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Autore: HOPE87    27/04/2014    4 recensioni
Un cielo pieno di stelle... e la consapevolezza di non appartenere a nessuna di esse. Quanto luminosa può essere la strada di chi sa di dover brancolare nel buio totale?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chaos





Quando il corpo del Cavaliere della Prima Casa del Santuario d’Athena, il Grande Mu, tocca terra, il silenzio s’impadronisce di questo posto maledetto, facendo trattenere a tutti il fiato.
Non una parola, non un sospiro, nulla.
Impotenti, assistiamo tutti alla sua caduta per mano della dea Kalì, reincarnatasi nel corpo della donna che il grande condottiero della Dea amava.
Quando noi cavalieri riceviamo l’investitura, sappiamo che non sarà nostra in eterno. Che insieme a quelle vestigia si accompagna un grosso incarico. Che innumerevoli battaglie ci attendono.
Quando noi cavalieri riceviamo l’investitura, sappiamo che non sarà nostra in eterno, perché con quella non ci sarà concesso d’invecchiare.
Eppure… io, Dohko di Libra, che ho vissuto più di tutti i miei compagni qui presenti, credevo davvero di averne viste tutte, ed a tutte essermi abituato.
Ma questa… questa è la cosa più triste in assoluto che la mia anziana memoria ricorderà finchè il mio corpo mortale camminerà sul suolo di questa terra.

Scuotendoci dal torpore, l’urlo disperato di Adebaran si eleva, rauco a causa dei precedenti affanni, acuto per il dolore provato.
Poco dopo, al suo si accompagna quello di Milo, più alto, più rabbioso, che non riesce a far meno di attirare la mia attenzione, lasciando che scorga sul suo giovane volto contratto in una maschera grottesca, lacrime.
Si alza, il cavaliere di Scorpio. Si solleva lottando contro il palese cedimento del suo corpo, che fatica a muoversi. Si alza, lotta e corre. Incontro a cosa non lo sa. Non gli interessa. Ed è lì che mi costringo a intervenire, sebbene il primo impulso sia quello di imitarlo.
Invece mi volto, e nel momento esatto in cui lui avanza, lo placco, contrapponendomi alla sua forza, che per poco non mi sbilancia.
Urla, Milo. Di aiutarlo, di fermarla. Invoca Athena. Una, due, tre volte. Infinite volte. Invoca anche il suo, di nome. Chiama a gran voce la fanciulla che è stata costretta ad un destino tanto crudele. Le chiede di svegliarsi, di guardare cos’ha fatto. Invoca il suo nome più di quello della Dea.
Non so chi dei due ceda prima. So solo che ci troviamo inginocchiati nel momento esatto in cui il corpo di Mu tocca il suolo, dopo essere stato lanciato lontano da Kalì… dopo che questa lancia un urlo, trionfante.


******************

Continuo ad osservare la mano che ha trapassato il cavaliere della prima casa, non riuscendo a staccare gli occhi dal sangue scuro, intenso, che la permea, rendendola un ammasso di carne grondante.
La mia mano è sospesa a mezz’aria anch’essa… in una perfetta imitazione della prima.
Non riesco… non riesco a capacitarmi di cosa sia successo… finchè non vedo il corpo di Mu, lanciato poc’anzi lontano da questo mostro, immobile. E, al contrario, una chiazza di liquido cremisi, sotto di lui, allargarsi a dismisura.
  - Mu… - quasi sussurro, ritornando con la mente all’ultima volta in cui ho potuto vedere i suoi occhi… diventare vitrei.
Non credevo potessi riuscire a urlare così tanto potentemente. Non lo credevo possibile finchè non ho aperto la bocca e l’ho fatto, prendendo a tirarmi i capelli dalla disperazione, mentre delle calde lacrime hanno bagnato il mio volto e le mani hanno poi iniziato a prendere a pugni la fottuta sfera in cui sono rinchiusa, fino a che Kalì non ha iniziato a correre verso il corpo straziato, riverso a terra, di Mu.


*
********************

  - Perché non funziona…? - .
Sono
completamente allibita, bocca aperta, davanti all’orribile scena che mi si sta parando davanti agli occhi.
  - Ganesha, perché non funziona?! – chiedo fuori di me, allarmata alla vista della reazione di Kalì, afferrando il dio per la maglia con entrambe le mani per tentare di scuoterlo. Ma, se possibile, i suoi occhi sono più spalancati dei miei, intenti a non perdersi un solo movimento di quella scena infernale.
  - Io… - tenta di dire il figlio di Parvati, completamente imbambolato, mentre altre lacrime prendono a bagnare il mio volto.
  - GANESHA! - .
  - Milady… - .
Io
e Ganesha spalanchiamo gli occhi e voltiamo il capo nello stesso momento, restando completamente esterrefatti dinanzi alla scena che ci si para di fronte.


*********************

  - Shaka! – urla la Dea Athena, lasciando andare lo scettro di Nike, prendendo a correre in direzione… di quell’ammasso di ferraglia dorato, ricoperto di sangue…
Ignoro come abbia fatto a sopravvivere conciato a quel modo. Stiamo pur sempre parlando di un essere umano, per Shiva! Proprio per questo non riesco a capacitarmi di come sia possibile che…
Un momento.
  - Shaka! Santi Numi… - ripete la reincarnazione di Athena, afferrandolo poco prima che un mancamento gli faccia cedere le gambe. Intervengo giusto in tempo a non permettere che avvenga, evitando così che la dea greca debba sobbarcarsene tutto il peso.
Provo a farle cenno di spostarsi per permettermi di aiutarlo a stendersi, supino, ma concentrata com’è nell’osservare lo squarcio in pieno petto del cavaliere, sono costretto a fare da me, riuscendoci con non poche difficoltà.
  - Cavaliere di Virgo… come… - .
  - Milady… – riesce a sussurrare con enorme fatica il ragazzo, tenendo aperti gli occhi quel tanto che gli consenta di guardare la sua dea in volto, che fa per replicare, ma che io mi premuro di far tacere, per permettergli di continuare. – Reiko… n-non può riuscire a battere Kalì… non o-ora che ha compreso di aver ucciso Aries. - .


************************

  - Ma dovrebbe essere il contrario! – non riesce a impedirsi di esclamare, indignato, Ganesha. – L’umana adesso dovrebbe disperarsi per le sorti toccate al suo amato e combattere la sua controparte malvagia! -.
Sebbene
abbia ascoltato attentamente ciò che ha appena pronunciato il figlio di Parvati, non mi è sfuggito l’accenno di sorriso amaro delineatosi sul volto di Shaka.
  - Reiko ora sarà troppo c-concentrata sul ritenersi l’unica responsabile di tutto… - .

  - Si lascerà oscurare piuttosto che averne la conferma… - .

  - Milady… -.

  - La prego… -.

  - Mi dia la possibilità d’intervenire. - .


*****************************

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! MUUUUUUUUUU! No, no, no, no, no… NO!
Ad un certo punto la sfera che mi racchiude subisce una distorsione tale per cui per un attimo mi convinco sia riuscita a distruggerla… ma senza che me l’aspetti questa ritorna intatta… con mio sgomento ed orrore.
Mentre nuovamente mi avvento su di essa, sento la risata di Kalì propagarsi all’interno della mia testa… vittoriosa.


******************************

  - Dohko, non si ferma… Dohko, non si ferma! Non si ferma! NON SI FERMA! - .
Mi volto di scatto, continuando a sorreggere il corpo di Milo, che ha ora un’espressione peggiore di quella di prima… lasciando che il mio volto imiti il suo.
Kalì ha puntato verso Mu, di quel che ne resta, con la mannaia alzata… pronta a farlo a pezzi.
Solo allora mi accorgo che Seiya è riuscito a sfuggire a Shiryu, seguito da un’Aioria zoppicante, da un Shun implorante, da Shura, che assicurato il corpo di Camus a terra, si è messo a seguirli…
Tutti i cavalieri, bronzo e d’oro, ancora in grado di portare un piede davanti l’altro, sono scattati in difesa del cavaliere della prima casa.
Le rispettive costellazioni a ruggirgli dentro, i loro corpi ridotti allo stremo. Nessun’armatura a difenderli. Semplici uomini mossi da ideali, principi, coraggio, volontà… uno dopo l’altro si avventano sulla dea della distruzione, completamente incuranti di ciò che possa capitar loro… in quelle condizioni, a quella ridotta distanza da un dio…
Kalì a quell’attacco è costretta a fermare la sua avanzata, ed urla. La mannaia cala sui corpi dei miei compagni colpendoli di striscio, in pieno, trapassandoli, sbattendoli lontani, impregnando il suolo di questo posto sconsacrato del loro sangue.
Le rose di Aphrodite ci piovono addosso, prive del loro effetto, molto più rosse di quanto il loro padrone non riesca a crearne.
Seiya viene afferrato per i capelli dalla dea della distruzione. Un braccio pronto a calare la mannaia sporca del sangue dei suoi compagni sul suo collo… ma – che Athena mi perdoni – a quel punto chiudo gli occhi.
E il tempo, improvvisamente, pare fermarsi.
Non più un rumore, non più un urlo, non più un singulto. Nulla.
Riapro gli occhi convinto si tratti del silenzio post morte… ma ciò che sento dire da Milo, in quel momento, temo si tratti di un’allucinazione uditiva.


*
***********************

  -
Kān! - .

  - SEIYA! – urla la dea Athena con tutta la forza che ha in corpo, tanto che mi sporgo per evitare che quell’irruenza sconsiderata possa farle commettere qualche sciocchezza.
Incredibilmente, al di là dei miei pronostici, la testa del cavaliere invocato dalla dea greca non rotola, sebbene continui ad essere tenuta in pugno dalla dea della distruzione che, con ogni probabilità, starà cercando di capire contro cosa si sia esattamente scontrata la sua mannaia…
Incredibile.
Mi consento di sorridere, osservando soddisfatto il cavaliere della Vergine, privo ormai dell’armatura andata distrutta, ergersi in difesa dei suoi compagni, contrastando il nemico sedendo nella posizione del loto, esattamente davanti al corpo inerme del cavaliere della prima casa.
  - Ce la facciamo. – scuoto Athena, rimasta imbambolata di fronte al potere di Shaka, a cui ha concesso tramite il suo cosmo di recuperare tutte le forze, rimarginandogli la ferita sul costato. – Questa volta ce la facciamo! - .


******************************

  - SHAKA! – urla Milo, apparentemente nuovamente rincuorato, portandomi a voltarmi, finalmente, verso lo scenario su cui si sono consumati gli ultimi scontri.
E’ stato il cosmo del cavaliere della Vergine a salvarli tutti, a salvare Seiya.
  - SHAKA! – sento urlare in lontananza Aldebaran, entusiasta quanto Milo, sebbene le condizioni in cui riversa anch’egli non gli consentano di manifestarlo a pieno.
  -
Tenkū Haja Chimi Mōryō! – pronuncia Virgo subitamente, non appena Kalì accenna a voler replicare il precedente attacco. Gli spiriti evocati dal Santo della Vergine servono a dare il tempo ai nostri compagni di allontanarsi dal terreno di scontro, attaccando Kalì per confonderla momentaneamente… ma qualcuno sembra non essere intenzionato ad andarsene.
  - Via di qui, cavaliere di Pegaso. – pronuncia nella sua solita flemma Shaka, contro un Seiya conciato peggio di tutti, ma tenace.
  - Io resto ad aiutar-…! Ehi! – tenta di esclamare lui, vedendosi venir meno sulle gambe a causa di una mossa di Aiolos, che, da sdraiato, ha eseguito sui suoi arti inferiori con l’intento di farlo cadere, esercitando poi una pressione con entrambe le sue gambe per colpirlo alla schiena e lanciarlo lontano, di nuovo tra noi, per poi rotolare su un fianco, rivolgendosi nuovamente al cavaliere della Vergine.
  - Restiamo. - .
  - Andate. – gli risponde Shaka, occhi chiusi.
Aiolos, sebbene restio, sa che non può essergli d’aiuto… e dopo averlo guardato un’ultima volta, accetta di lasciarlo combattere da solo.
Ma prima che riesca ad alzarsi completamente, Kalì, disfattasi dell’ultimo spirito, emana il suo ennesimo grido di battaglia, pronta a colpire di nuovo.
  -
Tenma Kōfuku! - . All’urlo di Shaka segue un intensissimo bagliore dorato che porta tutti a schermarsi gli occhi, dando il tempo necessario agli ultimi cavalieri in balia della dea della distruzione di allontanarsi da lì, approfittando della momentanea cecità di quest’ultima.
Solo quando vado a guardarmi intorno per accertarmi che siano ritornati tutti, mi accorgo che Death Mask ha raggiunto, strisciando, la postazione mia e di Milo, evidentemente per assistere meglio allo scontro.
  - Benedetto Verginello, dove cazzo eri? - .


**************************

Mi schermo gli occhi con entrambe le mani, fermandomi momentaneamente dall’inveire contro la sfera che mi tiene prigioniera, cercando di capire cosa possa essere successo. Da dove… da dove proveniva quella luce dorata?...

Reiko

Questa voce… non è quella di Mu… non può essere… lui è…
Mi costringo a deglutire, non riuscendo a ricacciare indietro le lacrime… sobbalzando, quando un paio d’occhi enormi d’ossidiana compaiono nel mio campo visivo, a di visione.
Shaka?

Smettila di frignare e combatti!

E’ lui… ed io credevo che…
Mi conduco una mano alla bocca, devastata, riprendendo a piangere disperatamente.
Credevo… credevo fosse morto…

Spiacente deluderti, ma hai una morte in meno di cui accusare la tua coscienza.

Continuo a piangere disperatamente, correndo con la mente alle ultime immagini di Mu che viene trapassato dal braccio di Kalì, le sue parole, i suoi occhi che perdono luce…
Mi lascio cadere a terra, sulle ginocchia, non riuscendo a impedirmi di piangere e tremare convulsamente.

Non lasciarti vincere. Non è ancora finita.

Io non ci riesco… non ci riesco… non ci riesco! Non ne ho la forza, Shaka… non ce la faccio…
Faccio per rialzare la testa per guardarlo attraverso il campo visivo offertomi da questa divinità malefica, e il respiro mi si mozza in gola.
Kalì è scattata in direzione di Shaka, pronta a colpirlo.


*
*************************

Come immaginavo, è vinta dai suoi sensi di colpa.
Oramai è scaduto il tempo delle parole.
Abbandono la posizione del loto, rimettendomi in piedi, preparandomi a ricevere il suo colpo. Non ho idea di quale braccio mi colpirà per primo. L’unico modo che ho di accertarmi momentaneamente la sopravvivenza è andarle incontro a mia volta.
Lascio gli occhi aperti, costringendoli a sgranarsi a colpo ricevuto, modulando il respiro per gestire meglio la soglia del dolore.
Le dita di una delle mani destre ha trapassato la mia spalla sinistra, facendola sanguinare copiosamente. Il cosmo della Dea Athena mi ha consentito di recuperare solo parzialmente le mie forze. Non sono in grado di contrastare una divinità, ma devo assolutamente riuscire a smuovere chi vi è dentro.
Per questo, alla fine, mi convinco a giocare l’ultima carta.
Sollevo una mano in prossimità dei suoi occhi, lasciando che un bagliore dorato ci circondi.


*
*******************

In un attimo, un’intensissima luce dorata invade il mio campo visivo, portandomi a schermarmi gli occhi con le mani. Poi miriadi d’immagini mi raggiungono la mente, facendomi sentire confusa e sbilanciando il mio già precario equilibrio.
Una dopo l’altra, si mostrano a me… facendomi sentire… strana.
La prima vede me e Shaka nello Sharasojo… il discorso tenuto in merito al mio voler andar via, il suo tentativo di convincermi a fare il contrario…
Nella seconda io e Shaka ci scambiamo ostilità al tempio del maestro Shin. L’arrivo di Sakada, la mano del cavaliere della Vergine che ferma il braccio di suo padre…
Un’altra immagine mostra me e lui da bambini. Lui intento a pregare una statua del Buddha, io seduta accanto a lui in una sua pessima imitazione, fatta a posta per innervosirlo…
Poi è la volta legata al momento in cui lo colsi a piangere…
… Seguita subito dopo dal bacio datomi nella sua casa…
… Il litigio avuto a causa della mia intenzione nel voler scappare dal mio destino…
… Il suo corpo riverso tra le macerie di questo tempio sconsacrato…
… Il bacio datomi nello Sharasojo

Faccio appena in tempo a ritornare in me, da vedere Kalì, con ogni probabilità precedentemente spinta indietro da Shaka, fare di nuovo carica su di lui, mannaia alzata… in un modo che so lo ucciderà.
  - SHAKA! – urlo completamente fuori di me, lanciando un urlo… capace di far letteralmente esplodere tutto… intorno a me… la sfera che mi racchiudeva e oltre…
Ogni cosa, in seguito all’invocare il suo nome, va in frantumi.
Inizio a cadere nel vuoto, insieme alle schegge permeate di buio che fino a poco fa componevano il perimetro della mia prigione, avvertendo un vuoto incredibile salirmi su per lo stomaco, attorcigliandomi le budella.
Agito gambe e braccia febbrilmente, cercando un qualsiasi appiglio che possa fermare la mia discesa… continuando a precipitare, inevitabilmente, in un vuoto senza fine.


**********************

  - ORA! – mi urla improvvisamente il dio Ganesha, quasi non riuscendo a contenere la gioia, invitandomi ad uscire allo scoperto per approfittare dell’improvvisa innaturale paresi subita dal corpo della dea Kalì. La mannaia a un passo dal volto di Shaka, completamente immobile, a reggersi la spalla.


*
*********************

  - Qualcuno mi spieghi che cazzo si è sacrificato a fare l’ariet…! - .
S’interrompe
Cancer, portando entrambe le mani a coprirsi le orecchie, preda dell’urlo acutissimo lanciato dopo pochi istanti dalla dea della distruzione, apparentemente impazzita, con le mani a tirarsi i capelli e graffiarsi il corpo, preda – probabilmente – di un dolore insopportabile.
  - Dohko… che sta succedendo? – mi chiede Milo, con un filo di voce, gli occhi incollati alla scena grottesca che ci si sta parando davanti. Ma non sono in grado di rispondergli e, completamente rapito dalla scena, taccio.
Kalì continua a urlare, prendendo a strapparsi la pelle del corpo, del volto, i capelli, ferendosi, facendosi sanguinare.
Shaka assiste, inorridito, alla scena come noi. Palesemente disorientato. Gli occhi spalancati. Il respiro mozzato. Poi, dopo un po’, sembra comprendere… e il suo volto ritorna serafico. Gli occhi chiusi.
Con cautela, indietreggia, allontanandosi dalla dea quel tanto che basta a non restar coinvolto nei suoi movimenti scordinati, dopodichè riprende la posizione del loto, incurante del braccio ferito, lasciando che un alone dorato lo circondi.
  - REIKO! – urla Milo, d’un tratto, facendomi rivolgere, di scatto, lo sguardo nuovamente su Kalì. Per un attimo non vedo altro che la dea della distruzione afferrarsi le scapole intrecciando tutte le braccia sul petto, abbracciandosi il corpo… con l’intento di aprirsi.
Poi la vedo.
Una testa separarsi del resto. La pelle chiara. Un timbro di voce diverso… Come qualcosa che cerchi disperatamente di separarsi dal suo guscio…
  - REIKO!!! – urla un coro alle mie spalle, in trepidante attesa.
  - Coraggio, figliola… - mi lascio sfuggire a mia volta, scorgendo, sottecchi, arrivare nel punto in cui si sta svolgendo questa scena la dea Athena e il dio Ganesha.
Ci siamo.


*
*******************************

  - Reiko! – urlo, sporgendomi verso di lei, venendo tirata indietro prontamente dal figlio di Parvati, non ancora convinto del tutto di ciò che sta accadendo.
I miei occhi non riescono a staccarsi da ciò che vedono.
E’ palesemente in atto una lotta. In un modo o nell’altro, Reiko sembra essere riuscita a sfuggire all’oblio nel quale l’aveva relegata Kalì, intraprendendo con lei una battaglia senza pari, tentando disperatamente di scacciarla dal suo corpo.
Quando vedo Reiko tentare di separarsene ancora un volta, prendendo a sanguinare copiosamente, sposto lo sguardo, rivolgendolo al dio Ganesha.
  - Cosa sta aspettando?! – gli urlo, cercando di sovrastare la voce che da un po’ si sta diffondendo nell’aria, a più riprese.
  - Non ora! – mi urla di rimando, senza staccare gli occhi da ciò che sta accadendo.
Mi mordo le labbra, chiudendo gli occhi, cercando di mantenere la calma sebbene oramai mi risulti praticamente impossibile, finchè un braccio non mi viene quasi staccato dall’irruenza con cui viene sballottato per attirare la mia attenzione, facendomi sussultare. – ORA! - .


*********************************

D’un tratto, un’incredibile ombra nera sovrasta l’intero spazio, partendo dal torace di Reiko, ora completamente abbandonata, testa penzolante all’indietro, ginocchia ad un palmo da terra… quasi come se quella cosa si stesse elevando da lei, continuando a tenerla in pugno.
Non me ne accorgo subito… ma in breve quello che sembra essere un leggero vento diventa più intenso… riuscendo a spostare anche le pietre che ci circondano.
I miei occhi si spostano nella direzione da cui vengono attirate… scorgendo, finalmente, il motivo.
Oh, Athena.
  - Finalmente possiamo avvicinarci! – esclama il cavaliere dello scorpione, un attimo prima che io gli salti letteralmente addosso, con l’intento di fermarlo e abbassarlo allo stesso tempo.
  - GIU’! – urlo, maledicendomi per essermi sollevato per farlo. L’elmo di Libra mi è volato in faccia, colpendomi in pieno viso, beccandomi il naso. – METTETEVI GIU’, GIU’, GIU’! – urlo a tutti i cavalieri, con voce nasale, impregnandomi la mano di sangue, decidendo di mettermi al riparo non appena i detriti di tutti i cloth prendono a volare all’impazzata, come pericolosissimi oggetti acuminati, attirati dal tornado energetico che si sta manifestando alle nostre spalle.


*
*****************************

Non ho mai avuto tra le mani un sigillo tanto potente. Ho perfino paura a toccarlo…
  - Entro oggi, Dea Athena! – mi prende in giro il dio Ganesha, inducendomi a reagire, piantando lo scettro di Nike alle spalle dell’anfora che funge da sigillo, orientando così la direzione da far prendere a Kalì, intervenendo qualora il vortice dovesse risucchiare qualcos’altro.
Poco dopo, infatti, ottengo l’effetto sperato.
L’ombra troneggiante di Kalì, dopo un minimo di resistenza, prende a piegarsi in direzione del sigillo, emettendo urla e rantoli senza eguali…
  - Ganesha! – urlo quando mi accorgo che non sta funzionando come vorremmo, indicandogli il punto in cui i miei occhi si sono calamitati.
Kalì sta portando con sé Reiko! Il suo corpo è ora sospeso in aria, in balia della direzione che le sta facendo prendere la divinità… ancora ancorata a lei!
  - GANESHA! – urlo nuovamente, sbarrando gli occhi, alla sua risposta.
  - Non possiamo fare niente! - .
Gli
afferro un braccio, sperando rinvenga, si renda conto di cosa sta dicendo, ma ciò che successivamente pronuncia mi fa perdere qualunque speranza.
  - Non posso chiudere il sigillo! Non finchè Kalì non sarà dentro! - .
Spalanco gli occhi, prendendo a boccheggiare, osservando il corpo di Reiko avvicinarsi sempre più pericolosamente… finchè non vedo due braccia afferrarla da dietro, iniziando a contrastare la forza che cerca di portarla via, venendo colpite più volte da scariche elettriche provocate dalla collisione di energie.
Shaka sta cercando di opporsi alla forza di trascinamento, senza ottenere risultati.
Chiudo gli occhi, cercando di concentrarmi quanto più possibile sull’offrirgli il mio sostegno, prestando attenzione nel ripartire equamente il mio cosmo tra il sigillo e lui, affinchè a nessuno dei due venga meno.
… Sottovalutando grossolanamente il tutto.
Urlo dal dolore, accasciandomi sulle ginocchia, avvertendo una tempesta pervadermi dentro, impazzita, scatenata… qualcosa che non avevo idea nemmeno esistesse.
  - Ha intenzione di spaccarsi in due?! – mi urla Ganesha, palesemente irritato.
La forza concentrata su Shaka per tenerlo fermo è automaticamente sottratta all’efficacia del sigillo. Se crollo, Ganesha sarà costretto a cavarsela da solo, con meno probabilità di riuscita. Per questo, ad un certo punto, concentra più energia e potenza sul sigillo, velocizzando, in questo modo, il procedimento.
Boccheggio, cercando di rimanere lucida a tutti i costi, sebbene io m’immagini già completamente, letteralmente, divisa in due.


*************************

E’ indescrivibile ciò che sta accadendo…
Se Shaka non fosse corso ad afferrarla, Reiko sarebbe già stata risucchiata.
Dannato pachiderma malefico!
Poi, l’inevitabile accade.
Kalì, con un ultimo urlo agghiacciante, si stacca definitivamente dal corpo della ragazza, venendo risucchiata dal sigillo con una velocità spropositata, continuando ad emettere urla disumane finchè non sparisce la sua intera ombra all’interno dell’anfora.
E’ un attimo.
Lady Saori cede, annullando il suo cosmo di botto, lasciando dunque che Ganesha completi il rito e che Shaka e Reiko… vengano sbattuti indietro violentemente, volando ad una velocità impressionante a ritroso, a causa del rinculo.
  - SHAKA! – urlo, sperando ardentemente non la lasci andare, afferrandomi un pezzo dell’armatura dello scorpione affondatomi da tempo nella gamba e tirandolo fuori di botto, dal nervoso.
Contro ogni mio utopistico pronostico, Virgo, alla fine, non riesce a trattenerla. Il rinculo è arrivato troppo presto del previsto perché potesse prepararsi e, dopo un ultimo, disperato, tentativo di afferrarle una mano, inevitabilmente, se ne separa.
Non capisco il suo gesto inizialmente… visto così, da lontano, sembrerebbe privo di senso.
Poi lo vedo. L’unico componente del cloth della Vergine, l’elmo, reagire al richiamo del suo padrone, raggiungendo la testa di Reiko per riparargliela poco prima che l’impatto col suolo arrivi… facendoci temere il peggio per entrambi.
















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Angolo dell’autrice…


Ho a mia giustifica:
- Ennesimo trasloco (sì, ne ho fatto uno a novembre e uno a febbraio :D );
- Esami;
- Tirocinio;
- Lezioni;
- Lavoro.

*E chissenefrega! Ci hai lasciati di merda!* <- voce fuori dal coro.
Giusto.
Pardon.
Mea Culpa.
Ma non potevo fare altrimenti >_____<

Oggi mi sono completamente dedicata a Somebody. Il bello è che prima di dedicarmi a scrivere questo capitolo, ho scritto un bel po’ di roba del contin-…! *viene afferrata di soppiatto da Milo, imbavagliata a costretta a tacere*
Il bello è che questi qui *indica l’intero cast della storia* non seguono indicazioni, non seguono le battute, non seguono il copione, non seguono niente! Ma posso mai trascorrere il resto della mia vita a scrivere ‘sta storia?? Da quand’è che va avanti? 4? 5? 6 anni?? *riceve pacca sulla spalla da Dohko, cavaliere del suo segno, sapendo, esattamente, cosa significa*

Ok. Ritorno seria.
Se avete bisogno di delucidazioni (Aaaaaaaaaaaaahahahahahahahahahahahahahahah :’D ), chiedete e vi sarà dato.

Ho letto i vostri commenti e giuro solennemente che vi risponderò. Datemi solo il tempo di capire che sono ritornata a vivere.

Grazie per le 45 persone che preferiscono.
Le 29 che seguono.
Quello/a che si ricorda.
TUTTI voi, anime belle, anime pie, anime buone, che vi sottoponete allo strazio di questa storia infinita che sta apprestando a concludersi ma che in realtà non è finita. *Scansa l’ennesimo attacco di Milo, prendendo a correre verso la Tredicesima casa*

Per eventuali cose del tipo: Ma cos’è? Ma com’è? Ma non stava lì? Ma non doveva andare così? Ecc, ecc, ecc… tutto, ma proprio tutto, verrà spiegato in seguito (seguito, seguito, seguito…).

Scusate
infinitamente per il ritardo.

Senza pretese.
HOPE87






   
 
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