stando con Dylan sarebbe stata VERAMENTE felice.
No.
Lo conosceva da poco è vero, forse era influenzata da ciò che era appena successo con Jack, ma sentiva che stare con lui sarebbe stato come accontentarsi e lei non voleva farlo. Se non poteva avere quella vera felicità in cui aveva sempre creduto, che Jack le aveva mostrato, preferiva non avere nulla.
"Mi sento onorata dalla vostra offerta, ma vorrei stare un po' da sola in questo momento"
"Capisco...spero avremo occasioni migliori per conoscerci meglio"
"Sono sicura che non mancherà occasione"
Elsa lo salutò, per poi incamminarsi verso il castello.

In poco tempo Elsa arrivò finalmente al castello.
Era distrutta: sentiva un disperato bisogno di chiudersi in camera sua, ma appena aperta la porta sentì urlare il suo nome.
Era Anna: alla sua vista aveva sgranato gli occhi, per poi correrle incontro e abbracciarla fortissimo, come se non ci fosse un domani.
"Elsa sei proprio tu? Ero preoccupatissima, mi sei mancata moltissimo!"
Elsa non si aspettava un'accoglienza simile, ma era proprio ciò di cui aveva bisogno, quindi ricambiò l'abbraccio.
"Oh Anna! Ho detto ad Olaf di dirti che stavo bene e poi sono mancata solo pochi giorni!"
"Lo so Elsa, ma da quando ci siamo riconciliate ero così abituata ad averti sempre accanto, che mi sei mancata troppo!"
Elsa si sciolse dall'abraccio per guardarla in faccia, le sorrise leggermente.
"Anche tu mi sei mancata!"
"A proposito Elsa...volevo parlarti di una cosa. In questi giorni ci ho riflettuto molto: ho visto quanto mi sei mancata e quanto è orribile stare soli, non voglio che tu rimanga qui da sola. Penso che chiederò a Kristoff di vivere qui...potremmo sempre usare la casa che ha costruito per le vacanze..."
"No Anna! Io starò bene da sola, non devi preoccuparti per me! Sposerai Kristoff ed è giusto e normale che voi abitiate insieme. Non voglio che tu costringa Kristoff a vivere qui o che rinunci tu a vivere lì, per una sciocchezza simile! Devi vivere dove vuoi, ed essere felice, solo così renderai felice pure me!"
Anna le sorrise.
"Ma non capisci Elsa? E' proprio questo quello che voglio! E' quello che ho sempre voluto in realtà...non fraintendere sono stata supermegaultra felice della casa che Kristoff ha costruito per noi due, ma l'idea di separarmi di nuovo da te, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per ritrovarci, mi distruggeva. Volevo dirlo a Kristoff, ma non ne avevo il coraggio, dopo la sorpresa e la fatica che aveva fatto! Così sono venuta a chiederti il permesso di vivere lì con lui, sperando che lo avresti negato...ma non lo hai fatto, perché sei una sorella meravigliosa! Ma in questi giorni senza di te ho capito quanto mi saresti mancata, quanto fosse importante per me la tua presenza nella mia vita, così ho deciso: gli parlerò il prima possibile e se dirà di sì, vivremo qui al castello dopo il matrimonio...sempre che a te vada bene! Si lo so, una coppia normale vorrebbe vivere da sola...ma se é ritenuto anormale il voler stare sempre vicino alle persone che per te contano davvero, allora io sono la persona più anormale che esiste!"
Disse fiera Anna, sfoggiando un potente sorriso. Ma si rabbuiò vedendo il volto di Elsa: aveva gli occhi lucidi.
"Elsa tutto bene? Ho detto qualcosa che non và?"
Elsa fissò Anna commossa, non poteva credere a quello che aveva detto, ma soprattutto non poteva credere di essere stata così stupida da pensare che sua sorella non avesse pensato a lei. Anna la amava veramente come sorella, proprio come faceva lei e questa ne era la prova inconfutabile.
Perché quando vuoi davvero bene a qualcuno, non ti importa se devi rinunciare a qualcosa per quella persona. Sei felice di farlo, perché il rendere quella persona felice, rende felice pure te.
Elsa le sorrise, abbracciandola ancora più forte di prima, sussurrandogli in un orecchio: "Anna, ti voglio bene!"
Anna sorrise, ricambiando l'abbraccio.

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"Pure io!"
"Lo so"
Rimasero così per qualche istante, poi furono interrotte dalla voce di Olaf.
"Uh che bello! Amo i caldi abbracci!"
Le due si separarono.
"Olaf! Ehi, aspetta! Hai detto caldo?" il volto di Elsa si illuminò: "Ma certo! Anna, forse ho trovato un modo per sciogliere questa neve...ma devo tornare sulle montagne!"
"Bene! Allora questa volta vengo con te!"
"No Anna, é una cosa che devo fare da sola...ti prego fidati di me!"
Anna la fissò delusa e contrariata.
"Uffi...e va bene! Ma torna presto intesi?"
"Promesso!"

Jack si stava recando verso il bosco, ma durante il tragitto sentì una gelida voce alle sue spalle.
"Jack, stavi forse venendo a cercarmi? Che buffa coincidenza, ero proprio curioso di sapere cosa avevi scelto!"
Jack si voltò e vide Pitch sfoggiare uno dei suoi soliti sorrisi diabolici.
"Bene, dato che ci tieni tanto a sapere cosa ho scelto...eccoti servito!"
Jack prese dalla tasca i frammenti della fiala che vi aveva riposto e li scaraventò ai piedi di Pitch.
Nel vederli Pitch sgranò gli occhi: aveva un'aria stupita, delusa...furiosa.
"Perché Jack? Hai demolito il lavoro e la fatica di anni! Perché devi rendere sempre tutto più difficile? Ti avevo proposto una soluzione ottimale...ottimale per tutti...ora non mi lasci scelta"
"Cosa intendi?"
"Ti avevo avvertito Jack. Se avessi fatto la scelta sbagliata per Elsa sarebbe stata la fine..."
A quelle parole Jack sentì un brivido freddo scorrergli lungo la schiena, furioso afferrò il suo bastone e lo puntò contro Pitch minaccioso.
"Prova solo a SFIORARE Elsa e io..."
Pitch mostrò un'espressione volutamente offesa.

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"Oh Jack, credo tu abbia frainteso...io non farò proprio nulla..."
Un folle sorriso comparve sul volto di Pitch.
Jack stava per chiedergli qualcosa, quando sentì improvvisamente un dolore fortissimo ai polsi e alle caviglie. Portò immediatamente lo sguardo su di essi, ma rimase sconvolto da quello che vide: erano circondati dall'oscurità, quello che sembrava essere il potere di Pitch! C'era solo un piccolo problema...Pitch non si era mosso.
Pitch continuò la sua frase di prima: "...perché sarà lui a farlo!"
Jack girò la testa nella direzione dove stava guardando Pitch, sussultò nel vedere nuovamente Hans, in sella ad un cavallo nero.
Non era possibile quell'uomo era un'ossessione!
Ma fu qualcos'altro a sconvolgerlo: a quanto pare l'ombra che lo aveva immobilizzato non proveniva da Pitch, bensì da lui. Inoltre quello che a prima vista gli era sembrato un semplice cavallo nero, era invece un incubo.
Hans lo fissava con uno sguardo diabolico e soddisfatto.
Non c'erano dubbi...quello era proprio un piccolo demonio, altroché!
"Che diavolo...come è possibile Pitch?"
"Vedi Jack, non so se lo sai, ma da quando ti ho portato qui è iniziata a girare una certa voce...si dice che debba nascere una nuova leggenda! Temevo che il mio averti portato qui avesse influenzato la cosa, che la tua presenza qui avrebbe favorito gli eventi per generare una nuova leggenda e che quella leggenda potesse essere Elsa. Così vi ho tenuto sotto controllo, di certo nessuno voleva due leggende con poteri di ghiaccio giusto? Ho continuato il mio piano iniziale, infondo se avesse funzionato avrei potuto eliminare non solo un guardiano, ma anche una potenziale leggenda. Se avessi bevuto quella fiala tutti saremmo stati contenti: tu avresti avuto la tua vita mortale, Elsa sarebbe stata felice senza un cuore di ghiaccio e io avrei avuto due seccature in meno! Inoltre mi sono chiesto se la nuova leggenda dovesse essere per forza scelta dalla Luna o se potesse essere una scelta dai Fearling. Così mentre facevo da balia a voi due, cercavo se c'era qualcuno di adatto...e alla fine l'ho trovato! Hans: la paura e la disperazione lo dilaniavano, come il suo immenso desiderio di poter valere qualcosa...era perfetto! Ho dato in prestito a lui una parte dei miei poteri, li ha usati per ottenere un potere nuovo: il potere di trasformare la paura e la sofferenza in dolore...dolore fisico!"
A quelle parole, Jack sentì l'ombra che gli cingeva le mani stringerli sempre più, provocandogli un dolore lancinante, che lo obbligò a mollare la presa sul suo bastone, che cadde a terra.
"Ma come ben sai Jack, non si diventa una leggenda dall'oggi al domani, Hans per diventare una vera leggenda deve dimostrare ai Fearlings di esserne degno. Pensavo che la prova adatta sarebbe stata andare da uno dei tuoi amici guardiani e ucciderlo...ma TU non hai voluto bere quella fiala, Jack. Così ora la sua prova sarà uccidere Elsa..così, tanto per essere sicuri. Mi chiedo che effetto farebbero i nuovi poteri di Hans sul cuore di ghiaccio di Elsa..."
"TU...maledetta ombra strisciante! Se farete del male ad Elsa, ve ne pentirete amaramente! Non vi permetterò di toccarla!"
Pitch raccolse il bastone di Jack.

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Lo fissò con un ghigno malefico, per poi lanciarlo a Hans che lo prese al volo. Cosa che fece sciogliere le ombre che legavano Jack, il quale sentiva però ancora le caviglie e i polsi doloranti.
"Sono curioso di vedere come farai senza il tuo bastone...mi chiedo chi la raggiungerà prima: se Hans a cavallo del suo incubo...o TU!"
Jack sentì la sua risata diabolica echeggiare per le montagne, il che gli fece ribollire il sangue.
Doveva raggiungere Elsa per primo.
A qualunque costo.



Elsa era appena arrivata sulle montagne, ma si sentiva in colpa: aveva mentito ad Anna: non doveva andare per forza sulle montagne per sciogliere quella neve, lo aveva fatto per altri motivi.
Forse lo aveva fatto per evitare che Anna vedesse un suo eventuale ulteriore fallimento.
Forse lo aveva fatto per stare ancora un po' da sola.
O forse lo aveva fatto perché, in caso fosse riuscita davvero a sciogliere quella neve, se Jack fosse stato ancora nei paraggi, forse sarebbe passato da lei per congratularsi.
Lo avrebbe potuto rivedere.

Scosse la testa, come per cacciare via quel pensiero, pensando tra sé: "No Elsa, non devi pensare a Jack, concentrati su Anna! Solo così potrai sciogliere quella neve"
Ma fu interrotta da una voce alle sue spalle che chiamava il suo nome. Si girò per vedere chi fosse.
Non poteva crederci che fosse lui, che quella persona fosse lì.

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Eccoci alla fine anche del cap 14! A quanto pare quasi tutti voi ci avevate azzeccato: era Hans l'uomo a cui Pitch ha prestato parte dei suoi poteri! Se c'è qualcuno che non aveva azzeccato ditemi a chi avevate pensato che sono curiosa U.U
Come vedete ho introdotto un piccolo cameo su Dylan. Molti di voi si chiederanno(giustamente) chi è, bene è il tipo che secondo alcuni rumors(niente di ufficiale per ora) dovrebbe mettersi con Elsa in Frozen 2. Apparte che è un rumor che mi sembra poco fondato (perchè in teoria lui dovrebbe essere un re con gli stessi poteri di Elsa, il che mi sembra troppo banale), l'ho voluto inserire per chiarire una cosa: ovvero che Elsa è veramente innamorata di Jack, e anche se in frozen 2 ci fosse un Dylan o qualcuno di simile, Elsa non lo amerebbe allo stesso modo. Inoltre volevo dire che anche se ci sarà Frozen 2 (senza Jack D: ) la mia fic avrebbe comunque senso, perché Jack torna indietro dopo, cambiando gli eventi.
Pitch in questo capitolo fa un discorso bello lungo, spiegando il suo piano, se non vi è chiaro qualcosa chiedete! Bé una cosa è chiara: Pitch è davvero subdolo bisogna ammetterlo, e inizio a spaventarmi dato che i suoi dialoghi mi vengono bene XD
Un piccolo chiarimento sul concetto di ''amore'' espresso. Secondo me ( e anche la disney dato frozen U.U ) l'amore vero non è solo quello tra un uomo e una donna, ma anche tra amici, sorelle , ecc. Ma è difficile da trovare, è quello che ti fa stare davvero bene e ti fare sforzi e sacrifici per l altro, essendo felice di farli. Elsa è quello che trova in sua sorella, ed è quello che dentro di sé vorrebbe da un uomo al suo fianco, ecco perché non accetta l'invito di Dylan. Inoltre odio i luoghi comuni che dicono che è normale sposarsi, è normale fidanzarsi, è normale avere figli, vivere da soli, essere indipendenti, ecc...per me l'unica cosa normale è essere veramente felici e rendere tali anche le persone a cui vogliamo davvero bene e non abbandonarle mai, non il fare delle cose solo perchè si deve o perchè si è arrivati ad una certa età.
Tornando a noi...
La nuova leggenda non era detto fosse scelta dalla luna...ci avevate mai pensato?
Chi sarà stato il primo a raggiungere Elsa?
Scusate la descrizione un po' lunga :D
Al prossimo capitolo!

   
 
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