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Autore: pepper snixx heat    27/04/2014    5 recensioni
Brittany ha subito un grave trauma e deve superarlo. Molte persone l'aiuteranno, tra cui un'ispanica incontrata per caso.
Dal capitolo 1
-Fantastico! Brittany parlami un po’di te, una conoscenza generale come a scuola ricordi? Cosa ti piace, qualcosa riguardante il tuo carattere, amici, famiglia cose così!-. Panico. Iniziai a mordicchiarmi il labbro e a storcermi le mani. “Pensa in fretta Brittany, pensa”- Non sono mai stata brava a dire le bugie, come quella volta in terza elementare, avevo dimenticato di fare i compiti e dissi alla signorina Brown che il quaderno di matematica si stava facendo il bagno al mare e un calamaro gigante lo aveva fatto affogare
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16

 

 

 

Erano tutti lì, Artie e Mike in disparte, non si stavano avvicinando. In un certo senso gli ero grata.

Feci, incerta un passo avanti, ero talmente insicura che per poco non finì con la faccia per terra.

Blaine per mia fortuna era accanto a me e mi sostenne da un braccio.

Continuavo a fissare i miei vecchi amici, nessuno dei due si muoveva.

Nessuno dei due si muove, probabilmente sono venuti qui per insultarmi e dirmi che gli ho rovinato la vita”

Con questi pensieri in testa mi allontanai, un passo indietro ma sufficiente per allarmare Blaine che fece ancora una altro passo verso di me, e Santana che dietro di me mi mise una mano sulla schiena.

Quel movimento mi aveva bloccata, non mi piaceva per niente.

-Brittany, devi fare con calma, non c'è nessuna fretta-

La voce di Blane mi risultava calma e rassicurante.

Quando lo avevo invitato non sapevo ancora quando avrei visto Mike e Artie, e lui non era ancora certo che andare a casa di una paziente fosse la cosa giusta, aveva già sgarrato troppe volte. Quando però lo avvertì che ci sarebbero stai i miei due amici decise di venire.

E ringrazio che ci fosse lui.

Mi sostenne.

-Sentite, che ne dite se ci sediamo tutti quanti?-

Ci sedemmo sul divano.

-Allora, che ci racconti Britt?-

Mike ruppe il ghiaccio, era sempre stato il più estroverso di tutti.

 

 

-Salve, sono Mike Chang, loro sono Brittany Pierce e Artie Abrams-

Eravamo nell'aula canto, Una ragazza bassa con i capelli scuri e naso pronunciato sembrava seccata dal fatto che il mio amico l'avesse interrotta in quello che sembrava un monologo interminabile.

-Scusate, cercavamo il professor Shuester, volevamo provare a fare il provino per il glee club-

Mike fece qual che passo avanti, mentre un uomo ricco e alto e con la fossetta sul mento si avvicinò.

-Salve, Will Shuster-

Mike gli strinse la mano, e sorrise, per poi fare cenno a me e Artie di entrare.

-Vorremmo fare il provino per il Glee Club-

Il professor Shuster Ci fece segno di metterci comodi per fare il provino.

-Ragazzi, siete pronti?-

Cercai di infondere coraggio a gli altri, e a me medesima, ma era più difficile di quello che pensavamo, eravamo tutti e tre degli ottimi ballerini, ma si trattava di cantare, e nessuno dei tre si fidava ciecamente della sua voce.

Misero la base nello stereo.

Appena Wake me up before you go go dei Wham! Partì, Mike iniziò a cantare. La voce calda e bassa, incerta, ma appena i piedi si mossero la sicurezza ritornò.

Quando iniziò Artie con la sua strofa, andò dietro a Mike a ballare. La sua voce risultava leggermente nasale, ma acuta e limpida.

Quando partì io, era appena iniziato il ritornello, e per mia fortuna le voci dei miei amici coprivano la mia.

Piroette e salti acrobatici.

Dopo la fine della canzone tutti si alzarono i piedi e ci applaudirono.

-Ecco i nuovi ballerini delle Nuove Direzioni-

Tutti ci vennero incontro per congratularsi con noi.

 

 

-Sto bene-

Stavo martoriando le mani.

Cercavo di inghiottire la saliva che oramai era finita.

-Voi come va?-

Sapevo che quella domanda era ridicola. Mike era ancora sfigurato in volto e Artie ancora in sedia a rotelle.

Era rosa, la pelle di Mike era sempre stata olivastra, adesso parte di essa era rosa, bruciata. Anche sul collo c'erano i segni della bruciatura, che andavano a infilarsi nella camicia.

Arite invece teneva le gambe poggiate alla carrozzina. Aveva le scarpe slacciate, e dalla posizione dei piedi potevo vedere le suole, bianche e assolutamente non consumate.

-Stiamo bene!-

Artie sorrideva.

-bhe, ce la caviamo almeno, devo combattere con mia madre che pensa che la mia ragazza sia una “ragazzaccia”-

Per la prima volta da quando erano entrati risi.

La ragazza bionda, quella che stava spingendo la carrozzina quando i ragazzi erano entrati, era lei la cosiddetta ragazzaccia.

-Scusate, non mi sono neanche presentata alle vostre ragazze-

Mi alzai e cercai di tenere giù le mani per coprire il nervosismo.

Mi avvicinai prima alla ragazza di Mike.

-Sono Brittany-

Tina, stinse la mano di Brittany e le sorrise.

-Piacere, sono Tina, sono felice di conoscerti finalmente-

Dopo essermi presentata a Tina andai verso la bionda.

-Kitty, piacere-

Aveva la faccia spigolosa, e a primo impatto poteva sembrare una persona ambigua, ma dal tono della voce e dalla stretta dolce l'impressione cambiò.

-Piacere mio, scusate se prima...-

Tina si affrettò, seguita da Kitty a zittirmi, con un sorriso sulle labbra.

Tornai a sedermi, e, se quando mi ero alzata l'ansia si era affievolita, in quel momento le mie mani tornarono a essere torturate.

-Brittany-

Blaine vedendomi praticamente immobile e per nulla intenzionata a fare un qualunque gesto.

-Fai le cose con calma-

Mi strinse la mano e con gli occhi mi incoraggiò a guardare verso i miei amici.

Vidi i loro visi, e vedevo che erano spaventati, avevano gli occhi puntati su di Blaine, impauriti anche nel dire qualche cosa che poteva turbarmi.

-Mi dispiace-

Era un sussurro, ne ero consapevole, ma non riuscivo a tirare fuori le parole.

-Ehy-

Artie cercò di avvicinarsi.

-Non è colpa tua, per favore, non è colpa tua, siamo qui perché vogliamo aiutarti, se avessimo pensato una cosa del genere non saremmo mai venuti-

Mike annuiva convinto.

-ma dai, siamo qui e con le nostre ragazze, sennò eravamo al bar a bere-

Mike cercò di alzarmi la testa posando un dito sotto il mento. Le lacrime avevano ricominciato a scendere.

Mi abbracciò, con grande disappunto del riccio accanto a me.

Non ricambiai l'abbraccio, non subito almeno.

-Senti ho un'idea-

Forse era successo troppo in fretta, sicuramente, ma mi sentivo meglio.

Mi sentivo ancora in colpa, per l'incidente, non era facile superare una cosa del genere. Le sedute con il dottor Andersen, era state veramente poche.

-Che ne dite di andare a fare un giro al parco?-

Artie gli diede man forte.

-Ma si! Tu adori i parchi!-

Adoravo i parchi.

Loro lo sapevano e non lo avevano mai dimenticato.

-Non vorrei smontarvi-

Kitty era vicino alla finestra e guardava fuori.

-Sta per piovere, anche le previsioni dicevano che ci sarebbe stata aria di temporale-

Mike si sedette vicino a me.

-Peccato, lampi e tuoni e niente parco-

Improvvisamente mi resi conto di cosa avesse detto.

Mi girai in cerca della latina.

-Santana?-

Si sentì un forte tuono.

E poi la pioggia scrosciante.

-Dannati temporali estivi-

 

 

 

-Vai da Santana, BLAINE VAI DA SANTANA-

Santana appena sentito il tuono si schiacciò contro il muro, Quinn corse a portare Beth in camera, che vista la zia avere così paura, iniziò a piangere.

Puck corse da Santana.

Blaine dopo il mio urlo andò anche lui da lei.

-Le finestre, dobbiamo chiudere tutte le finestre-

Corsi verso la finestra e la chiusi, si era creato il panico.

Santana stava avendo un attacco di panico.

Si sentivano le urla di Santana e Beth, tutti erano sconvolti e impauriti.

-Fermi, Fermi-

Mi spalmai praticamente vicino alla colonna della cucina.

-Non riesco a respira...-

Sentì che qualcuno continuava a ripetere il mio nome.

-Brittany, sono Rechel. Aggrappati a me, ti porto sul divano. Ho paura che ti faccia male stare qui-

Sentì la voce di Rechel soltanto ovattata, cercavo di ascoltare, di riprendere il mano la situazione, ma l'attacco di panico stava prendendo il sopravvento.

Rechel cercò di radunare tutte le forze per trascinarmi sul divano. Purtroppo il suo fisico non le permetteva troppo.

Con l'ultimo sforzo mi fece sedere sul divano.

-Repsira, fai dei respiri profondi-

Tre una direzione e l'altra cercava di chiamare qualcuno, ma Blaine e Puck erano impegnati con Santana. Mia madre era andata a vedere Beth insieme a Tina e Kurt. Kitty e Mike cercavano di chiudere una finestra rimasta bloccata, Mio padre era andato a controllare tutte le finestre della casa. Artie prendeva dell'acqua per portarla a Santana.

-Respira Brittany-

I rumore mi faceva tornare in mente l'incidente, toppe urla troppi rumori e troppi movimenti veloci e scattanti.

-L'incidente, mi dispiace-

Rechel mi accarezzò i capelli e mi strinse a se.

-Siamo a casa, è il tuo compleanno, ci sono i tuoi genitori e i tuoi amici-

Guardai Rechel, la mia razionalità si era andata a farsi benedire, ma col senno di poi le ero veramente grata.

 

 

 

-Ciao, Quinn-

Rechel Berry entrò dalla porta con un orrido vestito giallo, anche quando era al liceo il su vestiario non era tra i migliori.

-Ciao Rechel, prego accomodati-

Beth vista la sua insegnate di canto si alzò dal divano e le corse in contro.

-Rechel, Rechel-

Beth abbracciava le gambe della sua insegnate, e lei a sua volta accarezzava con tenerezza la testolina bionda.

-Ehy piccola, mi fai salutare anche la tua zietta?-

Beth si staccò correndo a prendere i suoi giocattoli.

-Brittany-

Subito la Berry si avvicinò a me per stingermi in un abbraccio.

-Rech!-

ci sedemmo, parlammo tanto e mangiammo. Rechel era vegana e Quinn fece un menù apposta.

-allora Rechel, sei fidanzata?-

Rechel annuì energica.

-Finn, Finn Huston-

-Stai ancora con il... Come lo chiamava Sue?-

Rechel rise.

-Bietolone-

Ridemmo tutte.

-Finn è quello alto alto con la tuta da meccanico?-

Rechel annuì alla bambina.

-Si è lui, è il mio ragazzo?-

 

 

-E stato bello rivederti Rech!-

La abbracciai e lei mi sussurrò all'orecchio.

-Anche io, spero che questa volta non perderemmo i contatti.

 

 

 

-Grazie-

Era un sussurro, Rechel era stata con me per molto tempo, Mike e Artie stavano vicino a me, anche i miei genitori, erano li che mi stavano vicino.

Nella poltrona c'era Santana, con le mani sulle orecchie, e introno a lei c'erano Blaine, Kurt e Puck.

-Ho avuto un attacco di panico-

Rechel annuì.

-Sembravi svenuta o qualche cosa del genere-

Dopo qualche secondo, dopo aver ripreso completamente il controllo di me stessa mi venne in mente una cosa.

-Santana?-

Spostai lo sguardo da una persona all'altra per sapere che cosa fosse successo.

-Sta bene, credo, come sempre penso-

Mi alzai d'improvviso facendo saltare un paio di persone.

-Brittany che cosa fai?-

Andai verso lo stereo.

Poet of the fall. Una loro canzone era in una playlist messa su chiavetta.

Gravity.

Era folle, ascoltavo quella canzone mentre pensavo alla latina. O pensavo alla latina mentre ascoltavo la canzone.

Spesso pensavo che ciò che univa me e Santana sembrava la gravità. Inutile tenerci lontane tanto c'era qualcosa che ci riportava insieme.

-è finita San-

Santana si fece largo tra le persone e si buttò tra le mie braccia.

Mi strinse forte e poggiò la testa sulla mia spalla tanto che potevo sentire il suo respiro sul collo. 




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Ogn tanto torno. 
Spero che vi piaccia il nuovo capitolo. 
Spero che lascerete un commentino. 

Pepper Snixx Heat

   
 
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