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Autore: DiKey    27/04/2014    3 recensioni
La Saga "il leone, l'angelo ed il drago" riprende dopo vent'anni. Sono cambiate tante cose nel mondo, ormai ogni minaccia sembra essere sparita e la vecchia squadra SeeD che salvò il pianeta ormai vive di ricordi. O almeno, questo è quello che pare.
Questa storia ha una peculiarità: è interattiva. Ci saranno molti bivi, e saranno le vostre scelte a far si che la storia vada in un modo o in un altro.
Vi ho incuriosito almeno un po'?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FF3
Ravenant si allontanò dalla porta ed entrò in salotto. Premette un tasto blu sul telecomando ed il televisore smise di trasmettere il thriller del Giovedì sera ed iniziò a proiettare le immagini che riceveva dalla mezza dozzina di telecamere che Ravenant aveva sparso per il giardino.
Vide i poliziotti fare il giro e mettere in sicurezza il perimetro, cercando al contempo un'ingresso secondario. Rise al ricordo di Quistis che si lamentava di tutti i soldi che Ravenant aveva buttato per mettere in sicurezza la casa, tra vetri antiproiettile spessi il triplo del normale, pareti rinforzate e porte blindate.
Com'è che l'aveva definita?
Ah si: una esagerata manifestazione di paranoia.
Beh, ora la paranoia andava a suo vantaggio: non c'erano ingressi dietro, se avessero provato a sfondare le finestre ci avrebbero messo abbastanza tempo da consentirgli di riposizionarsi ed accorglieli come si deve. Iniziò a contare i poliziotti, pensando se fosse possibile uscirne vivo senza infliggere danni letali ma il conteggio venne interrotto perchè, una per una, le telecamere iniziarono a spegnersi. L'ultima cosa che vide fu il modo di muoversi dei poliziotti.
Fu abbastanza per capire che, anche se erano vestiti da poliziotti, non erano poliziotti. Erano bravi: il tipo di prima, con la sua recita da pivello al primo incarico l'aveva portato a voltargli le spalle e, se non fosse stato così presuntuoso, l'avrebbe potuto ammazzare in quel momento.

"Forze speciali. Se esco con le mani in alto, questi mi scaricano i caricatori addosso. Avessi un paio di granate..."

Iniziò a lamentarsi, parlando in falsetto nel tentativo di imitare la voce di Quistis

"ma no, Marcus, non se ne parla, non voglio granate ad alto potenziale in questa casa. abbiamo dei bambini, per Hyne!!"

Si assicurò che la porta blindata fosse ben chiusa, controllò eventuali punti d'accesso e di fuga.

"Lascia che l'uomo sia uomo, dico io. Se dico che in casa ci vogliono granate, avrò i miei motivi.
Quando questa storia sarà finita, mi comprerò un lancia-razzi!"

Una volta sfogatosi, decise di cominciare a fare quello che doveva.
Si mise ad armeggiare con l'orologio, attivando il cronometro per vedere quanto tempo avrebbe fatto guadagnare a Quistis.
Vide dei movimenti alla finestra e capì che stavano pensando a come entrare. Altra prova che non erano poliziotti: quelli avrebbero aspettato e programmato un'azione per minimizzare i rischi, magari contattato un negoziatore, certo non si sarebbero gettati a capofitto come questi stavano per fare.
Chiunque fossero, dovevano avere una dannata fretta per entrare in azione così rapidamente: evidentemente non volevano che la vera polizia li notasse.
Salì per le scale in modo da ottenere una posizione di vantaggio, mettendo due pistole nelle fondine ed il fucile d'assalto a tracolla.

BAMP

L'ariete contro la porta blindata, che resse il colpo. Ravenant fece partire il cronometro ed imbracciò l'arma.

BAMP

Ancora un altro colpo contro la porta. Stavano sprecando il loro tempo. Attese, ma non ci fu un terzo colpo. Tuttavia, dal retro provenivano rumore di vetri infranti. Tanto potevano solo salire da questa scala.
Attraverso la finestra, li vide armeggiare con la porta ed allontanarsi. Un attimo dopo, la serratura veniva fatta saltare in aria.
Il cronometro segnava 00:01:02.
Dalla sottile nebbia della demolizione, sbucò fuori una testa e Ravenant aprì il fuoco. Raffica breve, tre colpi, tutti e tre in testa.
Quello venne preso in pieno e cadde indietro, ma altri due entrarono ed iniziarono a sparare, costringendo il phalanx a chinarsi. Provò a rispondere al fuoco, ma, dovendo stare nascosto, finì per mancare un bersaglio e ferirne l'altro alla spalla sinistra, di striscio. Altri due entrarono, mentre tre li stavano raggiungendo dal retro, per raggrupparsi e conquistare la scala.
I proiettili fischiavano intorno a Ravenant, che si sentì circondato da una rete invisibile. Inserì una cartuccia ad alto potenziale, si affacciò e fece fuoco.
La deflagrazione dell'impatto arrivò ad intontire persino lui ma era certo di averne messo a terra almeno uno. Tirò fuori una pistola e corse il rischio di esporsi, per poter sparare agli altri, ancora storditi. Ne colpì due, poi un proiettile gli volò vicino la testa e lui sentì un dolore fortissimo all'orecchio. D'istinto si portò la mano alla parte ferita e la vide coperta di sangue. Realizzò che l'orecchio si era spappolato, ma per fortuna il suo udito non era stato compromesso troppo gravemente. O almeno, questa fu l'impressione del momento.
Il fuoco diventò troppo intenso. Provò a sparare due colpi alla cieca, ma un'offensiva così era ridicola. Lasciò la rampa delle scale e si ritirò nel corridoio a destra delle scale.
Il cronometro segnava 00:02:48.
Gli spari diventarono regolari e cambiarono angolazione, segno che stavano salendo.
Ora si che qualche paramagia gli sarebbe stata utile. Ma per chi non utilizzava i Guardian Force l'abilità paramagica era ridotta al minimo, con solo poche magie disponibili e di efficacia alquanto relativa. Però poteva sopperire.
Prese dalla tasca una gemma nera, lucida e con sfumature verdi e la baciò, prima di farla scivolare verso le scale.
Lancio troppo corto, maledizione!
Dovette aspettare che salissero le scale e girassero l'angolo per poter proseguire col suo piano. Non li attese a lungo, ma quelli entrarono sparando e lo stipite della porta offriva ben poca protezione per uno massiccio come lui. Aspettò che ci fossero almeno tre persone sul pianerottolo e poi sparò, mirando alla gemma che aveva piazzato.
La magia Ultima fece il suo effetto e l'aria si riempì di quello strano odore di ozono bruciato o roba così (non l'aveva mai saputo definire, ma feriva letteralmente le narici). Sparò a quello che seguiva, ma il proiettile venne fermato dal giubbotto antiproiettile che l'invasore indossava, quindi non lo uccise ma si limitò a fermarlo un attimo. Se fossero stati da soli, Ravenant avrebbe alzato il tiro e gli avrebbe aperto una narice extra, ma quello fu subito supportato da un compagno e Ravenant dovette ripiegare, nascondendosi nella stanza della figlia e chiudendo la porta dietro di sé.
Il contrometro segnava quattro minuti esatti.
Questa porta non era antiproiettile, quindi Ravenant fu costretto a sbarrarla spostando rapidamente comodini e cassattiere, sfruttando la sua eccezionale forza fisica ed una tecnica phalanx di potenziamento temporaneo.
Gli venne un colpo al cuore quando, aprendo un cassetto vide una confezione di preservativi alla frutta e quasi ci lasciò le penne quando si accorse che l'armadio nascondeva una scatola contenente un test di gravidanza.
Parte di lui era sollevata dal sapere che sua figlia prendeva precauzioni ma la maggior parte di lui voleva mettersi in un angolo, stringersi le ginocchia al petto e piangere. La sua bambina non era più una bambina, lo sapeva, ma ammetterlo era sempre difficile.
I colpi alla porta lo riportarono alla realtà.
Non cercarono di usare esplosivi questa volta, forse perchè spaventati da quello che poteva succedere all'idea di far detonare una gemma Ultima con una carica esplosiva. Certo, Ravenant aveva usato l'unica gemma a sua disposizione, ma loro non lo sapevano.
Decisero quindi di sparare, per distruggere il legnodella porta e Ravenant dovette rifugiarsi dietro il letto per evitare le schegge di legno.
Era in trappola. Non aveva grandi opzioni tra cui scegliere.
Ma si ricordò che lui non era un Phalanx qualunque: lui era IL tiratore. Lui poteva fare un One Hole Shot, far passare tutti i proiettili nello stesso punto.
O almeno era in grado di farlo fino ad un paio d'anni prima. Ma oggi?
Scacciò via l'insicurezza, dicendosi che sparare era come andare in bicicletta.

"Si, ma in bicicletta ci puoi andare anche se la tua vista non è più perfetta ed il braccio non è più solido."

Il tarlo dell'insicurezza si fece strada nel suo cervello.
Ma tanto non aveva scelta.
Si girò, e poggiò le braccia sul letto per avere una base, impugnando la pistola con entrambe le mani. Inspirò ed espirò, punto fermo nel caos di schegge di legno e pezzi di piombo che riempiva la stanza.
Aprì gli occhi ed ascoltò i battiti del suo cuore.
Un cecchino spara tra un battito e l'altro, e così sparò Ravenant.
Tre proiettili volarono fuori dalla canna della pistola fino ad arrivare alla porta ed infilarsi nei fori aperti dalle armi nemiche, colpendo chi c'era dall'altra parte.
Sorrise, ma la porta era ormai ridotta ad un colabrodo. Non appena fossero entrati, lui sarebbe morto.
Però forse poteva fargli guadagnare ancora più tempo. Aprì la finestra e saltò giù usando la magia levita poco prima di atterrare, una tecnica Phalanx elaborata per rendere utile una magia inutile ed evitare di schiantarsi al suolo. Era dietro il salotto, e vide attraverso la finestra che era occupato da brutta gente. Anche loro lo videro, e gli spararono. Ma i vetri antiproiettile lo salvarono ancora una volta.
Iniziò a correre, a correre più velocemente che poteva, sparando per attirare la loro attenzione ed allontanarli dalla casa più che per abbattere nemici.

BANG

Si dice che per ogni persona esista un proiettile che porta il suo nome.
Lui aveva appena trovato quello con il suo.
Crollo a terra, di botto, dall'alto della sua montagna di muscoli. Il colpo aveva perforato il polmone, che si stava riempiendo di sangue.
Presto sarebbe morto soffocato.
A fatica girò la testa verso sinistra, osservando il suo braccio disteso. Guardò il polso, l'orologio.
Il cronometro segnava 00:07:54.
Non male per un vecchio Phalanx in pensione.

***

Squall rientrò al Garden di Balamb poco prima dell'alba in compagnia di suo padre. Non si aspettava di trovare Rinoa ad aspettarlo, le aveva detto di non preoccuparsi e di andare a dormire, ma sua moglie era fatta così: non faceva quello che le veniva detto, ma quello che riteneva fosse la cosa migliore. D'altra parte, Squall l'amava anche per questo, per quanto a volte la cosa tendesse a darzargli sui nervi con tacchi a spillo. Laguna non poté fare a meno di complimentarsi per la bellezza di Rinoa, che nonostante fosse soltanto un anno più giovane di Squall poteva benissimo essere scambiata per sua figlia.
Era un vantaggio di avere poteri da strega: l'invecchiamento rallentava. Non era un tratto genetico, perchè non venne trasmesso né a Tempest (che più che suo figlio sembrava suo fratello) né a Rain, ma una cosa che aveva a che fare con la magia. Gli scienziati cercarono di spiegarlo, ma non ci riuscirono. Era così e basta.
Squall però non aveva tempo per fermarsi ad ammirare Rinoa, non aveva neanche tempo per dormire. Trovò una scusa con Laguna (che Rinoa non bevve neanche alla lontana, ma fece finta di stare al gioco) e si diresse in infermeria, dove il dottor Ricot, che aveva sostituito la Kadowaki ormai in pensione da anni, lo aspettava.
Ricot era un giovane basso e tarchiato, affetto da una calvizia precoce che non gli aveva lasciato un solo capello in testa, sempre con un paio di occhiali leggermente storti sul naso e con un maestoso paio di baffi a manubrio. Aveva un che di comico, ma il ragazzo era un genio: dottorato in Bioingegneria Molecolare e biometria dei Guardian Force (una materia che nessuno aveva esattamente capito cosa fosse).
Era lui che si occupava di Squall, che aveva bisogno di uno specialista da quando, dieci anni prima, era iniziato il suo prematuro decadimento fisico.

"Ha avuto problemi di recente?" gli chiese il dottore mentre si chinava su di lui e gli esaminava le pupille

("ho avuto problemi negli ultimi dieci anni ed è il motivo per cui sono qui")

"Ho avuto un episodio questa notte."

"Simbiosi involontaria?"

"No, conflitto."

Il dottore lo guardò, deluso e gli disse che in fondo era normale "Il guardian force è un'entità energetica senziente ed il nostro cervello non è altro che un insieme di stimoli elettrochimici. E' normale che vi sia un'interferenza, è il motivo per cui si perde la memoria e.."

"Si, mi ha già spiegato che gli impulsi elettrici del GF alterano la chimica del cervello."

(E non ho voglia di risentire la lezione un'altra volta)

Il medico continuò, deluso per la mancata possibilità di mettersi in cattedra, quindi cambiò argomento.

"Onestamente sono più preoccupato per le masse sparse per il resto del corpo"

Due anni prima avevano scoperto la presenza di masse benigne in varie parti del corpo di Squall. L'avevano capito solo quando Squall ebbe problemi alla mano perchè una di queste masse premeva sui tendini del polso destro, ma l'operazione di rimozione era andata bene.
La Simbiosi col proprio guardian force era una tecnica che conferiva delle capacità incredibili, che permetteva di compiere gesti ben oltre la capacità umana. Ma il corpo non riconosceva le modifiche che la Simbiosi apportava, e reagiva come fossero (ed in effetti lo erano) cellule estranee. Storm era andato oltre: aveva passato così tanto tempo in Simbiosi da modificare il suo DNA, ma Squall non era mai arrivato a questi estremi.

"Siamo nella fase calante della cura, comunque. Abbassiamo da due ad un minuto ogni due settimane. A fine anno porrà fine al Junction."

Il corpo si era così abituato ai GF da esserne stato assuefatto. Per evitare problemi il dottore aveva consigliato di non staccare i Junction subito, ma di liberarsene poco per volta, assumendo lo stato di simbiosi per poco tempo a cadenza bisettimanale, ed era quello che Squall stava facendo.

("Sono diventato un esperimento")

Era così che sentiva. Un puzzle agli occhi di quel dottore, non interessato alla sua salute ma solo alle implicazioni che questa poteva avere nelle sue ricerche sulla chimica del cervello. Ma doveva essere così.
Squall era il Preside ed il Comandante, e quindi era suo dovere di prendersi cura dei SeeD, sperimentare su sé stesso cosa può succedere e cosa si può evitare. All'epoca dello scontro con Artemisia, Squall era in Junction con ben cinque Guardian Force; se avesse proseguito su quella strada, avrebbe riportato severi danni cerebrali. Questo era il motivo per cui ogni SeeD in missione potesse avere a sua disposizione un solo Guardian Force e, dato che un GF potenziava solo determinate caratteristiche, ci voleva più tempo assemblare una squadra che fosse bilanciata.
Si congedò e fuori dallo studio trovò Rinoa ad attenderlo appoggiata al muro

"Stai facendo quella faccia."

"Quale faccia?"

"Questa."

Rinoa corrugò la fronte ed abbassò la testa, cercando di dare un tono cupo al suo sguardo, in una riuscitissima imitazione di Squall

"io non faccio quella faccia" disse Squall, alzando le mani davanti a sé in un gesto di difesa

"Oh, si che la fai. Ed adesso dimmi cosa c'è."

"Non ho voglia..."

"Alt." Rinoa gli fece segno di fermarsi, poi si avvicinò, gli mise una mano sulla spalle e gli sussurrò nell'orecchio "Prima di completare la frase, tieni presente che, se non mi rispondi subito, continuerò a chiedertelo ogni 10 secondi  finchè non crollerai. Sai che lo farò."

Era vero, l'avrebbe fatto. Lo sapeva per esperienza diretta.
Tanto valeva cedere e risparmiarsi il tormento.
Le raccontò l'evento di quella notte, quello che era successo a Laguna e poi a lui, dei progressi e delle difficoltà. Lei rimase zitta per tutto il tempo, accompagnando Squall nei lunghi momenti di silenzio che seguirono. Disse solo una cosa, ma lo disse con perfetta ed assoluta convinzione.

"Ce la faremo."

I discorsi lunghi non erano mai piaciuti a Squall perchè più parli e meno hai da dire. Queste tre parole, una frase di circostanza resa vera dal tono di Rinoa, era tutto quello che lui era disposto a sentire sull'argomento. E gli andava più che bene.

"Adesso andiamo, Zell vuole parlarti e sembra essere molto su di giri."

"Quand'è che Zell non è stato su di giri?"

***

Rientrò nel suo appartamento poco dopo il sorgere del sole. Soffocò a malapena uno sbadiglio e salutò il panettiere, unica altra persona nel quartiere ad essere già sveglio da ore come lui.
Si lasciò cadere sulla poltrona e fece scivolare a terra la sacca che conteneva il fucile.

"Hai fallito" mormorò una voce femminile dietro di lui

"Sono stato sfortunato."

"Sei stato incompetente."

"Ascoltami, pazza psicotica, io non sono un cecchino ma un picchiatore. Te l'avevo detto di trovare altri a cui affidare quel lavoro."

"Abbiamo già fin troppe cose da controllare per aggiungere altri fili alla matassa."

Lui sbuffò. Non gli importava chi aveva davanti, quella non doveva permettersi di insultarlo in casa sua!

"Mi stai rompendo perchè non ho ammazzato un vecchio. Guarda il lato positivo, Ravenant è fuori dai giochi."

"non per merito tuo."

"Vaffanculo. VAFFANCULO. Mi hai seccato, vado a farmi una doccia.
Ricordati che non hai abbastanza amici da poterti permettere quest'atteggiamento".

"no...per ora..."

***

Cid e Rain raggiunsero il grande raccordo di Trabia in appena un paio d'ore e scesero dal treno sfoggiando la loro migliore imitazione di una coppia di fidanzatini innamorati in vacanza: Rain camminava sorridente mano nella mano con Cid, con lo zainetto in spalla ed una borsetta a tracolla, mentre Cid trascinava dietro di sé il trolley più anonimo che si potesse trovare. Faceva freddo, anche se loro erano ben coperti, e Rain decise di interpretare fino in fondo il suo ruolo stringendosi ancora di più a Cid, la cui carnagione passò da un sano rosato al rosso carminio.
Rain pensava proprio a tutto...aveva persino trovato due anelli d'argento uguali che adesso i due portavano all'anulare e degli orecchini abbinati ("Se chiedono, questi me li hai regalati per festeggiare sei mesi insieme, chiaro?" gli aveva detto Rain nel tono meno romantico che Cid potesse concepire) ed il ragazzo era colpito, ma si chiedeva se Rain fosse molto brava nel suo lavoro o solamente psicopatica.
Ogni tanto propendeva più per la seconda ipotesi.
Tuttavia, la copertura funzionava. C'era chi addirittura aveva fatto commenti su quale bella coppia fossero questi due e su quanto, per Hyne, il loro amore si vedesse da lontano. Certo, se queste persone avessero saputo cosa c'era nel doppiofondo del trolley di Cid o cosa nascondeva la borsetta di Rain, avrebbero cambiato radicalmente idea.
Raggiunsero il loro albergo (economico, ma non squallido) ed iniziarono a pensare ad un piano d'azione.

"Questo posto non ha attrazioni turistiche di alcun tipo, è solo un punto di raccordo sperduto in mezzo a chilometri di neve. Questo vuol dire che mia madre sarà nascosta in un albergo in attesa del suo treno. Non avrebbe osato muoversi a piedi, le tormente sono frequenti."

"Questo come ci aiuta? Siamo passati davanti a tre alberghi e due motel solo per venire qui."

Cid prese un pennarello ed aprì la mappa della città che aveva comprato all'edicola, iniziando a tracciare cerchi e croci.

"escludiamo i posti più cari, partendo dal presupposto che non ha così tanti soldi da spendere e non vuol farsi notare."

"Taglia anche questi due alberghi qui." disse Rain battendo l'indice sulla carta "Troppo vicini alla caserma. Tua madre è una phalanx addestrata ad infiltrarsi più che a combattere quindi dobbiamo cercare, più che posti difendibili, quelli che è facile abbandonare in fretta."

"E questo sempre che non abbia un amico che se la nasconde in casa..."

In quel momento Cid realizzò una cosa: non avevano lo straccio di un indizio su dove potesse trovarsi quella donna. Al punto in cui erano, un'ipotesi valeva l'altra. Notando l'amarezza in Cid, Rain gli si sedette accanto, passandogli il braccio sulle spalle.
Rimasero così per qualche minuto, poi Rain si alzò, aprì il trolley e tirò fuori un computer portatile. Lo accese e premette una serie di tasti con molta insicurezza, finchè non si aprirono quattro finestre, tutte piene di quelli che per lei erano simboli astrusi. Le chiuse e riprovò, usando il programma utilizzato dai "Nerd" del garden per reperire informazioni.
Al quarto tentativo, trovò quello che cercava.
Stupito, Cid balzò in piedi e gli andò accanto

"Come diavolo hai fatto?"

"Mentre tu pensavi solo a fare capriole, io ho imparato qualche trucchetto..." esitò un attimo "da Pip."

Il suo ex ragazzo, Pip. Cid lo odiava, Zell lo odiava, Rinoa lo tollerava con fastidio e Squall non si era mai espresso ma guardava istintivamente il suo gunblade ogni volta che veniva nominato. Tuttavia, adesso Pip era utile e per un attimo Cid si pentì di avergli dato tutti quei calci quando questi aveva lasciato Rain nel modo più infame possibile. Pip e Cid si erano visti una sola volta ma la natica destra del povero ragazzo non sarebbe mai più stata la stessa.
Rain aveva hackerato il sistema di alcuni alberghi, infiltrandosi nei loro video di sicurezza e cercando i filmati del giorno dell'avvistamento. Non si capì come, ma prima la telecamera passò per le cucine, poi per un porno ("non è umanamente possibile piegarsi in quel modo!"),  poi per i parcheggi, poi altri porno ed alla fine trovarono quello che serviva. Rain fece partire il software di riconoscimento facciale e poi si gettò sull'unico letto.
Disse a Cid che era inutile stare davanti al computer; a scansione finita avrebbero cercato la presenza di interferenze nel video. E se non fosse andata bene, avrebbero riprovato. Lo invitò a dormire e Cid si lasciò cadere sulla poltrona.

"Ma che fai, cretino?" disse lei, da sempre una poetessa "sdraiati sul letto! C'è abbastanza spazio per dormirci in due!"

Cid aveva una mezza dozzina di obiezioni, ma non abbastanza coraggio per dirle. Era capace di spezzare la spina dorsale di un uomo, ma non di dire a Rain , che era praticamente cresciuta con lui, quello che provava.
Si gettò a letto e chiuse gli occhi, sforzandosi di dormire.
Se avesse aspettato un solo attimo, però, avrebbe visto quella finestra rossa lampeggiante all'angolo sinistro dello schermo...

***

Zell spiegò a Squall tutto quello che Kaine gli aveva riferito, ogni minimo dettaglio della missione. Per tutto il tempo Squall rimase in silenzio, sentendosi addosso il peso delle aspettative di Zell

("quante volte ci siamo già passati?")

Quante segnalazioni, avvistamenti, segnali aveva visto Zell negli ultimi anni? Quante volte era tornato a casa deluso, sconfitto?
Squall non osava dirlo, ma forse la Prox era morta. Forse l'avevano trovata o forse aveva trovato un nascondiglio perfetto da cui non usciva più.
A livello logico, sapeva che quello che Zell stava facendo non aveva senso.
A livello emotivo, sapeva che, se ci fosse stato lui in questa situazione, avrebbe fatto di peggio.

"Va bene. Chiama Selphie a Trabia e fatti fare una richiesta d'intervento SeeD retrodatata alla scorsa settimana. Trabia è territorio straniero, quindi dobbiamo rispettare le nuove convenzioni."

"Dov'è che deve andare??" chiese Rinoa, stranamente agitata, temendo d'aver capito fin troppo bene la meta

"Trabia...perchè questa reazione?"

Rinoa fece due più due. Sua figlia era partita quella mattina, molto presto ("per prendere i mezzi meno affollati!") ed aveva con sé un guardaroba invernale ("io e Cid vogliamo rilassarci...penso andremo sulle piste da sci, qualche baita...non so, ha organizzato lui."); non ci volle molto perchè Rinoa facesse due più due, arrivando alla conclusione che i ragazzi erano andati a Trabia.
Non appena comunicò la notizia, Zell saltò immediatamente dall'altra parte della scrivania e Squall iniziò a battere freneticamente sulla tastiera del pc. Un GF in stato non-fisico era un'entità di pura energia, che come tale poteva persino essere caricata e scaricata da un particolare computer. Era così che Squall aveva preso il controllo di Quetzal e Shiva, tanti anni fa.
Controllò gli elenchi dei Guardian Force assegnati ai SeeD in missione e poi li confrontò con quelli dei Guardian Force ancora nel Garden.

"Ne mancano due." borbottò Squall "Hanno preso i Brothers e Doomtrain...sapete cosa vuol dire."

"Che si preparano a fare danno."

"Zell, parti subito e vai a recuperare i due imbecilli...oh, che c'è ora?!?"

 il telefono delle emergenze squillò e Squall, irritato come non mai, lo gettò a terra con una manata.
Zell stava per allontanarsi, ignorando il telefono che continuava a squillare, ma rimase pietrificato quando sentì la voce dall'altra parte.

"Squall, Shu...rispondete...rispondete...per favore!"

Era la voce di Quistis.
Il telefono volò nelle mani di Rinoa che l'aveva inconsciamente convocato con una magia, ma prima che potesse rispondere, dare un qualunque segno di vita, si sentì il rumore di sparì soffocati ed il tono di Quistis cambiò radicalmente.

" Take-away! Take-Away! 1S2C! Take-away, Take Away! 1S2C!
Vi pagherò! Posso pagarvi!
Take-away! 1S2....

.....

....."

"Quistis! QUISTIS!"

Ma Rinoa urlò al telefono ed a nessun altro.
Quistis aveva chiesto una missione di recupero ad alta priorità, per 2 civili ed un SeeD.

"Ordino a Shu di rintracciare la chiamata" disse laconico Squall "ma non credo che avremo il tempo di preparare una squadra....Zell.."

"No."

"Zell, fammi finire."

"No, so già dove vuoi arrivare. Io voglio un bene dell'anima a Quistis, per me è come una sorella! Ma....."

Ogni uomo ha il suo punto di rottura.
Quel giorno, Squall si era svegliato nel cuore  della notte perchè un cecchino aveva mancato suo padre per pura fortuna. Poi le sue condizioni di salute erano peggiorate ed appena un momento prima la sua cara figliola aveva deciso di prendere Cid (si, non c'erano dubbi sul fatto che l'idea appartenesse a Rain) ed intraprendere una missione non autorizzata in territorio straniero senza appoggio e con poco equipaggiamento, e questo solo il giorno dopo essere stata degradata per aver fatto saltare in aria un palazzo nel tentativo di disinnescare una bomba.
Tanti problemi, tutti insieme.
Ed in neanche 24 ore.
Era troppo. Era davvero troppo.

" Ma, Zell?
Ma un cazzo."

un tono glaciale accompagnava questo raro turpiloquio Squallesco.

"Siamo andati dietro a tracce e presunte tali di tua moglie per troppo tempo. La prima squadra disponibile va a recuperare Quistis. La seconda disponibile, se e quando sarà pronta andrà a Trabia con l'unico compito di recuperare i nostri figli."

La voce di Squall diventò profonda e graffiante, mentre Griever dentro di lui lo incalzava al combattimento, aiutato dallo stato d'ira del SeeD.
Zell sbattè le mani sul tavolo, parlando a denti stretti

"La prima squadra viene con me. Ne ho bisogno."

"Quistis ha bisogno di te."

Si fissavano come animali pronti a colpirsi. Nessuno voleva cedere e Rinoa dovette intervenire, concentrandosi sulla sua voce.
Era un'abilità che aveva scoperto per caso, un'abilità di suggestione. Concentrando il suo potere nella voce poteva calmare gli animi, eccitarli, forse controllarli.

"Ragazzi, possiamo trovare una via di mezzo. Rain è impulsiva, ma è una SeeD esperta e poi c'è Cid, che è altrettanto esperto e non le permetterà di correre rischi inutili. I due sono già lì, saranno già in azione. Abbiate fiducia in loro.
E Zell, la prima squadra deve andare a prendere Quistis. Hai sentito anche tu, sai che non c'è tempo da perdere. Sappiamo che Quistis è lì, sappiamo che ha bisogno d'aiuto subito.
Vuoi davvero rifiutare una richiesta di tua sorella?"

Tale fu lo sforzo di Rinoa che, non appena ebbe finito di parlare, dovette sedersi.
Sapeva che il messaggio era arrivato.
Ma se i due l'avevano recepito o se i loro GF si erano messi in mezzo...questo era ancora da vedere.


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Ecco qui un aggiornamento.
Per la Junction Simbiosi rimando alle prime due storie della saga "Il leone, l'angelo ed il drago", in particolare il capitolo 26 di "Fratelli" ed il capitolo III (quarto contando il prologo) de "La Profezia".
Il potere della "Voce" di Rinoa è ispirato al potere di Saruman nel Signore degli Anelli. Ho deciso di darle quest'abilità perchè Edea mostra una capacità simile quando, pur uccidendo Deling davanti al popolo Galbadiano, la folla continua a celebrare la strega, come se questo gesto non fosse mai avvenuto.
Il fatto di mettere i GF nei computer è un'idea scema, ma non è mia bensì del videogioco. Ho pensato di cercare di dare una spiegazione al tutto e, già che c'ero, mi sono detto che se i GF possono essere conservati nel computer, perchè non dovrebbero essere anche monitorabili via computer?
Ma eccoci alla parte interattiva. La domanda è una sola:

Squall e Zell cederanno al buon senso ed alla Voce di Rinoa o non riusciranno a raggiungere un accordo?

come sempre, le dinamiche della storia cambieranno in base al bivio. A voi la scelta!
   
 
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